DALL’ERA DISGRAZIATA DEI SUPER-FARMACI A QUELLA DISPERANTE

 

 

L’uomo tra materialismo e spiritualità

 

Gli uomini amano la felicità e la ricchezza, sia in terra che in cielo. Amano pure l’efficienza e

l’inossidabilità. Vogliono essere integri, lustri e lucidi come l’acciaio inox.

Non vivendo alla giornata, cercano giustamente di prolungare il proprio stato ideale di benessere e di

grazia il più a lungo possibile, spingendosi con la mente anche al di là  della vita terrena.

Negli ultimi due secoli abbiamo assistito a continui cambiamenti nel modo di valutare e interpretare le

malattie e i disagi, nel modo di impostare rimedi, interventi, terapie e farmaci per il corpo e la mente, nei metodi proposti da  medicina, farmacologia e nutrizione, per ovviare alle tante indisposizioni e ai troppi guai che affliggono l’umanità sia a livello fisico che a quello mentale.

Siamo così passati dall’era degli spiriti nefasti e degli esorcismi sacerdotali, all’era del farmaco antibiotico e della psicoanalisi, all’era del farmaco antivirale e delle vaccinazioni, all’era delle carenze e delle diete correttive, all’era dei super-farmaci, all’era presente dei radicali liberi e degli stress ossidativi, in cui si tenta in mille modi di riproporre e di ripresentare in veste e funzioni nuove il farmaco-cibo di domani, ovvero i super-integratori e i super-supplementi vitaminico-minerali.  

Religioni e chiese non sono state da meno in tutti questi anni e hanno cercato di stare al passo coi tempi, sfornando nuove forme di culto, nuove teologie, nuove proposte atte a superare i danni e i guasti dell’anima, a superare indenni le insidie che minacciano i credenti oltre la soglia di uscita dei cosiddetti Inferi.  Quelle insidie che non risparmiano poi nemmeno i non-credenti, gli atei,  i razionalisti del mondo limitato alle cose toccabili e visibili, sempre più messi in crisi dalle loro stesse semplicistiche argomentazioni materialistiche.

E la conoscenza scientifica, che ha combattuto a lungo per scrollarsi di dosso i lacci e i condizionamenti ossessivi del potere religioso, per badare a se stessa in modo indipendente e laico, si ritrova di nuovo invischiata suo malgrado in interrelazioni e collegamenti extra-materiali, in considerazioni spurie, in nuovi e rinnovati legami tra corporale, psicologico e spirituale.  

Al punto che nessuno tra i luminari della stessa Medicina si azzarda più a parlare di salute fisica, di stato fisiologico, optando piuttosto per termini più complessi tipo condizioni psico-somatiche, dove alla psiche, alla immaterialità, all’anima, viene ridata tutta l’attenzione, l’importanza e la nobiltà che essa si merita.

Persino nel mondo politico ed economico il mondo intero se ne sta accorgendo.       

Se ai tempi di Carlo Marx si parlava in modo capzioso e riduttivo degli argomenti spirituali, della religione, del tempo libero, della cultura e dell’intelletto, come di sovrastrutture secondarie, rispetto alle strutture portanti e determinanti della produzione economica, ai nostri giorni vediamo come gli eredi di Mao-Tse Tung, di colui che teorizzava come il potere passasse per la canna del fucile, scoprono oggi che il fucile non basta affatto, che lo sviluppo industriale e i nuovi collegamenti stradali e ferroviari non bastano affatto, che la rudezza dei militari e il verbo ora prediletto della crescita economica accelerata, non sono affatto sufficienti a scongiurare le ribellioni, a sottomettere le esigenze spirituali del Tibet.

 

                                                                           

 

Squilibri, carenze, disagi individuali e sociali, malattie del corpo sempre giù legate e interrelate dunque a quelle dell’anima. Una pesante retromarcia dall’era tecnologica e materialistica verso i valori dell’oscurantismo e della fede religiosa? Un ritorno e una rivincita dei tarocchi e degli stregoni del Medioevo? Un repentino ritorno a chiese e moschee, a santuari e luoghi di culto?

 

Nessun ritorno al Medioevo ma un avanzamento a base di un colpo al cerchio e uno alla botte

 

Niente di tutto questo, per nostra fortuna. Le conquiste del Rinascimento e dell’Era dei Lumi non si toccano. Nessuno ha nostalgia di acque sante e inquisizioni, a nessuno interessano gli spropositi e le pressioni dei vari fondamentalismi.

La verità invece è che il cammino dell’uomo procede spesso a tentoni, un colpo al cerchio e un colpo alla botte. Se il colpo al cerchio è stata la eccessiva spinta laica e materialista degli ultimi decenni, il colpo alla botte è ora rappresentato da un momento di assestamento, da una irresistibile attitudine umana a guardarsi dentro e a fare riflessioni e approfondimenti sul proprio ruolo e sul proprio destino.

Il solito gioco, se vogliamo, dei corsi e ricorsi storici.

La novità consiste semmai nel fatto che, con tutto il possibile rispetto per le varie chiese, nessuno si sente orfano di preghiere e benedizioni, di riti e funzioni sacre, di segni di croce e genuflessioni.

L’uomo di oggi punta a qualcosa di molto più autentico e appagante. Ambisce a dare risposte concrete e convincenti alle proprie insicurezze e alle proprie angosce.

 

L’ultimo best-seller del Dr Ray Strand non poteva che provenire dall’America    

 

Tornando al problema iniziale sulla interpretazione sanitaria delle malattie e sui rimedi medici proposti, dicevamo che siamo arrivati alla presente era degli stress ossidativi e dei radicali liberi.

Uno degli esponenti più alla moda di queste ultimissime tendenze non poteva venire che dagli Usa.

Ci riferiamo al dr Ray Strand, autore di un best-seller del 2004, già giunto alla sua ottava edizione, a riprova di come certi medici americani ci sanno davvero fare quando si tratta di cavalcare l’onda del successo, della moda, della mondanità e del denaro facile.

Il best-seller in questione ha un titolo piuttosto lungo, e anche carico di gravi minacce: What your doctor doesn’t know about Nutritional Medicine may be killing you, ovvero, Quello che il tuo medico non sa sulla Medicina Nutrizionale ti può uccidere.

Come dire che, usando i metodi tipici e sperimentati del marketing medico basati sullo spaventare a morte la popolazione, si ottengono i risultati più sicuri e immediati. Si colpisce l’immaginazione della gente e la si lega a sé più a lungo del necessario, carpendone la fiducia e spillandone quattrini.

Ci si fa insomma sovvenzionare dalle proprie vittime.

I risultati parlano chiaro. Otto edizioni in quattro anni, più conferenze e seminari in Usa, Canada, Australia, Inghilterra e Olanda, più una marea di contatti Internet a pagamento sul sito dell’ormai incontenibile dr Strand, che pare stia polverizzando i record di Peter D’Adamo e di Barry Sears, profeti rispettivamente delle diete dei gruppi sanguigni e delle diete a stadi o a zone.

Diete che, dopo essere diventate assurdamente e immeritatamente bibbie alimentari in ogni angolo del pianeta, in particolare tra il pubblico femminile (poco dotato di conoscenza scientifica ma sempre ultrasensibile al binomio bellezza-salute), sono cadute dall’oggi al domani in disuso e in disgrazia, alla luce dei fatti, e alla luce delle rovinose conseguenze che hanno prodotto e stanno tuttora producendo nei creduloni e negli imprudenti i quali, loro malgrado, hanno abboccato alle sofisticate esche lanciate dalla  venale cialtroneria nutrizionale dei supplementi e degli integratori farmaceutici.

 

 

La trasformazione improvvisa da oscuro medico della periferia americana a stella di prima grandezza del firmamento nutrizionale e terapeutico

 

Ma cos’è che ha trasformato questo dottore da oscuro e mediocre operatore sanitario, che da più di 20 anni praticava in modo anonimo e inefficiente, addirittura fallimentare secondo i suoi stessi commenti autobiografici, nello staterello del Dakota, ad autentica star del firmamento medico internazionale?

Una fulminea o forse calcolata crisi di fiducia nella medicina tradizionale, fatta di farmaci fallimentari e senza speranza, di diagnosi precoci utili solo a monitorare cancri e cardiopatie quando essi appaiono, ovvero quando sono già irrimediabilmente e da tempo sviluppati, e una illuminazione altrettanto improvvisa in favore di diete e stili di vita salutistici, associati però, nota bene, a massicce integrazioni di super-integratori antiossidanti.

Per Strand, ispirato e illuminato da un suo Dio che lo guida e lo protegge in continuazione, oltre che dagli obsoleti e decaduti profeti Linus Pauling e Barry Sears (capiscuola di diete vitaminico-sintetiche e di diete iper-proteiche a stadi), gli stress ossidativi prodotti dai radicali liberi generati dalle bizze e dalla inaffidabilità del nostro amico-nemico ossigeno, sono la causa vera di tutte le malattie più gravi, inclusi cancri, cardiopatie, eccessivi livelli di colesterolo LDL e di omocisteina, obesità, diabete, Alzheimer, cataratta, degenerazione maculare, invecchiamento precoce.

Questo sono in molti a sostenerlo, e la stessa Scuola Igienistica Naturale Americana, massima autorità mondiale in fatto di rigore salutistico, non nega importanza e attenzione ai danni provocati dai radicali liberi, anche perchè è assai verosimile che qualsiasi trasgressione alle regole e ai corretti stili di vita, qualsiasi processo tossicologico, qualsiasi fermentazione e putrefazione provocata da carni, prodotti animali, cibi cotti, veleni tipo caffé, tè, fumo e alcool, si trasformino pure essi in ultima analisi in irregolarità funzionali, in stress ossidativi e in conseguenti degenerazioni fisiche.

E con ciò, anche ammettendo l’ipotesi non ancora dimostrata che tutti i mali del mondo vadano a  focalizzarsi nell’ossigeno che sfugge e crea instabilità e modifiche alle cellule e al Dna, non cambiano di una virgola i meccanismi reali di formazione delle malattie, e i modi drastici e rigorosi di schivare a monte, ovvero di prevenire le catastrofiche conseguenze poste in essere da tali errori.

E a niente servirebbe scagliarsi contro l’ossigeno, quando il vero colpevole rimane in realtà il comportamento trasgressivo e le scelte alimentari dissennate della razza umana.

L’introduzione di questa teoria universalizzante degli stress ossidativi nel campo eziologico diventa dunque una pura operazione terminologica, un lifting di superficie, come il voler apporre a tutti i costi una etichetta stress-ossidativa alle ben più veraci e sensate spiegazioni igienistico-naturali sui fenomeni che portano al disequilibrio e alle malattie umane.

 

Frutta sette volte al giorno, eppure nemmeno questo basta

 

Tanto che lo stesso dr Strand, pur ignorando, o fingendo di ignorare del tutto le tesi igienistiche su alimentazione e salute, ammette più volte nel suo testo che la base di tutto sono i corretti stili di vita, incluso una sconvolgente quota minima/giorno di 7 porzioni di frutta, tale da arrecare invidia agli stessi igienisti americani e all’equipe inglese degli esperimenti di Cambridge, famosa per il già rivoluzionario  Five per day  di frutta, quota minima richiesta a tutti gli umani per stare alla larga da cancro e cardiopatie.

Anche nei riguardi del macro-esperimento di Cambridge, Strand non spende stranamente neanche mezza parola. Forse perchè la dr inglese Aisla Welch, nel denunciare l’inconsistenza e la sottovalutazione delle quote minime giornaliere RDA a riguardo della vitamina C (300-500 mg al posto

                                                                      

 

dei miserabili 40-60 mg indicati dalle tabelle americane), ha messo in chiaro come e perché tali nuove quote rivoluzionarie di vitamina C siano da conseguire tutte in modo drastico e rigoroso mediante frutta fresca, e non tramite vitamine sintetiche.

Il dr Strand dunque si auto-propone e si auto-nomina come punta di diamante della nuova frontiera medico-nutrizionale mondiale, come nuovo salvatore del genere umano. E pare, bontà sua, di crederci davvero.

Ma, la cosa più ridicola, buffa e indegna, è che una vasta fetta di discepoli, disseminati per il globo terracqueo, lo segua e creda ciecamente nelle sue farneticanti teorie su una dieta naturale fortificata da  dosi massicce di antiossidanti sintetici, che verranno metabolizzati automaticamente dal corpo a seconda delle sue variate e diverse necessità ed urgenze.

 

I creduloni, autentica manna di una masnada di furbastri

             

Pure in Italia esistono suoi discepoli, come già successo per lo stesso Sears, che qualche anno fa riuscì a  mettere assieme e ipnotizzare un pubblico da stadio nelle varie città italiane visitate, tra cui anche Udine che è la mia città.

Ma almeno gli italiani, e i friulani in particolare, sono in genere vaccinati dagli scherzi e dalle storielle boccaccesche tipo  Chichibio e la gru, per cui ti ascoltano e credono fino a un certo punto, tenendosi addosso una terapeutica dose di riserva mentale e di scetticismo.

Accà nisciuno è fesso, dicono dalle parti di Napoli. Qui non si imbarcano cucchi, ribadiscono i veneti.

C’è da dire però che i candidi, gli innocenti, i creduloni e gli idioti integrali non mancano affatto in giro per il mondo, e diventano autentica manna per questa ultima generazione di furbastri, regalataci da quella fucina di falsi geni che è, troppo spesso, l’America di oggi.

Sono ormai lontani i tempi delle diatribe tra il dr Atkins e il dr Pritikin, quando almeno esisteva una seria e autentica lotta per la prevalenza tra la proteina e il carboidrato, o meglio tra la proteina cotta e il carboidrato cotto, una sana concorrenza ideologica, sia pure tra due contendenti bacati e perdenti.

Ora ci si va a scannare su argomenti assai più inconsistenti e banali, a patto di portare abbondante acqua al mulino degli integratori, che il dr Strand (illuminato da Dio o forse sovvenzionato e sostenuto da certe industrie, chi lo sa) considera incredibilmente alla stregua di alimenti naturali, miracolosi e innocui, in netta alternativa a quei farmaci pericolosi e inefficaci di cui egli, non scordiamolo, aveva fatto indecorosamente uso per 23 anni della sua carriera medica.

Egli promuove gli integratori a dono naturale offertoci dal buon Dio, incurante del fatto che in natura vige un equilibrio magico e non casuale tra gli alimenti, che esistono attrazioni e repulsioni tra le varie sostanze, e che a nessuno di noi è mai successo di trovare un albero carico di vitamine sintetiche in pillole o di integratori minerali colorati.

 

I medici sono  disease-oriented  e cadono facilmente nella trappola del potere

 

Nessuna menzione poi da parte di Strand su due basilari micro-nutrienti come i  food-enzyme, ovvero i bio-catalizzatori che si trovano solo nei cibi crudi e non trattati, e come l’acqua biologica o succo zuccherino che accompagna ogni cibo vero nel suo stato naturale.

Come lui stesso ammette in tutta sincerità, i medici come lui sono  disease-oriented e non health-oriented, come sarebbe giusto essere. Studiano troppo e si distraggono troppo nelle direzioni sbagliate. Non hanno modo e tempo per approfondire i concetti fondamentali della scienza salutistica.

Egli ha perso 10 anni della sua vita a studiare e fare esami su cose sbagliate, ne ha persi ben 23 a offrire cure e prescrizioni fallimentari, e ne ha persi altri 8 a ripartire ex-novo con la sua formula

                                                                         

 

apparentemente innovativa dello stress ossidativo e del ricorso massiccio agli antiossidanti di sintesi.

Non gli è rimasto il tempo per studiare e riflettere su studi ed esperienze del passato che sono delle autentiche pietre miliari della scienza nutrizionale.

Ha fatto giustizia sommaria di gente come Tilden, Ehret, Shelton, Kautchakoff, Howell, e di tanti altri scienziati con gli attributi al loro posto.

Chi vuole fare della sua vita una missione ispirata, chi vuole restare per davvero nella storia della scienza e non diventare una delle tante pere bacate che cadono e finiscano scartate e calpestate, non deve cedere alle trappole facili e alle scorciatoie troppo semplificanti. Come ha detto di recente lo scrittore serbo Nenad Velickovic, La più facile trappola è quella del potere. Ogni tipo di potere. E per il dr Strand, è stata fatale la sua attrazione irresistibile per il potere sottoforma di successo e di soldi facili.

 

Come non esistono alberi carichi di pillole, così non ci sono alberi carichi di bistecche e salumi,

a meno che le macellerie non vengano promosse al rango di alberi

 

Con lo stesso esatto criterio approssimativo e fuorviante, i menestrelli della bistecca, del prosciutto e del wurstel, continuano imperterriti a definire tali prodotti come naturali, anche se in natura risulta  assai raro trovare delle fronde arboree cariche di profumate e colorate bistecche e di dolci e succosi salumi. A meno che le macellerie non vengano promosse al rango di alberi e i macellai al rango di bravi e incolpevoli raccoglitori di frutta, dotati di mani pulite e non di guanti insanguinati e di affilati coltellacci.

Oggi si procede a colpi di trovate, di trucchi, di conversioni repentine, di formule vincenti.

La catena di supermercati di  prodotti naturali, ovvero di pillole, pasticche, capsule e fiale, cariche di vitamine di sintesi (devitaminizzanti e stimolanti), e di minerali inorganici (freddi-morti-inassimilabili, non baciati dal sole e dalla organicazione clorofilliana) continua in questo modo ad inanellare successi, grazie al supporto di questi emeriti profeti, opportunisti e lazzaroni dei prodotti di sintesi.

La formula magica è sempre la stessa, e consiste nell’andare incontro alle masse, nell’approvare o quantomeno nel tollerare e giustificare i gravi strafalcioni che esse continuano impunemente a compiere a tavola.

Tanto, a che serve cambiare le proprie abitudini alimentari, quando esiste la magia di questi integratori che risolvono ogni carenza?

 

Sulla scia di Peter D’Adamo e Barry Sears, simboli negativi e bacati del nutrizionismo integrativo pseudo-naturale, ad uso e servizio delle catene commerciali dei fast-food in pillole

 

Se per Peter D’Adamo era il tuo particolare gruppo sanguigno a dettare il tipo di alimento più adatto al tuo organismo, per cui non esisteva mai un cibo giusto o ideale, ma solo un cibo più o meno adeguato al tuo gruppo sanguigno, correggibile eventualmente da opportune integrazioni a base di olio di fegato di merluzzo e di compresse multicolori, per Barry Sears, fortemente ancorato a dosi sballate di proteine, il segreto era quello di dissociare le carni opportunamente, di evitare mescole improprie, e di integrare il tutto con abbondante vitamina C, sintetica ovviamente.

In effetti il dr Strand è il migliore di questa masnada.

La sua formula prevede non solo di mettere al bando tutti i farmaci, il fumo, gli alimenti a rischio.

Egli riconosce, buon per lui, che la dieta fruttariana  è basilare e indispensabile per la salute umana, ma alla precisa condizione di essere seguita effettivamente, e sbalordisce tutti, come già detto, con i suoi sette pasti minimi giornalieri di frutta al fine di sconfiggere i mali inguaribili del nostro  secolo.

 

Ma, aggiunge, per ripararsi dagli effetti paradossali del nostro amico-nemico ossigeno, che da un lato ci dà vita e ci ossigena, e dall’altro ci ossida e ci arrugginisce, ci manda in tilt con quei suoi elettroni instabili e spaiati, tendenti a creare nuovi atomi imprevisti che vanno poi a scompaginare i nostri equilibri interni fino al livello cellulare e genetico, servono dosi massicce indovina di che cosa.

Di integratori idrosolubili (vitamine C e B), di integratori liposolubili (vitamina E), di antiossidanti simil-vitaminici tipo il coenzima Q10 o ubiquitone, tipo l’acido alfa-lipoico, tipo i bioflavonoidi, tipo il glutatione., tipo l’estratto sintetico di semi di vinacciolo.

Tutte cose che si trovano pure negli alimenti naturali, e che fanno pure del nostro sistema immunitario e anti-ossidante (superoxide dismutase, catalase, glutathione perixodase, vengono infatti auto-prodotti all’interno del nostro organismo), ma, a suo dire, in quantità non adatte a contrastare i danni arrecatici in continuazione dagli stress ossidativi della vita moderna.

Tanto più che il discorso degli stili di vita corretti  e dei 7 pasti di frutta al giorno (tipo quelli dettati dall’igienismo naturale, che il dr Strand  non cita mai esplicitamente, ma che fanno qua e là capolino tra le sue teorie), rimangono il più delle volte sulla carta, visto che solo il 9 percento della popolazione americana si comporta e si alimenta in modo igienistico-naturale o salutistico che dir si voglia.

Ed in più, dice giustamente Strand, non ci sono solo quegli errori nutrizionali che nessuno al mondo pare in grado di correggere, ma anche altri fattori a rischio tipo la scarsa o l’eccessiva attività fisica, i carenti esercizi respiratori, i maledetti vizi del fumo, dell’alcol, del tè e del caffé, tutti fattori che portano a una ulteriore moltiplicazione del rischio ossidativo.

 

Gli integratori, cibi naturali da prendersi vita natural durante

 

Se il dr Strand volesse davvero andare più a fondo e più scientificamente nella questione dei radicali liberi, non si limiterebbe a dire in modo generico ed approssimativo che le proteine animali vanno evitate.

Direbbe semmai che, in termini di stress ossidativo, le carni sono veleni per il corpo umano, e che i latticini non sono da meno. Ammonirebbe i giovani a stare alla larga da certi gelati. Affermerebbe che il formaggio contiene 10 volte più grassi del latte, per cui esso entra nella categoria dei cibi perossidati, super-carichi di radicali liberi.

Ma a lui questo non interessa. Meglio che la gente continui a caricarsi di radicali liberi, e così egli arriverà con le sue cure a base di dosi massicce di vitamine antistressanti e antiossidanti, rigorosamente concentrate e di sintesi. Da prendersi chiaramente per tutta la vita, tanto esse costano assai meno dei farmaci. Perchè, sia ben chiaro, gli integratori e le vitamine sintetiche, sono esattamente come l’insulina e come i farmaci. Sostanze che creano dipendenza.  Se cominci a prenderle non puoi farne più a meno vita natural durante.

D’accordo che le vitamine sintetiche idrosolubili in eccesso, come la C, fanno meno danni di quelle liposolubili come la A e la E, e che certi minerali fanno meno danni di altri, ma già il fatto della schiavitù a vita nei riguardi di prodotti sintetici, concentrati e innaturali è degno di grande preoccupazione. Quanto poi alla esatta quantificazione dei danni da integratori, non esistono nel modo più assoluto degli studi approfonditi sull’argomento, visto che nessuno al mondo si è sognato, prima di Strand, di prescrivere supplementi e integratori antiossidanti a dosi massicce e a vita.

Così l’effetto stimolante ti aiuta a sentirti forte per un certo periodo. Almeno fino a quando non ti sentirai intossicato da cima a fondo, e ti accorgerai con rammarico di non poter tornare più indietro.

Senza contare poi l’assurdità e l’inconsistenza scientifica delle teorie strandiane sui quantitativi. L’igienismo Naturale, le Scienze Salutistiche e anche la stessa Medicina, convergono tutte più o meno sulla necessità di evitare eccessi. Ingurgitare cibi e non assimilarli, oppure assimilarli sottoforma di

 

grasso, è uno dei più frequenti errori della nutrizione odierna. Tanto che la riconquista dell’equilibrio passa quasi sempre attraverso le maglie del digiuno terapeutico e depurativo.

Il dr Strand pare ignorare del tutto questo importante dettaglio, al punto di percorrere la strada diametralmente opposta.

Questo è molto grave. I successi che egli cita sui propri pazienti, ammesso che siano veritieri e reali, non fanno testo in quanto mancano di riferimenti e riconferme di lungo periodo.

Ma la cosa più grave è quella di creare disinformazione e disorientamento in un mondo che già di per sé sguazza nella confusione e nel caos.

Un mondo che ha sempre più bisogno di insegnamenti coraggiosi e alternativi, ma non certo nella direzione indicata dal dr Ray Strand.

 

L’America, per fortuna, non è solo terra di opportunisti e di mestatori, ma anche di ricercatori stimati e responsabili, come ad esempio il dr Jeffrey Blumberg

 

L’America non è per sua e nostra fortuna solo terra di medici opportunisti, di ricercatori che deviano dai loro obblighi istituzionali e morali, che si lasciano sedurre dalla venalità, dalla smania del successo e dei soldi ad ogni costo, e che si propongono fuori-luogo come portabandiera della salute ultimo-grido, come D’Adamo, Sears e Strand.

Esistono in quel paese anche scienziati seri e affidabili, con la testa sulle spalle, come, tanto per fare un esempio, il dr Jeffrey Blumberg, indiscussa autorità americana nel settore specifico degli antiossidanti, senior scientist e director of the Antoxidants Research Laboratory alla Tufts University.

Blumberg, in una intervista rilasciata a Kim Cheong-won e apparsa il 3 dicembre 2005 sul quotidiano  The Korea Times, ha chiarito come per sconfiggere cancro e cardiopatie serve soprattutto saggezza e buonsenso nella scelta dei nostri cibi, serve una ditta adatta al nostro particolare tipo di organismo, serve una dieta bilanciata e uno stile di vita rispettoso e rivolto costantemente alla salute.

Quasi le stesse cose dette da Strand, con l’importante differenza che Blumberg, anziché ricorrere a soluzioni di comodo e di interesse pecuniario personale, si guarda bene dal proporre integratori e supplementi, e suggerisce al popolo koreano di mangiare bene, di stare alla larga dai prodotti di origine animale, e di inserire nella dieta una manciata di mandorle, pinoli e noccioline, ed anche dei grani e dei semi integrali tipo avena, miglio, grano saraceno, girasole, semi-di-lino, tutti i santi giorni, al fine di garantirsi un adeguato contributo di vitamine del gruppo B.

E i flavonoidi, pure fondamentali come antiossidanti e come nutrienti, si trovano facilmente nella frutta e nelle verdure colorate e allo stato naturale, e persino nel vino rosso (che ha però il gravissimo difetto di essere alcolico, mentre il succo fresco di uva è esente da ogni pecca).

Il dr Blumberg ha concluso affermando che lo stress ossidativo si combatte sì a suon di vitamina E  associata ad altri antiossidanti, a patto però di ricorrere sempre a opzioni semplici e a portata di mano, mentre le cure a base di vitamina E sintetica e di altri antiossidanti di sintesi non sono affatto da considerarsi una panacea risolvente.

Le stesse considerazioni fatte dalle dr Khaw e Welch quando, nell’ambito degli esperimenti di Cambridge verificarono come chi aveva 5-6 volte più vitamina C nel proprio sangue rispetto alla media e rispetto alle quote indicate dalla FDA, non era mai soggetto a cancro e cardiopatie, e raccomandarono di non ricorrere mai nel modo più assoluto alla vitamina C sintetica, inefficace e inadatta a contrastare l’avitaminosi da acido ascorbico.

Che si tratti di stress ossidativo, di stress tossicologico, di stress da carenze vitaminiche-enzimatiche-ormonali, di stress da eccessi  proteici, di stress da fermentazioni e putrefazioni interne, il prodotto non cambia.

Frutta in netta prevalenza, verdure crude in abbondanza, una scodella di cereali inteneriti nell’acqua a freddo e possibilmente cotti ai livelli minimi possibili, una manciata di semi, noci e mandorle, esercizio fisico nella giusta misura, rigorosa rinunzia a carni e latticini, fumo, caffé e tè, cibi in scatola e cibi cotti,  nonché a cibi concentrati, inclusi farmaci e integratori, e il gioco della salute è fatto, senza disdegnare un pizzico di fortuna e l’assenso del buon Dio.

 

autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)

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