Una legge anti-maltrattamento che va fatta rispettare
Caro Valdo, permettimi di non essere d’accordo su quanto affermi nella tua tesina sulla carne di gatto.
Sì è vero, forse ci sono soggetti che mostrano lacrime di coccodrillo (vedi governo) mentre difendono il gatto e si mangiano il prosciutto, ma non è per tutti così.
Si critica Bigazzi non per difendere il gatto a scapito del coniglio, ma perché i cosiddetti animali da compagnia sono stati faticosamente oggetto di una sudata legge anti-maltrattamento che va fatta rispettare.
Un passo iniziale nella direzione giusta, estensibile in futuro a tutte le creature
Questa legge è stata, almeno lo spera la maggior parte degli animalisti, solo un piccolo passo iniziale da estendere (si spera) in futuro ad altri animali più sfortunati che sono continuamente nei miei pensieri, come credo anche nei tuoi e in quelli di altri animalisti come noi.
Tolleranza zero per un cretino televisivo che inneggia al culatello, al lardo, e al gatto arrosto
Gli animalisti di cui ti parlo, come me, come te, sono già vegan da anni, e ritrovarsi con un cretino televisivo che già è insopportabile quando inneggia al culatello e poi al lardo di colonnata, e che ora tesse le lodi della squisita carne di gatto, e che aggiunge di averla mangiata e di poterne insegnare i segreti di preparazione, mi sembra un obbrobrio, una provocazione per menti già disturbate, nonché una istigazione a commettere un reato penale, e una giustificazione per i tanti che con vergogna zitti zitti si alimentano indifferentemente di qualunque tipo di salma, inclusa quella di gatto.
Tutto questo su una televisione che sono costretta a pagare, mentre mi fa venire il vomito 24 ore su 24, con le sue martellanti esaltazioni culinarie del sangue.
Non puoi difendere un non-razzista necroforo e cannibaloide
No, è intollerabile difendere il portabandiera delle peggiori tradizioni macellatorie, che tesse la lode a tutti gli animali uguali e senza discriminazioni (ma tutti ugualmente da ammazzare) e si atteggia orgogliosamente a non razzista, per cui mangia il felino domestico, commettendo un reato.
Mi spiace che tu non colga questa sfumatura. Mi dispiace che tu lo difenda.
Lavoro vicino a un macello.
Andrei sotto terra per non vedere e sentire quello che vedo e sento.
Ora comincerà la strage dei neonati, cioè degli agnellini per Pasqua. Cosa dovremmo fare? Smettere di protestare perché sono uguali a tutti i poveri altri innocenti ammazzati?
Io lavoro vicino a un macello.
Tutti i giorni vedo trasporti infami, e sento nella mia anima lo strazio. Andrei sotto terra per non vedere e sentire quello che vedo e sento.
Darei la mia vita per quelle povere creature torturate. No, non c’è giustificazione.
Vorrei che scomparissero sia i vari Bigazzi sia i vari Cremonini. L’uno non giustifica l’esistenza dell’altro.
Mi dispiace. Susi
La mia ironia non era nei confronti tuoi o di tanta gente dall’anima limpida
Ciao Susi, ma cos’hai capito, Anima Bella e Gentile?
Non confondere le mie battute ironiche per un’autentica difesa di un Bigazzi che non conosco nemmeno. Io sono partito dalle considerazioni di un amico siciliano che ha seguito quella indecente trasmissione, facendo dei ragionamenti che io ho condiviso. Per me non si tratta di una problematica nuova.
Ti mando in allegato due mie tesine del 2008, dal titolo L’Ente Protezione cani, gatti e macellai, e Latitanza Protettiva, inglobanti una pepata corrispondenza col dr Michele Gualano, direttore dell’Enpa, per farti capire come la pensavo e come la penso.
Ho esaltato il Bigazzi solo per smascherare l’ipocrisia che si cela dietro di lui
Tu dici, mi dispiace.
Dispiace più ancora a me aver colpito in qualche modo la sensibilità di una persona delicata e magnifica, ma anche battagliera, reattiva e non arrendevole quale sei.
Comprendo benissimo il tuo sfogo.
Non c’è una delle tue affermazioni che io non mi senta di condividere in pieno.
Forse non hai colto appieno il doppio senso.
Ho voluto esaltare il Bigazzi solo per smascherare tutta la falsità e l’ipocrisia che si celano dietro di lui, e che si nascondono dietro i piagnistei e i mea-culpa del potere e della televisione.
Mi riferivo a quel tipo di becero e falso animalismo, non certo a quello tuo e di tanti altri.
Riconosco l’importanza del discorso legale.
Serve una nuova Magna Charta, a difesa di ogni creatura terrestre.
Non ho pensato nemmeno un attimo al discorso legale.
E ancor meno alla possibilità che esso venga esteso a raggera, troncando l’odiosa discriminazione tra animali da compagnia e animali da carne che grida vendetta al cielo e fa rabbrividire non dico noi animalisti, ma tutti gli uomini e le donne e soprattutto i bambini di buona volontà e di animo normalmente gentile.
Fa rabbrividire persino le attente piante, che subiscono degli shock biomagnetici ogni volta che un animale viene torturato ed ammazzato, come dimostrato più volte da precisi esperimenti strumentali.
Sperando però che la nuova Magna Charta di difesa umana e animale non attenda l’anno 2030, quando i nuovi mega-mattatoi si saranno moltiplicati per 3 in ogni angolo del pianeta, ma venga applicata in tempi brevi.
Una gatta bianca di nome Vodka
A due metri da dove ti sto scrivendo, sta dormendo tranquilla la mia Vodka, una bella gattina dal pelo bianco immacolato, che è diventata membro stabile della famiglia.
Prende il topo un giorno sì e due no, ma quello è il suo mestiere naturale, e provo qualche imbarazzo per i topolini del bosco.
Qualche giorno fa, mi ha portato in ufficio un pettirosso. Glielo ho preso dalla bocca e pareva spacciato.
In realtà, era solo spaventato. L’ho un po’ rincuorato, ed è ripartito a volo radente verso il bosco.
La gatta, sapendo di non avere tra i denti il topo che si dimena e che deve tenere più stretto, aveva usato con molta delicatezza ed intelligenza i suoi denti sulle piume, evitando di ferire il volatile.
Nulla ho contro i gatti e contro chi li difende in modo razionale, legale e non razzistico.
Sono solidale con tutti i possessori di cani e gatti, nonostante le riserve sui cibi che gli danno, che sono il più delle volte derivati da carni di altri animali torturati e uccisi.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo