Cerco una spiegazione ai miei malesseri
Gentilissimo Valdo, mi chiamo Desirée, abito a Verona e sono vegan da 5 anni per motivi etici, dopo un lungo percorso da vegetariana ignorante.
Ho letto con molto interesse i suoi articoli, ma ancora non sono riuscita a trovare una spiegazione ai miei malesseri.
Parlo di terribili emicranie che durano anche 8 giorni.
Non riuscendo a resistere, mi demoralizzo e depongo le armi, ricorrendo ai farmaci.
Non so più cosa fare. Sono letteralmente disperata.
Un esempio della mia giornata nutrizionale
Le sintetizzo la mia giornata tipo.
Sveglia ore 5.
Colazione: the verde, pane integrale, marmellata senza zucchero, latte di soia e banana, oppure con latte di soia, all brain, un frutto, mandorle, malto di riso e caffè di cereali.
Pranzo: insalatina con olio lino e/o oliva, yogurt di soia, umeboshi, seitan, tofu (raramente legumi) e pane integrale, oppure pasta integrale con verdure e pane integrale.
Merenda: the kukicha con succo di mela, frutta.
Cena: verdura cotta.
Un esempio della mia giornata comportamentale
Cammino 2 o 3 ore al giorno. Peso 55 kg con altezza 1.67.
Timore e ansia d’ingrassare, per cui mi peso tutti i giorni (ero 71 kg prima di diventare vegan).
Episodi di fame esagerata (sensi di colpa compresi).
La domenica mi lascio andare e mangio di più.
Fumavo 3 sigarette al giorno (ma oggi, dopo 4 giorni di emicrania e senza fumo, giuro che le butto per sempre).
La lotta contro l’ago della bilancia
Il giorno di Pasqua, per non creare tanti disguidi, ho sgarrato come tanti, mangiando una grossa porzione di dolce alla crema, chiaramente pieno di zucchero e violenza.
Potrebbe essere quella la causa?
Con l’alimentazione appena descritta e le deviazioni annesse e connesse, arrivo alla domenica con 54 e ricomincio il lunedì mattina con l’ago della bilancia sui 56.
Mi aiuti la prego.
Desirée
Dalla costipazione intestinale, alla congestione sanguigna in zona cerebrale
Ciao Desirée, ho scritto qualcosa di specifico su questo argomento, dedicato alla Patrizia di Bologna che aveva gli stessi tuoi problemi (vedi tesina Emicrania, fibromialgia e allergie, del 30 gennaio 2010).
Il mal di testa dipende dal sangue tuttora viscoso e da costipazione o stitichezza.
La conseguente febbre intestinale finisce per trasformarsi in congestione che tende a trasmettersi all’area cerebrale, trasformandosi in emicrania.
Chiaro poi che la cefalea rende la tua vita più difficile di quanto necessario, minando il tuo morale, indebolendoti e melanconizzandoti.
La perfezione concede minori spazi trasgressivi
Aiutati che il ciel t’aiuta, si usa dire. E un po’ lo stai già facendo, abbandonando per sempre le
3 sigarette che, per una vegana non sono affatto innocenti.
Devi ricordarti che più una persona si perfeziona e più responsabilità si assume.
In un certo senso la perfezione implica una maggiore vulnerabilità e una maggiore reattività immunitaria agli insulti che si portano al corpo e all’anima.
La scorza apparentemente dura dei mangiatori di bistecche e dei bevitori di intrugli alcolici, permette loro maggiori marachelle, fin che gli va dritta.
Alla fine pagano il conto in modo salato, ma lo fanno non a rate, come nel tuo caso, ma una-tantum, avendo essi disattivato tutti i sistemi di allarme.
La disgrazia diffusissima del fiato corto e del torace esile
Il fatto che tu percorra 2 o 3 ore al giorno, mi lascia perplesso.
Temo che tu cammini in modo meccanico senza associare il tutto a un efficace sistema di ossigenazione.
Ti invito a curare in dettaglio la respirazione yoga che risolve molti problemi, e che finora non hai privilegiato, anche per colpa delle sigarette, che sono causa prima di una disgrazia sociale diffusissima che si chiama fiato corto.
Spero di non annoiare troppo, ma il ritmo è quello 1-4-2, moltiplicabile a seconda della capienza toracica, avendo cura di inspirare partendo dal basso e di riempirsi di aria fino a sentire le scapole e le spalle che si alzano. L’espirazione deve mandar fuori tutta l’aria usata, in modo radicale.
Cambiare urgentemente la qualità della colazione
La tua colazione è pessima. Scarta pure tutte le cose che hai citato.
Siccome ti alzi così presto, dovresti suddividerla in 2 o 3 sessioni.
Non stai affatto bene ad acqua biologica.
Il the fa sempre male, indipendentemente dalla foglia e dai colori, come tutte le tisane, salvo nei casi di brevissime cure coadiuvanti e attenuanti, contro qualche malessere specifico.
Di mattina presto, obbligatorio solo frutta, o al limite solo un centrifugato di radici e tuberi, più sedani, più ananas e mela per addolcire.
L’importanza dei cicli metabolici
Pare che tu non abbia alcuna familiarità coi cicli metabolici, che hanno invece notevole importanza.
Dalle 4 am alle 12 c’è il ciclo eliminativo da rispettare con apporto di frutta acquosa.
Dalle 12 alle 20 c’è il ciclo appropriativo dei cibi anche solidi.
Dalle 20 alle 4 am c’è il ciclo assimilativo, dove tutti sono costretti a digiunare, mentre il corpo lavora in area intestinale, per cui servono finestre aperte o almeno non tappate nella camera da letto.
Diverse correzioni di rotta
La banana e le mandorle, se desiderate, vanno bene alle 10 e mezza, in alternativa alla crema di avena che spesso propongo coi semini pestellati, o al popcorn con le banane o i datteri o i fichi.
Il pranzo tutto sommato va bene, inserendo alla fine una manciata di pinoli, mandorle o noci.
A merenda via il the kukicha e il succo di mela, e restino solo le mele e le pere vere.
La cena non dev’essere troppo diversa dal pranzo, se non nelle variate verdure crude, e nel piatto successivo di patate o zucche o cavolfiori o legumi o insalata cotta al vapore.
Qualche dettaglio finale
Un consiglio finale.
Buttare via tutti i farmaci e non mettersi in condizioni di fame, che ti rendano vulnerabile alle tentazioni.
Buttare via anche la bilancia, e l’ossessione che hai per i chili di troppo.
La frutta in abbondanza non gonfia e soprattutto non ingrassa ma regola il peso.
Non cercare compensazioni domenicali sul cibo e sul dolce.
Acquisire qualche motivazione in più che ti leghi alla vita.
Evitare la banalità di far dipendere la tua intera esistenza da un fattore peso che è risolvibile, nel tuo caso specifico, in quattro e quattr’otto.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo