LETTERA
Ciao Valdo, noi ragioniamo e ragioniamo, scriviamo e divulghiamo, ma guarda che tipo di messaggi mi è dato a volte di ricevere da una mia lettrice su un forum:
Siamo proprio arrivati alla frutta!
Secondo me non si tratta di scientifico o no, ma di buon senso.
La frutta alla lunga crea acidità.
Per produrla e conservarla, quanto costa alle risorse della terra?
Mia cara Gabri, la frutta rimane ancora un alimento per ricchi.
Si sottrae troppa superficie per il bene di pochi privilegiati.
Lo stesso terreno produrrebbe ben più cereali e sfamerebbe molta più gente.
Il cereale si conserva per secoli se ben seccato.
La frutta, se non fosse per i frigoriferi, marcirebbe dopo qualche settimana.
Ho visto coi miei occhi i danni di bimbi svezzati a suon di banane e frutta varia.
Hanno subito una sorta di involuzione, per cui a 5 anni non parlavano, e spesso erano ricoverati per ipotermia, per cui si esprimevano come scimmie.
Il latte umano è latte umano punto. Nulla lo può sostituire o assomigliare.
Ciao un abbraccio.
Gabri
RISPOSTA
Un complimento alla lettrice anonima autrice di questo manifesto castronesco
Ciao Gabriella, mi hai forse girato questo testo perché io lo commenti?
Mi viene la voglia di dire brava a questa persona che non conosco, ma che in quattro righe è riuscita a esprimere castronerie tali da meritare il trionfo al campionato mondiale della demenza.
A volte più uno le spara grosse e più qualcuno è pronto ad assorbirle.
Solo per questo, faccio finta di prenderla sul serio e di darle una risposta.
Il metabolismo è un gioco di trasformazione e non di sostituzione
La frutta, anche la più acida, non crea acidità, né alla corta né alla lunga.
Il nostro corpo non è un lego che funziona sostituendo ed aggiungendoo dei pezzi, ma è un apparato trasformatore. Proteina non fa proteina, latte non fa latte, carne non fa carne, e lo sa benissimo l’intelligente e pacifica mucca che dagli umili steli d’erba, o dal fieno, o dal chicco di mais, trova tutto il suo osso, tutto il suo muscolo, tutto il suo latte.
Solo l’uomo imbecille pensa in termini di sostituzione, non lo scienziato, e ancor meno lo sveglio agricoltore, capace di osservare le cose della natura e di rifletterci sopra.
Gli agrumi acidi alcalinizzano
La cosa vale anche per le arance, i limoni, i kiwi, i frutti di bosco, le nespole e quant’altro.
Non si mette dentro il corpo una mattonella acida che rimane acida, e una alcalina che rimane alcalina.
Il corpo lavora e trasforma.
Succede esattamente l’opposto, per cui il frutto maturo, più acido è e più ceneri alcaline rilascia in sede duodenale. Ed è per quello che limoni, arance e agrumi vengono universalmente definiti alcalinizzanti.
Le proteine animali alcaline acidificano, lo sanno persino i bovari americani
Le proteine animali tutte, essendo alcaline in partenza, rilasciano al contrario ceneri acide in sede di duodeno, ed è per questo che vengono universalmente definite acidificanti.
La gente rovinata da alimentazione carnea, cotta e concentrata ha al suo interno l’inferno e il purgatorio messi assieme, con tanto di diavoli, di fiamme e di tormenti. Fin quando non si decide a fare una decina di giorni di digiuno ubriacandosi non di vino e di caffè ma di sola acqua di stillatissima, non saprà mai cosa significa digerire ed assimilare. Continuerà così a sperimentare inesistenti effetti negativi della frutta, causati non dalla frutta ma da quello che la gente stessa ha mangiato l’anno prima, il mese prima, il giorno prima e l’ora prima.
C’è una vasta gamma di frutta che copre al meglio il nostro fabbisogno
La frutta si divide in tanti gruppi. Ci sono frutti a lunga conservabilità come le noci, le carrube, i
datteri e simili, altri a media conservabilità come mele, pere, cachi, nespole germaniche, meloni, manghi, papaie, ananas, dragon fruit, fichi d’India, mirtilli, castagne, uve regine e Cardinal, uve da vino buonissime da mangiare, banane, ed altri ancora a bassa conservabilità, come i fichi, le pesche, le albicocche, i lamponi e le more.
In ogni caso, la frutta è qualcosa da consumare il più possibile allo stato fresco e possibilmente sugli alberi.
La generosità degli alberi da frutto, soprattutto nei mesi caldi e temperati
Chiaro che siamo condizionati dalle stagioni, per cui d’estate facciamo giornalmente il pieno di vitalità, mentre nei mesi freddi dobbiamo cavarcela con quello che ci passa il convento.
Gli alberi da frutto non sottraggono nulla ma migliorano soltanto il suolo.
Chiedono poco e offrono generosamente.
Ho degli alberi di fico che non serve mai nemmeno bagnare, abbarbicati su angoli sterili e scomodi, che mi riempiono il cesto ogni anno a ripetizione, prima coi fioroni a inizio luglio e poi via via da agosto a ottobre. Stessa cosa coi susini, coi kaki, coi lamponi, con l’uva ribes e l’uva spina.
La pretesa superiorità del cibo obiteriale sul cibo elettivo
La frutta si mantiene spesso anche al naturale, avendo cura di metterla nei punti freschi della casa.
Quando sta nel frigo non causa mai cattivi odori. La frutta rilascia sempre e solo aromi gradevoli.
Le fettine e il pollo, le uova e le cervella, il pesce e i crostacei, e le altre meraviglie che deliziano tale persona, trasformano regolarmente le case in autentici obitori, o in zone cimiteriali dall’aria pesante.
Non ho dunque capito dove stia la superiorità della cadaverina sul cibo elettivo dell’umanità, chiamato, mi spiace per la lettrice, frutta e non carne, essendo la frutta l’esatto contrario della carne.
Si, è vero, ci sono gli insaccati, gli hamburger e i prosciutti, che durano a lungo Autentiche mummie appese nelle cantine col loro micidiale carico di sale e di nitriti, e con 2700 sostanze chimiche catalogate, a sostenere la loro conservabilità.
La frutta è cibo nobile, ma non è mai stata un cibo nobiliare.
E’ la carne che rappresentava il cibo delle corti d’Europa, e che causò per secoli la putredine reale, ovvero il cancro che colpiva solo la gente di sangue blu.
Frutta alimento per ricchi? Assurdo.
Basta andare in giro e aprire gli occhi.
Viti con l’uva che cade a terra mai raccolta, alberi di fichi e di susine che nemmeno gli uccelli riescono a consumare, mele che giacciono a terra a fare letame, questa è la reale situazione del mondo, con ragazzi diseducati e dai gusti pervertiti che, grazie ai cattivi insegnamenti dei grandi, prediligono le merendine, i gelati e gli hamburger al fico e ai cachi, gli unici cibi in grado di farli crescere sani e forti.
Leggere la mia tesina Il dramma del fico e della fica, del 23/8/08, per capire meglio tale situazione.
Chi ama la frutta non la compera poi a striminziti sacchetti e a prezzi proibitivi nei negozi bio, ma accetta anche le più democratiche cassette del normale mercato, in ovvia attesa che il mondo si evolva universalmente verso il biologico.
Siamo sommersi da cererali coltivati per scopi macellatori
Cereali per l’umanità?
Ma dove vive questa signora o signorina?
Forse in una grotta priva di giornali e televisione?
Non sa che il mondo intero è inflazionato di cereali. Non sa che la Val Padana da Mestre a Torino è null’altro che una distesa interminabile di mais, fatta eccesione per le risaie di Vercelli?
E non sa la stessa che si stanno abbattendo alberi e foreste nel Mato Grosso e dovunque nel mondo per fare posto ad altre colture cerealicole o ad altre colture di soia, spesso in versione OGM, sotto il patrocinio e la colonizzazione della Monsanto?
Colture cerealicole che non finiscono, notasi bene, nella bocca degli umani, se non al 5-10%, ma tra le mandibole delle femmine ergastolane e dei maschi ergastolani, mucche, maiali, pollame, struzzi, tacchini, oche e conigli, tutti col lutto e col terrore, stampigliati sulla testa, nell’anima e nel cuore.
Di quale latte umano parla?
Non ho poi capito bene la storia del latte umano che è latte umano punto.
Forse intendeva parlare del latte bovino.
Continui pure a succhiare e a poppare, finché c’è qualche ergastolana viva a cui hanno sottratto il vitellino per farne tenere fettine. Ma non pretenda di elevare le sue personali brutture estetico-morali a standard comportamentale da seguire e rispettare.
Molto meglio i bambini scimmia, che i bambini cannibali che si nutrono della salma di altri bambini dotati di occhi, sangue, bocca e spirito al pari di loro
Quanto ai bambini-scimmia svezzati a banane e a frutta, io ne ho due, ed erano con me, in carne ed ossa, alla conferenza Saras di Milano del 14 marzo scorso, di fronte a una platea di 500 e oltre persone venute da tutta Italia.
Non mi pare che li abbiamo classificati in quel modo.
Né mi pare di essere io stesso uno scimpanzé o un orango, senza voler offendere poi quegli animali che non hanno nulla da invidiare a noi umani, al pari delle mucche e delle anatre.
Le idee false e tendenziose non possono esser lasciate passare impunemente
Spero di non aver urtato troppo la suscettibilità della tua lettrice, cara Gabri.
Ma a tutto c’è un limite.
Non mi piace massacrare la gente, ma propagare idee false e tendenziose, ed anche prive di spirito o di buon gusto, non è cosa da lasciar passare impunemente.
Il giorno in cui ti chiederà scusa per quel suo farneticante messaggio, sarò disposto ad ammorbidire i toni.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo