LETTERA
Voglio fare la nutrizionista, aiutando gli altri e aiutando me stessa
Salve, mi chiamo Nicole e ho da poco scoperto il suo blog.
Sto leggendo tutti i suoi documenti e mi serviva qualche sua indicazione.
Vorrei fare la nutrizionista. Legalmente mi manca solo l’esame di stato e poi potrei farlo.
Ma ma la mia priorità massima è quella di poter aiutare sul serio le persone, incluso me stessa.
Voglio saltar fuori dalla trappola del diabete
Ho 29 anni e sono diabetica dall’età di 11, molto probabilmente grazie ai vaccini e al latte di mucca che mi è stato propinato fin da subito. Quello che le vorrei chiedere è come cercare di guarire o perlomeno migliorare, perché anche io come lei credo che la guarigione sia sempre possibile.
Quasi vegana, con qualche ovetto di troppo
Sono quasi vegana, sel senso che ogni tanto capita che mangi qualche uovo casalingo, e un po’ di miele del mio migliore amico, se mi capitano ipoglicemie notturne. Spero di avere presto sue notizie.
Grazie ancora, soprattutto per le informazioni utili che si trovano giornalmente sul suo sito. Nicole
RISPOSTA
Rivolgiti alla Giusy che ne sa più di me sulle scuole di naturopatia
Ciao Nicole, Onestamente non sono molto informato sui sentieri più logici e concreti per raggiungere un diploma e per fare legalmente la nutrizionista in Italia. Ti passo l’indirizzo della brava Giusy Somarelli, che fa la Naturopata in Milano, e che è di sicuro informata al riguardo (giusysomarelli@libero.it).
Per il tuo diabete 1 ho scritto diverse tesine che trovi sul mio blog, o anche raggruppate su google.it alla voce valdo vaccaro diabete.
Leggi ad esempio Celiachia, diabete 1 e varicella, del 29/6/10, e Il diabete 1 e la saggezza immunitaria dello zucchero nelle urine, del 28/7/10.
La salute e il riequilibrio glicemico si trovano nel veganismo tendenzial-crudista
Ribadisco in generale che la salute e il ribilanciamento glicemico li trovi nel veganismo tendenzial-crudista e nella frutta in particolare, ovvero nel carburante tipico e pacifico della specie umana.
Ti ricordo inoltre che iperinsulinemia e ipoglicemia sono tutte patologie da abitudini carnelattistiche generalizzate ed istituzionalizzate, da idiozie sociali difese tuttora a spada tratta dalla legge, dalla politica, dai media, dalla religione cattolica, dalla religione islamica, persino dall’ayurvedica (limitatamente al latte).
Tenere comunque del miele, non tanto come alimento ma piuttosto come arma di salvataggio e di emergenza contro l’ipoglicemia, mi pare ottima idea.
Diabete 1 e 2, diversi nelle origini ma simili nei sintomi e nella risoluzione
Diabete 1 e 2 si differenzano enormemente, pur avendo in comune la sintomatologia degli zuccheri nel sangue. Il primo trova le sue origini nel pancreas, nell’insulina e nel sangue. Il secondo trova le sue origini nel fegato. Abbastanza simili comunque le contromisure nutrizionali per entrambi i casi.
Il diabete uno che coinvolge pancreas, sangue ed insulina
Nel diabete 1 si ha il noto sintomo dell’aumento del tasso di glucosio nel sangue, considerato dalla medicina come una malattia, anziché come un logico ed inevitabile sintomo aggiustativo di altra malattia a monte, di nome carnelattismo, sangue denso, stitichezza, drammi digestivi e drammi gastrointestinali con acidificazioni e putrefazioni a getto continuo.
Il pancreas secerne meno insulina non perché sta dando i numeri, ma perché è dotato di intelligenza sinergica. Ha capito che il sangue, avvelenato da dieta iperproteica e da vaccinazioni sballanti, è troppo denso e troppo-tartaruga, e che secernere insulina non serve a niente in quanto l’insulina non arriva in tempo nei punti di crisi glicemica.
Le soluzioni mediche al limite della farsa
La medicina a questo punto che fa? Va a bloccare il sintomo della glicosuria senza nemmeno chiedersi del perché c’è dello zucchero nelle urine.
Ecco che si procede alle iniezioni di insulina e di farmaci di contorno, operazioni che provocano notoriamente danni, infiammazioni, ulcerazioni e cancro alla vescica.
Poco male. Anzi niente male. C’è una colossale rendita garantita da decenni a questa parte per le aziende farmaceutiche, e nessuno ha interesse a cambiare di una virgola lo status quo.
Senza contare che le iniezioni di insulina creano le premesse per atrofizzare le beta-cellule delle Isole di Lagerhans, compromettendo o distruggendo in pratica le capacità insuliniche del pancreas.
Il diabete due che coinvolge il fegato
Nel diabete 2, pancreas e insulina non c’entrano per niente.
La vera causa scatenante sta nel nostro fegato vegano, e nella sua scarssissima capacità di metabolizzare i grassi animali, che finiscono così nel sangue creando immani disastri e depositandosi nei capillari a ridosso delle cellule e dei vasi linfatici. I capillari, intasati di grasso, impediscono il passaggio delle molecole di glucosio dal sangue alle cellule (le quali vanno in stato di starvation o fame).
A quel punto, vista la mal parata, il pancreas riduce giustamente la sua attività producendo meno insulina, per cui aumenta il glucosio nel sangue e si crea anche glicosuria nelle urine.
Il dr Tullio Simoncini, specialista di livello mondiale nel settore diabete, insegna
In ogni caso, afferma Tullio Simoncini (Il Tradimento della Medicina di Alberto Mondini, Ed.ARPC, Associazione Ricerca e Prevenzione Cancro-Mestre), dare ai pazienti sostanze che abbassino il tasso di zucchero nel sangue è un trattamento non da medici responsabili, ma da idioti e da castroni.
Se pensiamo che in pochi mesi (3 mesi, massimo 12), con niente altro se non una semplice dieta crudista e vegana, si guarisce completamente da ogni forma di diabete, è demenziale che nel 2010 milioni di persone continuino nel mondo a soffrire le pene dell’inferno per colpa di una ganga sanitaria mondiale retrogada, obsoleta, letargica, antidemocratica, venale e collusa.
Vuoi salvarti? Senti cosa ti dice il medico-dietologo e fa esattamente l’opposto!
Chiaro che occorre mettere qualche attenzione in più.
Niente sostanze acidificanti, niente caffè e the, niente pesce e crostacei, niente grassi animali, niente grassi e oli cotti, niente burro, formaggi, margarine, mascarponi, ricotte.
Niente prodotti alimentari con grassi, tipo cracker, grissini, biscotti, merendine, cioccolato.
Tutto il contrario, nota bene, di quanto sostiene e fa la medicina, e di quanto sostiene e fa il dr Alberico Lemme, il dietologo più coccolato e più alla moda dei nostri giorni di lucida follia.
In sintesi, quali sono gli errori fondamentali della medicina?
Spropositi medici in perfetta linea con Atkins, Zona, Montignac e Lemme.
1) Sopprimere il glucosio nel sangue e conseguentemente nelle urine.
2) Prescrivere regimi innaturali ed alto-proteici, sopprimento il carburante vero carbonico (zuccheri cattivi e cotti, e fino lì va bene, ma anche zuccheri vivi e crudi e questo è criminale, creando così ulteriore acidificazione, ulteriore putrefazione, ulteriore intossicazione, ulteriore fiacca ed indebolimento.
La medicina propone in altri termini gli stessi procedimenti attuati dalle diete low-carb o basso-carboniche stile Atkins (morto di cancro nel 2003 a 60 anni che in America è come fossero 25 anni) o stile Zona, e soprattutto le stesse demenziali soluzioni insite nelle diete metaboliche ad approccio anti-glicemico, stile Montignac (appena morto tre giorni fa di cancro, a 66 anni, che per uno strapotente e straricco come lui è come fossero 28 anni), e stile Lemme.
L’approccio chimico e numerale all’alimentazione
Il grave difetto ideologico dei chimici e dei biochimici sull’alimentazione, è quello di avere un approccio di tipo numerico e individuale. Nei tempi andati si avvicinavano alla dieta con il concetto globale dei punti o delle calorie (vedi famose fallimentari diete a punti). Oggi, grazie a qualche dettaglio in più ricavato dalle ricerche di laboratorio, si sono evoluti e hanno introdotto concetti più sofisticati.
Folli pretese prive di sbocchi
Pretendono di contare col bilancino ogni cosa, in primo luogo il glucosio, poi il glutine, poi i milligrammi di sodio da prendere giornalmente, poi le unità internazionali di vitamina C, ovviamente sintetica, poi i microgrammi di B12, poi le percentuali esatte di glutatione, di acido linoico, di coenzima Q10, di alghe speciali, di argento colloidale, e chi più ne ha più ne metta.
Insomma una rincorsa demenziale ai microcomponenti della dieta e della salute.
Un inseguimento ansiogeno e continuo, privo di sbocchi e privo di quadrature del cerchio.
La mancanza di saggezza medico-igienistica continua a giocare brutti scherzi.
Confondono Shelton per una crema da barba e Ippocrate per un allevatore di cavalli.
Non hanno ancora capito di essere fuori del seminato.
La mancanza di saggezza medica, ovvero la mancanza di spirito igienistico naturale, la mancanza di umiltà e di rispetto per la natura, continuano a giocare brutti scherzi a tutti.
Agli stessi igienisti e agli stessi naturopati.
Figurarsi poi ai medici e ai chimici, che l’igienismo lo vedono col binocolo, o non sanno nemmeno cosa sia, confondendo Shelton per una crema da barba, Bircher per un bischero, Kuhne per una figura geometrica ed Ippocrate per un allevatore di cavalli strani.
Il corpo non funziona in modo demenziale e non ci alimentiamo col bilancino.
Il dr Sears ha fatto davvero scuola, portando in Italia e nel mondo la sua Zona Demenza.
Noi igienisti non ci alimentiamo col bilancino.
Sappiamo che il corpo non funziona nel modo demenziale ipotizzato da questa pseudo-scienza bislacca che si incentra nel nutrizionismo delle scuole ufficiali e delle palestre, dei medici sportivi e dei fitness-centre.
Il dr Sears, chimico e ultramiliardario, ma profondamente malato nel corpo e nella mente, ha fatto davvero scuola: Mai andare sotto un albero o lungo una vigna, se non hai un hamburger in tasca, per equilibrare le vitamine acide ed aggressive della frutta con il suadente, carezzevole, lipidico e libidinoso eicosanoide del maiale.
Siamo di un altro pianeta, e abbiamo un fecondo rapporto di amicizia con la Natura
Siamo di un altro pianeta rispetto ai bidoni americani ed europei delle diete astruse.
Abbiamo la fortuna di mantenere un fecondo rapporto di amicizia con la Natura.
Non guardiamo alla mucca come a un oggetto del desiderio culinario.
Guardiamo piuttosto a lei con profondo interesse, attenti alla sua infinita saggezza e alla sua intelligenza. Andiamo a lezione da lei, e scopriamo che nemmeno si sogna di dubitare se nello stelo d’erba trova il sodio e il potassio per il suo latte.
Il corpo non è un lego, non funziona per sostituzione
Il corpo, lo ripetiamo fino alla noia più nera, non funziona per sostituzione.
Non perdi 24 grammi al giorno di proteine e ne vai a rimettere dentro altrettante.
Non perdi 500 mg di sodio e ne prendi un grammo tanto per non sbagliare, magari in integratori, che sono commodi e pronti, perché col sedano e il radicchio la conta non è facile.
Proteina non fa proteina, sangue non fa sangue, latte non fa latte, sodio non fa sodio, vitamina sintetica non fa vitamina naturale, minerale inorganico non fa minerale organicato (senza l’aiuto della sintesi clorofilliana).
Il corpo riassembla, ritrasforma, mescola e ridispone
Il corpo riassembla tutto e ritrasforma.
Il corpo ha i mezzi e l’intelligenza creativa per farlo, per ribilanciarsi, per riequilibrare ogni carenza. Le proteine le sa ricavare dal fruttosio, il sodio lo sa ricavare o sostituire da altri metalloidi tipo il cloro, il potassio e il magnesio.
Chiede in cambio alcune cose fondamentali.
Chiede di non trasformare l’intestino umano in un loculo cimiteriale.
Chiede soltanto un piacere e una condizione.
Ed è quella di non avvelargli il sangue rendendolo viscoso e grasso, di non disattivargli le 150-200 stazioni linfatiche (placche di Peyer) disseminate sulla mucosa gastrointestinale ampia 400-600 metri quadri mediante vaccinazioni, mediante crisi digestive, mediante idrocolonterapie che sovvertono la flora anziché regolarizzarla, mediante droghe, alcol, caffe, the, cibi cotti e stracotti, mediante deglutizione di cadaveri animali e pretesa trasformazione del proprio intestino in un loculo cimiteriale.
Nessun segreto per guarire perfettamente dal diabete
Per guarire dal diabete, per regolarizzare il peso, per riguadagnare la salute, non ci sono segreti e non ci sono impedimenti, se non quelli creati dall’ignoranza e dalla corruzione delle umane istituzioni.
Serve un regime rigorosamente umano, cioè rigorosamente vegano-crudista, ma vegano-crudista intelligente e non imbecille, non melaniano ed anti-aranciano, tanto per capirci.
Cosa fare di mattina
Di mattina presto, agrumi a raffica per tutti, riabituando gradualmente l’intestino per chi ha qualche guasto interno. Oppure meloni e angurie.
O, in alternativa, centrifugato di sedano-carote-rape-bietole-ananas-zenzero-patate.
A metà mattina frutta dolce di stagione in abbondanza, in particolare mele e fragole, fichi e fichi d’India, pesche e uva.
Cosa fare a pranzo
A pranzo insalata cruda e avocado, olive senza sale, germogli, crema vegetale cotta poco o meglio ancora gaspacho di verdure crude e crocchette di pane integrale, tegoline, fave fresche e fagioli freschi, cereali tipo riso nero, sesamo, quinoa, miglio, avena, completando alla fine con nocciole, noci, pinoli, anacardi, noci brasiliane.
Cosa fare a merenda e a cena
A metà pomeriggio mele o pere o ananas, seguite nel tardo pomeriggio da melograno, fico d’India o frutti di bosco.
A cena come a pranzo (alternando e diversificando opportunamente).
Oltre alla dieta serve qualcos’altro
In aggiunta alla dieta, serve assolutamente imparare a respirare in modo profondo, ritmato, efficiente.
Se non comprendiamo che l’aria immessa deve essere massimizzata, e quella emessa deve pure andar fuori del tutto, dopo un trattenimento, secondo gli ottimi schemi yoga, è inutile che stiamo a centellinare sul fruttosio, sul sale e sulla proteina.
Ogni raggio di sole che ci sfugge è una grossa perdita.
Ogni camminata persa è un’occasione sciupata.
Serve spiritualismo, sensualità e carezze, ma anche parecchio senso umoristico
Ogni spiritualità decapitata, ogni sensualità schivata, ogni sotto-utilizzo dei nostri poteri e delle nostre facoltà è un insulto alla Natura che ci ha fornito determinati organi, ghiandole e antenne.
Ogni sorriso, ogni semplice carezza non data a chi la merita, e persino a chi non la merita, è una occasione perduta.
Ogni occasione rimandata, per ridere delle nostre piccolezze, è deficienza.
Siamo seri, e dedichiamoci a risolvere le cose moralmente insostenibili
Ogni momento mancato di riflessione e di meditazione su noi stessi, su Dio e Natura, nonché sulle creature che in questo attimo respirano come noi, e che momento dopo momento vengono travolte e distrutte dalla follia umana, a ritmo di 7000 unità al secondo, per 24 ore al giorno, è colpevole follia, nonché grave ed ingiustificata irresponsabilità.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo