CONTABILITA’ MONATTA E SCONFITTA DEL MUCO

Grazie per le risposte contenute nella tesina Placebi e deviazioni dell’eresia omeopatica

 

Ciao Valdo,

grazie sempre per i tuoi articoli così zeppi di riflessioni logiche e di nozioni introvabili nel mainstream.

A volte mi viene il pensiero di stamparne una serie (la stragrande maggioranza di essi) e tappezzarne una stanza, per avere sempre a disposizione questi pensieri di buon senso.

Volevo ringraziarti soprattutto per le risposte datemi nella tesina Placebi e deviazioni dell’eresia omeopatica, del 24 gennaio.

 

Qualche contraddizione esiste e vorrei chiarirla

 

Su un punto però non sei stato del tutto esaustivo, per cui mi hai lasciato qualcosa da chiarire.

Ed è quando hai parlato nel libro sull’ovetto, mettendo in guardia dalla salmonellosi e dall’aviaria.

Sulla salmonellosi sei stato chiarissimo.

Tuttavia, pensando ai vari studiosi che intorno al 1900 ingurgitavano bicchierozzi di germi e vibrioni, un singolo ovetto con della salmonellosi non dovrebbe produrre grossi sconquassi.

Essendo poi accertato che le pandemie sono tutte una colossale montatura, e che il virus aviario è lo spaventapasseri delle menti deboli, non so come potrei conciliare il tutto con l’ovetto e l’aviaria, o con l’ovetto e la salmonella.

 

Un demenziale rammarico per il tradimento dei medici nei riguardi della pandemia suina

 

A tal proposito, non so se hai seguito una recente trasmissione rai del mattino in cui si tentava spudoratamente di giustificare la pazzesca spesa per i vaccini H1N1. C’era pure una giornalista del Corriere della Sera che aveva un grave cruccio. Si lamentava del fatto che solo un medico su dieci si era vaccinato. Auspicava dunque un programma di educazione sanitaria a favore dei vaccini, da attuarsi verso quel tipo di medici per toglier loro la grave ignoranza da loro evidenziata, e far sì che non diano più in futuro un tale cattivo esempio. Cose demenziali che possono avvenire solo in televisione.

Una giornalista che si permette di dettare ai medici delle linee-guida da seguire, auspicando programmi rieducativi per i medici e il personale sanitario, a suo avviso troppo ribelle e troppo irresponsabile.

Quali titoli, quali competenze può avere una qualsiasi giornalista per dire in televisione certe cose?

Con quale diritto e con quale faccia tosta lo può fare, mi chiedo?

I criteri di attribuzione della peste nelle sue variazioni

 

Voglio anche sottoporti un quesito tecnico, per capire ancora meglio i meccanismi del nemico.

Come fanno i monatti a stabilire che un’influenza è suina e che un’altra è stagionale?

Che meccanismi usano per discriminare tra una e l’altra, quando alla fine sono tutte delle balle?

Intendo dire che, alla fine, i morti sono sempre gli stessi. Non è che un timbro suina o una etichetta stagionale sulla fronte di una salma, significhino grandi cose.

Tu mi insegni giustamente che tutte le influenze non sono altro che risposte più o meno forti del nostro organismo all’autointasamento che noi stessi ci procuriamo.

Se i loro sistemi di rilevazione sono truffaldini, non potrebbero a quel punto giocare coi cadaveri e con le loro etichette, piazzandole a piacimento su chi gli comoda, per ottenere i dati che gli comodano?

In altri termini, come fanno a stabilire che questo è morto da H1N1, e quello è morto da stagionale?

 

Una storia di muco e di catarro, con picchi acuti nei tre anni del vaccino

 

Ora vorrei ribadire la mia personale testimonianza a sostegno della tua tesina che parla del muco (Bio-ingegnerizzazione della paura e governi-fantoccio).

Se esiste al mondo una cosa di cui sono assolutamente certo e convinto è che, da quando ho cambiato la mia alimentazione, il muco e il catarro sono per me pallidi ricordi e niente altro.

Ricordo che in passato, da inizio inverno a primavera inoltrata, ero da essi intasato e me li trascinavo dietro senza remissione.

Ci fu un periodo di circa tre anni dove il catarro era così abbondante che alcuni colpi di tosse mi causavano l’ostruzione della trachea, impedendo il passaggio dell’aria e precipitandomi nel panico.

E quei tre anni erano proprio quelli in cui avevo fatto il vaccino anti-influenzale.

Vaccino che, guarda che caso e che strana coincidenza, non fece altro che aggravare di molto la mia situazione.

 

Testimonianza pubblica sui miglioramenti straordinari ottenuti col tuo schema nutrizionale

 

Posso testimoniare alla gente d’Italia che, per la mia concreta esperienza, il muco non ha niente a che vedere col freddo, ma piuttosto con l’errata alimentazione e con l’assunzione balorda di farmaci.

Da quando non assumo più alcun tipo di farmaco, cioè da 5 anni, e da quando sono passato a un’alimentazione vegan e tendenzialmente fruttariana-crudista secondo i tuoi consigli (da novembre scorso), la situazione è migliorata notevolmente.

Negli ultimi inverni non ho avuto febbre o tosse, e non sono stato soggetto ai pesanti intasamenti del passato. Da quando ho adottato il tuo schema alimentare, ho riscontrato una spettacolare differenza nella diminuzione del muco, giunta a livelli minimi ed insignificanti.

Le mie narici sono addirittura più libere dell’estate scorsa.

E non ho più la raucedine che mi accompagnava tutto l’anno.

 

Scomparso il muco non in primavera o estate, ma nel periodo più critico dell’anno

 

Insomma, il punto di svolta è stato il tuo preciso aiuto, e voglio riaffermarlo con forza di fronte a tutti.

Nonostante il periodo invernale non fosse quello migliore per passare al tuo tipo di alimentazione, i risultati si sono visti in modo eclatante.

Il muco era la mia disperazione di una vita.

Lo ribadisco a chiare lettere che è scomparso, in mezzo al sottozero della stagione fredda.

Lo posso dimostrare di fronte a tutti.

Grasso come magazzino di veleni, più che strumento di protezione dalle intemperie

 

Analogamente, vorrei esprimere la mia opinione sul grasso corporeo e la sua relazione col freddo.

Trattasi in questo caso di intuizioni e di ipotesi, ma credo che si avvicinino molto alla realtà.

La funzione del grasso non è quella di proteggerci dal freddo, come ci insegnano, ma soltanto quella di inglobare e disattivare le tossine e i veleni che accumuliamo a tassi incrementati durante l’inverno, proprio così come hai spiegato con chiarezza nelle tue tesine.

Da quando ho iniziato l’alimentazione vegan e sono passato al crudismo, ho perso una decina di chili.

Ma, alleggerito dell’adipe, ho sofferto molto meno il freddo, e mi sono coperto meno degli altri anni, lasciando i maglioni più pesanti e i cappotti nell’armadio.

Un grazie e un saluto a tutti i lettori del tuo blog.

Peppe DG dalla Sicilia

 

A Cesare quel che è di Cesare. L’autore del miracolo è il tuo sistema immunitario.

 

Ciao Peppe,

Ti ringrazio per la preziosa testimonianza a favore del mio schema alimentare.

Ribadisco che non è stata la dieta a provocare il miracolo della scomparsa della triade muco-febbre-raucedine, ma il tuo stesso sistema immunitario, che la mia dieta ha saputo rispettare, lasciandolo libero di operare senza intralci. Questa potrebbe apparire come distinzione sottile e sofisticata, ma non lo è.

E’ invece un concetto importantissimo sia nel bene che nel male.

 

Nel bene, la frutta è ininfluente (direttamente) su cellule e tessuti

 

Nel bene, la frutta è ininfluente sulle cellule e sui tessuti, e non produce direttamente alcunché di speciale e di benefico, transitando per conto suo e trasformandosi in materiale di scarico, dopo averti rilasciato nel corpo calorie e micronutrienti a costo zero, dopo aver permesso al tuo sistema immunitario di poter utilizzare tutte le energie in più risparmiate con l’azzeramento costi-energetici-digestivi.

Ecco allora che il tuo corpo ricco di potenza energetico-enzimatica ha fatto fronte alle difficoltà insite nel clima rigido e sballante con la giusta determinazione e la giusta disinvoltura.

 

Nel male, farmaci, vaccini, cibi e stili sbagliati sono ininfluenti (direttamente) su cellule e tessuti

 

Nel male, il farmaco e il vaccino, ed anche le diete maledette, dalla Atkins, alla Zona, ai Gruppi Sanguigni, alla South Beach, alla Mediterranea, alla Lemme, alla Vattelapescare, tutte scelte innaturali e cariche di stimolazione cardiaca e di surriscaldamento intestinale, non producono nulla di drammaticamente e direttamente offensivo contro le cellule e i tessuti, ma combinano qualcosa di diverso e per certi aspetti di peggiore e di più ancor diabolico. Costringono infatti il sistema immunitario a lavorare come un matto per tappare i buchi e le emergenze causate dai veleni ivi contenuti.

 

Le porcherie tutte danno solo sberle e cazzotti midiciali al sistema immunitario

 

Nel male, le porcherie tutte (carne-latte-uova-caffè-the-farmaco-viagra-integratore-vaccino-tisana-cibocotto-ciboconcentrato-alcol-cocacola-zucchero-aspartame-dolci-gomma-cioccolato-ecc) ed anche le paure e i nervosismi, danno sberle e colpi micidiali al sistema immunitario, costringendolo a superattività e a patologico indebolimento, ovvero a patologica non-reattività e a patologica non-febbre.

Non-febbre e non-reattività patologiche e innaturali sullo stile degli anziani malandati e dei moribondi, dove la forza enzimatica è a zero, e non sta a significare salute ma solo esaustione ed esaurimento.

La salute, la natura, il nostro Dio, stanno tutti internamente a noi stessi, e sono rappresentati dal sistema immunitario

 

La gente deve cominciare a capire che il Dio non è qualcosa di virtuale e di intoccabile, disperso sopra le nuvole. Il Dio ce l’abbiamo dentro di noi.

Lo chiamiamo anima, ed è giusto chiamarlo così.

Ma dobbiamo capire che Dio ha anche dei correlati materiali, tangibili e verificabili in concreto.

Il nostro Dio interno si chiama, se vogliamo, sistema immunitario.

Chiunque lo strapazzi, lo insulti, lo contrasti, riceve la sua rata di fiamme e di patimenti infernali, sottoforma di automatici effetti collaterali.

Nessun accanimento divino e nessuna voglia di vendetta contro chi sbaglia, ma un meccanismo automatico che gioca sul filo dell’auto-guarigione, se facciamo i bravi, e sul filo dell’auto-ammalamento, se diamo invece i numeri con pensieri-azioni-scelte di carattere patologico.

 

Non mi dimentico che vieni dalla terra sicula di Archimede

 

L’importante è che tu stia bene e che ti sia accorto con chiarezza dei cambiamenti avvenuti dentro di te.

Le altre cose che scrivi diventano, se permetti, decisamente secondarie.

Ma voglio ugualmente soddisfare le tue curiosità, perchè sei una persona franca e trasparente, aperta come solo gli amanti della scienza lo sono.

La Sicilia e il Sud dell’Italia non sono affatto enclavi esclusive di gente mafiosa, come il mondo spesso pensa.

Troppo ingiusto e troppo semplicistico.

Sono soprattutto terre di grandi tradizioni culturali e scientifiche e, non lontano da te, visse e operò lo strabiliante Archimede, influenzato dal Pitagora di Samo, che poi è diventato Pitagora di Crotone, ovvero Pitagora del mondo intero, per la sua incontenibile grandezza scientifica e morale.

 

Mi premeva di evidenziare l’incoerenza dei monatti

 

Mi parli dunque della salmonellosi e dell’aviaria, connesse in modo precario e non del tutto coerente con l’ovetto che tanta gente continua a consumare.

Se vuoi che io riconosca la scarsa scientificità di tale affermazione, lo faccio all’istante.

Scrivendo quello, a me premeva solo evidenziare la carenza di logica dei monatti che stigmatizzano il pericolo aviario, ma escludono ogni legame con la carne di pollo, e stigmatizzano il pericolo suino, ma escludono ogni attinenza con la carne di suino.

Capirei semmai, da parte loro, un atteggiamento prudente del tipo: i virus pericolosi vengono dagli animali, per cui stiamone lontani in tutti i modi possibili, e soprattutto evitiamo di piazzare le loro tormentatissime salme dentro di noi.

Ma attendersi logica e coerenza dai monatti è pura illusione.

 

La carne avvelena e virusizza ma non in senso infettivo

 

Ho colto dunque il senso della tua critica, e la condivido pure.

La carne, di pollo e di suino nei casi citati, avvelena certamente, ma non è causa diretta di crisi virali o di trasmissioni microbiche virali.

Le malattie dunque sono causate sì da quelle carni ma in modo indiretto.

Succede cioè che, cadaverina tra i denti, l’uomo si intasa e si costipa, gli si rallenta il metabolismo. Aumenta la morìa interna di cellule e l’organismo va in crisi metabolica, dove la sua sporcizia virale (detriti delle sue cellule morte) non viene espulsa.

Questo materiale cellulare-virale rappresenta una leccornia per i batteri che vengono attratti da ogni sporcizia organica interna e si sviluppano in modo esponenziale.

Alla fine ogni emergenza è innanzitutto un’emergenza endogena di tipo batterico-virale.

 

I virus esogeni e l’emergenza chiamata leucocitosi

 

Quanto poi ai virus esterni, appartenenti alle cellule degli animali ammazzati, e giunti a noi tramite le carni eventualmente mangiate, essi diventano veleni aggiuntivi, denominati tecnicamente virus esogeni, e rappresentano ulteriore lavoro per gli addetti del nostro sistema immunitario, costretto a catturarli e fagocitarli uno per uno prima di espellerli.

Questa seconda emergenza si chiama leucocitosi ed è testimoniata dagli esperimenti di Paul Kouchakoff (presentati al mondo alla 1° Conferenza Mondiale di Microbiologia di Parigi nel 1930).

 

Un cataclisma interno e un sistema che ragionevolmente protegge ma non immunizza

 

Questi due citati tipi di emergenze si accavallano e si intrecciano, provocando pesantissime dispersioni energetiche.

La prima vittima di questo cataclisma interno è il sistema immunitario, che ne viene fuori indebolito e semidistrutto, incapacitato a svolgere le sue funzioni.

Occorre anche dire che sono stati i medici e non gli igienisti a chiamare il sistema protettivo interno col nome di immunitario.  Immunità è un nome pomposo ed esagerato. E’ un nome persino diseducativo.

Per l’igienismo naturale il concetto di immunità non esiste nemmeno.

 

Non siamo immuni dalle martellate che ci diamo sulle dita

 

Ogni avvelenamento si paga a caro prezzo. Ogni tirata di sigaretta e ogni tazzina di caffè si pagano a caro prezzo (avvelenamento da nicotina e caffeina, accumuli di acido urico). Ogni intromissione di latticini la paghiamo a caro prezzo (acidificazione e osteoporosi), ogni hamburger ed ogni bistecca li paghiamo a caro prezzo (radicali liberi, cancri a raffica, colesterolo Ldl e ictus), e così via.

Il sistema immunitario non può fare miracoli, per divino che sia.

Può solo barcamenarsi tra le varie emergenze e disporre i veleni intrattabili stivandoli nei punti meno dannosi.

In quei momenti di alto tasso immissione veleni è stressato al pari del suo padrone.

E’ stressato al punto di non poter nemmeno instaurare una benefica febbre nel corpo.

 

Nel momento migliore di ripresa della forma, trac e ti arriva la benettia

 

Per fare questo, il sistema immunitario aspetta un momento migliore. Aspetta un periodo di tregua. Infatti, non appena il soggetto si normalizza, si rilassa e dice Ah che bello, finalmente mi prendo una bella vacanza, trac e lui gli instaura una bella influenza, che gli igienisti chiamano benettia riparatoria e i medici invece malattia da trattare col napalm.

E’ il sistema immunitario infatti a dettare legge in fatto di temperatura interna, mediante il sistema endocrino e il gruppo ipofisi-tiroide-timo. E’ il sistema immunitario che manda il calcio inassimilabile dei latticini a formare calcificazioni e calcoli, e che richiede osseina dalle ossa per tamponare le acidificazioni provocate dai latticini e dalle carni.

 

La fasulla immunità dell’esausto e del cadavere

 

Se poi sopravviene la sciocca e inopportuna interferenza medicale del farmaco o del vaccino, il sistema immunitario viene deattivato ed estromesso farmacologicamente, il soggetto in apparenza guarisce, nel senso che è meno soggetto all’influenza ed alla febbre.

Ma, in realtà, questo è un falso stato di salute.

Trattasi di un’immunità fasulla basata sulla non-reattività.

Questa è l’immunità del cadavere e dell’esaurito che non sono in grado di reagire.

I problemi però permangono.

La tossiemia interna non è stata attaccata ed espulsa.

Alla prima occasione arriva la nuova malattia, più complicata ed insidiosa di quella che avrebbe potuto essere in origine.

 

I medici non vaccinati e non colonizzati meritano soltanto il plauso

 

L’osservazione che fai sulla giornalista del Corriere della Sera non è solo pertinente ma è opportuna e puntuale. Non so chi essa sia, ma i casi sono due.

O è stata sovvenzionata per farlo, ed è quindi corrotta.

Oppure è una fanatica oca che va in giro a starnazzare i suoi strambi umori (e chiedo scusa alle oche, che sono animali alquanto intelligenti).

Se i medici italiani (ma anche quelli inglesi e quelli europei in generale) si sono vaccinati al miserabile tasso di uno su dieci, che significa 10%, quello è un buon segno.

Significa infatti che, nonostante tutto, abbiamo medici dotati di intelligenza e amor proprio, non disposti a fare le vittime sacrificali in favore dei loro soliti manovratori.

 

Quando mai i monatti fanno le cose in modo trasparente?

 

Le altre domande che mi fai sono molto argute, da vero siciliano doc.

Riguardano infatti i metodi di identificazione e di differenziazione delle influenze.

Quando mai i monatti rivelano le loro procedure?

Quando mai vanno a correre il rischio di smutandarsi e ridicolizzarsi?

Il giorno in cui ci riveleranno per filo e per segno questo tipo di dettagli potrò risponderti.

Oggi come oggi sto sullo stesso tuo livello di dubbi e di incertezze.

 

Non credo affatto che esistano esami accurati ed etichettature razionali

 

In teoria, su ogni corpo malato e su ogni defunto dell’ospedale, bisognerebbe prendere dei campioni di sangue e fare accurate indagini, onde stabilire, uno per uno, la conta microbiologica.

Si tratterebbe di procedure complesse e costose, e quindi poco realistiche.

In realtà, siccome tutto avviene non in trasferta ma in casa, privi di periti contrari e di gente che li controlli, i monatti fanno e dicono quello che vogliono, stando solo attenti a non esagerare e a non lasciarsi prendere in castagna.

C’è sempre l’insidia del monatto traditore che spia e spiffera tutto.

Probabilmente le statistiche vengono emanate lavorando sulle cartelle cliniche soltanto, o nemmeno su quelle.

 

 

Truffaldine le pandemie e truffaldina la contabilità

 

Trattasi di materiale per adepti, circondato da un alone di mistero.

Figurati se ce lo vengono a raccontare per filo e per segno.

Sarebbe come darsi la zappa sui piedi.

Truffaldina la creazione delle pandemie, e ancor più truffaldina la contabilità e i metodi di attribuzione delle etichette suina, aviaria o stagionale, alle varie vittime che incappano per svariati motivi nei famosi nodi che si accumulano negli anni e, alla fine, vengono drammaticamente al pettine.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                         – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)