LETTERA
Terra Nuova e le nuove quote-frutta
Nella rivista Terra Nuova di Settembre 2010 c’è un reportage dal titolo Mangeresti solo frutta?
Il consiglio ai lettori è di non eccedere la quantità, assumendo 150-250 grammi al giorno.
Qual è il tuo commento?
Cordialità.
Eva
RISPOSTA
I cavalli di Troia lavorano senza sosta
Definire questi messaggi privi-di-logica è cosa riduttiva.
Non si capisce mai dove finisce l’incompetenza e dove comincia la corruzione.
Terra Nuova non è una rivista del gruppo Mondadori.
Ma evidentemente i cavalli di Troia entrano dappertutto, in ogni pertugio e in ogni dove.
D’altra parte c’è da aspettarselo.
Non è pensabile che una struttura produttiva mondiale basata sullo sfruttamento indecente e sistematico degli animali più docili e mansueti, definiti addirittura animali da carne, se ne stia pacifica e con le mani in mano ad assistere alla propria liquidazione.
Quantificazioni assurde e demenziali
Ma facciamo pure finta che gli autori siano onesti e in buona fede.
E allora rispondo loro che quantificare è già stupido, perché le situazioni variano in base alla persona, alla stagione, alle esigenze e ai momenti particolari.
Parlare poi di 150-250 grammi, magari in preziosa versione bio, è addirittura demenziale.
Non basterebbero nemmeno i centrifugati di gamberi, aragoste e scorpioni (rigorosamente vivi e crudi), propostimi da una letterice crudista e carnivora, per colmare il gap.
Il tutto in linea con quanto raccomandato sul video
A meno che non si aggiunga coerentemente che servono 1000 o 2000 grammi di bistecche, in linea coi noti cadaveristi televisivi, tipo Giorgio Calabrese e Barbara D’Urso, e in armonia con le raccomandazioni mediche, dove la quota-carne va annaffiata con mezzo litro di vino doc (per ripulire le arterie) e stemperata con 2 litri d’acqua (per incrostarsi di calcare), senza scordare di addolcirla con panettoni basso-glicemici all’aspartame e stimolarla con parecchie tazzine di caffè.
Il tutto commisurato a un traguardo di farmaci e vaccini, perché pure gli azionisti di Big Pharma vogliono la loro parte.
I conti non tornano affatto
Dove stanno mai le 5-6 arance mattiniere che pesano già un kg?
Dove sta la fetta di melone che pesa già 250 grammi?
Dove sta il grappolo d’uva che pesa 200 grammi?
Dove stanno le due mele che pesano 200 grammi, le due banane da 150 grammi, i due melograni da 300 grammi, i 3 fichi d’India da 100 grammi, le 10 castagne da 100 grammi?
L’ideale della Monsanto è un mondo senza frutta, tutto mais, soia e macelli
Ma tutta quella frutta è un bagaglio inutile e obsoleto.
E’ come usare il carro trainato dai buoi, quando ci sono le auto, i camion e le superstrade.
Ci sono le maxi-dosi di vitamina C e i magnifici sali minerali, come il cloruro di magnesio, le bevande gasate e dolcificate, altrimenti come si fa a candidarsi per le epatiti, per le dialisi renali e per le degenerazioni cancerogene?
La normalizzazione sistemica del carnelattismo
Il bello è, ripeto, che tutto questo avviene su una rivista come Terra Nuova.
Immagina cosa si scrive sulle riviste finanziate o ispirate dai macellai veri e propri e dalle multinazionali del farmaco, cioè praticamente tutte.
Nessuna meraviglia poi che le reti televisive siano vere e proprie reti scannatoie e mattatoie, tutte prese nell’infame opera di normalizzazione del carnelattismo, dove l’addentare la salma nascosta nella mortadella, nel prosciutto e nel capaccio, è azione meritoria, civile, estetica, elegante e distintiva.
Un rassicurante frigorifero pieno di frattaglie e di aborti
Una televisione che non è televisione ma porco-televisione, a uso e consumo di porco-spettatori avvezzi alle lacrime per un gatto abbandonato e cinicamente inerti e indifferenti di fronte a milioni di animali, cosiddetti da carne, passati per la lama.
Una televisione ad uso e consumo di porco-consumatori incapaci ormai di concepire la propria sopravvivenza sulla terra senza la rassicurante presenza di un frigorifero colmo di frattaglie, e di pesce, di affettati, di salami di tacchino e di struzzo, e di aborti di pulcino chiamati uova.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo