LETTERA
Come mia madre e come mia nonna
Salve, ho 43 anni e due reni policistici, nefritica come mia madre (trapianto) e come mia nonna (dialisi).
Una cisti è aumentata notevolmente e io sono preoccupata.
Crede che si possa evitare l’insorgere dell’insufficienza renale?
Se ha tempo la prego di rispondermi. Grazie.
Irina
RISPOSTA
L’ereditarietà non c’entra per niente, è solo un comodo alibi e una facile scappatoia
Ciao Irina, non è il caso di dare troppo peso al fattore ereditario.
Anche se tu mi elencassi la bisnonna e la trisnonna con problemi renali, non cambierei idea al riguardo.
La ripetitività di certi problemi negli ambiti familiari o sociali non dipende affatto dai geni o da altri meccanismi infami ipotizzati dalla medicina, ma piuttosto da aberranti abitudini alimentari comuni ai membri dello stesso gruppo.
Se tu mangi come la nonna e la mamma allora sì che puoi cominciare a preoccuparti.
Le maledizioni per il sistema renale portano tutte la nostra firma d’autore
Quello che conta è invece la solita maledizione dei cibi concentrati, salati, pepati, paprikati, dolcificati, alto-proteici, cotti, sintetici, mentre al corpo serve tanta frutta e tante verdure crude, tanti cibi naturali e vivificanti, carichi di acqua biologica bilanciata.
L’insufficienza non insorge, come dici te, ma la fabbrichiamo noi giorno per giorno, pezzo per pezzo.
Chi ha problemi renali non li ha a caso, ma per sua scelta.
Ha deciso di vivere nel secco, in mezzo al deserto, pur avendo a disposizione delle oasi tutt’intorno, con un mondo vegetale pronto a regalare le sue preziose risorse.
L’ignoranza nostra, la diseducazione o la perfidia medica, stanno alla base dell’insufficienza renale
La terribile patologia chiamata insufficienza renale non arriva a caso o per volontà di Satanasso, ma solo per opera nostra e ignoranza nostra (la diseducazione o la perfidia della medicina sono scontate e non serve citarle, visto che l’alimento più basilare per la salute, che è l’acqua biologica della frutta e delle verdure crude, non esiste nemmeno nel linguaggio medico, intriso eternamente di quelle proteine nobili che sono alla base di tutte le peggiori patologie umane).
L’importanza fondamentale del cibo chiamato aria
Ti ricordo che respirando aria viziata e corrotta, fumo attivo e passivo, triplichiamo il lavoro e la fatica dei reni, per cui saper respirare è fondamentale, e serve adottare un sistema di respirazione che massimizzi l’espulsione dell’aria carbonizzata e massimizzi pure l’immissione di aria nuova ossigenata dalle piante circostanti. E questo deve avvenire non solo di giorno ma anche di notte, mentre dormiamo.
Ti ricordo che ingerendo prodotti animali, prodotti cotti e sintetici, salati e zuccherati, forziamo e violentiamo in modo disastroso l’attività renale.
I trattamenti medici aggravanti e la funzione eliminatrice dell’epidermide
Anche in questo caso, come in molti altri, siamo costretti a citare le assurdità dei trattamenti medici, orientati sull’uso sistematico di farmaci, sieri, vaccini, salassi, dialisi, operazioni e trapianti.
Chiaro che con tali metodi le malattie renali si aggravano, diventano croniche e incurabili.
Ti ricordo infine che la funzione eliminatrice della pelle è di capitale importanza, per cui portando sulla pelle indumenti troppo stretti, o applicando sostanze estranee (vedi tatuaggi e simili) non facciamo altro che irritare i reni, mentre coi bagni di aria, di sole e di acqua, e con le traspirazioni derivanti dalle nostre camminate e dalla nostra attività aerobica, aiutiamo i reni ad espellere dei veleni per via epidermica.
L’espulsione renale dei sali minerali inorganici
Se pensiamo che uno dei lavori più importanti dei reni è quello di espellere i sali minerali inorganici che proditoriamete immettiamo nel sistema con la cottura delle verdure e con l’assunzione di sale da cucina e di integratori, con l’alimentazione carnea apportatrice di micidiali acidi urici, e con l’alimentazione lattea che trasforma il nostro corpo in un ricettacolo di calcare al pari dei tubi intasati della nostra lavatrice, è detto tutto.
Un eloquente caso di recupero funzionale.
La tisana di malva, ottima cura per il morbo di Bright, o nefrite cronica.
Il dr Stan Malstrom, nel suo magnifico testo Own your own body, cita l’eloquente caso di un giovane che era talmente malmesso che doveva essere portato a braccia alla macchina della dialisi.
Decise di sottoporsi a una dieta rigidissima, basata su succo di melone e su succhi di altra frutta, alternati a centrifugati di carote e bietole e sedani.
Si sforzò di prendere aria e sole, e di fare il massimo di esercizio fisico concessogli dalle sue precarie condizioni. In appena tre mesi le sue condizioni migliorarono in modo sbalorditivo, e i suoi reni ebbero un recupero funzionale del 75%.
Quanto alle cure erboristiche, una tisana di altea, oppure di malva, bevuta in abbondanza giornalmente, si è dimostrata in grado di guarire la gente dal morbo di Bright (nefrite cronica).
Indispensabile farsi una cultura alternativa di tipo igienistico
Quello che serve di più rimane comunque una buona cultura igienistica, perché chi cerca oggi la salute deve necessariamente andare controcorrente.
Ed è per questo che ti allego le seguenti tesine prese dal mio solito blog:
– Problemi renali e dieta ipoproteica, del 27/8/09.
– Policisti ovarica e alimentazione, dell’8/8/10.
– La ritenzione, l’urologo e la coda di paglia, del 29/3/10.
– Iperidrosi, microematuria e cisti renali, del 9/9/10.
– Insufficienza renale e dialisi, del 12/8/10.
– Schivare la macrobiotica, la dialisi e il trapianto renale, dell’8/7/10.
– Il rene policistico, il sudore e l’acqua biologica, del 25/3/10.
– Rene policistico e sistema immunitario, dell’1/9/10.
– Ecografare i carrelli e non i reni, del 31/3/10.
– Cistite emorragica da trauma termico, del 5/9/10.
– Cistifellea, calcoli, corsa e pugilato, del 26/3/10.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Milano