LETTERA
Ipertensione, ipercolesterolemia e diabete mellito 2
Caro Valdo, dopo aver letto un discreto numero di tesine nel tuo blog, ho finalmente le idee più chiare sulla cause vere delle mie disfunzioni metaboliche (diabete mellito tipo 2, ed ipercolesterolemia in soggetto iperteso). Come ti avevo anticipato, mi servono ulteriori informazioni in merito ai primi passi verso il crudismo e l’igiene naturale.
Due dubbi sul passaggio di dieta e sulle modalità e tempi di distacco dai farmaci
Ho due domande principali. Il passaggio dall’alimentazione ovo-latto-carnea a quella frutto-vegetale cruda, deve essere preceduto da visita medico-igienistica?
I farmaci che assumo (metformina, rextat, setrilan) vanno tolti immediatamente o in modo graduale?
Noi comuni mortali sembriamo programmati per farci fottere
Sono in attesa del tuo libro Alimentazione Naturale, e ti confesso che i tuoi scritti mi catturano come i versi di saggezza di alcuni maestri spirituali, che parimenti non sono rivolti a lettori distratti.
Ci sono in circolazione troppi professionisti della parola, e noi comuni mortali sembriamo programmati per farci fottere. Eppure, anche non essendo un soggetto che ha bisogno di un Gesù che cammina sulle acque, che trasforma le pietre in pane, l’acqua in vino e resuscita i morti, sono sempre cascato nelle maglie di imbonitori e affaristi di ogni genere.
Una nuova coscienza da diffondere
Tu Valdo sei una nuova coscienza, e cercherò nel mio piccolo di farmene interprete e di trasmetterla a chi purtroppo come me annaspa nel buio.
E’ ora di finirla di essere come i topolini delle gabbie di Skinner e soci.
Ti saluto con stima.
Rino Santoro
RISPOSTA
Staccarsi da una dipendenza drogante non è cosa da prendersi alla leggera
Ciao Rino, non sto a ringraziarti per gli apprezzamenti anche se non posso non gradirli.
Il discorso sul distacco dai farmaci è una questione delicata.
Dipende molto da soggetto a soggetto. C’è gente che vive col soffio al cuore, altra che si barcamena precariamente tra diverse patologie, e altra ancora che ha invece la scorza dura.
Per prudenza direi che un distacco rapido ma graduale potrebbe andare meglio.
Per coerenza direi che un distacco graduale include anche un prolungamento della coabitazione difficoltosa ed insidiosa tra farmaco e frutta.
Il superamento dei sintomi da astinenza
Coabitazione difficoltosa perché il tuo sangue con il cambio dieta diventa rapidamente più fluido, veloce, puro, reattivo, e quindi anche più sensibile, per l’effetto farmacologico che risulta molto rafforzato.
Il modo più logico di affrontare il problema è quello di pianificare uno stop totale ai farmaci nel giro ad esempio di una o due, o tre settimane, magari con l’attenzione di avere più riguardi e attenzioni in questo periodo delicato e strategico, evitando stress, e stando preferibilmente nella propria abitazione, anche per studiare ed affrontare attentamente gli inevitabili sintomi di astinenza, mettendo te stesso nelle condizioni di conoscerli, affrontarli serenamente e scavalcarli in scioltezza.
Aria, sole relax e ravanelli
Respirazione profonda, aria, sole, e rilassamento, ti aiuteranno a superare il guado.
Chiaro che nelle verdure crude troverai inuline ed insuline vegetali, specie nelle rape, nel topinambur, nello zenzero, nei ravanelli, nelle carote e nei sedani, che centrifugherai assieme ad ananas e mele come addolcenti, e berrai a digiuno, un giorno sì e un giorno no.
Non stai andando nella Luna o facendo un salto nel buio, ma stai al contrario rientrando in te stesso
Il passaggio dall’alimentazione attuale a quella vegana non implica assolutamente visite particolari.
Non stai mica andando sulla Luna.
Stai semplicemente rientrando nelle tue giuste abitudini millenarie di homo sapiens, tipico mangiatore di frutta.
Sono gli umani degenerati e fuori norma che dovrebbero porsi quel tipo di domanda
Queste paure e queste visite dovrebbero riguardare semmai le persone che si mettono a mangiare cadaveri e latticini, che sono cibi fuori norma ed estremamente offensivi per il corpo umano, come dimostrato dagli effetti collaterali gravissimi che causano.
Eppure nessuno fa tali visite.
E nessuno porta i suoi bambini da un ipotetico pediatra virtuoso (che nel mondo attuale non è facile trovare), per informarsi sui gravi danni che comporta, a un bebè vegano, il mettersi sulla via perdente delle proteine animali.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo