FERROCARENZA POSTPARTO E ARRICCHIMENTO CIBI

LETTERA

Gentile dott. Vaccaro mi permetto di beneficiare della sua incommensurabile e preziosa consulenza.
Mia moglie ha carenza di ferro post parto e si rifiuta di deglutire e far deglutire al pargolo qualsiasi tipo di vitamina.
Mi prodigo per offrirle, come da lei consigliato, ogni tipo di primizia. Ma nel caso che, a causa della stagione, non si trovi frutta a sufficienza, le vitamine vanno comunque evitate? Grazie in anticipo e che Dio Le allunghi la giornata a 36 ore per poter rispondere a tutti e spero anche la vita, se Dio vuole, visto che Lei è un patrimonio dell’umanità.
Ieri abbiamo firmato per evitare vaccinazioni a Rayan grazie anche a Lei.

Grazie all’ennesima potenza. Con affetto infinito.
Alessandro

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RISPOSTA   (da Kuala Lumpur – Malaysia)

È IL SOLE LA FORZA REALE CHE MUOVE TUTTO

Ciao Alessandro, la carenza di ferro post-parto più che carenza è normalità.
Tua moglie deve solo migliorare il suo grado di assimilazione e di assorbimento, migliorando e velocizzando il suo sistema linfatico, mediante respirazione più profonda e ritmata, mediante qualche camminata anti-stress in più, mediante il ben di Dio che si continua a trovare per nostra fortuna nei nostri orti, negli spacci agricoli, ma anche nei normali negozi e supermercati.
Ogni prodotto fresco della natura, per quanto proveniente da terreni che qualcuno, non senza tutti i torti, ritiene inquinati, super-sfruttati e indeboliti, contiene la preziosa forza elettromagnetica del sole, che rappresenta per il 90% il reale fattore di crescita e di arricchimento nutrizionale delle verdure e della frutta. Pertanto, preferire sì sempre il biologico, il selvatico, il nostrano, ma non trascurando mai nemmeno tutto il resto.
Pensa, tanto per fare un esempio, a certi alberi piazzati lungo le strade, con scarso terreno inquinato ed asfaltato da cui pescare.
Eppure giganteggiano e producono, quando è il caso, abbondanti fiori e frutti.

ABBIAMO DI TUTTO E DI PIÙ

Non serve cercare prodotti strani, rinforzi miracolosi, integratori che non integrano ma solo avvelenano e stimolano.
Basta il topinambur, il sedano rapa, il ravanello, la carota, la patata non irradiata, le zucche e i cetrioli, la bietola, la rapa, il porro, il sedano, il prezzemolo, il carciofo, il finocchio, le indivie e le cicorie, le lattughe e le valeriane, il tarassaco e le ortiche, il cavolo e i germogli. Kaki e castagne, mele e pere, arance e pompelmi, fichi d’India e carrube, avocado e banane, frutti di bosco e meloni, uve e melograni, fragole e mirtilli, corredati dai vari cereali, dai vari semini, dai vari frutti da guscio e dalla frutta secca non troppo trattata (datteri, uvetta, kaki secchi, fichi secchi).
Ma che altro si vuole di più, quando la renna ci insegna, sopravvivendo all’inverno polare con muschi e licheni strappati al terreno gelato sotto metri di neve?

MARZO E APRILE SONO I MESI PIÙ DELICATI

Fino a tutto febbraio, non esistono problemi di alcun tipo, e basterà guardarsi in giro. Esperimenti precisi, su gruppi di infanti cresciuti a sole patate,dimostrano che i bambini crescono al meglio con una carezza in più e con molte proteine in meno.
Marzo e aprile rappresentano il bimestre più delicato nell’emisfero nord, visto che la frutta dell’anno passato è ormai stanca, mentre quella della nuova stagione non sta ancora arrivando.
Basterà incrementare la quota di verdure invernali, inserire se possibile le verdure selvatiche e di campo, nonché i primi germogli (luppolo, vitalba, asparagi selvatici, pungitopo, ortiche, ecc), ricorrendo intensamente alle primizie di importazione, e in particolare alle fragole, all’ananas. alle banane, all’avocado, alle farine di manioca, di castagna, di pistacchio, di castagne.

NON DEMONIZZIAMO FRUTTA E VERDURA A VANTAGGIO DI ALTRI CIBI CHE NULLA DI UTILE CI POSSONO DARE

Frutta inquinata e impoverita? Sono d’accordo ma solo in parte. Questi strombazzamenti, mirati e pilotati, arrivano da chi vuole penalizzare i cibi freschi e vitali, a vantaggio di quelli salati, zuccherati, vitaminizzati e confezionati.
La peggiore mela e il peggiore radicchio al mondo rimangono 100 volte migliori di qualunque cibo macellato ed etichettato “bio”, rimangono 100 volte migliori di qualunque integratore strano e di qualunque rinforzo alimentare proveniente dai fondali marini delle Marianne o dalle cime dell’Himalaya.
L’unica attenzione da fare è quella di evitare come la peste i prodotti OGM e i pesticidi Round-up, “fiori all’occhiello” della più grande ed irresponsabile inquinatrice mondiale che è la Monsanto.

Valdo Vaccaro