CAMBRIDGE 2000 E LA REGOLARITA’ INTESTINALE
Le ultime tesine mi sono giunte a proposito, quasi in telepatia
Grazie per le tesine che ho già cominciato a pubblicare sul mio blog www.pomodorozen.wordpress.com/2009/09/16influenza-suina-virus.
Ho anche ricevuto quelle di ieri incentrate sul mangiare e soprattutto sul bere (Il bere masochistico e delinquenziale, Caccologia, virologia, ingordigia, e La formidabile controprova dei Pimas), che mi sono giunte esattamente a proposito.
Me le sto leggendo tutte con crescente interesse.
Meriterebbero maggiore diffusione.
Tu non ti rendi nemmeno conto di quanto esse possano servire alla gente.
Le pubblichi anche sul sitowew di Luigi Boschi, vero?
Ho visto che hai anche un tuo blog, ma non è aggiornato.
Meriterebbero una diffusione a largo raggio.
Tu non hai idea di quanto esse possano servire alla gente.
Hai il dono di saper spiegare e scrivere in modo assolutamente chiaro e magistrale.
Complimenti! Leggere quello che scrivi è un toccasana davvero!
Quanta frutta in ciascuno dei pasti del five-per-day? I five possono diventare quattro?
Dato che ci sono, volevo chiederti un parere riguardo le quantità del five-per-day del test Cambridge2000.
Dicono almeno 5 pasti di sola frutta.
Questo va bene, ma quanta frutta ad ogni pasto e quanta in totale?
E se uno riesce a mandar giù lo stesso quantitativo globale raggruppandolo però in meno pasti più corposi, può farlo?
Ho già provato entrambi i metodi, passando dai 2 pasti stile Ehret ai 5 e passa al giorno stile Cambridge.
Aumentando il numero di pasti e le quantità, la regolarità intestinale va a farsi benedire.
Il problema è che, avendo aumentato i pasti, ed anche le quantità per pasto, ho notato che la regolarità intestinale va a farsi benedire.
Anziché essere puntuale e giornaliera di mattina, va a giorni alterni, al ritmo di un giorno sì e un giorno no.
Prima però la mia regolarità ruotava intorno a una volta per settimana, e le conseguenze fisiche fioccavano
Sempre meglio di prima, quando mi ingozzavo principalmente di prodotti di origine animale associati a cereali, e andavo pure regolarmente, al ritmo però di una volta la settimana ed oltre.
Non era poi una semplice questione di lentezza e quasi-paralisi intestinale, ma pure di diversi altri problemi fisici che si evidenziavano in me, seguendo la tipica in cui crede il grande pubblico, illuminato dalle trasmissioni dei cuochi, stile Gusto e simili.
Sto ottenendo incredibili risultati, e non posso fare altro che esprimerti la mia riconoscenza
Sto marciando con qualche sperimentazione di troppo ma con determinazione ed entusiasmo verso il veganismo crudista, che mi sta dando incredibili risultati, senza alcun uso di sostanze estranee e compromettenti.
Ora, con diversi pasti al giorno, riesco anche ad assimilare finalmente diversi tipi di frutta come avrei sempre voluto fare, evitando però troppi miscugli persino tra la frutta stessa.
A giovarne è lo stomaco e l’intestino, che non si affaticano più con ingenti quantitativi e mescole disordinate di cibo nella stessa sessione.
Grazie Valdo!
Andrea da Parma
La diffusione dipende da voi, io faccio del mio meglio
Ciao Andrea, hai ragione di lamentarti sul mio blog non aggiornato.
Vuoi perché non sono un drago al computer, e vuoi perché ultimamente si è intensificata la corrispondenza, non ho tempo nemmeno di tenere in ordine i miei strumenti comunicativi diretti.
Ci pensano Luigi Boschi, ma anche www.medicinanaturale.biz, www.nonsoloanima.tv, www.flipnews.org, www.ariannaedizioni.com, www.scienzaeconoscenza.com ed altri ancora ad ampliare la diffusione.
Ti ringrazio per i complimenti che fai al mio stile espositivo. Arrivano in un momento appropriato, visto che qualcuno sta montando un’ingiustificata ed indegna cagnara per qualche mia battuta o qualche termine giudicati irriverenti.
Massimizza gli apporti di acqua biologica e vitamina C naturale, saziandoti senza gonfiarti
Ti sconsiglio innanzitutto di esagerare con le quantità, concentrando e riducendo di numero i pasti di sola frutta.
Cambridge2000 non è comunque un paradigma dogmatico basato sul cinque.
E’ soprattutto un principio scientifico sperimentato e provato a vasto raggio, basato sulla massimizzazione dell’apporto mineral-vitaminico naturale al crudo, e del conseguente apporto di acqua biologica.
Sgominare cancro e cardiopatia, e tutto il resto, con l’acqua biologica e l’acido ascorbico, ossia coi valori in assoluto più essenziali e determinanti (ignorati dai monatti e dagli accoppa-bestie)
Con quel sistema si azzera semplicemente il rischio cancro-cardiopatia che è l’accoppiata perdente e farabutta dei tempi attuali. Si azzera per merito dei due valori più trascurati e negletti dei tempi moderni, che non sono certamente la proteina cosidetta nobile, la taurina, la B12, l’Omega3 ed il Ferro-eme, ma l’acido ascorbico (vitamina C, rigorosamente naturale) e l’acqua biologica.
Quando le mutande non erano ancora state inventate.
Siamo una civiltà di grassoni anoressici, di obesi devitalizzati e devitaminizzati.
Il dr Boyd Eaton, massima autorità mondiale in fatto di alimentazione paleolitica, ha scoperto rovistando tra gli escrementi fossilizzati dei nostri antenati, e sottoposti al carbonio radioattivo, che essi consumavano la bellezza di 12 pasti al giorno di sola frutta, con aggiunta significativa ma minoritaria di germogli crudi e radici.
Chiaro che erano altri tempi. Il reperimento dei frutti era molto più semplice e diretto.
Le mutande non erano state ancora inventate, e i servizi igienici erano al di là da venire, per cui ogni posto era buono per il loro metabolismo regolare ed abbondante, equivalente al triplo ed oltre di quanto immettiamo e scarichiamo noi, civiltà di grassoni anoressici, di obesi devitalizzati, demineralizzati e devitaminizzati.
Lo sconvolgente esperimento di Cambridge, università più seria ed affidabile del pianeta
L’esperimento di Cambridge è stato scioccante per le stese autorità inglesi, per i dirigenti dell’Università più seria del mondo in fatto di ricerche affidabili sui cibi e non solo.
Capirono subito che avevano scoperto e dimostrato qualcosa di sconvolgente, di radioattivo, di potenzialmente super-esplosivo, di qualcosa che poteva scardinare l’intero ordine mondiale.
E arrivò immediatamente l’ordine di bloccare tutto dai servizi segreti, coadiuvati dalle immancabili FDA e CDC, punte di diamante dei macellai di Chicago e dintorni, e dei demoni industriali di Atlanta, Coca-Cola e Pfizer in testa.
La verità è il pericolo numero uno, altro che Bin Laden
Pubblicare i risultati di quelle ricerche avrebbe significato la rovina di mezza Inghilterra e dell’intera Irlanda, con contraccolpi micidiali sulla stessa America, ma anche sugli alleati, e sul fondamentale made-in-Italy dei formaggiai e dei prosciutti dell’Agroalimentare, dei Cremonini che servono la nostra catena McDonalds, della Simmenthal e della Manzotin, pure coinvolte ed assorbite da noi americani tramite la PhilipMorris, la Kraft e la Unilever olandese, e persino sui caffettari della Illy, della Splendid, di Hag e di Segafredo, per non dire degli avvinazzatori e degli alcolizzatori di tutte le risme.
Insabbiare il tutto, con la più colossale frode, dopo quella dell’Aids e del Papilloma Virus, e prima di quella della Peste Suina dei nostri giorni
L’immediata parola d’ordine fu quella di insabbiare e segretare il tutto, e di tenere d’occhio le ricercatrici che, con zelo ed entusiasmo da crocerossine, avevano diretto per 20 anni la ricerca, ossia le due dottoresse Khaw ed Aisla Welch, pur se di scuola medica e non igienistica.
Bisognava ammonirle ed imporre loro assoluto silenzio, pena l’espulsione dall’ateneo britannico.
E il Terzo Millennio dell’umanità cominciò malissimo, con la più colossale frode planetaria mai compiuta, dopo quelle dell’AIDS e del Papilloma, e prima di quella della Peste Suina dei giorni nostri.
Negare ai popoli del mondo una verità scomoda ed imbarazzante per i produttori
Si negava alla popolazione mondiale la verità sull’esperimento più importante, veritiero e sconvolgente della storia, solo perché, quanto esso evidenziava senza ombra di dubbio, risultava scomodo, imbarazzante, addirittura letale per l’industria delle carni, dei formaggi, dello zucchero, del caffè, degli integratori, dei farmaci, dei vaccini, delle diete-oscene (Scarsdale, Atkins, D’Adamo, Zona-Sears, South-Beach, Strand, ecc), del cibo cotto, del cibo in scatola, delle bevande dolcificate in bottiglia ed in lattina.
La Rivoluzione Alimentare sarebbe peggio di quella Francese e Russa messe assieme.
Sarebbe un listare a lutto intere categorie.
Siamo forse tutti impazziti? Se la gente approda ai risultati di Cambridge, succede una rivoluzione peggiore di quella Francese e Russa messe assieme.
Questo fu il verdetto inappellabile di Scotland Yard e dell’associata CIA.
Una Rivoluzione Alimentare? Un listare a lutto gli attuali supermercati, gli Iper e i Carrefour, le Scuole Alberghiere per cuochi in scimuniti dai fumi di cadaverina, le salumerie e le farmacie, nonché i super-produttivi reparti oncologici di tutti gli ospedali?
Per carità, non diciamo fesserie. Stroncare la ricerca e distruggere ogni prova!
Cambridge cancellata dalla carta geografica.
Ma la verità, anche nei modi più impensati, viene prima o poi a galla.
Ma la verità, per quanto imbavagliata e calpestata, tende sempre a saltar fuori.
Un mese appena dopo i fatti di Cambridge, i quotidiani del paese più marginale e insospettabile del mondo uscirono con degli articoli dettagliati su quanto era successo a Cambridge.
Si trattava del China Post e del Taiwan Times.
Per mia fortuna, stavo da quelle parti, ed ebbi la prova immediata di quanto stava accadendo.
Cercai invano degli addentellati e dei riferimenti sui quotidiani inglesi, americani, italiani, francesi, e sulle riviste Time, Newsweek, L’Espresso, Panorama.
Niente di niente. Silenzio assoluto. Cambridge cancellata dalla carta geografica.
Televisioni e telegiornali? Parliamo di altro. Parliamo di cose serie e non di salute!
Il Corriere della Sera ci ha messo solo otto anni per arrivarci, e grazie a Umberto Veronesi.
Televisioni e telegiornali?
Neanche una parola. Tutto sui divi del momento, sul colore rosso o a righe blu della loro biancheria intima. Tutto sulla Champions League e sulla Formula Uno, sulla Ducati e sulla Yamaha, ma zero su Cambridge.
Eppoi, a chi interessa mai la salute?
Non viviamo forse nella Civiltà della Malattia Infettiva e del Vaccino, bocciata persino da Pasteur e da Koch, e ripristinata dai delinquenti più infidi mai esistiti sulla terra?
Fu il Corriere della Sera a parlarne, lo scorso anno, con 8 giorni, pardon 8 mesi, pardon ancora, 8 anni di ritardo, grazie ad una iniziativa partita, guarda un po’, dal professor Umberto Veronesi, discusso quanto si vuole, ma favolosa bandiera del vegetarianismo mondiale.
Non imparavo grandi cose da Cambridge, ma scoprivo lo sbocciare di nuovi fiorellini vegani
Non imparavo mica grandi cose da Cambridge. Quel sistema di alimentazione virtuoso lo avevo concepito in modo autonomo ed approssimativo sin da bambino.
E lo avevo adottato con più completezza, scienza e perfezione, da una decina di anni.
Mi rendevo però conto che anche dal marcio della medicina falsa e macellatoria, ipocrita e decotta, stava spuntando qualche bel fiorellino vegano, targato Khaw e Welch.
Saziarsi senza gonfiarsi. Adattare Cambridge ai propri gusti ed esigenze, usando il cervello.
Tornando a te Andrea, e concludo, il metodo migliore, sia per te che gli altri, è quello di saziarsi in modo tranquillo e sereno, 4 o 5 o 6 volte al giorno con sola frutta, senza però gonfiarsene.
Senza scordare l’eventuale eccezione di una crema d’avena includente il trio girasole-sesamo-lino o simili, o quella di un pop-corn più banana preparato in casa, per chi non riesce a farne a meno, o per chi ha più dispendio energetico, il tutto consumabile preferibilmente verso le 10 di mattina, magari a giorni alterni (in alternativa a un pasto di frutta).
A quel punto restano fuori i due pasti principali di pranzo alle 13 e cena alle 19, che risulteranno assai più leggeri dei tempi andati, e includeranno l’abbondante verdura cruda e germogli e avocado come inizio, ed un secondo piatto di patate, zucche, cereali integrali, legumi, pasta e pizza alle verdure (come infrazione veniale) a seconda dei gusti, con una chiusura a base del trio mandorle-noci-pinoli.
Meglio zero bicchieri a tavola, anche se qualche piccolissimo compromesso è concedibile
Pane super-integrale ammesso con le verdure, e zero bevande a tavola, concedendo al massimo un quarto di bicchiere d’acqua per deglutire e niente altro. Se uno stravede per il vino e la birra analcolica, vale lo stesso discorso. Mezzo bicchiere (ho detto mezzo, e ho inteso tazza da un ottavo e non oltre), non provoca grossi problemi, e si può sempre eliminare del tutto in seguito, man mano che uno fa dei passi avanti e ridiventa virtuoso come i suoi antichi antenati.
Il panino verdurizzato per chi viaggia o sta in ufficio.
A meno che gli snack-bar si sviluppino nel cervello, nella sensibilità, nella coscienza civile.
Per chi è in viaggio, o chi sta in ufficio o da altre parti, impossibilitato a usare posate e piatti, due o tre panini integrali, abbondantemente verdurizzati, spalmati di crema di olive e di avocado, di qualche carciofino e di un paio di noci, il tutto avvolto nella carta stagnola, risolve il problema al meglio.
A meno che gli snack-bar delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti diventino più intelligenti e progrediti, e imparino una buona volta ad eliminare i bestiali affettati mortuari e mortadellari che continuano a proporre con perseverante follia alla gente affamata.
Speditemi cortesemente la traduzione corretta e fate circolare al meglio questa tesina
Spero che questa mail venga pure tradotta nelle varie lingue, e faccia il giro del mondo, come sberleffo alle malefatte dei servizi segreti e del regime autoritario-monopolistico-demenziale che sta insultando ogni corpo, ogni anima ed ogni libera coscienza. Chi è bravo mi rimandi le sue traduzioni.
Buon appetito, e soprattutto buona salute a tutti.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)