LETTERA
Gentilissimo dr Vaccaro, mi piacerebbe che scrivesse qualcosa a proposito delle cistiti ricorrenti.
Grazie e distinti saluti.
Marisa
RISPOSTA
Tutto parte dal cibo sbagliato, dal colon pigro e dalla stitichezza
Tante malattie e tante diverse facce della stessa medaglia.
La puoi girare e voltare quanto vuoi, ma il corpo continua a dimostrare quanto indivisibile e quanto poco separabile in compartimenti stagni esso sia.
Cibo sbagliato, fermentazione, putrefazione, gastrite, colite, infiammazione costante area gastrointestinale, infiammazione epatica, infiammazione renale, infiammazione urinaria, infiammazione prostatica, sbalzi ghiandolari, infiammazioni ai vasi (vasculiti) e via discorrendo.
Veleni a getto continuo
La cistite è una irritazione ripetuta e trasformata in infiammazione, causata da presenza di sostanze tossiche ed offensive nell’urina.
Le cistiti ricorrenti sono causate da un costante stato di stitichezza e quindi dal disordine gastrointestinale che crea veleni a getto continuo.
I lavaggi gastrici, il catetere e altre situazioni anormali possono pure essere implicate.
Possono pure derivare da somministrazione di farmaci irritanti (tutti i farmaci lo sono) o da presenza di calcoli.
L’aspetto eliminativo va compreso e rispettato
Il catarro e l’irritazione della vescica in sé sono sintomi che non devono preoccupare in quanto indicano una attività eliminativa delle sostanze estranee.
L’urina è più o meno torbida e può avere pure della mucosità e delle tracce di sangue.
Lo stimolo della minzione è frequente e non mancano sintomi di fastidio ai reni, all’ano e all’uretra, con accompagnamento di stato febbrile.
Un digiuno introduttivo è sempre ottima cosa da fare
Le cistiti sono ricorrenti perché pure gli avvelenamenti a monte sono ricorrenti e sistemici.
Occorre fare un digiuno di 2-3 giorni e poi cambiare radicalmente stile di vita.
Invito la Marisa a leggere la tesina Cisti, noduli, gozzi e tanti bei seni da preservare, del 22/6, ed anche La salute umana parte dal colon, del 24/6, per completare il quadro.
La dieta di mantenimento è sempre la stessa, con vegetarismo a pranzo e cena e fruttarianismo a colazione e a merenda
La dieta da intraprendere, dopo la fase iniziale di digiuno, è quella solita che consiglio a tutti.
Verdure crude seguite da secondo piatto leggero a pranzo e cena ( concluso con manciata di mandorle), e 5 pasti di frutta piazzati tra le 3 colazioni del mattino e le 2 merende pomeridiane.
Se per qualcuno è troppo, può benissimo ridurre i quantitativi.
Parlare di vie urinarie, di reni e di vescica significa parlare di liquidi, ed in particolare di acqua biologica zuccherina. Preferire la frutta acquosa. Vanno benissimo i centrifugati di rape, carote, topinambur, patate, patate dolci, sedani, mele ed ananas, da bersi a stomaco vuole nella prima colazione del mattino, un giorno sì e uno no.
Senza scordarsi il movimento, il sole , il nudismo, la traspirazione e i bagni.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo