TELEFONATA CONCITATA DEL 30/12
Una chiamata dall’igienista-naturale Ignazio Podda
Mi ha appena chiamato l’amico igienista-naturopata Ignazio Podda, che dalla sua Sardegna si è portato nei dintorni di Roma. Mi ha chiamato con voce concitata, mentre stava viaggiando in treno.
Il penultimo giorno dell’anno la gente è tutta impegnata a curare i dettagli del cenone di San Silvestro,
i botti e tutto il resto.
Non sono ancora state smaltiti i panettoni e i liquori di Natale che ci si prepara a stappare altre bottiglie ancora, altri vini ed altri spumanti.
Occorre festeggiare, licenziare il vecchio anno ed ingraziarsi quello nuovo, magari esorcizzarne gli aspetti spinosi e minacciosi, le promesse di altre crisi e di altri disastri.
Come cominciarlo meglio se non saltando il sonno, offendendo i timpani e riempiendosi di alcol?
E’ particolarmente duro piangere e disperarsi, mentre tutti intorno fanno baldoria
Non tutti hanno questo tipo di problemi.
Ignazio non mi chiama di frequente.
Lo fa solo nelle emergenze gravi. E questa lo è davvero.
Come fa una madre, per giunta naturopata
, a festeggiare il nuovo anno con la sua bambina di sette mesi in condizioni quasi-disperate?
Le esitazioni e le incertezze possono fare molto male
I fatti sono presto esposti. La giovane donna, non solo è naturopata
, ma conosce Ignazio da diverso tempo in quanto collega, ed è pure tentata dall’igienismo naturale, avendo anche letto il mio testo Alimentazione Naturale.
Igienista nella mente, ma medicista nei fatti.
Igienista potenziale e virtuale, ma medicista nelle scelte.
Igienista nella fantasia, ma omeopaticista nei rimedi.
Un peggioramento continuo
Messa al mondo la sua creatura ha seguito per filo e per segno le istruzioni e le indicazioni dei pediatri.
Una sequenza impressionante di malesseri.
Una sequenza di indigestioni, regolarmente rintuzzati da rimedi omeopatici.
Una serie impressionante di vaccinazioni, e uno straccio di bimba che non ne ne vuol sapere di riprendersi.
La formula magica per la ripresa, all’insegna dell’agnello e del coniglio
La bambina, soggetta a coliche devastanti, non ne vuole sapere di poppare e non ne vuole sapere di dormire. La mamma è spaventata oltre ogni dire.
L’ultimo contatto coi pediatri lo ha avuto ieri. La loro ricetta per la ripresa della bimba, che essi stessi hanno contribuito in vari modi a devastare, prevede paradossalmente altri farmaci, altri integratori e, cosa incredibile, una dieta rinforzante a base di agnello omogeneizzato e di coniglio omogeneizzato.
Queste ultime sottigliezze pediatriche l’hanno come ridestata dal torpore.
La famosa goccia che fa traboccare il vaso.
Ha capito improvvisamente di essere caduta nelle mani di gente che pretende di sapere, ma che è invece emerita incompetente sulla salute umana in generale, e sulla salute dei bambini in particolare.
Singhiozzo e panico possono essere contagianti
Ignazio l’ha raggiunta trovandola preoccupata e singhiozzante.
Trascorrerà il capodanno con lei e la sua famiglia.
Il panico è un sentimento che si trasmette. Lo stesso Ignazio, che mi parlava al telefono, per quanto persona calma e misurata, appariva contagiato.
La linea poi cadeva più volte, ad ogni entrata del treno in galleria.
Alla fine sono riuscito a dirgli qualche cosa.
Nessuna forma di sciacallaggio
Può sembrare facile speculare sui casi disgraziati altrui. Può sembrare opportunistico sciacallaggio, mettere il dito e infierire sulle piaghe degli altri.
L’igienismo non ha bisogno assolutamente di demonizzare la medicina o la pediatria per farsi bello.
Preferiremmo davvero fare a meno di queste emergenze.
Preferiremmo davvero sapere che tutte le mamme sono felici e che i loro bimbi non vengono mai rovinati dalle pratiche sanitarie correnti.
Non siamo poi in concorrenza coi medici o coi pediatri. Insegnamo salute e non curiamo nessuno.
A volte, una disgrazia tira l’altra
Che faccio? Dico che si arrangi e che sono cavoli suoi?
Tra l’altro, come se non bastasse, ha un fratello in condizioni niente affatto ideali, carico di obesità, dopo che altri medici gli hanno prescritto una demenziale dieta a base di bistecche e di frutta associate.
Carico di grosse cisti a un braccio che i medici pretendono di asportare, avendole dichiarate incurabili e derivanti da problemi genetici.
Cosa aspetta a farsi un digiuno detossificante, non lo capisco proprio!
Serve fare una urgente e netta scelta di campo
Il minimo che posso dire a questa giovane mamma laziale è di darsi forza e coraggio e fare alcune respirazioni profonde. Prima cosa bloccare l’ansia e il panico, altrimenti non riesce nemmeno ad allattare la sua bimba con del latte valido.
Seconda cosa deve fare una volta per tutte una scelta mirata e netta.
Stare con la medicina interventista o stare con l’igienismo, non per concorrenza ma per emergenza e per rifugio, in attesa che medicina e pediatria riprendano il senno perduto!
La proposta igienistica per un rapido recupero
I miei consigli sono di tenere a riposo la bimba e farle magari succhiare alternativamente del succo di mela e carota, del succo di uva e del succo di arancia, ovviamente appena spremuti, e di dare priorità a quelli che la bimba gradisce di più.
Passate 2 ore potrà tentare di allattarla al seno.
Provare poi anche con il latte di mandorle tritate in casa.
Dopo ciascuna poppata, attendere almeno 3 ore prima di dare altri succhi.
In caso di ricorso a pappette, tener presente che le migliori farine sono quelle di carrube, quella di manioca e quella di castagne, tutte ricavate a freddo.
Oltre a questo, ho allegato alcune tesine precedenti sull’alimentazione infantile.
Visita presso una pediatra romana. Altro insulto e altri brividi.
Le ultime novità sono che una pediatra romana è intervenuta in modo suadente e convincente, prescrivendo nuovamente omogeneizzato di agnello, coniglio e cavallo.
Il mio commento? C’è di che rabbrividire.
Spero solo che la bimba abbia la forza di superare anche questo ulteriore insulto alla sua salute.
La sua situazione richiederebbe una bonifica e un ripristino della simbiosi intestinale in zona colon.
Quando andare dal pediatra equivale andare dal macellaio
La pediatra, in fotocopia con le precedenti prescrizioni di altri pediatri, cosa fa? Le prescrive agnello, coniglio e cavallo! Un aggravamento garantito in termini di batteri putrefattivi (leggere la mia tesina odierna Candide, parassiti, malattie allergeniche ed auto-immuni).
Un’inguaribile ed inguardabile cecità professionale.
Questo è il livello qualitativo ed etico della pediatria italiana!
Spero che la mamma in questione legga almeno tale tesina e ci pensi non due ma tre volte.
La bimba è ovviamente sua.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo