DIALISI RENALE E CREATININA ALTA

LETTERA

Desidero sapere come si fa ad abbassare la creatinina

Gentilissimo dottor Valdo, spero che si ricordi anche di me.

Sicuramente acquisterò i suoi libri, sperando di trovarci tutto quanto mi serve sapere su me stessa.

Ho bisogno di abbassare un po’ la mia creatinina.

La dialisi è una insopportabile tortura

I medici che mi stanno curando vogliono passare a 3 dialisi, ma io sto tenendo duro, visto che con 2 volte per settimana faccio già molta fatica.

Ogni seduta dialitica mi fa poi stare malissimo.

La notte successiva alla dialisi provo dolori intensi alla vita e al ventre.

Altre volte mi provoca emorragie mestruali che durano fino al mattino.

Quando non faccio la dialisi sto benissimo

La dialisi distrugge e non costruisce, per cui non ho alcuna intenzione di prestare ascolto ai medici.

Essi mi stanno martellando.

Dicono che la creatinina non scende.

Non mi spiegano però il motivo per cui, quando non faccio la dialisi, sto in modo stupendo.

Mi aiuti e mi dica se quanto vado disperatamente cercando lo trovo sui suoi libri.

La saluto e la ringrazio.

Giovanna

RISPOSTA

Quello che trovi nei miei scritti è farina di importanti e ben selezionati sacchi

Ciao Giovanna, sicuramente che trovi tutto sui miei libri e sulle mie tesine.

Non tanto per merito mio personale, ma grazie a un lungo percorso di luce che parte da Pitagora e Ippocrate, passa per Galeno, per la Scuola Medica Salernitana, per Leonardo, Giordano Bruno, Luigi Cornaro, Paracelso, Andrea Cesalpino, Gaspare Aselli, Marcello Malpighi, Francois-Marie Voltaire,  Florence Nightingale, Antoine Béchamp, Robert Koch, Max Pettenkofer, Louis Kuhne, Elie Metchnikoff, Arnold Ehret, Albert Schweitzer, Max Bircher-Benner, Paul Kouchakoff, Edward Howell, André Simoneton, confluendo infine nella Scienza Igienistica Americana dei vari Isaac Jennings, Sylvester Graham, Russell Thacher Trall, John Tilden, T.C. Fry, D.J. Scott, Herbert Shelton, Alec Burton, Ralph Cinque, Frank Sabatino, Joel Fuhrman, Alan Goldhamer, Ronald Cridland, Harvey Diamond.

Un elenco che esclude Louis Pasteur e, almeno per ora, Umberto Veronesi

L’elenco non è completo, ma serve a dare un’idea. Tieni presente che ho inserito nella lista anche dei medici, mentre rimane ovviamente fuori Louis Pasteur, tanto caro alla Sanità mondiale.

Un posto se lo meriterebbe di sicuro anche il professor Umberto Veronesi, se non fosse per il suo incomprensibile appoggio alla Monsanto e agli OGM.

Un esercito di gente votata alla dialisi e al trapianto renale

L’insufficienza renale, e la conseguente pratica medica della dialisi, è una condizione patologica che riguarda più o meno 50 mila persone in Italia, e qualche milione nel mondo intero. Un esercito di gente nefritica che sta aumentando al ritmo del 20% annuo. Dialisi significa lavaggio meccanico e artificiale del sangue. Chi si sottopone a questi trattamenti sa o dovrebbe ben conoscere i disagi cui va incontro, e i rischi che si nascondono dietro questo tipo di pseudo-salvataggio medico.

La qualità della vita precipita e le prospettive di dover ricorrere a un trapianto stanno dietro l’angolo.

Le alternative alla dialisi ed ai farmaci non solo esistono, ma sono efficaci e sicure

La pluricentenaria scuola naturopatica tedesca, portata avanti da personaggi da romanzo come il frate cappuccino Padre Taddeo di Wiesent, e il suo allievo cileno Manuel Acharan Lezaeta, ha sempre salvato e salva tuttora molta gente dai disastri renali, mediante lavaggi del sangue di tipo naturale e non invasivo, che portano alla guarigione e al totale recupero dei pazienti, risparmiando loro sofferenze, paure, operazioni e orribili soluzioni chiamate trapianti.

Individuata la causa della malattia renale, il trattamento è banalmente semplice.

Si tratta dopotutto di purificare il sangue non certo coi farmaci, che lo compromettono e lo avvelenano ulteriormente in modo cronico, ma mediante la normalizzazione della nutrizione generale.

Le norme generali dell’igienismo vanno sempre rispettate

La nutrizione generale include innanzitutto una corretta respirazione di giorno e di notte, un consumo regolare e intenso di alimenti vegetali crudi, frutta, verdure, semini e tuberi, e ovviamente una serie di comportamenti consoni, includenti movimento e riposo, bagni caldi e freddi, sole e mare d’estate, autostima e amore per il creato a 360 gradi.

I veleni da eliminare rigorosamente

A tutto questo, serve aggiungere una eliminazione rigorosa di carni, uova, latticini, pesce, crostacei, e proteine animali in genere, di sali e di zuccheri, di integratori e vitamine sintetiche, di cibi stracotti e concentrati, di bevande dolcificate, gassate, alcoliche, nervine, fermentate.

Obbligatorio un forte taglio agli acidi urici, ai sali di ammonio e alla creatinina.

Zero farmaci e zero vaccini, e quindi zero cure mediche, fin quando la medicina rimane quella che purtroppo conosciamo.

Non esiste medicinale al mondo che non sia fortemente irritante per i delicati tessuti renali.

Un menù inappuntabile per che soffre di nefrite

Un menù indicato da Lezaeta per il nefritico e per il convalescente, non si allontana per niente dagli schemi che sto proponendo al pubblico da mesi e da anni:

Colazione al risveglio: Agrumi e frutta di stagione a volontà in 2-3 sessioni mattutine (o, in alternativa, centrifugati di carote, tuberi, mele o ananas). Mancando l’anguria, si può sempre puntare al melone dalla scorza gialla.

Pranzo: Insalatina di lattuga senza sale, con un quarto di avocado e germogli, seguita da un puré di patate con qualche frammento di alga marina, oppure da una crema cruda di verdure basata su centrifugato di carote-sedani-rape-patate, arricchito da crostini o fiocchi di cereali, o da chicci precedentemente inteneriti nell’acqua.

La crema può anche essere cotta in modo conservativo (non oltre 16 minuti in pentola normale), aggiungendo a metà cottura foglie di cavolo e di porro, un pomodoro e una cipolla e salvia-rosmarino-timo. Come dessert si può inserire un decotto di prugne secche, e del castagnaccio.

Merenda: Una o due sessioni pomeridiane a base di kiwi, kaki, melograni, fichi d’India (chiaramente d’estate si trovano soluzioni diverse).

Cena: Insalata mista con un po’ di pane integrale tostato, seguita da patate o zucche, o da carciofi e finocchi, o da cavolini di Bruxelles, e solita manciata di frutta secca da guscio, più un paio di datteri.

E’ sbalorditivo come le patologie renali possano guarire

Osservando scrupolosamente questo tipo di istruzioni, si guariscono con sorprendente facilità tutte le malattie renali, nessuna esclusa.

Parliamo di congestioni renali, di lombaggini, di nefriti normali, di malattie di Bright, di infiammazioni croniche, di pieliti, di cirrosi del rene, di albuminaria, di emorragie renali, di tubercolosi renale, di calcoli e cisti renali, di cancro renale, di dislocazione del rene, di idronefrosi e quant’altro si voglia elencare.

Qualche metodo adatto a contenere ed attenuare i dolori renali

Per combattere poi i dolori renali e le coliche nefritiche, esistono metodi coadiuvanti e privi di effetti collaterali.

Primi fra tutti i cataplasmi caldi, preparati con farina di lino e con fango, dopo una frizione con asciugamano bagnato-freddo.

Piante utili da usare sono la borragine, la piantaggine, l’amaranto, la coda cavallina, il tarassaco, le ortiche, la cicoria, la gramigna, i semi di orzo e di avena, le punte di luppolo, le punte di asparago e soprattutto quelle di pungitopo.

Gli influssi del clima e dei passaggi stagionali

La causa occasionale e scatenante dei dolori  è costituita spesso dal freddo e dall’umidità, ovvero dai passaggi stagionali che rendono il corpo più sensibile alle tossine accumulate.

L’aumento del tasso azotemico, la ritenzione idrica, le infiammazioni delle vie respiratorie con accorciamento ulteriore del respiro, l’immobilità e la permanenza al chiuso, la scarsità di sole, portano ad affaticamento del cuore, a tachicardie, a sbalzi neurovegetativi e ghiandolari, a tiroidi ballerine, a ipertensioni, ad artriti, a sclerosi e vasculiti. La dieta in queste circostanze negative dev’essere più che mai priva di sali, di zuccheri industriali e di proteine animali. Sale, carni, pesci, alcol, caffè, farmaci, vaccini, integratori, sono nemici giurati maledetti per il rene malato, lo dico e lo ripeto fino alla noia.

Ogni malato ha un’importanza strategica. Trattasi di un business ultramiliardario.

I medici pare si strafreghino di ogni tecnica alternativa, naturale ed economica.

Occorre convogliare i pazienti nell’imbuto e nella tramoggia medica, quella che parte dalle cure farmacologiche e finisce inesorabilmente in sala operatoria.

Tutti devono lavorarci sopra e guadagnarci sopra, dal pastigliaio, all’ingegnere dialitico, al commerciante di organi, al produttore di eparina, al chirurgo espiantatore, al chirurgo trapiantatore.

Per rendere il meccanismo più ancora efficace, presso l’ospedale di Seriate-Bergamo, la tecnologia italiana ha realizzato un nuovo sistema potenziato, chiamato super-dialisi, che aumenterebbe del 35% la possibilità dei nefritici gravi di migliorare ed allungare la loro vita.

La depurazione renale non dipende dalle macchine ma dal corpo stesso

Ma non tutti bevono con facilità le trovate, le frottole e le bufale della medicina.

La depurazione renale non dipende infatti dalle macchine e dai sistemi esterni ma sempre dalla capacità del corpo di richiamare le tossine in gran quantità, cosa che ha precisi limiti e che avviene solo parzialmente, perché il gradiente di concentrazione dopo la prima mezz’ora di dialisi è già sotto i tacchi.

Non c’è da meravigliarsi che qualche medico onesto e trasparente abbia lanciato la sua franca invettiva:

Sono tutte stronzate! Andate a lavorare (si intende nei campi), anziché giocare sulla pelle dei malati!

Trapianti ed espianti. Fare e disfare è tutto lavorare, ovvero guadagnare.

Per completare il quadro, aggiungo l’interessante caso di Franca Rossi, raccontato in prima persona su internet. Il 17 novembre 2009 sono stata trapiantata, ma dopo soli 10 giorni mi hanno sottoposta all’espianto, perché il rene non si era vascolarizzato. Rimessami in lista di attesa per il 24 maggio, sono stata di nuovo trapiantata e, dopo 5 giorni, espiantata di tutto punto. Un vero disastro.

Non sarebbe forse il caso di andare ai trapianti valutando il tutto con prudenza e tranquillità, anziché partire a tutto vapore in una corsa scriteriata e sfrenata?

I baroni della medicina sono lontani dai pazienti, ed immersi nella non-conoscenza

Al commento di Franca Rossi, si è aggiunta la voce  di Carlo Schiariti:

Non sarebbe forse ora che ci si ribellasse ai baroni della cosiddetta scienza medica, tutti intenti a prescrivere farmaci che non conoscono, per curare malattie che non conoscono, e per rapportarsi con esseri umani che non solo non conoscono, ma dai quali sono umanamente ed emotivamente lontani anni-luce, se si escludono i protocolli e le cartelle cliniche miranti non ad aiutare i loro pazienti, ma soltanto a massimizzare dei profitti a scapito di ciascuno di essi?

La famosa scelta di campo

Fatta questa lunga premessa di ordine generale, veniamo ora al tuo problema specifico, cara Giovanna.

Intanto una piccola ma salata osservazione. Non puoi andare dai medici e poi gridare aiuto rivolta alla sponda igienistica. Maggiore attenzione a fare le giuste scelte, la prossima volta.

Vittima anche tu della dieta Poco-ma-di-tutto e della dieta Mediterranea

Comprendo benissimo le tue odierne lamentele sulla dialisi.

Vorrei sapere però come mangi da mattina a sera, magari in sintesi, per poterti meglio indirizzare.

Dovendo però rispondere veloce, altrimenti perdiamo l’occasione, immagino ed ipotizzo che tu sia una delle tante vittime della dieta medica basata sulla formula Poco-ma-di-tutto, o comunque sulla solita dieta Mediterranea, che illude di essere meglio delle altre, mentre la ho definita, e la continuo a definire senza mezzi termini, Disgrazia d’Italia.

La creatinina, buon segnalatore della funzionalità renale

La creatinina è un componente del sangue che viene prodotto dai muscoli, per poi essere eliminato dai reni attraverso l’urina.

Viene escreta tramite filtrazione glomerulare e secrezione tubulare.

Per ogni riduzione glomerulare del 50%, la creatinina raddoppia all’incirca i suoi valori sierici.

La creatinina è considerata un importante mezzo segnalatore della funzionalità renale.

Se la creatinina del sangue è troppo elevata significa che i minuscoli setacci renali non ce la fanno a filtrarla e a farla passare nelle urine, per cui non svolgono bene il loro lavoro, e ricevono un voto di insufficienza.

La cadaverina è  il rubinetto primario della creatinina

Non è evidentemente solo una questione di scaricare sulle urine la creatinina, ma anche di ridurre o rallentare il flusso di creatinina alle origini.

Un’alimentazione alto-proteica a base di proteine animali e derivati porta esattamente a queste situazioni critiche.

Un’alimentazione a base di cibi cotti e di verdure cotte porta pure a gravi problemi, vista l’incapacità dei glomeruli di filtrare i minerali resi inorganici (in forma cristalloide e non più collaginosa) dalla cottura.

Anche la vitamina C sintetica è sotto accusa, grazie alle gravi sbadataggini di Linus Pauling

Anche le assunzioni di vitamina C sintetica portano a un innalzamento della creatinina, come ben sanno i tecnici di laboratorio, e questo fa capire quanto pericolose e fuorvianti siano le teorie di Linus Pauling e quelle dei vitaministi suoi seguaci. Ovvio che questo non succede con la vitamina C naturale.

E’ un po’ il ripetersi noioso e fatale del dualismo tra naturale e innaturale.

Succede pure con lo zucchero della frutta, che fa bene a tutti inclusi i diabetici, a differenza dello zucchero industriale e dei carboidrati cotti, pessimi per chiunque.

L’ulteriore pericolo dell’uricemia

Stesso discorso per l’acido urico, derivante dall’alimentazione carnea (28 grammi di acido urico in un kg di carne, e 30 grammi in un kg di pesce).

La presenza di acido urico nel sangue significa uricemia, e si tratta di incapacità dei reni di far passare tale veleno nelle urine.

Valori bassi di acido urico nel sangue non significano affatto giunti puliti e arterie pulite

L’assenza di acido urico nel sangue non garantisce però che una persona, oggi vegana e ieri onnivora, non sia carica di depositi urici nel proprio corpo, accumulati ad esempio con vecchie diete carnee, caffeiniche ed acidificanti,  con urati mai disgregati e mai radicalmente espulsi.

Gli esami del sangue misurano il sangue soltanto, e non certo i depositi minerali, le incrostazioni e le calcificazioni interne all’organismo.

Chiaro che, ad ogni processo migliorativo-dieta e ad ogni corso detossificante, i depositi interni tenderanno a disintegrarsi e a precipitare nel sangue.

L’assurdità e il cinismo della medicina commerciale

I reni, per quanto delicati, sono un organo nobile e forte dell’organismo.

Se uno finisce in dialisi, significa che ha commesso davvero degli spropositi alimentari a raffica nel corso della sua vita, e che ne sta tuttora commettendo.

La colpa è tutto sommato sua. Nessuno lo ha costretto col fucile a fare certe scelte piuttosto che altre.

L’assurdità, l’incoerenza metodologica, e il cinismo della medicina, stanno però nel pretendere da un lato di curare le patologie renali, e dall’altro di raccomandare diete, farmaci e vaccini, che portano dritti sparati alla dialisi e al trapianto renale.

Un lavoro pesantissimo a carico del sistema rnale

I reni devono filtrare nelle urine tutte le sostanze estranee di cui si è caricato il sangue, cioè l’urea, l’acido urico, la creatinina, i cloruri, i fosfati e i solfati di ammonio, l’ammoniaca, i sali inorganici, i farmaci, i vaccini, nonché i vari avvelenamenti alimentari.

Qualcosa come cento e oltre sostanze chimiche da filtrare giorno e notte in continuazione.

Meriteranno o no qualche attenzione in più, i nostri poveri filtri renali?

L’urina, ovvero il liquido che i reni sono riusciti a sottrarre al sangue

Ricordo che l’urina è il liquido residuale di scarto.

L’urina è il liquido che i reni sono riusciti ad estrarre dal sangue.

Essa è composta per il 95-96% di acqua e, per il 4-5% di tutte le sostanze presenti nel sangue, in minuscole quantità.

Più scura è l’urina e più scarti contiene, come ci insegna la fase eliminativa del digiuno.

Le analisi dell’urina sono infatti utili a diagnosticare diverse irregolarità corporali.

Non si può dare lavoro straordinario ai reni e pretendere che non si fiacchino

Se il corpo gode di ottima salute, e di normalità digestiva, non c’è in esso alcuna accumulazione patologica di sostanze estranee, e i reni riescono a compiere in tutta tranquillità il loro lavoro che dura dal primo all’ultimo giorno della nostra vita.

Ma, in mancanza di normalità digestiva, i reni sono condannati a un continuo ed imprevisto lavoro straordinario, predisponendosi alla enervazione, alla irritazione, all’infiammazione, all’ulcerazione e alla cancerazione, fenomeni comuni del resto a tutti i tessuti del corpo umano, se maltrattati.

Prendiamo nota dei fattori innescanti ed evitiamoli

Tutte le malattie renali vengono innescate nei modi che abbiamo visto.

I farmaci dal primo all’ultimo, e i vaccini dal primo all’ultimo, costringono i reni a un lavoro estenuante e spesso inconcludente di filtraggio ed espulsione.

Il respirare aria corrotta e fumo attivo o passivo di sigaretta, aggrava il lavoro dei reni.

Il coprire l’epidermide con creme, tatuaggi, orpelli, vestiti stretti e profumi, arreca ulteriori danni.

Ma le due maggiori offese sono la putrefazione delle proteine animali, la disbiosi intestinale e la stitichezza cronica che ne consegue.

Respirare aria buona in modo profondo e ritmato, e riempirsi di frutti acquosi

Quali le contromisure? Purificare il sangue, senza l’uso di dialisi, senza l’uso di purganti, senza l’uso di clisteri, senza l’uso di farmaci, ma in modo del tutto naturale.

Respirare dunque a fondo di giorno e di notte (finestre aperte o socchiuse e mai serrate), consumare prodotti naturali allo stato crudo, in particolare frutti acquosi e verdure acquose.

Ottima l’anguria e i meloni, i kaki e i melograni, i fichi d’India e i manghi, le arance e i pompelmi, le pesche e le fragole, l’uva e i kiwi, le more e i mirtilli, l’uva ribes e i lamponi, e tutte le pomacee.

La malva, il tarassaco la cicoria e il pungitopo, tra le magnifiche erbe di supporto ai reni

Una delle erbe straordinarie per i reni è la malva, abbondante in tutti gli orti.

Scolando due bicchierozzi al giorno di un buon infuso di malva si riesce a sconfiggere ogni tipo di nefrite ed ogni Bright disease.

Consumando cicorie, lattughe, valeriana, tarassaco, acetosa e piantaggine, ci rende simpatici e amici al nostro sistema renale. Bevendo un bicchiere d’acqua leggera prima di ogni pasto principale (mai durante e dopo), in aggiunta al già dissetante ricorso alla frutta, può fare la differenza.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo