DERMATITI, CANDIDE, LIBIDO E SALUTE

LETTERA

 

I malesseri sono interrelati tra loro

 

Salve! Per caso mi sono imbattuta nel suo blog, cercando informazioni sulla dermatite seborroica.

Ma poi, curiosando, ho letto altri articoli, come quello sulla candida, che mi sono sembrati interessanti.

Volevo fare qualche domanda.

Lei è un medico? O è solo un esperto di medicina?

Io non sono medico, ma solo una studentessa di 23 anni.

Però, dato che negli ultimi anni sto accusando vari malesseri, mi sto facendo una cultura nel web, e sono arrivata alla conclusione che molti di essi sono collegati tra loro, prima fra tutti la candida.

La candida mi viene sempre, protetta o improtetta che io sia

Mi viene ogniqualvolta ho dei rapporti, indipendentemente dal fatto che siano protetti o no.

Sto provando un estratto di semi di pompelmo, ma vorrei dei consigli più specifici, dato che ho riscontrato ben pochi miglioramenti.

Tutti i consigli che mi potrà dare sull’alimentazione sono bene accetti.

Dal canto mio posso dire che ho sempre avuto un metabolismo molto veloce, una linea perfetta e pochissimi problemi nutrizionali.

Però so che dovrei consumare più frutta.

So che dovrei abbondare con le verdure crude, mentre amo troppo quelle cotte, a parte qualche insalata dove metto di tutto.

Ovaio policistico e dermatite seborroica

Soffro anche di ovaio micropolicistico, ed anche di dermatite seborroica, diagnosticatami di recente.

Ancora non sto prendendo nulla, a parte una schiuma chiamata olux.

Ho preso la pillola per circa tre anni, ma non con ferrea regolarità, con cicli della durata massima di un anno, e interruzioni di 4 mesi.

La pillola, l’acne e i peletti superflui

Quando prendo la pillola, l’acne sparisce e con essa le impurità della pelle. Però, non appena smetto di prenderla, tutto ricomincia. Non ho notato invece miglioramenti a livello di cisti ovariche.

Da cinque anni ho dei peletti che crescono sotto il mento e che elimino con le pinzette.

Sto cominciando a pensare che l’ovaio micropolicistico sia collegato con un eccesso di diitestosterone e di conseguenza con una loro crescita anomala. Cosa devo fare?

Sono una bella ragazza, ma sento che qualcosa sta cambiando

Tra l’altro, due anni fa, ho sofferto di orticaria, e non se ne è mai capita la causa.

Si parlò di stress, perché passavo un periodo particolarmente difficile. Però non saprei.

Insomma si può dire che all’apparenza io goda di perfetta salute.

Sono una bella ragazza e non ho particolari problemi.

Ma so che qualcosa nel mio corpo sta cambiando, lo sento. Anche la mia digestione sta cambiando.

I miei capelli diventano sempre più radi. Durante l’orticaria mi si staccavano a ciuffi.

La mia pelle è più grigia. Di sicuro sto invecchiando, e tutto questo è fisiologico.

Mi servono strategie per ripristinare la mia salute globale

Ma c’è qualcos’altro. So che devo agire su più fronti. E so anche che, agendo su un fronte, si riesce a migliorare anche sugli altri. Alla luce di questo quadro non mi dispiacerebbe ricevere dei consigli, delle dritte alimentari, delle indicazioni comportamentali utili a riprendere possesso della mia salute.

La ringrazio per l’attenzione e mi scusi per il disturbo. Buone feste!

A.Z.

RISPOSTA

 

Se cerchi un medico hai sbagliato indirizzo

 

Ciao A., non sono medico ma piuttosto libero giornalista investigativo (termine alla moda), nonché ricercatore salutista a indirizzo igienistico-naturale.

Se cerchi un medico che ti offra delle cure, hai sicuramente sbagliato indirizzo.

Se invece ti serve una reimpostazione comportamentale-salutistica della tua vita in vista di un miglioramento sinergico e globale della tua salute, vale a dire un processo di auto-guarigione integrale, penso di poterti essere utile. Una lettura dei miei due testi editi dall’Anima ti introdurrebbe meglio nella particolare concezione igienistica della salute e della terapeutica.

Dialogo quasi impossibile con la medicina di oggi

Mi interesso di salute e mi scontro spesso virtualmente, anche non volendolo con la medicina contemporanea. L’igienismo avrebbe ottimi rapporti di collaborazione con la medicina antica e classica di Ippocrate, Asclepiade, Galeno, con la Scuola Medica Salernitana, e con tutti i grandi medici austriaci e tedeschi da Paracelso, a Kuhne, a Ehret, a Pettenkofer, a Rudolf Steiner, ad Albert Schweitzer, a Max Bircher-Benner e ovviamente con la ANHS di Herbert Shelton in blocco.

Ma con la medicina curomane attuale del farmaco, del vaccino, dell’integratore, del bisturi, delle staminali e del trapianto, non c’è davvero grande possibilità di dialogo, se non quando il medico, di sua libera iniziativa, fa un atto di umiltà e scende dalla sua dorata e venerata torre d’avorio.

C’è una abissale differenza tra il curare la malattia vera e curare il sintomo della medesima

Essere igienisti significa, detto in soldoni, non credere nelle cure rivolte ai sintomi.

Pertanto non aspettarti che ti faccia un elenco specifico di rimedi per eliminare i problemi che hai citato.

Essi non vanno eliminati. Occorre eliminare i veri problemi a monte, quelli cioè che li hanno causati.

La candida è un sintomo, l’acne è un sintomo, le dermatiti sono dei sintomi, le cisti ovariche anche, i peletti anche.

Sintomo o spia rossa è la stessa cosa. Sintomo di cosa? Della malattia celata a monte.

La malattia vera rimane sempre il comportamento intossicante che non vogliamo mai ammettere e riconoscere, nemmeno di fronte al plotone di esecuzione.

Dividiamo pure il tutto in meliors e stressors

Come giustamente osservi, la candida non dipende da protezioni o da non-protezioni, ma si scatena in connessione ai rapporti in sé.

O ti diverti troppo, o troppo poco, fai un po’ te. Il fattore emotivo ha la sua importanza.

Ogni azione, ogni parola, ogni accadimento, ogni sostanza, persino ogni persona, possono suddividersi in meliors e stressors, apportandoci benefici o scaricandoci le batterie.

Più riusciamo a circondarci di meliors e maggiore benessere ci ritroveremo in saccoccia.

Un buon margine di tolleranza ai veleni equivale ad avere una scorza dura

La nostra capacità di resistenza ai veleni, alle tossine, agli stressors, ai traumi, dipende molto dalla situazione di equilibrio interno, dal margine di tolleranza toxemica su cui possiamo contare.

Se un organismo è già saturo di veleni precedenti mai intaccati e mai espulsi drasticamente, basterà un niente per scatenare la crisi.

Basterà una fragola o una ciliegia, per creare un’emergenza immunitaria.

Basterà annusare un dopobarba o un detersivo per scatenare la sensibilità multipla.

Basterà un rapporto sessuale per mandarti in tilt. Basterà una goccia d’acqua per far traboccare il vaso.

La candida è onnipresente nell’essere umano, al pari di cellule e tessuti

La candida è un argomento esemplare a conferma di quanto detto.

La candida non è qualcosa che si prende da qualcuno, ma qualcosa che sviluppiamo noi al nostro interno, come del resto tutte o quasi tutte le patologie.

Tant’è vero che il fungo bianco è presente normalmente nell’ambiente vaginale della donna.

E’ sempre e solo una questione di saper mantenere al meglio i giusti equilibri acido-alcalini e i giusti equilibri fisici ed emozionali. Più stiamo sereni e puliti e meno agganci offriamo alla trafila patologica.

Putrefazione, carenza di ossigeno, funghi e candide

La candida patologica e sovrabbondante nasce essenzialmente da uno squilibrio batterico intestinale.

Squilibrio determinato da una dieta sballata, intasante, costipante, iper-proteica, nonché carica di sale, di zucchero-saccarosio, di dolciumi e di aspartame.

Squilibrio che porta a uno sviluppo abnorme di batteri disbiotici e anaerobi, cioè a batteri di tipo putrefattivo. Batteri che rubano spazio allo sviluppo delle colonie di batteri simbiotici e saprofiti.

La proliferazione dei colibatteri putrefattivi e la carenza di ossigeno a livello di colon, aprono la strada ai miasmi intestinali, ai funghi e alle candide.

Gente distratta, diseducata e disordinata, con illusorie ambizioni salutistiche

La gente è convinta di respirare mentre non lo fa per niente, visto che non sa svuotare e non sa riempire i suoi polmoni.

La gente crede di alimentarsi al meglio, mentre invece è brava ad ingozzarsi e a doparsi in continuazione, ricorrendo a zuccheri sintetici (morti), a sali inorganici (morti), a carni altrui (morte), a cibi cotti (morti in termini enzimatici), senza mai svuotare il suo colon nei modi e nei tempi opportuni.

Manca dunque la conoscenza e la cultura per intraprendere un percorso virtuoso, e poter pretendere una vita ricca di salute e di motivazioni.

La bellezza e la luminosità della pelle sono lo specchio della salute globale interna

Abbiamo detto candida, ma possiamo dire anche dermatite seborroica, acne, vitiligine, psoriasi ed orticaria, che non andiamo troppo lontano.

La strada per una pelle perfetta non è certo quella dell’applicazione esterna della crema o della lozione, visto che i problemi vengono da dentro.

La pelle non è per niente una copertura inerte, buona per orpelli, tatuaggi e decalcomanie.

E’ al contrario un organo vivente fondamentale e dotato di importanti funzioni.

Il sistema epiteliale prevale dimensionalmente su tutto il resto

E’ anzi in senso assoluto il maggiore organo del nostro corpo.

Lo stato di salute e la risultante bellezza della pelle è il riflesso diretto dello stato di salute dell’organismo come assieme.

La pelle non può pertanto essere curata applicando delle sostanze, per quanto potenti o magiche esse possano essere o apparire.

Tutto dipende dal comportamento e dallo stile di vita

La causa di ogni problema del derma vanno cercate nell’area del lifestyle, o degli stili di vita che sono rappresentati basilarmente da dieta, esercizio, stress e riposo.

Uno stile insalubre finisce sempre per trasformarsi in uno stato di toxemia o intossicazione.

In presenza di toxemia il corpo, o meglio la sua intelligenza immunitaria, condurrà ogni sforzo possibile ed immaginabile per espellere lo sgradito ospite.

Reni e fegato si impegneranno a filtrare e a ripulire il sangue.

Le ghiandole cutanee funzioneranno all’unisono con i citati organi escretori ed emuntori per eliminare il carico tossico dal corpo.

La pelle come secondo rene del corpo

Gli scienziati del corpo umano conoscono da decenni questi meccanismi e sanno che le ghiandole sudoripare rimuovono il sodio inorganico e le tossine all’unisono col sistema renale.

Se i reni fanno un incompleto lavoro di eliminazione, le sostanze chimiche che appaiono nelle urine si ritrovano pure sulla pelle.

L’urocromo, quel prodotto chimico che colora le urine di giallo, si ritrova regolarmente sulla pelle di chi soffre di insufficienza o di blocco renale.

Batteri e virus totalmente esentati da reali responsabilità patologiche

In alcuni casi, ci può essere proliferazione di batteri per la presenza di sostanze eduli per i medesimi, o per l’accumulo di detriti cellulari interni e cutanei, che rappresentano pure massa organica morta, nonchè cibo prelibato per i batteri medesimi.

La prova certa ed inequivocabile?

Esiste. La possiamo sperimentare ciascuno di noi. Possiamo fare la prova dal vivo.

Metti a digiuno, senza antibiotici e senza famaci, una persona carica di virus accumulati e di formidabili colonie batteriche e, dopo 3-5 giorni, guarisce completamente.

Gli asini che volano e la Banda Bassotti

Servono altre prove? No.

Se uno pretende di raccontarmi che gli asini volano, non gli dico Aspetta che vado a fare una prova in laboratorio!

Non doveva il soggetto malato e infettato essere morsicato, masticato e cannibalizzato dai mostri virali e batterici moltiplicatisi all’infinito, secondo i grandi strizzacervelli delle baronie mediche?

Parlano pomposamente di scienza, di lauree, di riconoscimenti accademici e di premi Nobel?

Li vedo piuttosto sulle pagine di Topolino.

Li paragono tutti alla Banda Bassotti. Anche se è d’obbligo fare dei grossi distinguo, visto che le critiche più feroci e dissacranti sulla chiesa medica sono sempre venute dai medici stessi, più che dall’esterno.

Le irritazioni cutanee vengono e vanno in rapporto alla tossicità del nostro sangue

A seconda delle caratteristiche corporali di ciascun individuo, possono svilupparsi eruzioni come la psoriasi, l’acne, l’eczema, l’orticaria, l’herpes, ed altri ancora.

In questi casi, non appena si chiude il rubinetto dei veleni, attraverso stili di vita drasticamente coerenti e corretti, le ghiandole sudoripare troncano all’istante l’attività eliminativa.

Ed è a quel punto che l’irritazione cutanea scompare assieme ai batteri che si auto-elidono per fame e rientrano nei ranghi in numero minimo, mentre lo sbrocco di materiale virale viene pure a cessare.

La vulnerabilità emotiva dell’essere umano

Una delle maggiori cause di toxemia è rappresentata comunque da stati emozionali alterati, come l’ansietà cronica, la depressione e la paura, specie se accompagnati da condizioni tossiche interne.

Le emozioni negative si trasformano automaticamente in toxemia e problemi cutanei.

L’uomo, per quanto si atteggi a robot metallico, rimane un essere alquanto sensibile e vulnerabile.

Le condizioni per stare bene non dipendono affatto dal caso

Fino a quando il cibo morto e il cibo-spazzatura, o il cosiddetto junk-food, non vengono largamente eliminati e rimpiazzati con cibi integri e vitali.

Fino a quando un programma preciso e completo di esercizi all’aria aperta non viene svolto su basi regolari e quotidiane.

Fino a quando le emozioni negative non vengono esorcizzate e minimizzate, né la pelle né alcun altro organo del corpo riusciranno mai a sviluppare uno stato di reale benessere funzionale.

Cosmetici e farmaci sono il più delle volte un insulto all’intelligenza umana

Il potere del corpo di guarire se stesso raramente fa bella e drammatica mostra di sé come quando una pelle grigia, sfigurata e macchiata all’inverosimile, ridiventa rosea, chiara, fresca e luminosa, grazie a un programmato e coerente stile di vita salutare. Le tonnellate di cosmetici che invadono il mondo, al pari delle tonnellate di aspirine, di farmaci  e vaccini che lo sommergono, appaiono dunque per quello che sono veramente, ovvero come insulto e presa in giro dell’intelligenza umana.

Detossificazione ed alimentazione virtuosa, e anche le cisti si sgonfiano e se ne vanno

Per i peletti indesiderati, non esistono altre vie se non quella di un perfetto riequilibrio ormonale.

Con le cisti ovariche le problematiche non cambiano.

Detossificazione accurata, ripristino di un equilibrio termico tramite circolazione sanguigna fluidificata ed ottimizzata grazie sempre a una serie continua e regolare di coerenti processi digestivi.

Allego alla presente alcune tesine precedenti, dal blog www.valdovaccaro.blogspot.com, tra cui:

–          Cisti ovariche, endometriosi e laparoscopia, del 20/9/10

–          Cisti ricorrenti, o infiammazione vie urinarie, del 28/6/10

–          Endometriosi, ai margini della sala operatoria, dell11/7/10

L’uso del profilattico è indice di sporcizia intellettuale, è un insulto alla logica e all’intimità

Quanto all’uso del profilattico all’interno di un rapporto condiviso, mantengo opinioni diametralmente opposte a quelle della maggioranza. Come mi offenderei per un bacio offertomi con la mascherina, così non accetterei un’intimità sbarrata da un profilattico. Dove sta mai la coerenza? C’è feeling o c’è schifo? Non possono coesistere entrambi. Molto meglio l’astensione e la castità. Come il farmaco è la negazione della salute, così la gomma è la negazione della sensualità. La divinità qualunque essa sia ha inventato il calore, l’attrazione, l’interscambio di fluidi e di emozioni prive di separazioni di sorta.

Il Padreterno non riflette di certo le miserie e le piccolezze umane

Il Padreterno non soffre di bigottismo e di preconcetti, né tantomeno di bacchettonismo e di eroticofobia. Pretende coerenza, gentilezza, rispetto per noi stessi e per gli altri.

La sporcizia sta sempre e solo nella testa e nel cuore di chi la pensa e di chi la pratica.

Non gli appartengono le miserie e le piccolezze mentali umane.

C’è posto per le sorelle di clausura ed anche per Maria Maddalena.

C’è posto per l’asceta come per il cosiddetto peccatore. Non c’è posto invece per la cattiveria e per la stupidità, e tanto meno per l’ipocrisia, la violenza e la sopraffazione, soprattutto nei riguardi delle persone deboli e sguarnite, siano esse bipedi, volatili, pinnati o quadrupedi.

Un castello di menzogne e di imbrogli sulle patologie sessuali

Le malattie umane, nemmeno quelle più specifiche, tipo la sifilide, la blenoraggia, la candidosi, l’epatite virale, il cosiddetto Aids, l’herpes vaginale, non derivano certamente dai rapporti sessuali improtetti.

I veri ricercatori scientifici, intendo quei pochi trasparenti e liberi da contratti-capestro con le industrie farmaceutiche e con quelle dei preservativi, sanno benissimo come stanno le cose.

Troppi esperimenti accurati sono stati fatti e rifatti, facendo cadere miseramente tutta la vergognosa incastellatura di dogmi, di bugie e di imbrogli, esistente da decenni nel settore delle patologie sessuali.

Non cerchiamo alibi esterni per giustificare le nostre personali patologie

Le malattie le sviluppiamo sempre e solo noi al nostro interno. Gli illusi protezionisti, che credono di potersi isolare e difendere ricoprendo la parte peduncolare dell’organismo, fanno ridere anche i sassi per la loro manifesta imbecillità, dal momento che non indossano affatto uno scafandro protettivo o un profilattico che ricopra coerentemente la propria bocca, i propri occhi e tutto il resto, e dal momento che non hanno neppure previsto un’indispensabile doccia sterilizzante prima, durante e dopo l’amplesso, una diga sanitaria stile Maginot contro la pretesa insidia dei mali altrui.

Cambiar mestiere non è sempre una cosa infamante

Se poi i maschi pretendono di fare i galletti erotici e sensuali, senza nemmeno avere la capacità di controllarsi e di gestire al meglio la situazione, è meglio che cambino mestiere.

Esistono tante ottime alternative. C’è il gioco della tombola, c’è la dama e il tresette, c’è il majong orientale, c’è la transessualità, c’è l’onanismo, ci si può dare anche all’ippica e al club della vela.

Se si ha paura o timore del partner esiste pure la castità e il distacco.

L’alternativa è tra accettarci come siamo o rinchiuderci dentro una inguardabile gabbia sanitaria

Per amare il prossimo occorre assolutamente amare se stessi. Una persona che non può e non sa stare bene con se stessa, è ancor meno capace di stare armoniosamente con un’altra.

O ci vogliamo bene e ci accettiamo in toto, per quello che siamo, ovvero per esseri viventi funzionanti in armonica e complessa simbiosi con 10 mila microrganismi interni ed esterni, oppure ci mettiamo tutti in quarantena, sospettosi, schizzinosi e schifati, indossando profilattici, mascherine e scafandri, ed immergendoci in continuazione in rassicuranti bagni di schiuma amuchinosa e sterilizzante.

Il giusto modo

Se invece ci si attrae e ci si ama, sia esso per la vita o anche per una sola frazione di secondo, sia esso per un sorriso o una carezza, o per un rapporto ancora più intimo, non esistono alternative al donarsi gratuitamente senza paure e senza riserve, sempre a patto di avere un fisico, un cervello, un’anima e un senso di curiosità, di reale interesse, di responsabilità e di rispetto verso la controparte.

Questo è il modo igienistico di intendere l’amicizia, l’amore e la sensualità, per quanto teorico ed utopistico ciò possa apparire.

La pesante realtà della società post-capitalistica, più che mai standardizzata, alienata e repressa

Il problema reale è che la società nella quale viviamo ha costruito esseri umani commisurati ai suoi scopi, vale a dire esseri umani standardizzati, alienati e repressi, istruiti al principio di prestazione, che è alla base dell’efficientismo capitalistico.

Herbert Marcuse (1898-1979), autore di testi-base che diventarono bibbia per i moti studenteschi degli anni ’60 (Eros e Civiltà, L’uomo a una dimensione), studiò Freud attentamente, facendo una desolante constatazione.

Trovò che, nella cura delle personalità nevrotiche e disturbate, l’iniziatore della psicanalisi non era mai andato oltre l’auspicato ritorno alla normalità, e al reinserimento nel mondo borghese, diventando mediocre strumento di regime.

Herbert Marcuse, Erich Fromm e la Scuola di Francoforte

Marcuse comprese che nella psicanalisi c’erano potenzialità ben più grandi e radicali, e trovò inizialmente una spalla in Erich Fromm (1900-1980), collaboratore dell’Istituto di Francoforte e in chiara rottura con l’ortodossia freudiana.

Ma la proposta di riunire marxismo e psicanalisi in una sorta di freudomarxismo, avanzata da Fromm, non piacque a Marcuse, essendo egli molto più vicino a quel rullo compressore che era Wilhelm Reich (1897-1957), e contrapponeva incompatibilità totale tra lavoro e piacere, e non si accontentava della proposta neofreudiana di Fromm, che puntava a distinzioni tra lavoro produttivo e improduttivo, costruttivo e distruttivo, libero e alienato.

Matrimonio come morte delle pulsioni e come tomba del sesso

Reich, autore di La funzione dell’orgasmo, intendeva la libido come pulsione, come energia, come funzione motrice della psiche.

La maggior energia si libera nei soggetti che riescono ad abbandonarsi e a sciogliere i blocchi psichici fonti delle nevrosi quotidiane, diceva Reich.

Le battute sul matrimonio, del resto, non sono mai mancate.

Il matrimonio è un romanzo in cui l’eroe protagonista muore già al primo capitolo, scrisse un anonimo.

Chiedo l’annullamento del matrimonio alla Sacra Ruota, anzi per tutte le ruote! Ironizzò il Principe De Curtis, ovvero il grande Totò.

Ma Reich aveva parole addirittura micidiali e lo definì medicalmente La tomba del sesso.

Marcuse intravede già l’imposizione di un surplus repressivo nella società odierna

La repressione è l’unico modo di garantire l’efficienza e il principio di prestazione, che è alla base dell’efficientismo capitalistico.

La genitalizzazione monogamica e la stessa famiglia sono istanze funzionali alla produzione e alla riproduzione, sono abiti e sovrastrutture etiche imposti dal regime alla gente.

Non è la civiltà in quanto tale a risultare repressiva, ma quel tipo particolare di civiltà instauratasi in America ed in Europa.

E’ la civiltà autoritaria e borghese dei banchieri, dei petrolieri e dei papi, che ha preteso di imporre un surplus repressivo per motivi che nulla hanno a che vedere con la natura dell’uomo e la convivenza civile stessa.

La trasformazione dell’uomo in macchina passiva di produzione

Questi temi erano già presenti in Karl Marx  (1818-1883) e nel suo genero Paul Lafargue (1842-1911), medico e noto teorico dell’ozio, ma con Marcuse trovano una nuova spinta.

Marcuse non è un grigio e dotto ricercatore, ma è mosso da una fiamma di poesia e di ottimismo, al punto da non sopportare le critiche pessimistiche di Max Horkheimer (1895-1973) e Theodor Adorno (1903-1969), che attribuiscono la perdita di autenticità dell’uomo a questioni sociali più profonde.

Nella storia della cultura occidentale, Marcuse trova sponde ideologiche e ispirazioni nella filosofia di Friedrich Nietzsche (1844-1900), nella poesia idealistica di Friedrich Schiller (1759-1805), ed anche nel movimento luddista (Ned Ludd era stato giustiziato nel 1779 per aver distrutto il telaio su cui lavorava) la consapevolezza di questa trasformazione dell’uomo in mera macchina passiva da produzione.

Le memorie dell’inconscio e lo spirito artistico umano fanno dell’uomo un ribelle.

La civiltà della prestazione non può sopprimere l’impulso primordiale verso il piacere.

Tuttavia, sempre secondo Marcuse, la civiltà della prestazione non è riuscita a decapitare completamente l’impulso primordiale verso il piacere, la cui memoria è conservata nell’inconscio e nelle sue insopprimibili fantasie.

La fantasia ha una funzione di enorme importanza nella struttura psichica umana.

Essa collega gli strati più profondi dell’inconscio coi prodotti più alti della coscienza, come l’arte e la stessa libera spiritualità.

Essa conserva gli archetipi della specie, le idee eterne della memoria collettiva e individuale, le immagini represse e ostracizzate della libertà.

Il dualismo tra Eros e Thanatos

Come tradurre questi temi e queste istanze in rivendicazioni sociali e politiche, in atti legislativi, in una strategia per il diritto a godere della vita?

Marcuse si consola dicendo che è già operante nella gente un maggiore uso della sensibilità, una tendenza a vivere la vita come un gioco affinchè le forze dell’amore (Eros) si impongano sulle forze negative e sugli istinti di morte (Thanatos).

Si consola anche nell’intravedere nel sistema qualche breccia, qualche possibilità di riduzione degli orari di lavoro che liberino la gente e diano a tutti più tempo disponibile per una vita più gradevole.

La situazione è cambiata in peggio negli ultimi 30 anni

Marcuse è scomparso però nel 1979, quando il mondo, dopo i sussulti degli anni 60, presentava ancora qualche motivo di speranza per la gioventù, e quando i margini di vivibilità e di speranza erano ancora discreti.

Marcuse credeva ancora nella bontà e nella trasformabilità dell’America e del sistema mondiale.

Il ritmo di sviluppo era alto e il tasso di disoccupazione basso.

C’erano spazi per migliorare. Pensava in positivo.

Dava ascolto e supporto agli studenti e ai circoli culturali che credevano in lui.

Il Circolo Marcuse, di cui facevo parte, e che stampava a quel tempo Rottura, una piccola rivista studentesca, distribuita tra Udine e Trieste, ebbe l’onore di ricevere dal grande filosofo in persona un modesto ma significativo contributo in dollari.

Le recriminazioni della gioventù

Meno filosofia, meno spiegazioni, meno dialettica, ma tanta più sorda rabbia da parte della gioventù.

Ne abbiamo la prova in tutte le occasioni.

Si predica la calma e la dimostrazione pacifica, ma le cose spesso degenerano.

Cos’è che non va? Molte cose.

L’elenco è lungo, lo conosciamo troppo bene.

Ma l’impulso primordiale verso il piacere non è affatto ultimo nella lista delle recriminazioni esplicite ed implicite.

Un sistema che si dimostra sempre più infido e dittatoriale, coi diritti più elementari che vengono calpestati in modo crescente.

Un sistema tirchio e incoerente che crea i bisogni e non dà modo di soddisfarli.

Un sistema basato sulle contraddizioni

Un sistema contradditorio che insegna a spendere e a introiettare bisogni artefatti e superflui, senza essere nemmeno in grado di dare minime opportunità di un lavoro decente e gradito.

Un sistema che eccita e stimola, che crea orgasmi mentali senza concedere vie di sfogo e vie di fuga.

Una crisi economica mondiale di cui la gente non ha ancora percepito la portata e la gravità, visto che si fanno ripetuti paragoni con quella del 1929.

Nella crisi del ’29 stringere la cinghia era facile

A quel tempo la gente, pur senza lavoro, era in grado di adattarsi al modesto piatto di lenticchie.

Era in grado di resistere. La prole non era un problema. Un pallone, un panino in tasca, la bicicletta ed era risolto il problema.

Stringere la cinghia non era un dramma.

I ragazzi di oggi non guadagnano. Eppure sono bravi a spendere cifre incredibili nell’auto, nella benzina, nel vestiario e nei ritmi di vita suggeriti e imposti dalle televisioni e dalle abitudini ormai inveterate.

C’è di che preoccuparsi davvero

Pretendono un motore con più cavalli, pretendono le gomme da neve, l’attrezzatura per sciare, le scarpe firmate, la paghetta per non essere da meno di chi ce l’ha.

In più non possono nemmeno andare in bordello, a sfogare i bollenti spiriti.

Se fossi una donna, poco importa l’età, non starei troppo tranquilla, coi tempi che corrono.

Crisi del 29? Sette anni di bibliche vacche magre?

Lungi dal voler essere catastrofisti. Ma la situazione è almeno10 volte più grave.

Speriamo di sbagliarci di grosso.

Ogni volta che ci vogliamo indebolire

Torniamo infine alla libido e all’amplesso.

Farlo, con chi farlo, come farlo, quando farlo e quanto farlo?

Il meno possibile, con doppio profilattico e con tanto di Viagra! ordinano Rockefeller, Rothschild e persino il Vaticano.

Soltanto col tuo coniuge! ammonisce il fabbricante di contratti matrimoniali.

Con chi ti pare e piace! corregge Herbert Marcuse in Eros e civiltà.

Chi vuol esser lieto sia, di doman non c’è certezza! gli fa eco Lorenzo il Magnifico (1449-1492).

Le indicazioni del grande Pitagora

Fallo ogni volta che ti vuoi indebolire, rispose Pitagora a uno dei suoi allievi, anticipando di 2500 anni il concetto di sublimazione di Sigmund Freud (1856-1939).

Qualcuno interpreta tale sentenza come un messaggio di repressione e di sessuofobia.

Ma, se si guarda ai fatti, il grande maestro si concedeva assai poco alle scolaresche, negli ultimi anni maturi della sua incredibile, proficua ed appassionante vita.

Non a caso, si era preso una moglie giovane e attraente, per cui aveva cose assai più interessanti a cui pensare.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo