Un architetto-artista-sportivo alla ricerca della forma e della salute stabile
Egregio Dr Vaccaro, mi chiamo Paolo Mannino, lavoro in architettura ma sogno di fare il musicista in quanto scrivo molti brani e compongo le mie canzoni suonando diversi strumenti.
Pochi giorni fa sono venuto a conoscenza della sua persona e dei suoi articoli tramite il sito Disinformazione.it, che leggo da tempo e stimo moltissimo, ma cerco sempre di non prendere alla lettera tutto ciò che ne viene pubblicato.
Seguo in particolare i suoi articoli e quelli di Paolo Bernard
Tuttavia, ciò che viene scritto da persone come lei o Paolo Bernard (per esempio) non passa ai miei occhi inosservato e anch’io, come la signora Letizia, leggerei per ore i suoi articoli, apprezzando molto quello che lei scrive e consiglia a chi ha intenzione di migliorare la propria alimentazione e a chi vuole correggere uno stile di vita inquinato dal capitalismo, da avidità, sistema monetario, lussuria, egoismo, pigrizia mentale, paura di cambiare o di ricredersi, orgoglio dei medici incapaci di ammettere i loro gravi errori, e così via.
La tesina Un pranzo da incorniciare, mi ha spinto a scriverle
Le scrivo per avere dei consigli alimentari.
Inizialmente ho pensato: Paolo, evita! Una persona così impegnata non ti ascolterà mai.
Poi, in maniera fatale, mi sono imbattuto nel sito della ABIN di Bergamo, dove ho letto vari articoli fino a dieci minuti fa, incluso una tesina dal titolo Un pranzo da incorniciare, un maestro da seguire, e così mi sono deciso ad inviarle questo messaggio.
Una vecchia scelta salutistica e spirituale
Nel 1998, dopo un viaggio in India (uno dei tanti in Asia) e dopo varie letture al mio ritorno in Italia, decisi di non toccare mai più carne, pesce e uova e delimitarmi a pochissimi latticini.
Tale scelta fu per motivi igienico-alimentari e spirituali.
Ne andai fiero, godendo dei giovamenti che sia il mio corpo che la mia mente stavano progressivamente sperimentando e che dimostravo pure a chi mi stava intorno.
Una escalation alla rovescia, ricadendo alla fine nella odiata carne
Purtroppo, dimagrivo a vista d’occhio e, dopo tre anni, ripresi stupidamente a mangiare uova.
Dopo sei anni fu la volta del pesce.
Nel 2004 andai a vivere a Londra, rimanendoci per quattro mesi.
Non parlando inglese, dovetti adattarmi a qualsiasi attività, e accettai un primo lavoro da Nandos, ristorante portoghese: specialità pollo grigliato.
Dopo un mese di resistenza ai vapori che ad ogni ora mi tentavano, spinto dall’appetito e dalla stanchezza, ripresi a mangiare carne, ogni tipo di carne.
Nuovo tentativo di purificazione, basato possibilmente sulla sua dieta personale
Ma, per mia fortuna, quest’anno sono riuscito, dopo vari tentativi abortiti degli anni passati, a smettere nuovamente con carne e pesce, e a limitarmi a un ovetto alla settimana e un po’ di formaggio, privilegiando sempre frutta, verdura e legumi.
Quelle che mi preme è avere un’alimentazione sana e simile (se non come) la sua!
Inoltre, vorrei portarla avanti per sempre e trasmetterla a chi ne vorrà sapere di più.
Le esigenze nutritive dello sportivo
Sono molto sportivo e nuoto parecchio (ho anche un certificato di istruttore).
Cerco di fare attività fisica almeno tre volte la settimana.
Il problema è che so quanto sia necessaria l’assunzione di carboidrati e proteine prima e dopo lo svolgimento di sport intensivi.
Se avrà qualche minuto di più in futuro, apprezzerei molto una sua consulenza.
Mi sono promesso di venire a Bergamo ad alcuni degli incontri presso la ABIN, dove spero di poterla incontrare.
Le mie precise domande
- 1) Come dovrei nutrirmi normalmente, durante la settimana, e come dovrei alternare gli alimenti?
- 2) Cosa potrei mangiare per avere energia prima di nuotare (in vasca alle 18.30), dopo una giornata
di lavoro in ufficio?
- 3) Quali proteine vegetali dovrei assumere dopo l’attività sportiva, avendo scelto di non mangiare
quelle animali?
- 4) Nei weekend, volendo fare sport di mattina, che tipo di colazione consiglia di fare?
La ringrazio in anticipo per il suo tempo e spero di ricevere presto una sua risposta.
Nel frattempo mi permetto di farle i miei complimenti per il suo importante lavoro.
Cordiali saluti.
Paolo Mannino
Alimentazione e sport, tema super-richiesto
Ciao Paolo,
rispondo ai tuoi due messaggi. Non mi stressi affatto. Il problema è che mi state scrivendo in troppi e avrei bisogno di giornate lunghe 100 ore e non soltanto le 24 che ci regala il pianeta Terra.
Potrei rispondere a tutti facilmente, in modo superficiale e sbrigativo, ma so che vi tradirei e questo non rientra nel mio stile.
Comprendo il tuo piccolo dramma alimentare, fatto di alti e bassi, di urgente voglia di salute, di equilibrio e di efficienza fisica.
C’è un altro Paolo al quale ho appena risposto. Nemmeno farlo a posto ha evidenziato pure lui la tua stessa problematica sull’alimentazione sportiva (vedi tesina Caffè, sport e digiuno, che ti invito a leggere).
La tua ideologia sui cibi contiene diversi preconcetti da sfrondare
Prima di rispondere alle tue domande, vorrei commentare alcuni tuoi pregiudizi sul cibo.
Dici che prima o dopo lo svolgimento di sport intensivo è necessaria l’assunzione consistente di carboidrati e proteine.
Già qui sbagli.
Sbagli perché il corpo che fa sport deve essere leggero e libero da sforzi digestivi.
Sbagli perché il corpo dell’atleta usa carboidrati (zuccheri) e non proteine per il suo metabolismo intensificato.
Siamo macchine che vanno avanti a glucosio e non macchine proteiche.
Cercare energie dalle proteine è la cosa peggiore che possa fare un atleta.
Dalle proteine animali uno può solo trovare sostegno dopante, accelerazione e stimolazione, non vera nutrizione apportatrice di micronutrienti.
Tu commetti lo stesso errore della maggioranza degli atleti e dei loro nutrizionisti
L’errore che fai tu è l’errore più clamoroso e sciocco che fanno tutti gli atleti disaccorti o sviati,
impegnati nei diversi tipi di competizioni.
E’ l’errore di valutare le sostanze in base al loro valore proteico-calorico lordo di partenza, che è un valore virtuale e teorico, non effettivo.
Il vero valore è invece il valore netto di utilizzazione, che risulta dalle calorie introdotte meno quelle spese per lo sforzo digestivo-assimilativo.
L’errore marchiano di non conoscere cosa sono i food-enzymes, gli enzimi cibari, le vitalie che caratterizzano il cibo crudo e principalmente la frutta. Mangiando frutta le calorie vive introdotte ed anche tutti i micronutrienti che ne fanno parte, vengono apportati a costo digestivo zero.
Valore cento in calorie introdotte e valore cento in calorie utilizzate.
Non come nelle carni, dove a 100 calorie di apporto se ne consumano 150 tra digestione e problemi successivi.
Diversi sbagli di impostazione
Sbagli anche perché lo si vede nelle domande che mi poni.
Continui a preoccuparti di cosa mangiare prima dell’allenamento, sempre nel timore di finire in secca, in deficit nutrizionale.
Ricordati che quanto vai a consumare oggi non lo prendi certo da quanto hai mangiato poco prima, ma dai cibi che hai assimilato nei giorni precedenti.
Un corpo deve essere ben-nutrito in generale, mentre nel giorno della performance serve tanta leggerezza.
Chiaro che se uno sta mangiando poco e male in linea generale, finisce per ritrovarsi stressato ed affamato, per cui finisce per doversi ingozzare, o finisce comunque per dover ricorrere alle stampelle del cibo cotto-concentrato e degli integratori.
Lo sport è ottima cosa, se fatto con giudizio
Molta gente non dovrebbe nemmeno fare sport, oppure dovrebbe ridurlo in quantità, o dovrebbe scegliere degli sport meno dispendiosi.
Attività fisica regolare è un conto, competizione e attività intensive è un altro paio di maniche.
Non so se nel tuo caso abbia molto senso fare piscina alla sera dopo una faticosa giornata in ufficio.
Mi pare eccessivo farlo 3 volte per settimana.
Io ridurrei intanto a due sedute, a meno che tu non riesca prima a trovare un modo soddisfacente di alimentarti, tale da ricostituire le scorte carboniche adatte ad affrontare il tutto in scioltezza.
C’è da aggiungere che il nuoto all’aperto, di giorno e col sole, specialmente nell’acqua marina, ha effetti energizzanti, mentre il nuoto in piscina è piuttosto dispendioso in termini di calorie e di magnetismo.
Come nutrirsi durante la settimana?
Si tratta di massimizzare l’apporto energetico assumendo frequenti pasti di frutta (io consiglio in genere il five per day di sola frutta, adattabile e personalizzabile, lontano dai due pasti pranzo e cena a loro volta convenientemente alleggeriti).
Per il giorno precedente il dispendio energetico, incrementare l’apporto calorico globale inserendo, al
posto di uno o due pasti-frutta, due pasti di crema di avena, o uno di crema di avena e uno di popcorn
con banana. Oppure, lasciare i 5 pasti di frutta inalterati, ma incrementare l’apporto calorico a pranzo
e cena, consumando più avocado con le verdure crude e più mandorle-noci-pinoli e simili a fine pasto.
Cosa mangiare per aver energia prima di nuotare?
Se entri in piscina alle 18.30, dopo una giornata di lavoro, bisogna organizzarsi meglio.
Qualche banana in più nella colazione del mattino. E magari un buon panino integrale preparato di mattina e consumato verso le 17, con foglie di verdure, con crema di olive o di carciofi, con avocado e qualche pinolo, più uvetta secca e qualche galletta di riso, da portare con te nell’emergenza.
Oppure, in alternativa, la galletta di riso e la banana da consumarsi verso le 18.
Quali proteine vegetali assumere dopo l’attività sportiva, avendo rinunciato a quelle animali?
Domanda sbagliatissima. Le proteine animali non vanno sostituite con nulla, non essendo esse un cibo donatore di qualcosa ma un cibo ladro di energia e di micronutrienti, un cibo dispensatore di stimolo cardiaco al pari di tutte le sostanze avvelenanti.
Mangiavo un veleno, con cosa lo sostituisco?
Esattamente questo è il tono della tua domanda.
Detto questo, si tratta sempre e solo di rimpiazzare i carboidrati che hai consumato.
Se hai difficoltà con la frutta, puoi ricorrere a dieta più concentrata e meno naturale
Se hai difficoltà a rifocillarti con la sola frutta, perché si è fuori stagione, perché non ne trovi a sufficienza o perché ti ci sei disabituato, puoi ricorrere a cibi naturali più concentrati, tipo i buoni amidi delle patate, delle zucche, delle patate dolci e delle castagne, dei cereali e dei legumi, sempre privilegiando cotture conservative.
Se nemmeno questo basta, puoi ricorrere, andando ai limiti del lecito, alle integrazioni caloriche dei carboidrati concentrati di pasta, pane, pizza, sempre preceduti da consistente porzione di verdure crude, al fine di faciliare il processo digestivo.
Ricordarsi in ogni caso che tutti i frutti e le verdure crude hanno la loro dotazione proteica ottimale e ideale (cioè minima) adatta al consumo umano.
Carote, rape e radici in particolare hanno dotazioni incredibilmente complete di proteine vegetali, mentre semini, noci-mandorle-pinoli sono addirittura straricchi di materiale proteico. Pure i germogli dei vari semini entrano in quella categoria.
L’importanza prevalente di quello che si è mangiato-digerito-assimilato ieri e la settimana precedente alla gara
Il corpo in movimento e sotto lo stress della fatica non utilizza certamente le calorie e i nutrienti appena introdotti nello stomaco, ma semmai quello che di buono abbiamo predisposto nel fegato, nel sangue e nei muscoli.
E’ la situazione dei giorni precedenti, la nutrizione dei giorni precedenti, il riposo e la ripristino ginnico-atletico dei giorni precedenti, che influisce sulla resa atletica odierna.
Chi si abbuffa prima della gara o della corsa, non fa che mettere sotto stress l’organismo.
L’organismo stressato spinge la pompa cardiaca a lavorare di più e il soggetto pensa erroneamente di ricevere energia da quel cibo.
Sono balle. Finisce per fare la parte del cavallo esausto che corre solo perché c’è qualcuno che lo sta frustando. Riceve energia enzimatica e metilica interna rubata al sistema immunitario, e fa dei prelevamenti costosi al suo sistema, invecchiandolo ed indebolendolo.
Questo non è sport costruttivo e utile, ma autodistruzione assicurata, con nodi che verranno al pettine quando di appendono le scarpette al chiodo, se non ancora prima.
Che tipo di colazione consiglia per lo sport mattiniero?
Prima della gara una bella spremuta di agrumi e una o due banane, e sempre in tasta una busta di uvetta secca. Qualche galletta di riso può sempre andar bene per calmare i morsi della fame.
Il rendimento in gara dipenderà piuttosto da due cose che sono l’aria e il modo di respirare, e la condizione muscolare adatta allo sforzo che stiamo andando a fare.
Per chi si carica di ottimi zuccheri naturali in funzione energetica, consiglio di includere nella alimentazione giornaliera radici (carote e rape, ma soprattutto topinambur di orto e selvatico, per l’abbondanza di insulina vegetale e di inulina vegetale che tali prodotti contengono, a contrasto di qualche leggero picco glicemico (ma la frutta al naturale non presenta mai serie controindicazioni).
Concludo con un elenco sintetico degli aminoacidi più importanti ed essenziali
- – Isoleucina e Leucina (C6H13NO2): olive, avocado, girasole e semini, noci tutte
- – Lisina (C6H14N2O2): carote, bietole e rape, sedano, tarassaco, alfa-alfa, mele, albicocche, frutta
- – Metionina (C5H11NO2S): crucifere, crescione, rape, ravanelli, rucola, mela, ananas, nocciole
- – Fenil-analina (C9H11NO2): carote, rape, lattuga, tarassaco, cetriolo, pomodoro, mela, ananas
- – Treonina (C11H9NO3): carote, carciofi, alfa-alfa, foglie verdi, lenticchie, noci tutte
- – Triptofano (C11H12N2O2): carote, bietole, rape, sedano, tarassaco, finocchio, crucifere, alfa-alfa
- – Tiroxina (C9H11NO3): carote, bietole, rape, asparagi, cetrioli, lattuga, tarassaco, crucifere, fragole, ciliegie, anguria, fichi, mele
- – Valina (C5H11NO2): carote, rape, tarassaco, lattuga, sedano, pomodoro, mela, melograno
Nessuno al mondo va in carenza proteica
C’è da aggiungere che gli 8 aminoacidi definiti essenziali (non sintetizzabili dal corpo), sopra elencati,
sono stati ultimamente ridotti da 8 a 2.
In altre parole solo treonina e lisina risultano fondamentali, in quanto il corpo, partendo da essi, riesce a sintetizzare tutti gli altri.
Chi si preoccupa delle proteine fa un grosso errore.
Non esiste al mondo gente che va in carenza proteica, ma soltanto gente che soffre di gravi crisi caloriche, vitaminiche e minerali, gente che soffre di carenza di acqua biologica strutturata.
La lezione della mucca e del toro
La saggia mucca, quando sta in dolce e laboriosa attesa, non va a cercare bistecche e rinforzi alimentari, ma continua a brucare l’umile erba verde, per ottimizzare le sue scorte proteiche di sangue e di latte.
Conosce più lei dell’uomo, con tutte le sue alte cattedre universitarie, le leggi della natura.
Conosce più lei dell’uomo il fatto che proteina non fa proteina, che sangue non fa sangue, che latte non fa latte, che muscolo non fa muscolo, che cervello non fa cervello, che sperma e testicoli non fanno sperma.
Non c’è da meravigliarsi poi se l’uomo è costretto ad arrancare penosamente con in tasca pasticche di Viagra e del superviagra Cialis, senza le quali si sentirebbe perso e svuotato.
Il toro, grande consumatore di erba e cereali, non cerca pasticche. Gli basta vedere intorno a sé delle erotiche compagne di viaggio, per fare al meglio il suo dovere esistenziale.
Servono vitamine rigorosamente naturali, in particolare la C, la B2 (meglio il gruppo) e la E
Uno sportivo starà semmai attento alla vitamina B1 (tiamina), la cui carenza provoca il beri-beri.
Starà attento alla vitamina B3 (niacina), la cui carenza provoca la pellagra.
Starà attento alla vitamina C (acido ascorbico), la cui carenza provoca lo scorbuto.
Cercherà di massimizzare la vitamina B2 (riboflavina), amica degli sportivi, che si immagazzina nei muscoli, pronta per l’uso, e la vitamina E (importante in tutte le performance anche di carattere sessuale).
Cercherà pure il supporto della D, catturando più sole possibile.
Senza mai dimenticare la vitamina più importante di tutte, che è quella della bontà e della gentilezza francescana, verso se stessi, verso il prossimo e verso tutte le creature indistintamente.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo