CANCELLIAMO LA VERGOGNA UMANA DEI MACELLI. DELLE DOPPIETTE E DELLE BALENIERE

LETTERA, o meglio POESIA

 

Riflessioni

 

intorno a noi la tragedia degli ultimi, ad ogni angolo, ogni attimo

impossibile essere felici

se hai gli occhi per guardare ciò che ti passa accanto,

se hai l’anima per sentire la loro disperazione

impossibile essere felici

un camion con tanti cavalli dagli occhi tristi oggi per sbaglio ha attraversato il centro della città

ieri sull’autostrada ammassati in un camion agnellini piangenti

sai bene dove sono diretti e non puoi che urlare la tua disperazione

sola, nell’indifferenza della tua specie

impossibile essere felici

è terribile essere vivi

non posso godere di nulla

ancora leggo e rileggo dell’impermanenza, ma non c’è consolazione,

né distacco da questa immane sofferenza senza fine, senza tregua

ed io soffro

confesso la mia angoscia

non si può essere felici neanche un istante

il boia lavora anche di notte, anche a natale

qual è il significato di queste vite rubate

qual è il significato della mia vita

se non posso fermarlo?

Susi

COMMENTO

 

Poesia bellissima e mozzafiato

 

Una poesia non si valuta e non si cataloga. Si sente soltanto, al pari di una canzone. Piace o non piace.

Questa è una bellissima poesia. Grazie Susi.

Nessun altro commento, ma solo qualche pensiero aggiunto.

I camion carichi di anime viventi, senzienti e pensanti, siano esse appartenenti a porcellini ammassati all’inverosimile uno sull’altro, o a torelli e vitellini con la disperazione negli occhi, a pennuti e palmipedi scaraventati alla rinfusa nei cassoni, fanno davvero rabbrividire.

Uno straziante trasferimento verso un patibolo assurdo ed immeritato.

Poco importa se piove o se c’è il sole, se fa caldo o se gela, se di mattina o pomeriggio.

Si tratta sempre di trasferimento straziante verso un patibolo imposto, non cercato, non meritato, non benedetto e non approvato da nessuno, se non da inique e colluse leggi umane.

Una cosa orribile ed insopportabile.

Una cosa che provoca un profondo senso di ripugnanza e di ribellione in chiunque sia dotato di cuore, di anima e di intelletto. Violenza gratuita, sorda e allo stato puro.

Non si può fare finta di niente

Non si può essere indifferenti e insensibili alla tragedia che ci accompagna come una maledizione,

né tanto meno si può essere felici, sereni e sorridenti. Non si sa se ci sia più crudeltà o più idiozia in tutto questo. Lontano dagli occhi, lontano dal cuore, si usa dire.

Ma i mattatoi non stanno sulla Luna, si trovano a un passo dalle nostre case. Solo se ricopri le antenne, otturi i timpani e aggiungi il paraocchi, non riesci a vedere, a sentire, ad annusare.

Non si può fare finta di niente.

Ogni anima salvata dalle grinfie dei folli carnefici ha un valore ed un significato

Siamo dunque obbligati a non demordere. Dovessimo piangerci addosso e darci per vinti, aggraveremmo ulteriormente la situazione. E toglieremmo ogni speranza anche agli esseri in gestazione, a quelli non ancora nati, a quelli che non hanno ancora aperto gli occhi alla sinistra e cannibalesca luce del pianeta Terra. Ogni pulcino salvato, ogni coniglietto, ogni vitellino, ogni anatroccolo, ogni leprotto, ogni fagiano, ogni balenottero, ogni cucciolo di foca o di otaria, ogni essere vivente tolto alle grinfie della maleducazione, della barbarie e del cinismo umano ha un valore e ha un significato.

Cancellare la vergogna

Diamoci dunque tutti da fare per togliere ogni supporto alle industrie della violenza, dell’eparina, sperimentazione, della vivisezione, della crudeltà e della morte. Boicottiamo i loro prodotti puzzolenti di marcio e di pus, oltre che di inanerrabili sofferenze causate ai nostri fratelli di sangue e di percorso.

Ne guadagnerà la nostra salute e il nostro spirito, ne guadagnerà l’aria, l’acqua e l’ambiente.

Diamoci da fare per cancellare la vergogna degli arpioni, degli ami, delle cartucce, delle reti e delle trappole. Diamoci da fare per cancellare la vergogna dei mattatoi, delle baleniere e delle doppiette.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo