copertina del libro del dott. Vaccaro FERRO ENZIMA

1) Copertina e titolo Complimenti per entrambi. Il girasole è una pianta eccezionale, come del resto i suoi semi, ed è pure in grado di simboleggiare perfettamente il contenuto di un libro sulla alimentazione sana e naturale. Il titolo va pure bene, in coerenza con quanto già discusso a Milano. A questo punto, direi che il titolo originale FerroEnzima-Anima potrebbe esserer applicato alla 2° parte del testo. Te la mando così come sta anche se non la ho risistemata e ri-corretta come fatto con la 1° parte in tuo possesso, e così magari gli dai un’occhiata e ci fai un pensierino per il secondo libro (ammesso che il primo vada per il meglio). Alla fine ti trovi con in mano praticamente l’intera mia opera, incluso tutti i miei articoli, per cui puoi pianificare una piccola collanina specifica sull’etica-salutismo che, secondo Franco Libero Manco, incarno e rappresento così bene. 2) Per quali riviste ho scritto,. Cosa ho fatto in questi ultimi 30 anni. Ad integrazione mio CV. A parte moltissimi articoli firmati e non sul quotidiano Messaggero Veneto di Udine di molti anni fa, ho anche scritto qualcosa per la rivista mensile Terzo Mondo di Umberto Melotti, edita a Milano (anni 1970-1980), come ad esempio una lunga tesina sull’imperialismo e sulla fame nel mondo. Avrei potuto continuare con quel filone, tanto più che il prof di sociologia Luigi De Marchi (prete,ex Università di Trento), mi aveva prelevato all’Università di Trieste a laurea ottenuta (economia) per farmi continuare come assistente in sociologia-economia presso la filiale di Gorizia. Ma, a quel tempo, la carriera universitaria dava poco in termini di soldi, e avevo bisogno di guadagnare di più. Quando mi arrivarono offerte interessanti dal settore industriale, decisi in quel senso e rimasi per 3 anni come export manager alle Officine Riunite Udine spa (primaria costruttrice di centrali di betonaggio per produrre calcestruzzo). E fu lì nel 1972 che nacque la mia carriera di giramondo. Andai in tutti i continenti. Rimase fuori solo la Russia. Credo di possedere il record mondiale di viaggi aerei sul continente asiatico, con 2000 presenze a Singapore e Hongkong, con 500 presenze in ciascuna delle altre capitali e delle maggiori città asiatiche e dell’Australia. In tutti questi anni ho scritto in continuazione, mettendo la mia penna al servizio di una trentina di piccole-medie ditte rappresentate. Ma si trattava il più delle volte di relazioni tecniche e relazioni politico-commerciali, buone comunque per non perdere l’abitudine ad esprimersi. Dopo la mia laurea in filosofia-naturopatia nel 2002, e la mia tesi sull’igienismo che in origine si chiamava I Quaderni di Hygea, cominciai a ricevere diverse telefonate interessanti e lusinghiere. La mia tesi aveva infatti compiuto in modo rocambolesco e underground il giro di mezza Italia, dopo che l’avevo data per scherzo e scambio col suo libro Ebrei e altre Storie al medico dr Bruno Giovannetti, incontrato in uno dei tanti voli Bangkok-Roma. Mi telefonò il prof Giuseppe Maraglino, provveditore agli studi di Pesaro, nonché presidente dei pitagoriani d’Italia, nonché il prof e arch Franco Libero Manco, presidente della AVA di Roma. Avevano ricevuto tutto o in parte il mio libro fotocopiato, e vi avevano trovato cose che li avevano sorpresi e che non si trovavano facilmente da altre parti. Le due telefonate ora citate durarono oltre mezz’ora ciascuna, e il loro contenuto fu elogiativo al punto di risultare per me imbarazzante. Mi invitarono a scrivere di più e a farmi vivo. Cominciai allora a scrivere delle tesine, e venni pure invitato a tenere una conferenza dal titolo La svolta etico-salutistica del vegetarismo, che ebbe luogo a Roma il 31 gennaio 2008. E’ così che è nata la mia collaborazione con l’AVA, che mi ha di recente nominato come direttore tecnico della associazione. Nel 2007, avevo appena terminato i due primi libri I papiri di Hygea (rifacimento e arricchimento della tesi) e Ferro-Enzima-Anima (di cui ora pubblicherai la 1° parte), e cominciai ad abbozzarne un terzo dal titolo provvisorio Igienismo: i puntini sulle i. Cominciai pure a scrivere tesine di 2 o 5 o 10 pagine, alcune delle quali intese a completamento del 3° libro appena citato, altre ispirate da motivi di attualità (come gli ultimi 4 lavori sul latte alla melammina), e altri ancora in funzione di altre tre conferenze che la AVA mi ha commissionato per i prossimi 6 mesi. Da rilevare che anche questi articoli vengono da me tradotti in inglese ed inviati a Manila, Bangkok, Perth, Taipei, Seoul, Hanoi, Singapore, Hongkong, Londra, dove ho come interlocutore dirigenti locali della PETA americana (People for Etical Treatment of Animals), che fanno girare i miei articoli nelle loro pubblicazioni locali. In Hongkong stanno lavorando per la traduzione del mio lavoro in cinese. Ho delle richieste di conferenze in inglese, con accanto traduttrice in cinese, da Hongkong e Kaohsiung (Taiwan). Quando arrivai a Roma il 31 gennaio 2008 per la mia citata conferenza, Franco Libero Manco mi presentò al suo pubblico come “Numero uno non italiano ma mondiale della congiunzione tra etica e salutismo”. Gli chiesi al microfono se stesse scherzando, visto che non conoscevo nemmeno una materia scientifica con quel nome. Ma, beato lui e la sua sicurezza, riaffermò agli intervenuti che non scherzava affatto e che non esisteva in circolazione nulla di simile a livello mondiale, e che, in forza della sua ricca biblioteca ed esperienza sull’argomento, sfidava gli intervenuti a trovare qualcosa di più approfondito ed incisivo. Questo non ha generato alcuna particolare esaltazione. Sto coi piedi saldamente a terra e non mi faccio illusioni di sorta. Certo che la spinta a lavorare e a continuare su questa strada non mi manca. Le volonterose ed appassionate lettrici non mi mancano e ricevo molti messaggi via Internet. Due di esse in particolare si sono distinte nel rilegare a mano i libri, nel farne diverse copie e nel farli circolare e persino nel venderli. Parlo delle dr Delia Navetta e Annamaria Luzzatto, che mi hanno pure accompagnato da te a Milano. Esse trovano nella mia opera dei valori che non si troverebbero altrove. Come ad esempio il fatto, sono parole loro, che a differenza di molti altri autori anche arcinoti in circolazione, i miei libri e i miei articoli vengono letti sempre fino in fondo e mai lasciati a metà, anche nelle persone che non concordano con le mie idee. Il che per loro è un fenomeno eccezionale. C’è un giovane tassista di Milano che ha una copia del mio libro, tutta sottolineata in diversi colori, e la porta con sè nel taxi. Il che mi ha davvero sorpreso. Ricevo molte e-mail da persone che non conosco e mi chiedono dove comprare i miei libri. Diversi miei articoli sono andati in circolazione su Internet, specialmente via AVA. In marzo mi trovavo a Hongkong e dissi di verificare il mio nome su Internet. Lo fece cliccando Google e Vaccaro, ed apparve la mia tesina “Tigre di carta” in inglese, che non avevo ancora tradotto. C’è poi un mio amico psicologo friulano, il dr Alessandro D’Orlando, che scrive per Amrita Edizioni (vedi suo libro “Intelligenza emotiva e respiro”, dove tra i ringraziamenti ha scritto un “Ringrazio il dr Valdo Vaccaro, naturopata, la cui tesi sull’igienismo mi ha aperto altre prospettive riguardo al rapporto tra alimentazione e benessere”). Anche lui, oltre a fare continue conferenze in Friuli e Triveneto, ha una sua rivista su cui ospita miei articoli interi o a spezzoni. L’ultimo caso è quello della mia tesina sul latte alla melanina pubblicato in automatico sulla rivista della flipnews. Mi pare che non si sia altro da segnalare al riguardo. 3) Da dove nasce la mia grinta e la mia passione per il vegetarismo Nasce dalla stretta interrelazione e coerenza tra pensiero e azione, tra il dire e il fare. Nasce dalla esperienza diretta e dalla sperimentazione diretta. Non nacqui nella bambagia filosofica di una famiglia vegetariana, come Umberto Veronesi, tanto per fare un esempio. Dovetti combattere e lottare sin da ragazzino per conquistarmi uno spazio. Ebbi modo di assistere più volte a orribili spettacoli di violenza e di morte che avevano per vittima animali di tutte le specie, La fattoria di fronte alla mia casa paterna e il macello poco distante (il figlio del macellaio era mio compagno di banco alle elementari) furono la mia scuola igienistico-vegetariana-animalista. Quando lanciavo di soppiatto la bistecca e il salame che mi venivano proposti come pasto al cane e al gatto, la feci franca per alcune volte, ma poi venni scoperto e mi presi pure qualche sberla. Alla fine tutti capirono che era una cosa seria e impararono a rispettarmi. Il continuo misurarmi in Italia e all’estero con mille persone di ogni razza sul medesimo argomento ha fatto il resto. Il continuo usare me stesso come laboratorio sperimentale ha fatto la sua parte. Oggi non posso pretendere di fare testimonial di giovinezza e di bella presenza alla George Clooney. Mi manca la bella criniera che avevo. Forse per le radiazioni dei voli intercontinentali, o forse più prosaicamente per eccesso di testosterone e voglia spesso insoddisfatta di molte donne che ti ronzano intorno. Succede sempre col matrimonio dove ti ritrovi d’improvviso evirato socialmente. E l’ormone del maschio rimane compresso e aumenta esponenzialmente, facendoti cadere qualche capello di troppo. Ma, fino ai 50-55 anni, riuscivo ancora a battere in velocità, scatto, tiro, colpo di testa, giocatori di 18 e 20 anni, e conservo nella mia agenda di allora una giornata a Singapore in cui giocai tre partite (una di campionato, una di coppa e una amichevole serale) dove feci 12 reti e 3 pali, finendo la serata allo stresso modo della sera precedente, e cioè con una procace ragazzina del posto. Ebbi modo di misurare forza e resistenza persino sui pedali, vincendo alcune corse in salita, mettendo in fila dietro di me corridori dilettanti e gente che andava forte in salita avendo quel fisico leggero e da grimpeur che io non avevo. In tutti questi anni mai ho preso sostegni chimici, droghe, caffè, tè, coca-cola, aspirine o altro. Mai perso un giorno per malattia. Tre anni fa mi trovavo a Singapore in fiera. Passando tra gli stand c’era un laboratorio medico. Mi fermarono per chiedermi se volevo testare il mio sangue, visto che volevano fare un raffronto con i precedenti test fatti su persone locali. Dopo una decina di minuti e un fitto confabulare tra i cinque medici in camice bianco, mi chiesero scusa e mi dissero che la macchina elettronica era andata in tilt, e che dovevano ripetere la prova. Altro prelevamento e altro test, ma medesimi risultati. Vennero tutti e 5 esternando il loro sbalordimento. Avevo un sangue che nessuno aveva nella repubblica di Singapore, ma nemmeno da altre parti in Asia, e neanche sulle statistiche citate nei loro testi universitari. Mi hanno tenuto sotto intervista per un’ora chiedendomi ogni dettaglio sui miei cibi e i miei comportamenti. Questa esilarante esperienza l’avevo pure sperimentata 10 anni fa a Hongkong, con medesimo sbalordimento e stessa incredulità. Anche all’ospedale di Tolmezzo (Udine), lo scorso anno, quando mi feci applicare uno spessorino metallico all’anca destra per colmare la relativa cartilagine usurata da troppe botte prese sulla parte e mai curate, notarono l’eccezionalità del mio sangue, con livello di colesterolo Ldl abbondantemente sotto il livello 100, addirittura più basso di quello dei monaci zen di Korea.

autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)

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