GODO DEL SANGUE ALTRUI, SONO VICHINGO

GODO  DEL  SANGUE  ALTRUI,  SONO  VICHINGO

 

 

La caparbia reazione del carnivoro-sanguinario

 

Mi sono resa conto che non stavo mangiando delle cose, ma degli esseri viventi, scriveva la Elisa da Campobasso in una mail che avevo inserito nella mia tesina  Vegana io e quasi vegani i miei gatti.

Quella frase ha colto nel segno, e un lettore mangia-salme, ma anche mangia-vegani, che si firma Viking, si è scatenato con un’appassionata difesa della sua categoria.

Leggiamo la sua mail inviata non direttamente a me ma a Luigi Boschi:

 

Anche il radicchio strilla, e magari vorrebbe scappare dal sopruso dei vegetariani

 

E cosa pensi che siano le verdure o qualsiasi cibo di provenienza vegetale?

Pensi forse che si tratti di cose inanimate e minerali, tipo dei pezzi di roccia?

Sono degli esseri viventi.

Solo che sono semplicemente diversi, e non possono scappare, e non possono strillare mentre li addenti.

Mi spiace ma, a parte le piante che riescono tramite la fotosintesi a costruire materiale organico dal non-organico, tutto il resto del regno animale ha bisogno di nutrirsi di altri esseri viventi per vivere.

 

Per come la pensi, meriteresti di morire di fame

 

Sei convinta di fare il giusto ma sbagli totalmente nelle tue convinzioni.

Per come la pensi, dovresti morire di fame, lo meriteresti.

Miliardi di anni di evoluzione della vita e pretendi di rinnegarla con delle fissazioni mentali.

L’autodistruzione è la vostra vita se presa all’estremo.

Viking, carnivoro per nascita, vivo grazie alla vita di altri. Così è e così sarà per tutti, per sempre.

 

Grazie per la magnifica lettera, tosta e franca, come piace a me

 

Carissimo Viking,

Tu critichi gli estremi dei vegani, e ti esprimi in termini estremi di natura opposta.

Ti ringrazio della magnifica lettera.

Finalmente qualcuno che parla con franchezza e proprietà di linguaggio.

Non sopporto la gente che dice hai ragione, si dovrebbe così, si dovrebbe colà, ma sai, un pezzettino di carne una o due volte la settimana, un pesciolino al venerdì, e poi per il resto sono vegetariano, anche perché mi sconvolge la sofferenza dei macelli.

A me piace la gente tosta. Quella che ha le idee chiare e prive di tanti fronzoli.

 

Alcune cose sono sensate, ma le mescoli con diverse corbellerie

 

A parte questa considerazione caratteriale, veniamo al tuo scritto.

Alcune delle cose che dici sono indubbiamente sensate, ma le corbellerie che ci metti vicino sono davvero eclatanti.

Non si capisce bene se vuoi convincere te stesso o il prossimo.

Se vuoi convincere te stesso, puoi anche sostenere che la Terra gira intorno alla Luna.

Ripetendotelo 3 volte al giorno per 20 anni, finirà che ci credi in modo assoluto e dogmatico.

 

Occorre armarsi degli strumenti cognitivi di base, e non fare tifo di parte

 

Per essere convincenti non bisogna ricorrere alla retorica, ai trucchi dell’oratoria, alle affermazioni sensazionali o fanatiche, ai dogmi ingiustificati.

Occorre invece armarsi di pazienza e di umiltà, con spirito libero e costruttivo.

Occorre dotarsi degli strumenti cognitivi di base.

Quelli che portano a dare le giuste, oggettive, scientifiche risposte, e non le risposte che noi tendiamo  soggettivamente a dare.

Se metti di fronte un milanista ed un interista, il più delle volte saltano fuori insulti e botte.

Stessa cosa potrebbe succedere a mettere di fronte il vegano che tifa amore e il carnivoro che tifa sangue.

 

Una festa continua per i ghigliottinatori di bambini innocenti

 

Ti firmi come Viking e come carnivoro per nascita, e universalizzi pure la tua caratteristica, con quel Così è e così sarà, che vorrebbe essere lo slogan del partito unificato dei macellai del mondo, ovvero un inno alla bieca violenza contro gli esseri più maltrattati e perseguitati del pianeta.

Ti senti orgoglioso di definirti carnivoro.

Dovresti dunque essere in festa continua.

Sei tra i vincenti e i persecutori della terra. Ad ogni secondo, tac e 6000 teste di bambini piangenti cadono dalla ghighiottina umana nell’orribile cesto delle teste decapitate.

 

Mezzo miliardo di persone al giorno fatte fuori in continuazione

 

Nel mentre scrivo queste due righe sono passati 20 di secondi, e la matassa di corpi massacrati sale a 120.000, come gli abitanti di una grossa città italiana.

Alla fine della giornata, considerando che essa è fatta di 86.400 secondi, la strage giornaliera si installa per ora alla modesta quota di 518.400.000 persone uccise.

Mezzo miliardo di persone, perché ogni animale è una persona, ha un’anima, un destino, dei desideri, occhi, bocca, naso, ambizioni, speranze, simpatie, paure, angosce, sistema simpatico e vago, sistema immunitario, sistema cellulare, sistema circolatorio, sistema digestivo identici ai nostri.

 

L’uomo dell’igloo non può certamente fare il vegetariano

 

Potrebbe anche essere che tu sia Vichingo davvero, ossia vicino parente degli Eskimos della Lattonia e della Groenlandia.

Se uno si rinchiude in un igloo e presceglie di campare a 50 gradi sottozero, consolato non dai tiepidi raggi del sole che riscaldano la nostra penisola e il mondo abitato, ma dalle lunghe notti polari, fatte di ghiaccio e di tundre gelificate, parlare di uva e di cachi, di meloni e radicchio, farebbe sicuramente ridere.

Siccome l’uomo non possiede l’infinita saggezza dell’alce e della renna, che riescono a sopravvivere pure da quelle parti cibandosi di muschi e licheni, rispettando ogni altra creatura, è costretto a fare il delinquente per procurarsi il cibo.

 

Gli eschimesi hanno il quoiente di intelligenza più basso del pianeta

 

A gente di questo tipo, sarei piuttosto portato a chiedergli: chi te l’ha fatto fare?

Chi te l’ha fatto fare di finire in queste lande impossibili, dove sei costretto a fare il mangiasalme seriale, abbruttendoti e decapitando cervello e anima? Trasformandoti in un relitto umano dal quoziente intellettivo sottozero al pari della temperatura esterna?

Sappiamo come gli eschimesi rappresentino la razza a più basso quoziente intellettivo del pianeta, e come collezionino altri record poco invidiabili, quali cardiopatie, cancro e vita cortissima, in concorrenza con gli indiani Pima dell’Arizona, rovinati dai supermercati, dalla McDonalds e dalla Coca-Cola.

 

Oggi non ci sono problemi di rifornimento nelle cittadine più settentrionali

 

E’ risaputo come le civiltà umane si siano tutte sviluppate nella fascia tropicale e temperata del mondo.

Ed è da quel tipo di uomo che possono partire tutte le nostre considerazioni su chi è l’uomo e su cosa deve mangiare, per stare sano e in pace con la sua coscienza.

Con la civiltà odierna, si può vivere benissimo a Godthab in Groenlandia e a Reykiavick in Islanda.

Meloni, uva, banane e cereali arrivano in ogni porticciolo nascosto tra i fiordi della Norvegia.

Scuse dunque non ce ne sono.

 

Nessun uomo al mondo è nato carnivoro                

 

Dici che sei nato carnivoro, ma è un’affermazione demenziale, scusa il termine.

L’uomo non nasce mai carnivoro, nemmeno se proviene da genitori degeneri, votati al sangue ed alla putrefazione intestinale.

Tutti i dati, tutti i disegni e tutte le cordinate biochimiche del corpo umano portano direttamente ed inequivocabilmente ad una sola conclusione, e cioè che l’uomo è un essere spiccatamente super-vegano, ovvero fruttariano e crudista, poco importa se mangia da cane.

Questa non è affermazione di parte, o teoria di vegetariani, ma teoria da scienze antropologiche, anatomiche e biologiche.

 

Gli animali per molti aspetti sono migliori degli uomini

 

Che tutti gli animali abbiano poi bisogno di nutrirsi di altri esseri viventi per sopravvivere è un’altra delle tue perle.

Dove l’hai letta? Forse sulla bacheca di qualche macellaio di fiducia?

L’elefante non si appropria di altri animali. Zebre, antilopi, giraffe, rinoceronti, ippopotami, gorilla, scimmie, mucche, bufali, bisonti, maiali, e l’elenco potrebbe continuare, non farebbero male nemmeno a una mosca.

Diciamo pure che gli animali posseggono un livello educativo istintuale e un’anima che superano di gran lunga quanto ha in dotazione l’essere umano.

 

I limiti delle belve carnivore

 

Le belve carnivore sono limitate dalla loro stessa famelicità.

Compiuta la strage, si saziano delle interiora delle vittime e gli leccano tutto il sangue, procedendo poi a sbranare il resto. Poi, pur avendo un sangue acido e adatto a disgregare le proteine animali, sono costrette a fare lunghe dormite per digerire le loro prede.

Vivono di blitz e di assalti, e di digestioni lunghe e difficili, proprio perché non hanno imparato a nutrirsi normalmente dei cibi pacifici e nutrienti che esisterebbero pure per loro.

 

Ammettiamo comunque che felini e canidi hanno conformazione biochimica carnivora

 

La tigre della Malaysia, nelle sue scorribande notturne, è stata spesso scoperta ad aprire di forza il guscio dei durian e a farsi delle scorpacciate di questo frutto.

Non sono rari i casi di animali carnivori allevati fin da piccoli a carboidrati e niente carne, senza grosse conseguenze per la salute.

Ma, senza voler entrare nei disegni e nelle intenzioni reali del Creatore, occorre ammettere che le belve feroci hanno una struttura, un disegno ed una conformazione biochimica adatta alla digestione della carne cruda.

 

Riveli paurose carenze in fatto di cultura antropologica

 

Quanto alla preistoria ed all’evoluzione, ti manca un minimo di cultura antropologica.

L’uomo del paleozoico mangiava addirittura una dieta fruttariana fatta di 12 pasti sazianti al giorno, come confermano i recenti ritrovati di feci pietrificate analizzate col carbonio radioattivo dal professor Boyd Eaton, maggiore esperto mondiale di alimentazione paleozoica.

Quindi  più del doppio di quanto prescritto dai medici nutrizionisti dell’Università di Cambridge, secondo lo schema five-per-day che già permette di schivare rigorosamente cancro, cardiopatia e malattie di contorno.

 

Che ne diresti poi di una ristudiata di Pitagora, Dante e Leonardo?

 

In queste tue affermazioni sconclusionate e prive di appigli, ti sei pure dimenticato di tre nomi fondamentali, che pure agli abitanti degli igloo non interessano per niente.

Mi riferisco a Pitagora, Dante e Leonardo.

Pitagora, genio immortale della cultura greco-italica, che mette in secondo e terzo piano tutti gli altri, incluso Platone, Aristotele e Socrate.

Non c’è aspetto positivo della civiltà contemporanea che non sia intriso di Pitagorismo.

I temi della pace tra i diversi popoli, della concordia familiare ed interpersonale, della frugalità, dell’armonia, del vegetarianismo, dello spiritualismo, della reincarnazione, dell’astrologia, della salute, della genetica, vanno inquadrati nella filosofia propugnata dall’uomo di Samo e di Crotone.

 

L’uccisione di ogni singolo animale è orribile delitto

 

Dante Alighieri, poi, ci mise un tocco della sua inimitabile arte, della sua veemenza etica, sintetizzabile nel suo  Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e canoscenza.

Quanto a Leonardo, fu anticipatore di ogni disegno, di ogni progetto, di ogni cosa che avesse a che fare con la tecnologia. Ma, prima ancora che tecnologia e scienza, era fortemente presente in lui l’etica, l’amore sperticato per l’innocenza e la genuinità degli animali, specie di quelli più buoni e mansueti, presi particolarmente di mira dalla follia umana.

Verrà giorno in cui l’uccisione di un singolo animale sarà giudicata come orrendo delitto, è una frase che risuona e rimbomba ancora per la sua valenza ammonitrice.

 

Ne ammazziamo 6000 al secondo, pensa quanto delinquenti siamo

 

Una frase che ci aiuta a capire quanto delinquenziale sia oggi il genere umano.

Siamo tutti assassini e delinquenti 6000 volte al secondo. Ci rendiamo conto di questo?

I governanti, i ministri degli esteri, i dirigenti dei movimenti per la pace, si rendono conto di quanto utopistico, contradditorio ed inutile sia il riempirsi la bocca in continuazione delle parole pace, libertà e democrazia, se, proprio nel mentre parlano, la strage degli innocenti prosegue inalterata?

 

E’ verissimo che anche le piante soffrono

 

Probabilmente, uno come te a queste cose non ci pensa.

Mastica bistecca da mattina a sera convinto di essere nel giusto, convinto di stare in armonia con l’universo intero, al punto di dire a una ragazza splendida quale l’Elisa, che meriterebbe di morire, per la sua sciocca fede vegana.

In mezzo a tutte quelle fesserie, hai espresso anche qualcosa di sensato, citando il fatto che pure le piante soffrono.

 

Un buon vegano è primariamente fruttariano

 

Hai perfettamente ragione nel dire che i vegetali sono vivi.

Ricordati però che un buon vegano è primariamente un fruttariano, e i frutti sono fatti per essere consumati senza sofferenza.

Quanto alle verdure, hai ragione a metà.

Il radicchio che si mette tra i denti è vivo ma, se lo hai tagliato, la sua vita continua e la radice rimanda fuori altri germogli. Se lo estrai con la radice, come si fa anche con la carota, gli prendi sicuramente la vita, anche se la maggior parte delle piante mangerecce ha un ciclo di vita annuale, per cui non fai altro che anticipargli la fine.

 

Arrecare il minor danno e la minore sofferenza possibile

 

Volendo fare davvero un discorso etico (e non mi pare che sia il tuo caso, in quanto dimostri sostanzialmente coi fatti di fregarti di questo aspetto) direi che l’atteggiamento corretto per l’uomo è di arrecare il minor male possibile alla natura che ci circonda.

C’è gente che accarezza gli alberi e parla alle piante.

Non mi vergogno di dire che appartengo a quella categoria.

Quando innaffio le piantine in sofferenza, gli do pure delle parole di incoraggiamento, non per la venalità di vederle crescere e poi mangiarle, ma per il piacere di vederle stare bene.

L’uomo ha la facoltà, il diritto e l’obbligo di sottomettere ai suoi bisogni i beni della natura.

Ma lo deve fare usando gli strumenti messigli a disposizione dal creatore, vale a dire l’intelligenza, la sensibilità, la scienza.

In altre parole è tenuto a minimizzare i dolori arrecati al prossimo, incluso le piante.

 

Non c’è alcun paragone tra la sofferenza di un animale e quella di una piantina

 

Non scordarti che una pianta è un organismo tutto sommato assai semplice.

Il grado di sofferenza causato a un cespo si vegetali è assai diversi dalla sofferenza causata a un essere a sangue caldo, dotato di occhi, orecchie, naso, memoria e tutto il resto.

Tu parli della lattuga e del radicchio che strillano e che se pottessero fuggire se ne andrebbero.

Non nego che potrebbero avere una lingua che non riusciamo a percepire.

Ma ti assicuro che non strillano e che nemmeno soffrono tanto quanto vorresti far vedere.

 

Va a sperimentare di persona cosa significa vedere un animale rantolare e piangere.

Spero che tu non abbia nulla a che fare con gli imbecilli delle Isole Feroe.

 

Vatti a guardare la scena degli animali trascinati a forza con la corda fuori dalla stalla, per essere caricati sul camion fatale.

Vatti a guardare la scena di quando arrivano in zona macello, e portati magari con te uno strumento per misurare l’adrenalina ed il terrore che circolano nell’aria. Probabilmente non hai mai visto un animale rantolare e piangere, ferito a morte, lamenarsi e gridare per decine di minuti.

A meno che tu non appartenga o faccia il tifo per quegli imbecilli che, ridacchiando disinvolti, accoltellano delfini e balenotteri venuti a riva in cerca di protezione, come succede annualmente alle Isole Feroe e da altre parti in Danimarca.

 

Non stai affatto rispettando le leggi dell’etica, e nemmeno quelle della salute

 

Hai tutti i diritti legali di dire le cose che dici e di fare le cose che fai.

Ma esiste anche un codice di tipo etico che è cento volte più importante di quello legislativo, e ti assicuro che non lo stai affatto rispettando.

Quanto alla tua salute, datti una guardata.

E’ sempre antipatico dire che noi vegani stiamo meglio dei carnivori, ma è un dato di fatto.

Dal momento che sei così convinto di essere un modello ideale, fatti dare almeno una controllata al sangue, e dopo ne parliamo.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                         – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)