CON TRE FRUTTI AL GIORNO NON SI TOGLIE IL MEDICO DI TORNO

LETTERA

 

Cerco risposta a 6 quesiti riguardanti frutta, vino, the, stevia e yogurt

Scusa se ti scrivo. Capisco che ricevi troppe mail e che la gente non dovrebbe rincorrerti e renderti la vita problematica. Ma a volte è importante risolvere le incertezze già sul nascere.

Ho comprato il tuo libro e lo sto leggendo.

Mi sono venuti alcuni dubbi ed alcune domande che potrebbero essere di interesse generale.

Vorrei dunque sapere come la pensi su 6 punti qui elencati:

1)      Alcuni frutti sono particolarmente ricchi di poliammine (arance, banane, kiwi). Sembra che le poliammine favoriscano la crescita cellulare. A chi avesse un tumore in fase di sviluppo senza esserne a conoscenza, l’assunzione abbondante di questi frutti potrebbe favorire lo sviluppo del tumore, invece di combatterlo.

2)      La dr De Petris consiglia un massimo di 2-3 frutti al giorno. L’articolo completo sta al sito http://www.scienzavegetariana.it/medici/domande/risposta15701570.html.

3)      Tutti gli esperti dicono che mezzo bicchiere di vino ai pasti fa bene. E’ vero? O fa bene solo a chi lo

      produce e lo commercia? Oppure non fa né bene né male finchè si tratta di solo mezzo bicchiere e

      quindi posso berlo tranquillamente in questa quantità?

4)      Ci decantano le proprietà del the verde ma, sia tu che altri, bandite ogni tipo di stimolanti.

Allora, il the verde fa bene o fa male? E’ una questione di quantità anche in questo caso?

5)      Per quanto riguarda i dolcificanti, cosa ne pensi della stevia in polvere? Meglio usare le foglie

      fresche essicate?  Lo so che dovremmo abituarci a non dolcificare del tutto, ma a volte se ne sente il

      bisogno (ad esempio in una tisana). Nella fase di adattamento e del passaggio dallo zucchero a niente

      zucchero forse potrebbe aiutare.

6)      Lo yogurt è una sostanza viva se fatto in casa e rinnovato ogni settimana. Anche in questo caso fa

      male come i latticini in genere? Le proprietà positive reclamizzate (flora intestinale, ecc)

      compensano quelle negative, soprattutto nel caso non si consumino altri latticini oltre allo yogurt?

Grazie per la risposta, se possibile al mio indirizzo mail oltre che pubblicamente. Un sincero saluto.

Pietro Mugnaini, da Castelfiorentino-Firenze

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RISPOSTA

 

Non 2 ma almeno 20 frutti al giorno

 

Ho espresso pubblicamente la mia stima alla dr De Petris, due anni fa, per un suo bellissimo articolo sui fitonutrienti e sui colori naturali, e mi meraviglio che ora sostenga l’idea che 3 frutti al giorno bastino per stare in piena salute. Onestamente non capisco cosa le sia successo.

A volte bisognerebbe essere più lineari e coerenti, e non lasciarsi trasportare dalle demenziali sciocchezze che si leggono a destra e a manca.

Non ne bastano 3 e ancor meno ne bastano 2. Ce ne vogliono 10 o 20 almeno, e meglio ancora se 30.

Che significa 2-3 frutti al giorno se non restare nella melma e nelle sabbie mobili delle fottute proteine animali? Questa non è scienza, e tantomeno scienza vegetariana, ma terrorismo bello e buono.

Aoh, parla come magni, dicono a Roma

Stamattina a colazione mi sono preso 6 arance e 2 kiwi, a metà mattina 2 clementine e una banana, a pranzo 2 pomodori nell’insalata, a fine pranzo 7 noci e 10 nocciole, a metà pomeriggio 3 clementine, 2 kiwi e una fetta di ananas, nel post-cena prenderò 5 datteri più la solita mela, e le cifre parlano chiaro.

Se fossimo a fine maggio, il conto aumenterebbe, con ciliegie, fragole, lamponi, pesche precoci e albicocche a iosa. Se mi trovassi in Asia, tra mirtilli e uva spina, tra longan e leichi, tra manghi e papaie, tra durian e jack-fruit, i numeri non calerebbero affatto.

Il terrorismo alimentare contro i prodotti naturali fa parte del gioco

Terrorismo paragonabile a quello dei dentisti venduti, stile il dr Bass che ha lanciato nel mondo l’idea balzana che le arance acidificano e fanno cadere i denti, eclatante stronzata che non sta né in cielo né in terra, ma che continua a fare il suo effetto, al pari del noto spot caffettaro “Più lo mandi giù e più ti tira su”. Se non spaventi e non imbrogli non vendi le tue porcherie.

Gente da due patacche, bassa in ogni senso come Bass, ce n’è a bizzeffe in ogni angolo del pianeta.

La compri con poche banconote, anzichè con le migliaia di Euro necessari per la pubblicità televisiva.

Le arance sono il simbolo della frutta, soprattutto d’inverno, e danno un grosso fastidio alle multinazionali del farmaco e dell’alimento caseocarneo. Colpendo le arance si colpisce il veganismo, l’igienismo e il crudismo. Tre obiettivi con una sola fava.

Teorie carnevalesche a cui il popolo crede.

Lo spaventi di mattina al grido di frutta avvelenata, e nel pomeriggio nessuno compra frutta.

Le poliammine stimolano debolmente la crescita dei tessuti? Questo può essere vero.

Secondo alcuni però, favorirebbero lo sviluppo delle cellule tumorali. E queste sono cavolate tremende. Dovremmo prima credere alla balla delle cellule tumorali, mentre si sta scoprendo che non esistono nemmeno cellule tumorali, ma soltanto cellule normali in semplice e puro eccesso quantitativo.

E dovremmo credere pure che le poliammine fanno crescere le cellule cancerogene prima ancora che ci sia stata una mutazione da cellule normali a cancerogene. E dovremmo pure credere all’intervento attivo di virus resuscitati, che per ogni vero scienziato sono pezzi di cellule morte, calcificate e prive di ogni effetto, se non quello dell’intasamento in sede di scarsa pulizia metabolica.

Parlano pure di nitrosammine? Doppiamente ridicoli.

Tirano fuori le nitrosammine? Ma siamo forse fuori di testa?

Stiamo parlando non di mortadelle e di prosciutti, carichi di micidiali nitriti e di cadaverine immerse nel sale, ma di frutti carichi di antiossidanti, di vitamina C e di energia solare catturata e pronta da utilizzare.

Si rendono conto di cadere nel ridicolo oppure no? Ci vuole un minimo di intelligenza anche nel raccontar balle! Il nostro carburante poi è quello, per cui non si può scappare facilmente dalla frutta.

Frutta viva, carica di forza, di vibrazioni e di radiazioni positive

Stiamo parlando di frutta viva e vitale che non altera i leucociti nel sangue e che sviluppa 10 mila Angstrom sulla scala Simoneton delle vibrazioni elettromagnetiche.

Stiamo parlando di frutta che produce vivacissime radiazioni dal rosso all’ultrarosso sullo spettro dei colori, di quegli stessi colori che la dottoressa De Petris esaltava nel suo citato articolo.

Centellinare la frutta significa affamare pericolosamente il sistema, significa creare deficit calorico.

Non coinvolgo assolutamente la dr De Petris in queste losche manovre, e accetto anche che ognuno abbia il diritto di pensarla come vuole. Ma chi insegna alimentazione deve farsi carico di precise responsabilità. Deve spiegare ad esempio come stare a lungo in salute senza andare oltre quei 

20-30grammi giornalieri di proteine, che segnano il confine con la zona vietata dell’acidificazione.

La compensazione con materiale putrefatto, salato e dolcificato

La fame si deve comunque compensare. Mangiando 2 frutti al giorno, servono panini sanguinanti carichi di porcherie macellate, di mortadelle e prosciutto, e servono pure le merendine all’uovo e al cioccolato, nonché le cremine, le confetture, i biscotti e le nutelle.

Materiale che sulla scala elettromagnetica è inferiore di molto al minimo vitale dei 6500 Angstrom.

Materiale irradiante colori che vanno dal grigio ai raggi X, in zona proibita, in zona cibi-ladri, in zona cibi-ammalanti e cancerogeni.

Materiale che moltiplica i leucociti dai canonici 6500 per mmc di sangue pre-pasto ai patologici 20000 del dopo-pasto, come dimostrato dagli esperimenti di  Paul Kouchakoff.

Le poliammine sono l’ultima trovata, dopo il ferro-eme, la B12 e gli Omega3

Parlare di poliammine in funzione anti-frutta non è altro che l’ennesima trovata demenziale del terrorismo alimentare.

Le multinazionali non si arrendono, e scavano in continuazione nuove buche e nuovi tranelli per rendere il percorso vegano difficile e insidioso, ma falliscono regolarmente.

Hanno tentato (la FDA) col ferro-eme, ma gli anemici portati di forza a bere sangue caldo e fiottante, sotto l’animale accoltellato di turno, peggioravano dopo tre giorni, anziché guarire, mentre i disgraziati che avevano creduto nei 300 grammi di proteina nobile al giorno guadagnavano i reparti terminali e il cimitero in largo e sofferto anticipo.

Hanno tentato (la FDA) con la vitamina B12, manipolando le cifre e portando i minimi WHO da 80 a 157 pg/mL, sottovalutando la B9 (acido folico) che nei vegani sta alta e compensante, e sottovalutando la vitamina C, mentre i vegani stanno in ottima e smagliante forma con appena 100 pg/mL di cobalamina.

Hanno tentato (la FDA) con gli Omega3 da pesce, prospettati come unica fonte di vitamina F, e ci si è accorti che le mandorle e i pinoli hanno 10 volte più Omega3 e più vitamina F del pesce, nonché prostaglandine sane, crude, e prive di effetti collaterali di tipo ittico.

Il problema della frutta trattata e di quella biologica

E, con questo, spero di aver riposto al primo quesito.

Per la qualità della frutta, nessun dubbio che la migliore sia quella selvatica o anche quella del tuo orto privo di fertilizzanti chimici, di pesticidi e di OGM.

Non c’è dubbio che esistano molti frutti che non subiscono trattamento alcuno, tipo cachi, kiwi, fichi, susine normali, ciliegie normali, melograni, cocco, noci, mandorle, mirtilli, e altri invece supertrattati come fragole, uva e pesche.

Nessun dubbio che esistano frutti sani e ben riparati da un’ottima scorza, tipo gli ananas e le banane.

Basterà scegliere i frutti più adatti usando il criterio del buon senso.

Un frutto, anche non biologico, rimane un prodotto carico di valore

Ma, tra il prendere frutta trattata e non prenderne affatto, preferisco portarmi a casa delle belle cassette piene di arance, di clementine e di mele che mi profumano la casa irradiandola di aromi e di colori naturali.

In fin dei conti un frutto rimane un prodotto naturale che cresce coi ritmi saggi e lenti della natura, evolvendosi, in associazione con l’aria, la pioggia e l’energia solare, per mesi e mesi.

Non esiste paragone tra l’allegra vitalità del peggiore frutto e la funebre profanazione della migliore carne

Sono chiaramente contro pesticidi, prodotti chimici, e contro gli OGM in ogni forma e in ogni colore.

Trovo però i molteplici messaggi sulla frutta inquinata inopportuni ed ipocriti, mirati a svalutare la frutta tout-court in linea generale, deviando il consumatore verso i cibi morti da supermercato delle materie plastiche.

Ammesso che che il frutto non-biologico sia inquinato e comporti qualche danno, la carne, bio o non-bio che sia, è inquinata 100 volte di più e fa male 100 volte di più.

Luci e ombre del vino, bevanda fermentata e alcolica, acerrima nemica del fegato

Il vino, soprattutto a pasto, porta allegria ed endorfine, porta socievolezza e voglia di scherzare, ma fa male per l’organismo, nel senso che interferisce con la digestione.

Spinge infatti il bolo prematuramente verso il basso.

Questo non vuol dire digerire-assimilare ma solo espellere prima del tempo, senza contare gli improperi e le parolacce del proprio fegato, che dell’alcol non ne vuole proprio sapere.

Il vino è come il caffe. Fa bene nel breve periodo e fa malissimo nel lungo perodo.

Meno vino si beve meglio è. Se uno ama il vino lo beva centellinato da un bicchierino e non da un bicchiere, e lo faccia lontano dai pasti. Se la gente imparasse a mangiare più uva e a bere succo d’uva non fermentato al posto del vino, ci sarebbero meno osterie, ma anche meno farmacie.

Ci sono esperti ed esperti

La cosa migliore è quella di non mettere dei bicchieri a tavola.

Un mangiare sano non ha bisogno di essere mandato giù con sostanze liquide chiamate bevande.

Gli esperti dicono il contrario?  Bisogna vedere di quali esperti parliamo.

Per i sommelier, vivere senza vino sarebbe un controsenso, se non un inferno in terra.

Ma senza vino si vive. Eccome si vive.

La compensazione col cibo-spazzatura

Quanto alle bevande calde, sono contrario ad ogni tipo di the e di caffè, ed anche alle tisane (salvo che non si tratti di uso curativo e provvisorio).

Abbiamo bisogno di massimizzare l’apporto del nostro carburante di elezione che è la frutta.

Ogni bevanda inutile, ogni cibo inutile, oltre al danno arrecato di per sé, fanno un secondo grave danno, ed è quello di togliere spazio alla frutta.

Chiaro poi che, se uno mangia soltanto due o tre frutti al giorno, deve per forza compensare con bibite, succhi di frutta confezionati, vino e birra, the, caffè, cole e tutto il resto, ovvero con cibo-spazzatura e

bevande infami.

La stevia è un’ottima pianta zuccherina

La stevia è un’ottima pianta.

Una fogliolina fresca in bocca ti tiene compagnia per diversi minuti.

Dolcificare le vivande non è comunque necessario.

Non conosco i procedimenti industriali che portano la stevia alla polverizzazione.

Credo che, in ogni caso, le foglie secche siano la soluzione migliore.

Yogurt, tanto business, tanto sfruttamento animale e nessuna utilità salutistica

Non esiste nessun latte al mondo che faccia bene a una persona adulta.

Lo yogurt da latte ha poi tutti i difetti salutistici ed etici del latte.

La flora intestinale si rigenera in altri modi, non certo mediante trasferimento o rimpiazzamento dei batteri.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo