LETTERA
Sanguinamento gengive e piorrea
Ciao Valdo, mi chiamo Aldo, scrivo da Firenze e ho un mio problema da proporti.
Sono vegetariano da 4 anni e, dopo aver preso una broncopolmonite estiva ed essermi curato con antibiotici (Augmentin, un grammo tre volte al dì per 20 giorni), succede spesso che di notte mi sanguinino le gengive, e credo di avere anche la piorrea.
Non sono ancora andato dal dentista, anche perché non ho particolare simpatia per gli studi dentistici.
Quali possono essere le cause?
Volevo solo sapere se devo attribuire i miei problemi alla mia alimentazione, oppure agli antibiotici.
Ovvio che, se avessi letto il tuo libro 4 anni fa, non avrei commesso la sciocchezza di prenderli.
Tu che ne pensi?
Ci sono poi dei rimedi a questo problema delle gengive?
Cosa pensi dell’aloe contro i dolori addominali?
Poi volevo chiederti cosa ne pensi dell’Aloe Arborensces che io propongo sempre a mia sorella, tormentata da frequenti emicranie, da dolori addominali e da altri problemini.
Non si tratta di materiale acquistato in erboristeria, dato che ho le piante in casa, per cui la pianta viene consumata in modo naturale, senza aggiunta di zuccheri e conservanti vari.
E la canapa?
Cosa ne pensi dell’uso della canapa (pianta della marijuana) nel campo medico e nel campo alimentare, che le lobby alimentari e farmaceutiche hanno da tanto tempo preso di mira?
Ciao e aspetto con ansia l’uscita del tuo 2° libro Storia dell’Igienismo Naturale.
Aldo
RISPOSTA
Le qualità diuretiche e purgative dell’aloe
L’aloe è pianta dotata da indubbie qualità diuretiche e purgative.
Come sai, l’igienismo rigido di tipo americano condanna anche il ricorso all’erboristeria, considerandola un metodi di cura, ovvero una interferenza ingiustificata.
Se la pianta agisce come purgante, cioè come un irritante delle mucose intestinali che provoca l’evacuazione forzata, il processo è semplicemente condannato come abuso.
E’ il sistema immunitario che deve provvedere da solo a restaurare l’ordine interno e non le piante.
Se consumata come pianta edule è un conto, se usata in funzioni farmacologiche è un altro paio di maniche
Se l’aloe si consuma invece come pianta edule e cruda, e se dà buoni risultati in termini di digestione ed assimilazione, e di assenza di effetti collaterali, viene considerata in tal caso una verdura.
Se invece viene consumata con intenti para-farmaceutici, il discorso alimentare cade e andiamo nel campo vietato delle cure farmacologiche naturali, ma non per questo del tutto innocenti.
La legge igienistica è inflessibile.
Ciò che entra in bocca o è alimento, nel senso che viene assimilato e offre calorie senza conseguenze negative, oppure è veleno. Non ci sono vie di mezzo.
Tirare via un sintomo e lasciare la vera causa al suo posto rimane un’operazione balorda
Prendendola meno igienisticamente e più naturopaticamente, alla Lezaeta per intenderci, se la pianta è coltivata in proprio e consumata in modo naturale, va sicuramente bene.
E potrebbe al limite essere valida anche in qualche versione commerciale o farmaceutica.
A patto però di ricordarsi che l’eliminazione dei sintomi, e in questo caso dei disturbi addominali, non risolve le cause vere di malattia a monte.
Le soluzioni erboristiche, allopatiche od omeopatiche, o medico-alternative, modificative dei sintomi e rispettose della malattia vera lasciata comodamente al suo posto di comando, rimangono sempre nel mirino critico dell’igienismo naturale alla Shelton.
Il repulisti del frigo e della dispensa
Le emicranie non si toccano, derivando esse dai problemi ventrali, e i problemi ventrali non si toccano perché derivanti da problemi alimentari.
Eccoci arrivati al punto.
Occorre aprire la porta del frigo e l’anta della dispensa, e fare un repulisti dei cibi sbagliati.
Stiamo attenti a cosa stronchiamo
Non va stroncato il dolore, il sintomo, la spia rossa.
Va stroncato il carrello spesa, ridondante di cose che non vanno.
Va stroncata la scelta. Va stroncata l’ideologia sbagliata che ha portato a quella scelta.
Se la gente non si decide ad andare verso il crudo, verso il vitale, verso il naturale, i guasti che si auto-crea e i problemi fisici che si auto-provoca, continueranno ad essere all’ordine del giorno, in vita eterna amen.
I semi di canapa potrebbero essere un capitale dal punto di vista nutrizionistico
Quanto alla canapa, non mettermi in difficoltà. Sono d’accordo con te che ci sia pochiossima o nessuna coerenza anche a livello legislativo. I semi di canapa sarebbero utilissimi al pari di quelli di sesamo, di lino e di papavero, tanto per fare un esempio. Ma non posso mettermi a lodare la coltivazione della canapa sin tanto che le forze dell’ordine sono impegnate ad estirparle. Occorre prima cambiare la legge.
Trentadue zannette chiamate denti
Andiamo ai problemi dentali. I denti sono posti nella cavità orale umana in numero di 32 nell’adulto.
Ogni singolo dente è formato da uno spesso involucro di sostanza ossea particolarmente dura, chiamata dentina, coperta all’esterno da uno strato di malto durissimo di colore bianco-azzurro. All’interno della dentina c’è una cavità riempita di tessuto connettivo che provvede all’alimentazione del dente.
L’importanza fondamentale dei denti
La parte del dente che sporge dalla gengiva si chiama in termine tecnico non dente ma corona, e continua nella radice mediante una sfronzatura detta colletto, attorno al quale sta un robusto legamento fibroso che assicura la stabilità del dente nell’alveolo.
Nella nostra funzionalità organica, e quindi nella nostra salute, i denti hanno un compito di enorme importanza, essendo indispesabili per un’accurata masticazione ed una buona digestione.
La gente ignora o si dimentica che buona digestione significa automaticamente avere un sangue puro, un sangue da premio, un sangue fluido, vivificato ed ossigenato.
Tante arance per rafforzare denti e gengive
L’individuo che si nutre con abbondanti arance, limoni, mandarini, pompelmi all’alba, e con altri tipi di frutta a metà mattina e a metà pomeriggio, con insalata cruda d’esordio a pranzo e cena, seguita da piatto principalmente vegano e crudo o poco cotto, e da frutta da guscio, non soffre di carie dentarie né di altre patologie riguardanti le gengive. Chi si nutre di carni e latticini, fa invece un autogol dentale, creando le premesse dell’acidificazione interna. Chi ricorre a cibi carnei, a cibi elaborati e concentrati, lascia pure nella cavità dentaria residui che fermentano o creano locale putrefazione, e dà una mano a corrodere e a pregiudicare ulteriormente la salute dei denti.
Le contraddizioni della popolazione cinese
La popolazione cinese, che è stata per millenni lontana da carni e latticini, abbondando in meloni e verdure, sfoggia dentature sempre più valide ed impeccabili di quelle della popolazione occidentale, disastrata dall’osteoporosi da latticino. Gli errori li hanno commessi e li commettono pure loro, rivolgendosi al pesce e, negli ultimi decenni al pollo, alle anatre e ai maiali.
Ed è per questo che, nonostante le loro ottime dentature, cadono nelle medesime nostre patologie.
I guasti causati ai denti dal carnelattismo imperante sono enormi
Gli alimenti carnei e gli alimenti cotti favoriscono poi le putro-fermentazioni intestinali e le intossicazioni del sangue, ed in più acidificano il sistema derubando calcio organico pre-assimilato alle ossa, privando i denti stessi di quel rifornimento organico di cui essi hanno continuo bisogno, e che l’osteoporosi tende a depauperare.
Per l’igiene della bocca tutti i normali dentifrici sono dannosi, per cui è meglio usare cenere di rosmarino e acqua come facevano i nostri vecchi, lustrando poi i denti con le foglie naturali di salvia.
I problemi veri non stanno nella bocca ma negli organi interni
Le carie dentali, più che rivelare problemi orali, rivelano cattive digestioni e quindi cattiva funzionalità di fegato, reni e cuore. Un sollievo al mal di denti (ed anche all’emicrania) si ha con l’idrofangotermoterapia, con l’acqua fredda ai piedi, per scaricare la congestione al capo.
Le vere cause di gengivite e piorrea
La gengivite è una infiammazione delle gengive, ma proviene dall’intestino.
La sua causa sta tutta nella acidificazione del sangue, e non certo nella acidificazione della bocca che è virtualmente impossibile. La piorrea è quella suppurazione delle gengive che provoca la distruzione degli alveoli e la conseguente caduta dei denti.
La sua causa sta interamente nelle putrefazioni intestinali, sempre originate da febbre intestinale cronica.
Tutti i frmaci e tutti i vaccini acidificano pesantemente il sistema, per cui non hanno fatto sicuramente bene ai tuoi denti e alle tue gengive.
La trasformazione di un apparato perfetto in una sorgente di mille problemi
Chi si prepara un succo d’arancia non fa i gargarismi con esso ma se lo gusta e se lo inghiotte piuttosto rapidamente. Il succo d’arancia non è comunque acido ma acidognolo.
L’acidificazione è provocata sempre dalla carne e dal latticino, che sono materiale alcalino in partenza, ma acido in arrivo, in quanto lascia ceneri acide in zona duodeno.
Cibo cotto, dolciumi, zuccheri industriali, the, caffè, alcol e cole fanno il resto, trasformando il tubo gastrointestinale da un apparato straordinario e perfetto, nella sua concezione, a un’area disastrata e problematica, dalla quale partono tutte le patologie umane, dalla prima all’ultima.
L’alcalinizzazione del sangue si ottiene grazie ad alimenti acidognoli in partenza
Le vere cure stanno in ogni caso nel digiuno, nel semplice e radicale cambiamento dieta.
La cura delle arance è formidabile per la salute dei denti, l’esatto contrario di quanto affermato da certi dentisti corrotti o incompetenti.
Le arance sono il cibo più alcalinizzante che esista sul pianeta, assieme al resto degli agrumi, e mantengono un buon sangue e un ottimale livello di osseina.
I cataplasmi di fango valgono anche per i denti
Cure accettabili e coadiuvanti di tipo naturopatico sono i riscacqui con decotto di erba cavallina, radici di genziana, fiori di arnica e sale da cucina.
Il cataplasma di fango applicato sulla faccia, all’altezza del dente che duole, si può effettuare più volte nel corso della giornata, e anche durante la notte.
La pulizia accurata dei denti, dopo i pasti, è giusto mantenerla, aiutandoci con spazzolini, fili interdentali e anche con risciacqui di pura acqua, o al limite di acqua e sale.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo