LETTERA
Amo il cibo, purchè non sia malsano
Buongiorno, da poche settimane ho iniziato a sentir parlare di lei.
Sono friulana, ho 19 anni e vivo in una famiglia di 6 persone, nonni compresi.
Il cibo è sempre stato il mio pallino. Amo il cibo, ma non il cibo malsano. Ho sempre cercato di avere una alimentazione equilibrata, povera di schifezze, cercando di non mescolare carne e latticini, e ho cercato di estendere le mie idee anche alla mia famiglia.
Nel complesso, rispetto alle altre case, da me c’è sempre stata una nutrizione molto variata, con carne, pesce, formaggi, molte verdure, frutta, pasta, e così via.
Vivo in una famiglia dove la predilezione per la carne è alle stelle
La predilezione per carne e affettati è purtroppo alle stelle.
Mio nonno è carnivoro convinto, ha 90 anni ed è lucidissimo. Le sue anche sono consumate e ha molti problemi di circolazione, per i quali prende dei farmaci da diversi anni. Però ha la sua bella età.
Mia nonna è malata di Alzheimer. Mio padre, 49 anni, ama pure lui affettati e formaggi, soffre di psoriasi e prende da qualche tempo la pasticca per il colesterolo. Mia madre sembra stare bene. Mia sorella, 14 anni, è magrissima e sin da bambina ha avuto problemi di asma e di allergie.
Mancanza di punti di riferimento
Da quando ho iniziato a parlare di veganismo, pur non praticandolo ancora, mi sono scontrata contro un muro fatto di risate e anche di strigliate.
Ma non sono affatto disposta a cedere su un argomento che mi sta molto a cuore, come il cibo.
E ho anzi voglia di approfondire.
Solo che non so a chi appellarmi. Mi mancano cioè i punti di riferimento.
Se ho mal di denti vado dal dentista, se ho mal di stomaco contatterò il gastroenterologo.
Ma se ho questi dubbi sul cibo a chi mai devo rivolgermi?
Grande fiducia familiare nel medico che raccomanda il consumo di carne rossa al sangue
In casa mi dicono di ascoltare più campane. Va dal dottore e senti cosa ti dice, ha sentenziato mio padre.
Due mesi fa mi sentivo debole e sono effettivamente andata dal medico.
Se sei debole mangia tanta carne rossa, mi ha detto!
Può un laureato in medicina e chirurgia darmi una risposta simile nel 2010, quando anche i sassi sanno che il miglior ferro si attinge altrove?
I medici hanno studiato sicuramente e operano ogni giorno sul corpo umano, ma parlano di tutt’altro, per cui la loro preparazione sul cibo non è affatto eccellente.
Se la cavano sempre col mangiare un po’ di tutto e con la dieta Mediterranea, quando questa dieta sta facendo acqua da tutte le parti.
L’artrite reumatoide risolta inizialmente col cortisone
Faccio ora un profilo sulla mia salute.
A tre anni mi sono ammalata di artrite reumatoide, che ha coinvolto a suo tempo l’articolazione del ginocchio destro. Il problema venne risolto con infiltrazioni di cortisone e da un anno di antinfiammatori.
I medici non sanno da cosa derivi questa malattia e l’hanno classificata come patologia autoimmune.
Io penso che sia stata causata dai vaccini, ma nessuno può dirlo con certezza.
Dai 4 ai 15 anni non ho avuto sintomi e ho praticato il nuoto a livello agonistico.
Ricadute, infiltrazioni, aghi, e arto bloccato
A 15 anni, con la pubertà, mi è tornata l’artrite che ha coinvolto entrambe le ginocchia, per cui ho dovuto abbandonare lo sport.
Mi hanno curata a Trieste con infiltrazioni di cortisone a entrambe le ginocchia, senza raggi o risonanze, con traumi da ago, infiammazioni irrisolte, alti dosaggi di cortisone orale e una scia di effetti collaterali. Mi sono ritrovata con un arto bloccato per un po’ di sinovia solidificata.
Altre cure mediche e l’artrite è rispuntata, accompagnata da problemi emotivi
A questo punto sono andata in cura a Padova, con risonanze magnetiche e artroscopie che mi hanno ridato mobilità.
Ma al 5° anno di liceo si è ripresentata l’artrite, per cui altro cortisone, altro Voltaren ed altri antinfiammatori.
Pareva tutto rimesso in ordine, ma sono spuntati nuovi problemi.
Una serie di paure e di fobie
Ho la psoriasi come mio padre, con qualche macchia qua e là.
Il guaio più serio è attualmente la mia grande emotività.
Da bambina ero serena ma, col tempo, sono diventata ipocondriaca. Le prime avvisaglie già alle scuole medie. Ed in più una serie di fobie e di paure infondate.
Paura di morire, paura di stare di fronte alla gente, paura di fare del male alla gente che ho accanto.
Tutto è partito da un disturbo di ansia generalizzata.
Le mie difficoltà a uscire di casa e ad affrontare la vita
Il mio ragazzo sta con me da oltre 3 anni, e con lui posso confidarmi e dirgli le mie paure.
Mi sta vicino e mi dà sicurezza.
Ma dal febbraio 2010 a oggi la situazione è degenerata, e altre fobie si sono aggiunte.
Quella di andare con la corriera, quella di andare lontano da casa, quella di andare al supermercato.
A luglio ero arrivata a non uscire di casa. Un assieme di fobie sociali e di agorafobia.
Crisi di panico comuni tra i consumatori intensivi di antinfiammatori
Il mio psicologo si è sempre opposto ai farmaci ma, vedendomi così scoraggiata, stava quasi cambiando idea. Ora sono seguita da uno psicoterapeuta udinese che è rigorosamente contrario a ogni farmaco e che mi invita ad avere pazienza.
Il fatto è che a me manca la vita normale, l’andare a scuola serena tutti i giorni, avere la testa libera.
Gli psicologi mi stanno dicendo che le persone che soffrono di panico, sono state spesso in cura con farmaci antinfiammatori. Ma poi i medici e gli infermieri mi rispondono che c’è gente che prende tali farmaci e sta bene, anche perché il corpo li smaltirebbe facilmente, almeno così dicono.
Il veganesimo e il buon esempio di un’amica che ha risolto le sue difficoltà in quel modo
Ora, conoscendo il veganesimo, mi sto chiedendo se molti dei miei problemi non siano legati all’alimentazione.
Ma, anche qui, c’è gente che mangia di tutto ed è piena di energia, mentre io sono invece debole ed acciaccata. Sto pensando che non siamo tutti uguali.
Un’amica mi ha parlato di lei.
E’ diventata vegana risolvendo molti problemi di salute.
Amo gli animali ma ho sempre dovuto consumare carne, combattuta tra i buoni sapori e il disagio di fare qualcosa di eticamente sbagliato
Non ho ancora letto il suo libro, ma di certo lo farò a breve.
Ho sempre mangiato carne. Sia mio cugino che il mio ragazzo sono cacciatori. Tuttavia amo gli animali, e mi chiedo spesso se sia giusto o sbagliato mangiare la loro carne.
Le chiedo scusa per questo lungo papiro.
Spero che lei riesca a darmi delle risposte. Spero che lei riesca in qualche modo ad aiutarmi.
Mariagrazia
RISPOSTA
Senza volerlo, chi ti ama continua a rappresentare per te un ostacolo
Ciao Mariagrazia, non è davvero facile rispondere alle tante problematiche che mi hai elencato.
Chiaramente l’igienismo naturale ti potrebbe dare un grosso aiuto. Ma non da solo.
Se le persone che ti stanno vicino avessero la buona abitudine di rispettarti di più, tutto sarebbe più facile. A volte anche chi ci ama finisce per arrecarci danno.
Nel caso tuo hai una famiglia carnivora che ridicolizza la tua voglia di provare il veganismo, e hai un ragazzo che ti sa ascoltare, ma che fa tuttavia il cacciatore, per cui non penso ti voglia o ti possa incoraggiare nella direzione igienistico-naturale.
E’ fuori di ogni dubbio che la medicina abbia rappresentato per te un percorso rovinoso e disastrante
Ovviamente i tuoi problemi partono dai primi anni di vita.
Come giustamente dici, non è facile provare che i tuoi guai siano cominciati con le prime vaccinazioni infantili. Come non è facile provare che il cortisone e gli antinfiammatori siano causa di grossi effetti collaterali.
Eppure, senza avere dei pregiudizi e delle male-intenzioni nei riguardi della medicina, appare chiaro ed evidente il fatto che tu sia stata vittima fissa e stabile di determinate cure mediche, e che le stesse cure nell’assieme ti abbiano reso la vita grama, portandoti a un crescendo di guai fisici e psichici.
La via del cortisone è quanto di peggio si potesse scegliere
L’artrite reumatoide è sicuramente una brutta gatta da pelare, ma all’inizio ti aveva colpito in modo parziale. Se fosse stata interpretata e curata in modo igienistico oggi saresti una persona sana e felice, una ragazza normalissima, priva di artrite, di psoriasi e di fobie.
Manca la controprova? Non direi.
La via del cortisone, degli aghi e degli antinfiammatori è infatti piena e stracolma di effetti collaterali, e fa sì che si tappa un buco per aprirne altri tre. Tutto sommato gli psicologi che ti stanno ora assistendo lo stanno facendo con competenza e senso di responsabilità, visto che ti hanno tenuta finora lontana dagli psicofarmaci, che sarebbero la rovina definitiva.
Hai un corpo saturo di acidificazione e di veleni
Il tuo problema principale è che hai un organismo saturo di veleni, di urokinasi e di acidità.
Avresti bisogno di drastica operazione di pulizia interna, tramite periodiche sedute di riposo fisiologico (digiuno ad acqua leggera, seguito da semidigiuno e da dieta vegana tendenzialmente crudista).
Per i dettagli sul digiuno leggiti la mia tesina di ieri dal titolo Il digiuno autogestito o fai-da-te.
Realizzare questri programmi in un ambito familiare come il tuo non è certamente cosa facile.
La tua ancora di salvezza potrebbe essere l’amica che ti ha parlato della sua positiva esperienza vegana.
Siccome stai nella mia regione, potremmo anche accordarci per un incontro magari sotto Natale.
L’artrite reumatoide si può sconfiggere purificando e fluidificando il sangue
Per sconfiggere l’artrite reumatoide serve chiudere immediatamente il rubinetto dei veleni acidificanti, si chiamino essi farmaci, si chiamino essi the, caffè, integratori, cibi carnei e proteici di provenienza animale, cibi cotti in genere, e si chiamino essi tensioni interne, emotività negative, blocchi mentali.
Hai estremo bisogno di purificazione del sangue e di ripristino delle funzioni respiratorie e gastrointestinali. Resto a tua disposizione per domande specifiche e sintetiche, e ti allego qualche tesina sull’argomento. Ti chiedo immediata autorizzazione, da parte tua e della famiglia, a pubblicare questa tesina (ho variato come vedi il nome).
Nota positiva finale
L’autorizzazione è arrivata, e Mariagrazia mi comunica di aver già trovato maggiore comprensione e relax in famiglia, per cui un programma variato di alimentazione è già in atto da diversi giorni.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo