(Conferenze del 23/8/11 e del 25/8/11 al Centro Vasudeva di Monopoli-Bari)
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE AL TERZO GIORNO
Siamo arrivati al terzo giorno di questo raduno di Monopoli ed è importante, secondo il mio personale punto di vista, fare il punto della situazione in modo aperto, chiaro e trasparente.
Noi tutti, una quarantina di persone, uniti da un comune denominatore culturale che è, senza ombra di dubbio, un nuovo stile di vita vegano, tendenzialmente crudista.
Il numero non conta, ed è comunque quello giusto, quello massimo, quello cercato e previsto, quello condizionato dai limiti imposti dalla struttura ricettiva del CentroYoga Vasudeva.
VOGLIA DI UN EVENTO CULTURALE CONDIVISO
Non conta nel senso che viene decisamente dopo rispetto alla qualità.
Non voglio fare discorsi banali e retorici su di me, su Damiano Amoruso o su ciascuno di voi.
Siamo quello che siamo.
Persone viventi, pensanti, mosse da scopi, da idee, da gradimenti, da perplessità, da opinioni e da percezioni. Il fatto di essere venuti qui in Puglia, terra sicuramente magnifica, soleggiata ed ospitale, provenendo dai più disparati punti dello Stivale, indica che in ognuno vibra una certa voglia di imparare, di approfondire, di partecipare a un evento culturale chiamato, con eccesso di personalizzazione, “Vacanza con Valdo”, e magari a un progetto costruttivo per il nostro futuro, chiamato International Vegan Lifestyle.
QUARANTA PERSONE MERITEVOLI DI RISPETTO E TRASPARENZA
Una quarantina di persone motivate che arrivano da Palermo, da Milano, da Bologna, da Foggia, da Cividale e da Gemona del Friuli, da Napoli e da Roma, per libera scelta ed iniziativa, non spinte da alcun guadagno pecuniario, non supportate da alcun rimborso spese, meritano non solo un gran plauso, un caldo ringraziamento, una accoglienza serena ed amichevole, ma anche un gran rispetto, una trasparenza a 360 gradi su cosa si pensa, si dice, si tesse, si fa si pianifica e si auspica.
Una trasparenza su chi siamo e cosa pensiamo oggi e qui, sia il sottoscritto VV che l’organizzatore dell’evento Damiano Amoruso, oltre che voi medesimi uno per uno.
UN BUON ASSORTIMENTO E OTTIME SINERGIE
Quaranta persone dicevo sono tante e sono importanti, e nel caso specifico sono anche bene assortite.
Ci sono degli atleti, degli studenti, dei docenti universitari, dei tecnici, delle famiglie.
Vivere gomito a gomito anche per pochi giorni crea sicuramente un legame, delle sinergie, del feeling, delle possibilità di sviluppo ulteriore dei nostri rapporti, o anche di distacco e di delusione per chi non trovasse positiva ed appagante questa esperienza in terra pugliese.
RISPETTO RECIPROCO
Ho parlato di rispetto, sia come sentimento che come metodo di lavoro fondamentale.
Rispetto da parte nostra verso il gruppo, e rispetto da parte vostra verso l’organizzatore dell’evento che ha mobilitato non solo se stesso ma l’intera famiglia per questa speciale occasione, non senza ammirevole dedizione e sacrificio, non senza visione futura, non senza nobili scopi, non senza gravoso impegno.
L’ENTUSIASMO E’ UN INGREDIENTE FONDAMENTALE
Ho parlato di rispetto reciproco ed è già tanto.
Eppure anche ciò non basta. Servono altri sentimenti per produrre la scossa che vitalizza e mobilita gli animi, per fare in modo che alla fine della settimana ciascuno di noi lasci Monopoli con qualcosa di gradevole, di positivo e di convincente nel cuore e nella mente.
Servono sentimenti di comprensione, di tolleranza, di condivisione, di amicizia, di affetto, di entusiasmo, perché senza entusiasmo non muovi una foglia.
Dobbiamo legare a livello psicologico, dobbiamo comprenderci meglio, dobbiamo chiarire scopi, tempi, ideologie, progetti virtuali e concreti, dobbiamo esprimere liberamente e con la massima chiarezza i nostri dubbi, le nostre perplessità, le nostre critiche.
SIAMO ESSERI UMANI E NON MANOVRABILI ROBOT
Non siamo dei robot o degli individui amalgamati.
Ognuno di noi vive la propria vita normalmente in un punto diverso del territorio nazionale.
Ognuno con le sue chance, i suoi gusti, i suoi problemi, i suoi condizionamenti, le sue tasse, le sue incombenze quotidiane.
Questo è un incontro libero e aperto.
Non siamo una setta, non siamo un’organizzazione segreta.
Dobbiamo dialogare, interscambiare, dirci anche peste e corna se serve, a cuore aperto e col sorriso in fronte.
Niente reticenze e niente cose tenute dentro.
ATTIVITA’ FRENETICA NEI PRIMI GIORNI
Finora alcune cose positive sono state fatte.
Ci siamo sistemati in questo silenzioso e pacifico Centro Vasudeva, ci siamo fatti sentire, Damiano ed io, in tre interviste con altrettanti canali televisivi, oltre che nella Conferenza presso la Libreria Chiarito, e abbiamo fatto 4 conferenze interne, tra quella dell’accoglienza del 21/8, quella sull’igiene naturale e sul sistema immunitario del 22/8 mattina e quella sulla dieta a zona del 22/8.
EVENTO FORTEMENTE VOLUTO ED ORGANIZZATO DA AMORUSO
Non vi è dubbio alcuno che questo evento di Monopoli vada ascritto interamente a Damiano Amoruso, (nonché alla Signora Rosa e alla Francesca, che generosamente ci ospitano e ci assistono in questi frangenti).
E’ lui il deus-ex-machina, l’ideatore e l’organizzatore del meeting.
Umanamente parlando, è comprensibile che organizzare un evento di più giorni implichi un notevole impegno, inevitabili tensioni, e un certo piglio dirigenziale. Un atteggiamento improntato spesso a severità, a schematicità, ad atteggiamenti che risultano piuttosto freddini, a tratti impositivi ed autoritari, basati più sul monologo che sul dialogo, più sulla chiusura che al buon accoglimento della critica, più sulla intolleranza che sulla flessibilità da noi più volte auspicata.
UN TITOLO PERSONALIZZATO E CONTROVERSO
Ma il titolo del convegno, me lo state ricordando più volte voi medesimi, è inequivocabile: “Una vacanza con Valdo”.
Vacanza in lingua italiana significa vacanza, e non impegno militare. Valdo significa Valdo e non necessariamente Damiano. Se le cose non stanno in questi termini, significa che abbiamo sbagliato a proporre un incontro con quel titolo.
Faccio presente che questa parola Valdo sta dando fastidio a Valdo stesso, visto che spunta in continuazione in ogni volantino programmatico giornaliero.
NON C’E’ CONDIVISIONE DI INTENTI
Ben lungi da parte mia valdizzare l’evento o peggio ancora de-damianizzarlo. Ognuno di noi ha comunque idee diverse e stili diversi, pur puntando nella stessa direzione di un miglioramento degli stili di vita. Nessuna fusione e nessuna confusione. Ognuno corra per i suoi binari rispettandosi l’un l’altro.
Del resto quasi mai tra le persone esiste unanimità programmatica, organizzativa, caratteriale. Ogni testa è diversa dall’altra.
L’unione fa la forza solo se c’è condivisione di intenti, di stili, di feeling. E questa condivisione non esiste nel modo più assoluto, nonostante la nostra buona volontà. Occorre prenderne nota in modo sereno e costruttivo.
LE COMPENSAZIONI FREUDIANE
Trovo qui che Damiano stia da un lato imponendo alcune cose, com’era del resto previsto, e dall’altro vada in cerca di compensazioni freudiane, stampando sugli avvisi “Ore 14 al mare con Valdo”, “Ore 9 di domani alle grotte con Valdo”, “Ore 10.30 Conferenza con Valdo”.
Manca solo che scriva “In toeletta con Valdo!” (Al che, una signora spiritosa del gruppo ha osservato che ci andrebbe volentieri, perché con V. ne guadagnerebbe il suo metabolismo).
UN EVENTO CHE SI E’ REALIZZATO PER IL ROTTO DELLA CUFFIA
Ho deciso di essere qui con voi e per voi a Monopoli non senza qualche indecisione, qualche perplessità e qualche tentennamento.
Ci è voluto l’intervento decisivo della Signora Rosa per convincermi a venire e per non cancellare l’evento.
DIVERSITA’ SUGLI SCOPI, SUI METODI, SUI TEMPI E SULLE VALUTAZIONI PERSONALI
Troppe difficoltà di tipo personale e caratteriale dividono me e Damiano alla resa dei conti. Troppe diversità di vedute sui metodi e sugli atteggiamenti, sulle valutazioni riguardanti fatti e persone, ci separano. Ho tenuto per me questo dualismo, ma capite benissimo come queste cose traspaiano con chiarezza in ogni circostanza critica. Voi del resto siete bravissimi a percepire ogni umore ed ogni minima tensione esistente.
METTIAMO LE CARTE IN TAVOLA
Parlare qui anche di questi argomenti ha sicuramente valore terapeutico. Vale anche per le persone che avrebbero voluto venire e non hanno trovato posto. Vale pure per chi segue le nostre vicende con curiosità e a volte con apprensione.
Di Valdo sapete tutto. Non penso di dover chiarire molto. Damiano ama dire che Valdo è esperto in nutrizione, e che parla pure di problemi relativi al NWO, ma che non ha direzione, non ha progetti, non ha piani concreti, per cui incide poco e raccoglie poco. Informare non basta, occorre agire.
Damiano invece propone delle ricette concrete a cui sta lavorando pare da diversi anni.
Ricette ambiziose che prevedono la “Bio-family”, le strutture alternative, i vegan club, eccetera.
“Valdo è la vela, e io sono il vento che soffia alle sue spalle”, è una delle formule esplicative usate dal filosofo di Monopoli.
DITE LA VOSTRA SENZA RISERVE MENTALI E SENZA PELI SULLA LINGUA
Non voglio influenzare nessuno. Ho avvertito però tra di voi sana e simpatica voglia di essere chiari e schietti in modo costruttivo. Dire la vostra opinione senza peli sulla lingua, senza farvi condizionare da me o da Damiano è utile, non è fronda, non è disgregazione, non è ammutinamento.
Dite per piacere cosa ne pensate.
SEQUESTRO DI PERSONA PER L’INTERA ESTATE
Tenete presente che la mia posizione sui piani di Damiano è di massimo rispetto.
Ho accettato di fare tre viaggi con Damiano o per Damiano, uno di tre giorni a Saint Tropez (per una lezione igienistica e dietologica presso un’importante famiglia francese), uno di tre settimane in Asia ed ora qui per due settimane in Puglia. Praticamente ha sequestrato due mesi del mio tempo, non so se mi spiego. E non è finita lì. Qualcosa da dire avrà la mia gattina bianca, l’orto con le erbacce, i miei due figli in età scolastica e magari anche mia moglie, oltre a chi è ormai abituato alle mie tesine.
Ho verificato da vicino le sue capacità organizzative e le sue opinioni, i suoi metodi e i suoi stili.
So per certo che è una persona meritevole di rispetto e di ammirazione, ma ho anche capito che non c’è purtroppo alcuno spazio per una aggregazione ideologica ed organizzativa.
UNA ACCOPPIATA CHE NON PIACE A NESSUNO
I miei non sono capricci o bizze personali. Non sono nemmeno ripensamenti. Ho voluto mettere alla prova le chance collaborative tra le parti.
Valdo al traino di Damiano o strumento di Damiano è un’idea che non piace al mio pubblico.
Me lo dicono in tanti e in continuazione. Me lo dicono in troppi, e devo prenderne atto.
Valdo accoppiato a Damiano nelle conferenze piace ancora meno.
Damiano che dirige e organizza le conferenze di Valdo, Dio ce ne scampi.
LA SCIOCCA FAVOLA DEL BUONO E DEL CATTIVO
Valdo bravo, buono e santo da un lato, e Damiano demone dall’altro?
Niente di tutto questo ovviamente. Per quanto appagante sia sapere che la gente mi stima, ho detto e ripetuto a Damiano che questa disparità di opinioni non mi comoda affatto. Gli ho chiesto di essere meno sbrigativo, freddo e intollerante nei rapporti con le persone. Gli ho chiesto insomma di cambiare approccio e di farsi voler bene.
Purtroppo non ho raccolto grandi risultati in tal senso.
NON ESSERE CAPITI PUO’ ESSERE FRUSTRANTE
Può essere benissimo che i pensieri negativi nei suoi riguardi derivino dal fatto che ha scelto di svolgere il ruolo più scomodo e spinoso, quello di chi vuole dare una forte sterzata alla situazione, quello che vuole imporre una marcia in più al movimento vegano, quello che intende apportare nuovi concetti e nuove prospettive alla pacifica rivoluzione in corso.
Quello che vuole in altri termini dare una svolta qualitativa a quanto si sta facendo.
Il suo ruolo non viene divulgato, non viene capito e non viene comunque gradito.
Il che suona assai crudele ed ingeneroso.
Lavorare duramente per organizzare qualcosa di nobile, e non essere apprezzati, deve essere terribile, frustrante e scocciante.
VERSIONE A, VERSIONE B E VERSIONE C
Fatto sta che la situazione è quella, e devo prenderne atto.
Voi siete qui, avete Damiano a portata di tiro, e siete in grado di soppesare il tutto e di dire la vostra.
Dal momento poi che ci ritroviamo pure in mare, dove tra una nuotata e l’altra i commenti fioccano, già mi sto già facendo una precisa opinione sul vostro pensiero.
Queste problematiche non sono di oggi o di ieri, ma esistono da diverso tempo.
Damiano mi accusa di non essere stabile e parla di Valdo versione A, versione B e versione C.
UN PACHIDERMICO PASSAGGIO
Lo dico pubblicamente che le cose non stanno in quel modo. Valdo è uno ed è coerente.
Il rispetto soprattutto. Ma nessuna luna di miele. Anche perché siamo due maschi. Vite contro vite non è vite e bulloncino.
Non si può organizzare qualcosa di nuovo e di importante maltrattando ed offendendo gente meritevole di ammirazione e di rispetto. Gente che ha cercato di capire e tollerare inizialmente le sue ambizioni e i suoi ritmi spropositati, e che oggi giustamente lo critica perché ha lasciato solo cocci e vetri rotti al suo pachidermico passaggio.
IL SILENZIO E IL SORRISO IN ASIA NON SIGNIFICANO AFFATTO APPROVAZIONE
Per quanto mi concerne, tre settimane di Asia mi sono bastate per capire che non esistono possibilità di lavorare assieme in modo intenso e regolare. Glielo ho detto in tutta franchezza.
Lui è convinto che i sorrisi e le non contestazioni dei tanti asiatici che abbiamo incontrato significhino accettazione ed approvazione entusiastica di ogni sua idea, e non siano invece il solito atteggiamento diplomatico, timido e riservato, tipico dell’Oriente.
QUALCHE CONSIDERAZIONE CARATTERIALE
Ho aperto le porte dei migliori amici e dei migliori collaboratori in Italia e fuori. Nessuno di essi ha dimostrato particolare gradimento nei confronti del suo stile operativo. Su quali basi potrei dunque ribaltare una situazione del genere?
Damiano non è affatto una persona fredda e dura, come può apparire all’esterno.
Il problema è che, come tutti gli artisti e gli idealisti, sta poco con la gente comune e ha notevoli difficoltà a legare con essa.
La cosa peggiore poi è che, se glielo fai presente, non accetta l’evidenza. Non se ne rende nemmeno conto. Quando poi è sotto pressione può anche diventare invadente, opprimente, emotivo, petulante, strizzacervelli, praticamente insopportabile. Non ha poi molto tempo da dedicare alle persone.
Tutte le sue attenzioni vanno al progetto “Bio-Family”, alle strutture, ai club e ai suoi ambiziosi piani.
A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE.
IL MEETING DI MONOPOLI E’ STATO UN GRANDE SUCCESSO.
Il meeting di Monopoli, diciamocelo francamente, è stato un grande successo, una esperienza probabilmente irripetibile.
Il documento preparato da Damiano al riguardo lo racconta nei suoi migliori dettagli.
La settimana è volata. Non è mancata l’arte, prima con Pino Africano e poi con Fabrizio e Lorena, magnifici musicisti e cantori di brani antichi. Non è mancata la scienza, col professor Pietro Perrino, che con l’umiltà e la competenza che solo i grandi docenti hanno, ha riconosciuto come molte sicurezze che si avevano sul concetto di “gene” siano miseramente franate, per cui tutto deve ricominciare daccapo.
Non è mancata la speleologia e le grotte di Castellana, col commento di altissimo livello del geologo Mauro Coltorti. Non sono mancate le lezioni yoga della brava istruttrice Margot. Non sono mancate le puntate nel favoloso mare a sud di Monopoli.
Non sono mancati gli spunti polemici, ma un po’ di pepe ci vuole sempre nella vita.
APPUNTI PRIVATI DEL 24/8/11 SULLA CONFERENZA DI OTTOBRE
Immaginare e precostituire situazioni e scenari futuri come fossero già eventi realizzati e confezionati, non mi ha mai convinto. Trattasi per me di psicopittografia, ovvero di anticipazione immaginaria e forzata di fatti futuri ed incerti. La pianificazione dell’evento di ottobre serva da esempio.
Nove giorni di conferenza pianificata, con conferenzieri importanti internazionali, da convocare nel giro di un mese.
Cambiamento di località e spostamento da Abano a Gandino, in contrasto e forse in competizione con l’evento di Bergamo dell’8 ottobre.
Tutte cose che mi spingono a chiudere ogni possibile varco.
La stessa faccenda dei club non mi ha mai convinto, e non sono il solo a pensarla in questo modo.
I DUE POLI VEGANI DI BERGAMO E ROMA
L’AVA e la ABIN non saranno delle astronavi interplanetarie, ma sanno stare con la gente con umiltà e spirito di collaborazione. Hanno tanti piccoli difetti in termini di mezzi e di strutture, ma si tratta di cose correggibili. Non esiste in esse prepotenza e prevaricazione, non esistono critiche e demolizioni a livello personale. Da questa gente mai mi sono staccato e mai ho pensato di staccarmi.
Non penso che sbatteranno la porta in faccia a Damiano, il giorno in cui egli busserà alla loro porta senza arroganza artistica ed organizzativa, e con un pizzico di maggiore umiltà.
ANNOTAZIONI DEL 25/8/11 (Conferenza interrotta per l’arrivo del professor Pietro Perrino).
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE AL QUINTO GIORNO.
Siamo arrivati al quinto giorno di questa vacanza a Monopoli, tra alti e bassi, sicurezze e dubbi, tensioni e relax, e la settimana va concludendosi nel migliore dei modi, grazie anche alle consolanti nuotate nel meraviglioso mare di Puglia.
Una prima riflessione l’avevamo fatta due giorni fa.
Ora è giusto proporre un aggiornamento.
LA STRAORDINARIA PERFORMANCE DI PINO AFRICANO, ARTISTA PUGLIESE CHE TUTTI HANNO APPREZZATO
La giornata di ieri è stata magnifica grazie alla simpatia, alla comicità, alla spigliatezza, alla competenza di un artista verace e popolare come Pino Africano.
Ci ha portato una ventata di aria fresca, di sorriso e di sano divertimento.
Tutte cose non da poco.
Ci ha dato delle dritte importanti, auspicando cose concrete, tipo il cambiamento delle diete nei nosocomi, mettendo al bando legalmente l’orribile usanza dei brodi ospedalieri.
Ci ha chiesto pure di usare il meno possibile la parola “vegano”, visto che fa da discriminante e da barriera nei riguardi di chi non è vegano e di chi non sa nemmeno cosa vuole dire la parola stessa.
Meglio adottare il termine “dieta sana”.
Pino ha pure auspicato maggiore unità fra i vari gruppi operanti nel paese.
QUALCHE APPUNTO SUL CIBO
Torniamo però a noi.
Per creare qualcosa serve entusiasmo, dissi in precedenza.
Serve saper ascoltare, saper stare con la gente, saper accogliere con tolleranza e generosità sia gli elogi che le critiche.
Non mi pare che ciò stia accadendo sempre. Non ho il paraocchi ma piuttosto sensori e antenne.
Critiche alla cucina? Non tante e non troppe.
Il primo giorno era quello della prima accoglienza, e la scarsità di cibo disponibile era un fatto comprensibile. Ora si sta mangiando persino troppo. Non abbastanza crudo, mormora qualcuno.
Probabilmente bisognerebbe rendere più appetibile il piatto strategico, cioè il primo piatto di insalata verde, fornendo oltre che al buon olio pugliese qualche goccio di aceto balsamico e qualche pizzico di sale vegetale.
Questo impedirebbe alla gente di compensare la scarsa verdura, masticata senza troppa convinzione e gusto, con le varie delizie dei secondi piatti.
LA POLEMICA DAMIANO-MILA
La cosa più seria comunque non riguarda la cucina, dove la Signora Rosa, con la preziosa collaborazione di Giulia, di Roberta, e di altre ancora, se l’è cavata benissimo.
Le perplessità sono le solite, e riguardano la reazione del padrone di casa alla Mila, una delle ospiti a tavola che, al termine della conferenza del 23/8 sopra riportata, ha espresso con dovizia di particolari le sue opinioni, ricordando che, al termine del mio intervento, Damiano ne ha fatto un secondo contrastante, per niente in armonia logica e consequenziale, e quindi poco apprezzato.
NESSUNA DISCRIMINAZIONE
In altre parole, l’intervento di Damiano andava benissimo se fatto il giorno dopo in modo nettamente separato, al fine di non creare confusione.
Da lì è partito un battibecco antipatico, dove Damiano ha sostenuto che la Mila non aveva nemmeno il diritto di parlare in quanto non ospite a tempo pieno del Centro Vasudeva.
Avendo trovato assurda tale posizione, ho preso decisamente le difese della Mila.
Chi stava alla conferenza e a tavola aveva tutti i diritti di parlare e di criticare.
Niente cittadini di serie A e di serie B e niente discriminazioni sulla base dello status “alberghiero” di interni ed esterni.
TUTTA LA STIMA MIA PERSONALE, E ANCHE DEL GRUPPO, VA IN QUESTO CASO ALLA MILA
Non tanto perché mia corregionale.
Non tanto perché ha fatto centinaio di chilometri per venire da queste parti.
Non tanto perché figlia della mia prof di italiano allo Zanon, circostanza simpatica e commovente rilevata con sorpresa proprio qui a Monopoli.
Non tanto perché una docente universitaria e una madre di famiglia meritano comunque di essere rispettate.
Ma semplicemente perché quanto da lei espresso era logico, chiaro e condivisibile.
Tra l’altro la Mila aveva elogiato quanto detto da Damiano, criticando solo il fatto di aver espresso le sue idee nel momento sbagliato, creando solo confusione.
Alla reazione emotiva ed insofferente di Damiano, Mila poi ha fatto qualche altra valutazione negativa ma, quando cane e gatto partono, chi li ferma più.
VALUTAZIONE FINALE SULL’EVENTO IN DATA 1 SETTEMBRE 2011.
TUTTO STA NEL TITOLO “BIOFAMILY LIFESTYLE”.
La versione dell’evento, inviatami or ora da Damiano, la pubblico ben volentieri sul blog, anche se non ha per titolo “Vacanza a Monopoli” (Valdo o non Valdo poco importa), ma “Biofamily lifestyle”.
Sembra un piccolo dettaglio, ma è invece la chiave interpretativa di tutta la faccenda.
Quel titolo la dice lunga.
Quel titolo dice tutto.
Spiega la storia, la provenienza, il bene e il male, gli scopi e i progetti di Amoruso.
Non ho alcuna obiezione da fare sul contenuto.
UN TITOLO RIVELATORE DI QUANTO BOLLE IN PENTOLA
Il problema sta tutto in quel titolo che, se vogliamo, simboleggia e rivela compiutamente il Damiano-pensiero, quanto di meglio e di peggio bolle nella sua pentola ideologica di artista, di pensatore e di stratega.
Perché dunque questi due documenti diversi e contradditori sul medesimo fatto, uno lineare e pulito, quasi elegiaco, quasi come un film da presentare al Festival di Venezia, dal titolo tutto americano
“Biofamily lifestyle” (Pino Africano ne sarà inorridito), e l’altro carico di problematiche e di spunti polemici, oltre che di uno stop ufficiale alla collaborazione?
Non è forse andato tutto bene?
Non sono forse stati tutti contenti di questa straordinaria esperienza sulle colline di Monopoli?
RAPPORTI UMANI BANALIZZATI E SUPERFLUI DI FRONTE ALLA GRANDE CAUSA
Perché non gioire tutti ugualmente e all’unisono?
Perché non sottoscrivere ognuno dei quaranta la versione ufficiale di Damiano e indirizzare le mie critiche nella spazzatura? Il perché è presto detto.
I grandi obiettivi universali e i serrati ritmi temporali giocano un ruolo prioritario nella mente di Damiano. I rapporti umani vengono dunque stritolati, sottovalutati, banalizzati e messi da parte.
Hai un problema? Un figlio che ha bisogno di qualcosa? Una settimana per andare a zonzo dove vuoi e con chi vuoi? Un’auto da comprare? Una visita dal dentista? Una moglie che ti chiede se conosci ancora il tuo indirizzo di casa? Significa che sei miope e mediocre, banale ed egoista, poco disposto a sacrificarti per la grande causa della “Bio-Family”.
“Scrivi risposte e tesine per gente spesso male in arnese che non ti paga nemmeno, e magari ti critica pure? Sprechi il tuo tempo inutilmente!”, questo è il suo giudizio.
TUTTO BIO FUORCHE’ L’UOMO
Cosa c’è dietro quel documento e dietro quel titolo di Damiano? Cosa c’è dietro l’attivismo frenetico e la dedizione di Damiano?
C’è il concetto “Bio-Family” per l’appunto.
Un concetto che potrà anche essere avanzato, interessante ed avveniristico, in attesa magari di diventare reale, attuale, concreto e necessario, al pari di tanti altri suoi progetti tipo la nuova Arca di Noè, la città galleggiante per 70 mila persone, presentata e premiata anni addietro alla fiera di Milano.
Un concetto legato poi agli altri, che sono quelli delle bio-strutture, dei bio-villaggi e dei bio-club.
Tutto bio, fuorché l’essere umano robotizzato che rincorre ansimando questi miti, scordandosi di fermarsi, di respirare, di addentare una fetta d’anguria, di fare la pipì, di farsi il segno della croce, o di trovarsi magari lungo il tragitto una procace baldracca, in mancanza di qualcosa di meglio.
IL PROBLEMA DEL GENIO INCOMPRESO CHE GENERA TENSIONE CON LA SUA SOLA PRESENZA
Un concetto “Bio-Family” che non convince nessuno. Un concetto che non genera passione ed entusiasmo se non nella sua fervida mente.
Non nella mia, non in quella dei quaranta partecipanti, non in quella dell’ABIN, non in quella dell’AVA, non in quella di chi sta convocandomi alle varie conferenze nelle varie città italiane e svizzere. Pare che nessuno voglia la presenza, né organizzativa né fisica, di Damiano alle mie conferenze.
Può essere tutto questo casuale? Mica è un appestato. Mica porta sfiga. E’ al contrario un elemento aperto, simpatico e solare, non appena si libera per un attimo dai suoi mega-piani bio-familiari.
Parliamo di un elemento che lotta e combatte in ogni caso per una causa che ritiene giusta.
Evidentemente la gente è immatura. Il solito problema del genio incompreso.
In quella gente mi ci metto dentro anch’io, non ho difficoltà ad ammetterlo.
COSA SIGNIFICA IN CONCRETO BIO-FAMILY
Il concetto “Bio-Family” non solo non solleva plausi ed entusiasmi, ma genera paradossalmente sospetti, perplessità, tensioni ed ansie, al pari se non di più dei piani Bilderberg.
Non si tratta solo del concetto in sé, che può essere innocente e opinabile, ma anche delle concatenazioni che esso comporta.
Concatenazioni all’insegna del batticuore, dello stress e della tensione ininterrotta.
“Bio-Family” significa filiali e agganci in ogni dove.
Significa espansione a macchia d’olio senza confini.
Significa una conferenza di 10 giorni a ottobre, con stelle del firmamento ecologico internazionale da convocare entro un mese non si sa come, dove, quando e perché. Per non dire con quante persone bloccate per 2 settimane, con quali fondi e con quali supporti organizzativi.
FREQUENTO EVIDENTEMENTE GENTE SBAGLIATA
“Bio-Family” significa sequestrare il tempo e la libertà di vivere alle persone coinvolte, inchiodarle a degli eventi imposti e non prescelti, stressarle e stravolgerle. Significa ipotecare il domani alla gente che ha intorno, presentare nuovi eventi a ritmo precipitoso e a sorpresa, in modo frenetico ed assillante, sempre con in testa il tarlo degli accadimenti futuri ipotizzati, fantasticati e profetizzati.
Nessuna delle persone viventi con le quali sono in contatto, in Europa o in Asia, ha espresso un vero sentimento di simpatia, di condivisione e di accettazione verso questo tipo di approccio.
Evidentemente sono una persona sbagliata che frequenta persone sbagliate. Frequento infatti la gente comune e non il Jet-set del biologico, e non i super-artisti della bio-architettura.
CONGELAMENTO E SCISSIONE, PRESERVANDO L’AMICIZIA E IL RISPETTO
Ecco dunque i motivi per i quali un evento di grande successo come quello di Monopoli, raccontato impeccabilmente da Damiano col titolo di “Biofamily lifestyle”, segna il congelamento e l’interruzione ufficiale di ogni rapporto e di ogni legame in corso con Damiano.
Non è una bocciatura dei suoi piani, ma una bocciatura della mia possibilità e voglia di farne parte.
Ho parlato di congelamento e di scissione, di cancellazione ufficiale di ogni impegno comune.
L’amicizia e il rispetto rimangono, nonostante le diverse scintille che ho registrato in questi mesi.
Damiano ha la capacità e il vigore per percorrere la sua strada per conto suo.
Lo ringrazio personalmente per le cose buone che ha fatto, e gli auguro di raggiungere al meglio tutti gli scopi prefissati.
Valdo Vaccaro