LETTERA
Una ricerca mai terminata
Buongiorno Valdo, da quando mi sono imbattuta nel tuo blog, la prima cosa che faccio la mattina appena apro il pomputer è quella di leggermi avidamente le tue tesine, ed ora sono in attesa del tuo libro che ho ordinato alla Feltrinelli.
Ho 60 anni portati benissimo. Da una trentina sono vegetariana.
Appena arrivata a Milano da Genova, fui tra le prime socie del Girasole, allora unico centro bio.
I miei amici mi chiamavano Il profeta, e subito mi imbattei nel testo di Costacurta.
Questo per farti comprendere la mi continua ricerca di corretta alimentazione.
Ricerca però ancora ben lontana dall’aver raggiunto una regolarità e un virtuosismo accettabili.
Niente uova e latticini, tanti centrifugati e niente frutta
Ho eliminato le uova dopo averti letto, e i formaggi sono ormaio anni che non li mangio.
Quanto ai cereali mi concedo solo quinoa, grano saraceno, amaranto, ed ora ho aggiunto una colazione con l’avena.
Il mio problema è la frutta. Non mi piace e non mi è mai piaciuta. Detesto tutti i sapori dolci.
Infatti le mie preferite sono le verdure amare.
Ma come faccio a comporre un’alimentazione virtuosa?
Per le colazioni mi arrabatto con centrifugati di carote, sedano, zenzero e finocchio, yogurt o latte di soia, sempre con l’aggiunta dei semini.
Una continua sensazione di fame
Ma gli spuntini non li faccio, e questo mi pone in condizioni continue di fame.
Come posso comporre il mio stile alimentare con questo problema?
D’altra parte ognuno di noi ha le proprie preferenze di gusto, e voglio procedere su questo percorso igienistico che mi fa star bene, ma ancora faccio pasticci, perché la sera sono affamata, e placo la fame coi miei yogurt di soia a cui aggiungo la cannella. Che fare? Aiuto!
Ti auguro buon lavoro. Sei un grande!
Un sorriso. Donata.
RISPOSTA
La faccenda della frutta
Ciao Donata, niente male avere certe preferenze piuttosto che altre in tema di cibi naturali ed innocenti.
Niente male preferire le verdure amare a quelle dolciastre.
Trovo però ugualmente disdicevole e innaturale che tu lasci da parte il mondo della frutta.
Credo che ci sia in questo non un semplice problema di scelta gustativa e caratteriale, ma qualcosa di più e di celato.
Credo che esista qualche condizionamento psicologico negativo, derivante da una militanza macrobiotica, da una disabitudine, da qualche timore diabeticante, da un sospetto verso qualunque cosa tenda al dolce.
Hai magari identificato i frutti con lo zucchero e le marmellate, e poi hai esteso tale pregiuidizio nei meccanismi mentali e nel subconscio.
I tuoi sensi di fame indicano che stai sottoponendo il tuo corpo a regime sottocalorico
Il succo zuccherino della frutta, non dimenticarlo mai, è la base, il fulcro centrale dell’alimentazione umana, non qualcosa di opzionale e di marginale, da potersi evitare a cuor sereno.
Nessuna meraviglia che la sera ti ritrovi con della fame e della sete da compensare.
Fai certamente bene ad armeggiare con centrifughe e carote, ma è d’obbligo per te vincere questa ritrosia per la frutta, se vuoi davvero raggiungere quella alimentazione virtuosa che continua a sfuggirti di mano.
La cura dell’uva di Carmelo Scaffidi, ottima alternativa al digiuno
Cerca dunque piano piano e con pazienza certosina di rieducare i tuoi gusti, le tue abitudini e le tue preferenze.
Ti vedrei volentieri come candidata alla cura dell’uva che Carmelo Scaffidi cerca di impostare in zona Bergamo tra settembre e ottobre.
Prima settimana solo uva, seconda solo uva-mele-fichi, terza settimana uva-mele-fichi-verdure.
Una vera e propria cura alternativa al digiuno, ma altrettanto efficace e liberatoria, altrettanto salubre e risolutiva per tutte le patologie eventualmente accumulate.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo