FRUTTA PRIORITARIA E VERDURE A COMPLETAMENTO

LETTERA

 

PERCHE’ QUALCHE RISERVA SU PRANZI E CENE DI SOLA FRUTTA?

 

Valdo, quando e se potrai con gentilezza, mi ricordi perché sconsigli i pasti pranzo-cena a sola frutta, magari con monofrutto? Io fatico così tanto ad evitarli! A pranzo, in questo periodo, mangerei banane, tante banane o pesche, fino a sazietà.

Poi mi vieni in mente tu. Quest’inverno avevo letto la tua posizione ferma nello sconsigliare questa abitudine. Riconoscendo la mia ignoranza rispetto alla tua esperienza, mi limito e mi freno, un po’ a denti stretti. E non sempre ce la faccio.

NON SARA’ CHE LE MIE ESAGERAZIONI CAUSINO A VOLTE GONFIORI E STITICHEZZA?

Forse è tutta questa frutta che mi crea, per assurdo, stitichezza, effetto-tappo, gonfiore, specie quando a cena faccio seguire l’insalatona e i cereali? Non voglio ricorrere ai clisteri d’acqua ma, in certi giorni, sono inevitabili perché il disagio è enorme. E’ una richiesta fatta in punta di piedi.

NELL’ASSIEME STO MAGNIFICAMENTE

Sei il mio faro. Mi stai aiutando a uscire da un dolore interiore che ha attraversato tutta la mia vita.

Inizio a sentirmi di nuovo “intera”. Ed è una sensazione bellissima.

Ti abbraccio con profonda stima e gratitudine, felice che l’Universo ti abbia messo sulla mia strada.

Alessandra

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RISPOSTA

 

FRUTTA AL MASSIMO NON SIGNIFICA SOLO FRUTTA DA RAMO O DA CESPUGLIO

 

Ciao Alessandra, sia mai detto che sconsiglio i pasti a sola frutta o con monofrutto.

Tieni presente che viviamo in un mondo particolare, fatto di contraddizioni e discriminazioni a non finire. Più che in un Paradiso Terrestre, ci troviamo a barcamenarci tutti in un Inferno Terrestre.

Assediati da 100 mila veleni, da cibi sintetici e devitalizzati di ogni tipo. Scansie di supermercati colme di prodotti di facile e comoda assunzione, ma di scarsa assimilazione e di problematica evacuazione.

Il difetto economico di frutta è verdura è uno solo: quello di essere cibo vivo e quindi deperibile, impegnativo, a scarsa conservazione.

UNA PATOLOGICA LIMITAZIONE ALLE VARIETA’ DISPONIBILI

In una situazione di questo genere, lo spazio dedicato alla frutta e alle verdure è davvero ridicolo. Dovrebbero impegnare l’80% dello spazio in ogni mercato alimentare, e invece sono confinate a un’area assai limitata.

Si parla di 160 mila prodotti eduli e vivi catalogati in natura. Se qualcuno di noi arriva ad assumerne 160, cioè 160 senza i tre zeri, è già ultrabravo.

La gente si riduce pertanto a consumare mele, pere, arance, uva, radicchio e zucchine, che è una cosa assai limitante.

Poi, spaventata dalle solite campagne esagerate sulla frutta avvelenata, pensa giustamente alle porcherie chimiche, e acquista anche quei quattro miserabili pomi col bilancino, presso il negozio bio.

Questo è uno schema comportamentale tanto comune quanto disastrante.

PIU’ LE VERGOGNOSE E CRIMINALI PANDEMIE, DOVE NESSUN FARISEO RESPONSABILE VIENE MAI ARRESTATO E MESSO IN GALERA PER ATTENTATO ALLA SALUTE PUBBLICA

Come non bastasse, arrivano poi i demenziali ed irresponsabili attentati alla salute pubblica, tipo le pandemie inventate a uso e consumo delle multinazionali, interessate a vendere integratori, omega3, cibi cotti, latticini, zuccheri, cole, carni di terra e di acqua nelle varie forme, farmaci e vaccini.

E a quel punto la gente si spaventa, e mette in disparte persino il cetriolo, da sempre simbolo di salute.

Ma se il cetriolo è a rischio, ne va di mezzo anche il pomodoro, l’anguria e il melone.

Un modo come un altro per raddoppiare il lavoro ai centri-dialisi, nei mesi che verranno.

NON ESISTE AL MONDO NIENTE DI PIU’ SANO, INNOCENTE E DIVERTENTE DI UN CETRIOLO

Tu sai benissimo che spingo la gente in continuazione verso il regime fruttariano, che include anche la frutta da orto tipo cetrioli, zucchine, pomodori, finocchi, melanzane, peperoni, ecc.

Frutta dolce e non dolce insomma. Al limite anche le pomme-de-terre, le patate normali e americane, le concepisco più come frutto che come tuberi.

L’importante è che si tratti di cibo naturale, carico di vitalità e tutto sommato pacifico, nel senso che il sacrificio, i danni e le sofferenze che causiamo alla natura vengono minimizzati.

IL MIO SCHEMA NUTRIZIONALE E’ SQUISITAMENTE FRUTTARIANO

Il mio schema nutrizionale standard prevede frutta di mattina (3 colazioni di sola frutta fresca) e frutta nel pomeriggio (2 merende di sola frutta fresca), mentre la frutta oleosa da guscio viene inserita a coronamento di pranzo e cena. Per chi deve crescere di peso, tolgo la seconda colazione di frutta a vantaggio della crema di avena coi semini pestellati, o del pop-corn fatto in casa (questo tipo di pasto, tienilo presente, è prezioso anche per combattere la stitichezza).

Uno schema dunque orientato verso la frutta, incentrato sulla frutta, ma attento a preservare le tradizioni di pranzo e cena su basi molto più leggere, incruente, crudiste e complementari alla frutta stessa.

Uno schema che accetta qualche compromesso col cotto a soli fini di bilanciamento calorico.

GLI SCHEMI VANNO ADATTATI ALLE ESIGENZE PERSONALI

Non mi pare dunque di essere un anti-fruttariano. In questi mesi estivi va benissimo, per chi si sente, anche il pranzo e la cena totalmente fruttariani. Vale sempre il discorso della flessibilità e delle scelte individuali. Gli schemi vanno interpretati come indici generali di riferimento e mai come regole di ferro.

CONSIGLI CONTRO GONFIORI E STITICHEZZA

Per la stitichezza occorre privilegiare fragole e ciliegie, pesche e albicocche, uva e mele precoci, susine e fichi, da mangiarsi sempre con la buccia, masticando il tutto accuratamente. Ma resta fondamentale la presenza di alcune verdure, di qualche piatto di miglio, di orzo, di grano saraceno. Senza dimenticare poi gli esercizi all’aria aperta, le passeggiate e le corse, la respirazione e la traspirazione, il nuoto e l’esposizione solare, visto che la sedentarietà è una delle cause primarie di costipazione intestinale.

LE MIE PREFERENZE IN AMBITO FAMILIARE

Ognuno deve ragionare e lavorare anche in base alle sue personali esperienze, preferenze, necessità.

Nel mio caso, mi comporto da fruttariano al 100% quando esistono le condizioni per farlo.

Occorre trovare l’equilibrio fame-sazietà, l’equilibrio del peso forma, l’equilibrio del sentirsi bene in linea generale. In tutta onestà, mi trovo bene con il piatto di verdure a pranzo e cena, accompagnate da una fetta abbondante di pane casareccio integrale, e con un secondo piatto a seguire. Il menù di famiglia, coi ragazzi che arrivano affamati da scuola, prevede il cereale integrale, o il piatto di patate o legumi vari, o la pasta integrale, o la crema di verdura, o la pizzetta vegetariana.

A tutto questo mi associo senza problemi, e concludo il pranzo con una manciata di noci o di mandorle.

LE MIE PREFERENZE DA SCAPOLO E DA VIAGGIATORE SOLITARIO

Se la Kathleen decidesse di non farmi il secondo, o di partire per una vacanza senza di me, me la caverei con la solita insalata, con un incremento di crema di avena e di pop-corn, con un uso più intenso di noci, nocciole e pinoli (tengo sempre una abbondante riserva strategica), e mi farei a giorni alterni una padellata di patate, peperoni e cipolline, o qualche pannocchia allo spiedo o al vapore, sempre mantenendo la frutta sui massimi livelli fuori dai due pasti principali. Se mi sposto in Asia, i monopasti a base di mango, durian, longan, papaia, noce di cocco, leichi, pop-corn, e altri superlativi doni di Madre Natura sono all’ordine del giorno, interrotti qua e là da qualche panino integrale alle verdure, o da una pizzetta vegana all’ananas e all’avocado, forse più per gola che per reale necessità.

NON USARE LA FRUTTA COME APERITIVO O COME ESORDIO PER PRANZO E CENA

Ricordo che non c’è alcuna proibizione per un pranzo o per una cena a base di frutta.

Vietata invece la frutta come anticipo di pranzo e cena. Va bene fare l’ultimo pasto di frutta alle 11 di mattina o alle 5 del pomeriggio, lasciando fuori banane (richiedono 2 ore per la digestione) e la frutta secca (richiede 3 ore almeno). Con l’arrivo dell’uva e dei fichi, che si sovrappongono all’esplosione fruttariana di questi giorni, diventa ovviamente facile, auspicabile e raccomandabile massimizzare la percentuale del nostro cibo elettivo, del nostro carburante preferito, quello che ci nutre davvero e che viene assimilato a costo digestivo zero, senza tradimenti, senza miasmi putrefattivi, senza cadaverine, senza puzze chimiche da integratori, senza nodi al pettine, senza carenze e senza effetti collaterali.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e ABIN-Bergamo)