CISTI NUMEROSE E AGO ASPIRATO

LETTERA

 

Un contatto dalla conferenza Saras di viale Natta

 

Gentilissimo dottor Vaccaro, ho assistito alla sua conferenza tenutasi a Milano il 14 marzo e, da allora, seguo con interesse il suo blog. Con l’occasione vorrei ringraziarla per le tesine che periodicamente m’invia e, nel contesto, sottoporle un problema che sta affliggendo mia moglie da alcune settimane.

Una diagnosi apparentemente agghiacciante

La mia compagna ha 44 anni e non è mai stata una vera vegetariana.

Dal 2005 ha iniziato ad eliminare dalla sua alimentazione (salvo rare eccezioni) i latticini, in conseguenza di cicli mestruali abbondanti, legati a uno stato fibromatoso dell’utero.

Ultimamente, in seguito al riscontro di un nodulo al seno, ha effettuato una ecografia ed una mammografia il cui esito ha diagnosticato la presenza di un elevato numero di cisti e di un fibroadenoma (che era già stato riscontrato in precedente ecografia di 10 anni fa).

Rifiuto assoluto dell’ago aspirato

 

L’ipotetico ingrossamento della massa ha indotto il medico a richiedere un ulteriore accertamento con ago aspirato, a cui mia moglie non vuole in alcun modo sottoporsi.

Da oltre una settimana ha iniziato una dieta strettamente vegana ed intenderebbe, a giorni, iniziare un primo digiuno di quattro giorni, come da lei spesso indicato in casi analoghi.

Ci attendiamo da lei qualche parola di incoraggiamento

Io la sosterrò nelle sue scelte, ma la mia preoccupazione è legata al suo attuale stato di debilitazione, sia fisico che psicologico, dovuto ovviamente allo stress emotivo di queste ultime settimane.

Ed è per questo che le chiederei di darmi cortesemente tutte le indicazioni per affrontare al meglio il nostro problema. Apprezzerei qualche parola di incoraggiamento per mia moglie.

Cordialmente Arnaldo

RISPOSTA

 

Con l’inferno nel cuore, persino il cibo degli dei diventa spazzatura

 

Ciao Arnaldo, comprendo la tua preoccupazione, e comprendo lo stato di debilitazione psico-fisica della creatura che ti sta accanto.

Lo stress, la paura, l’angoscia, il timore di cosa sarà domani o tra un mese, sono quanto di peggio possa succedere alla nostra esistenza.

Puoi mangiare il cibo degli dei, ma ciò non basta per rimetterti in carreggiata, e ti riduci a uno straccio vivente.

Evadere senza inducio dalla trappola persecutoria della paura

Ecografie, mammografie, aghi aspirati, e compagnia bella diventano tutti strumenti di terrorismo medico-sanitario.

La tua compagna è, al momento, tipica vittima di questo meccanismo diabolico.

Occorre saltarne fuori immediatamente, e soprattutto con la testa.

Se i medici non spaventassero la gente, ambulatori e ospedali chiuderebbero i battenti

Bisogna sconfiggere l’ansia, senza regalare frottole o storielle illusorie, ma affrontando la realtà con freddo distacco e serenità massima. Occorre respirare a fondo, prendere il sole e puntare alla rinascita di se stessi.

Se uno guarda alle cisti e ai noduli come all’opera del demonio, gli viene davvero voglia di suicidarsi.

Ma se invece si rende conto che la medicina è specializzata proprio in questo tipo di opera demolitrice, che rende la gente inerme ed obbediente, disposta a farsi fare di tutto, allora il discorso cambia.

Avere due cisti o averne 20 non fa alcuna differenza

L’igienismo non illude nessuno.

Informa però che avere delle cisti e dei noduli significa dopotutto essere vivi e vegeti, significa possedere un sistema immunitario efficace e costruttivo che ha sistemato i veleni del corpo nel modo più razionale possibile.

Avere due cisti notevoli, o venti di piccole dimensioni, non fa poi alcuna differenza.

Come il digiuno ne fa disgregare una, così ne fa disgregare cinque o dieci o venti.

Parliamo di cisti costruttive e non di metastasi, ovviamente.

La malattia non sta affatto nei noduli e nelle cisti, ma altrove

Guai abbattersi o vivere nel dubbio.

La tempra morale e la chiarezza ideologica sono i primi due ingredienti per sconfiggere i mali.

Le cisti e i noduli non sono poi per niente la malattia, ma soltanto i sintomi e le lucette rosse di allarme di una malattia a monte che si chiama intossicazione sistematica del fegato, del pancreas, dei reni e del sistema ghiandolare.

Occorre bloccare tale processo intossicativo ed espellere i veleni accumulati.

In questo processo cisti e noduli non c’entrano per niente, e sono come i cavoli a merenda.

Non esiste assolutamente il problema di prendere le varie cisti, una per una, e di operarle.

Purifichiamo il sangue e mettiamoci a fare sonni tranquilli

Ogni attenzione va concentrata sulla purificazione del sangue, sul miglioramento radicale della dieta e sulla normalizzazione dei processi digestivi, in modo tale che non si viva più in stato di stitichezza.

Ed è quello che tua moglie sta già facendo. Perchè preoccuparsi dunque?

Al termine del digiuno, seguirà una dieta vera e vivificante, fatta non più di mummie e di miasmi intestinali, non più di latticini destinati a svezzamento di bambini quadrupedi altrui, non più di cibo-rifiuto devitalizzato e cotto, ma di cibi vivi, colorati, profumati e carichi di ogni enzima, di ogni minerale organicato, di ogni zucchero pregiato, e di ogni vitamina verace e di ogni energia solare.

Curiamo in modo maniacale il carrello spesa, il frigorifero e la dispensa

Quindi nessuna cura e nessuna sciocca attenzione morbosa verso l’oggetto interno chiamato ciste o nodulo, che tra l’altro erano presenti da tempo senza che nessuno se ne fregasse, ma ogni pensiero e ogni azione rivolte verso il carrello-spesa, il frigorifero, la dispensa e il tavolo su cui si mangia.

Come sono venuti, gli invasori grasso-proteici chiamati tumori se ne andranno via silenziosamente, obbedendo ai perentori ordini del sistema immunitario.

Impariamo a spaventarci quando armeggiamo su piatti, forchette e coltelli.

Ricordiamoci degli illuminati ammonimenti del grande Voltaire.

La gente deve imparare a spaventarsi, a diventare bianca, a trasformarsi in uno straccio vivente, non quando va a farsi le ecografie e le mammografie, ma ogniqualvolta si mette a tavola e serve cibi che non stanno né in cielo cè in terra, ma che arrivano dai punti più odiosi e contaminati del pianeta, ovvero dalle prigioni e dai macelli.

Di quei macelli che Voltaire definì simbolo della stupidità, della volgarità, dell’insensibilità e della incoscienza umana.

Fin quando esisterà un singolo macello sulla faccia della terra, l’uomo dovrà darsi da fare per eliminarlo, se vuole riconquistare la sua salute fisica, mentale e spirituale.

 

Le parole di Gesù riecheggiano nel Vangelo Esseno-Aramaico della Salute (300 d.C)

Nuove sagge parole per un vecchio divino concetto:

Vi ho dato ogni erba che reca seme ed ogni albero che reca frutto, questo sarà il vostro alimento.

Vi chiederò conto di ogni animale barbaramente ucciso.

E ci saranno pianti e stridore di denti.

Ogni goccia del suo sangue sarà goccia di veleno, ogni suo respiro sarà fetore, ogni sua cellula diverrà putredine, le vostre ossa diventeranno gesso, i vostri occhi scaglie e i vostri orecchi cera.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo