ABUSO E DISCRIMINAZIONE DI MAMMA VEGANA

LETTERA

 

Quando la legge serve a discriminare e ad offendere

 

A 30 anni sono diventata rigorosamente vegetariana e da un anno sono vegana-crudista.

E intendo ovviamente mantenere questa magnifica dieta, intesa a una riabilitazione del mio organismo degenerato da abitudini improprie del passato.

Vorrei educare mia figlia a una sana aliomentazione.

Però la legge avversa e ingiusta me lo impedisce, e questo accade in una fase delicata e vitale del suo sviluppo, andando essa dall’infanzia verso l’adolescenza.

Amore di mamma sbeffeggiato e deriso tutti i giorni

Il mio amore di mamma è offeso e sbeffeggiato tutti i giorni e tutte le ore, dovendo assistere da lontano ai gravi danni che le stanno causando le pessime abitudini carnivore, cottiste e innaturali, della famiglia paterna.

Uno dei motivi per i quali mi allontanano e mi separano da mia figlia è proprio il fatto di essere vegana, e pertanto inadatta a dare il mio contributo culturale alla mia creatura.

Mangiando la carne non muore nessuno

La risposta che viene data alle mie critiche ed alle mie obiezioni ricorrenti, è che mangiando la carne non muore nessuno, come se gli animali torturati e massacrati nei macelli non fossero nessuno, o fossero dei pezzi di legno senza occhi, senza denti, senza lingua, senza cuore, senza cervello e senza anima.

Mi rivolta lo stomaco ogni volta che il padre porta la mia bambina al Mc Donald’s, la maggiore sgozzatrice di animali di tutti i tempi, coi suoi 13000 sinistri fast-food nei soli Stai Uniti, e con 200 nuovi ristoranti che aprono ogni mese.

Ho trovato un muro di gomma, di disinteresse e di menefreghismo

Per una madre come me è gravissimo ed insopportabile dover subire in Italia, un paese che amo e nel quale lavoro, una violenza e un abuso di questo genere.

Ho cercato invano aiuto da più parti, trovando un muro di gomma e di disinteresse.

Nessun pediatra ha mosso un dito a mio favore

Nessun pediatra vegetariano di questo paese ha avuto il coraggio di muovere un dito a mio favore.

Nessuno ha voluto scrivere due righe su un pezzo di carta timbrato e firmato, per dire che ho tutte le ragioni del mondo per presentarmi da un giudice di pace e chiedere giustizia.

Nessuno mi ha aiutata a intervenire legalmente nella situazione familiare di mia figlia.

Seguo la sua ricerca divulgativa con interesse e diffondo pure questo stile di vita nella realtà che mi circonda. Buon lavoro!

Eva Sanjuan Manrique, da Ravenna

RISPOSTA

Non si calpestano gli affetti di una madre, perché straniera o perchè vegana

Ciao Eva, pubblico ben volentieri il tuo accorato messaggio, sperando che stavolta si muova qualcuno per aiutarti. E’ vergognoso che una mamma venga calpestata nei suoi affetti in questo modo.

L’Italia è un paese dove le mamme vengono difese e tutelate, e trovo molto strano che nessuno dalle tue parti, in una regione moderna come l’Emilia-Romagna, ti abbia ancora aiutata.

Se qualcuno avesse commesso delle mancanze perché non sei italiana, ciò sarebbe ancora più offensivo, perché ci sarebbe l’odiosa aggravante della discriminazione verso una cittadina di origini straniere.

La pediatria italiana può installare benissimo il suo quartier generale in un maxi-caseificio

Purtroppo, trovare in Italia un pediatra amico contemporaneamente degli animali, dei vitellini, delle mucche, dei tori, e soprattutto dei bambini umani, non è affatto cosa facile.

La pediatria italiana, presa nell’assieme, potrebbe installare benissimo il suo quartier generale in un grande caseificio, e quindi in un grande macello, visto che caseifici e macelli sono interfunzionali ed interdipendenti uno all’altro.

In Italia non ci sono solo mediocri pediatri di parte, ma ci sono anche avvocati ottimi e sensibili

Ma un buon avvocato con un minimo di senso civico e di sensibilità, non dovrebbe essere così difficile trovarlo.

Metto ad ogni buon conto la tua mail, che è eva@racine.ra.it, augurandomi che in Romagna non ci siano soltanto la bella musica, il divertimento, la voglia di vivere alla grande, ma anche le giuste attenzioni verso le mamme offese e discriminate ingiustamente come nel caso tuo.

Nessuna interferenza verso la vicenda familiare, ma il fatto riportato è oggettivamente abominevole, ingiusto e privo di giustificazioni

Non conosco la famiglia paterna e le esatte vicende che hanno portato allo stato disgregativo attuale.

Pertanto non è compito mio intromettermi in questo.

Tanto meno è mia responsabilità emettere giudizi o sentenze. Al massimo posso invitare il marito, e la sua famiglia, a un maggiore senso di responsabilità e di equilibrio nel risolvere l’intera questione, in nome dell’amore che entrambe le parti hanno di sicuro per la bambina.

Ma, indipendentemente dal come e dal perché c’è stata la rottura e la separazione, non esiste un motivo etico, logico e legale al mondo perché un fatto abominevole e ingiusto come questo possa avvenire alla luce del sole in un paese come l’Italia.

Ogni mamma ha il sacrosanto diritto di contribuire all’educazione della sua creatura

Impedire a una madre di dare il suo contributo sostanziale all’educazione della sua creatura è un fatto odioso e insopportabile, è una violenza assai simile ed in linea con quella che viene esercitata nei confronti delle mamme mucche derubate odiosamente del loro amato vitellino.

Una violenza simile a quella subita  da quelle creature innocenti che finiscono giornalmente a migliaia e milioni, nei camion multicolori della Mc Donalds, debitamente sgozzate, disossate, decapitate, dissanguate, sdentate, scuorate, scuoiate e private temporaneamente dei loro affetti e della loro anima.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo