LETTERA
Una ragazza di 24 anni col problema del mal caduto
Caro Valdo, due domande. Una di esse è serissima: come aiutare chi soffre di epilessia?
Non so se mai riuscirò a parlare con la ragazza che ne soffre.
Ha 24 anni e il problema è sorto quando ne aveva 17, con svenimenti, mali di testa e crisi ripetute.
Prende moltissimi farmaci, anche barbiturici.
Corporatura esile, molto intelligente e socievole.
Persona decisamente positiva.
Mangia di tutto. Ovviamente anche carne.
Un ricorrente pizzicore estivo
La domanda meno importante rimarda me stessa.
D’estate, ho fenomeni di pelle che pizzica ovunque, dandomi un grosso disagio.
So di avere la pelle secca. Mi lavo molto. Non credo di essere allergica ai pollini, e la cosa mi farebbe anche ridere.
Piuttosto, in passato, mi hanno diagnosticato un’allergia alla polvere e al materiale scrittorio, proprio a me che vivo sui libri.
Ma mi succede solo in estate. Viene ogni tanto e poi passa.
Una pelle che ha qualcosa da dire
Sento che si tratta di altro, ma capirai che con questo sintomo così vago brancolerei nel buio in qualunque centro medico.
Non ci voglio andare anche perché non ci capirebbero molto.
Oggi ad esempio associo al pizzicore, un bruciore agli occhi e degli starnuti.
A volte è come se la pelle impazzisse e urlasse!
Grazie.
Paola
RISPOSTA
Curare la pelle non significa sottoporla ad aggressione chimica
Partiamo dalla tua pelle. Pelle che non è soltanto una bella superficie da lisciare ed ammirare, ma un autentico organo, chiamato anche secondo polmone e secondo rene del corpo umano.
La pelle va trattata con le carezze e coi guanti, e non col detersivo.
Acqua sì in abbondanza, spugnature e impacchi sì, ma piano coi saponi. Sole, traspirazione, nudismo, respirazione ritmata e profonda, movimento, queste le cose che servono per mantenerla in salute.
La vera pulizia che tutti trascurano è la pulizia interna
Attenzione dunque a non accanirsi coi prodotti chimici, con le creme, con le lozioni.
Tenersi puliti non significa affatto rimuovere chimicamente quel minimo di patina protettiva personale che non è sporco ma oleosità naturale di un organo vitale e non di una superficie gelids e marmorea.
Se puntiamo davvero alla pulizia, abbondiamo pure di acqua sull’epidermide, diamoci pure alla idroterapia. Ma la cosa più importante, che tutti trascurano, è la pulizia interna del corpo che vale 100 volte di più di quella esterna.
Freddo fuori e caldo dentro, trattasi di situazione patologica da risolvere
Il fatto che il pizzicore ti arrivi d’estate può essere dovuto a un minimo di vitalità riacquistata con la bella stagione, per cui si tratterenbe di un sintomo positivo, cioè l’abbozzo di un leggero lavoro di espulsione tossine. La pelle secca appare piuttosto indice di uno sbilancio termico tra l’epidermide e gli arti, parti anemiche del tuo corpo, e le mucose gastrointestinali, accaldate e surriscaldate, e quindi irrorate di sangue in abbondanza. Anemia esterna e sanguignità interna, un classico.
Traspirazione, sole e nudismo (col bikini, ben s’intende)
Ci sono dunque grossi margini di miglioramento nei tuoi processi digestivi.
Più frutta, più crudo, più ciliegie, più centrifugati di carote, sedano e ananas, più germogli, avocado e mandorle, e meno tutto il resto.
Più movimento, più yoga respiratorio, più nudismo, cosa che sto dicendo a tutti e a tutte, intendendo ovviamente che uno straccetto di bikini va portato. Più nudismo soprattutto adesso che è la stagione. E quando lo fate voi donne, lanciate magari un fischio, dato che l’occhio vuole sempre la sua parte.
Descrizione della crisi epilettica
Dagli scherzi alle cose serie.
L’epilessia è una patologia caratterizzata da convulsioni che provocano la caduta del malato.
Nei casi peggiori, dove le convulsioni sono più intense, subentrano amnesie totali e sgradevoli sensazioni, accompagnate da tremori e da dolori addominali, che si concludono con la perdita della coscienza e la caduta.
Il malato cade a terra e la sua faccia diventa bluastra, le vene si gonfiano e dalla bocca emette bava, che a volte è rossastra per il sangue uscito dalla lingua, morsa nella contrazione delle mascelle.
Il soggetto suda, il suo respiro si fa forzato, il corpo si irrigidisce, venendo scosso da violenti tremiti.
Passato l’attacco epilettico, il malato rimane in stato di coma, col corpo inerte e stremato, col respiro affannoso seguito da rantoli. Un’esperienza abbastanza sconvolgente.
L’iride dà molte importanti informazioni sullo stato pietoso del sistema gastrointestinale dell’epilettico
L’iride dell’epilettico rivela grande e cronica impurità del sangue, putrefazione e febbre intestinale, infiammazione allo stomaco, pelle inattiva, anemica e fredda, debolezza estrema del sistema nervoso.
A volte l’epilessia può anche essere causata da vermi parassiti che si installano nell’intestino.
Altre volte ancora ci possono essere traumi psichici, traumi fisici, tumori cerebrali, sbilanci metabolici, ipoglicemia.
Due mosse fondamentali per debellare l’epilessia
L’epilessia si può guarire con 2 mosse essenziali.
La prima è quella di normalizzare in modo stabile e continuo le digestioni.
Più digestioni virtuose in successione producono sangue puro e non più difettoso.
La seconda sta nella drastica attivazione eliminatoria attraverso la pelle, con nudismo continuato, con bagni ripetuti, con traspirazione, con attività sportiva, nuoto, bicicletta, camminate.
Si impone una scelta rapida e drastica, con cambiamento radicale dieta e stile di vita, e abbandono di ogni cura farmacologica
Purtroppo la ragazza di cui parli sta prendendo molti farmaci che la stanno distruggendo.
Si impone in modo drammatico uno stop ai farmaci e una dieta vegana crudista, abbandonando nel modo più assoluto la carne e le altre porcherie che di sicuro sta mangiando.
Sarebbe anche importante capire se le è successo qualcosa di rilevante tra i 15 e i 17 anni, quando era ancora in forma.
Chiaro che bisognerà pure includere alcuni digiuni su basi mensili, onde espellere dal suo corpo l’enorme carico tossico rappresentato dai barbiturici e da tutto il resto.
Ma questo non si potrà fare se prima non si stoppano i farmaci.
Qui serve davvero assistenza di un digiunista.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo