HERPES, GONORREA E SIFILIDE, LE ARMI SPUNTATE DEI MONATTI
Non tutti i medici sono ciechi e sordi al richiamo della logica e della scienza
Caro dr Vaccaro,
Sono medico e sto nei dintorni della capitale.
Ho letto tutti gli articoli che hai scritto sulla pandemia suina e sui virus in generale, che mi sono pervenuti tramite la solerzia dei tanti amici che tieni a Roma.
Alcuni di essi li avevo pure notati sui blog di Boschi e di Medicinanaturale.
Devo riconoscere che, dopo un momento di perplessità e di scetticismo, ho dovuto rendermi conto che la maggior parte di quanto scrivi è sensata e condivisibile.
Non tutti i medici sono ciechi e sordi al richiamo della logica e della scienza, e mi pare che questo tu lo riconosca in continuazione, pur non risparmiando feroci critiche alla categoria in generale.
Condivido tutto sui virus e sui batteri, ma mi rimangono dei dubbi sul fattore contagio
Aggiungo però che mi rimangono delle forti incertezze, e dei fatti inspiegati, che le tue teorie antivirali e anti-contagio non sono riuscite ancora a dipanare e risolvere.
Parlo di perplessità che non arrivano solo dalla mia attuale professione di medico, ma dai ricordi di quel giovincello scapestrato che ero anni addietro, in età pre-universitaria.
Comprendo che la Marina Americana abbia fatto degli importanti esperimenti in zona Osaka, mettendo in pasto a 20 marines affamati di sesso altrettante prostitute cariche di sifilide per una settimana, senza che nessuno si ammalasse.
Qualcuno mi deve spiegare la blenorragia di gruppo che contraemmo molti anni fa a Roma
Qualcuno però mi deve spiegare come mai io mi presi una bella blenorragia (o gonorrea, o scolo) assieme a 4 dei miei 10 amici di allora, la bellezza di 30 anni fa.
Eravamo una piccola ganga di allegri e vivaci ragazzi di borgata.
Scuola e marina, partite a pallone e avventurette sentimentali, corse lungo il Tevere e belle nuotate tra Ostia e Fregene.
Eravamo tutti nerboruti e forti, non certo delle mezzeseghe
Alcuni di noi fumavano, ma tutto sommato parlo di giovanotti sani, pimpanti e sanguigni, sempre abbronzati e ben nutriti, non certo mezze seghe indebolite dalla discoteca, dalla Coca-Cola con l’aspirina, dalle anfetamine e dai Red Bull, da eccessivo e frastornante cliccare sui computer.
Eravamo quasi dei giovani igienisti, pronti a spaccare il mondo intero.
La scopata di gruppo con una giovane mercenaria tutta vezzi e curvette
Successe che ci accordammo per fare una bella scopata terapeutica di gruppo, che a quei tempi andava pure di moda.
Optammo per una procace e provocante prostituta che operava in zona trasteverina, selezionata col criterio del melius abundare quam deficere, in termini di curve e di arsenale anteriore.
Ci concesse, con sorriso malizioso e complice, un forte sconto per comitive senza precauzioni e senza guanti.
Ci divertimmo da matti, anche se venimmo fuori dal suo appartamento a gambe piegate ed ossa rotte. Più che una donna, un buco nero della Via Lattea.
Dal divertimento dell’orgia all’antibiotico del dermatologo
Ci aveva inghiottito fino all’ultima goccia.
Non sapevamo che il peggio doveva ancora succedere.
Dopo un paio di giorni ci ritrovammo, la metà del gruppo, nello studio di un urologo-dermatologo, con chiara e inequivocabile diagnosi di gonorrea contagiosa, che risolvemmo in una settimana grazie alle sue cure a base di antibiotico.
Chiedo semplicemente dei lumi e delle spiegazioni, se le hai, su questo fatto.
Torniamo a oggi, ed alla mia attività di medico, tra congiuntiviti e profilassi del CDC
Secondo punto, voglio citarti quanto avviene ogni giorno nelle sale di clinica pediatrica.
Esiste in campo oculistico una malattia chiamata oftalmia gonorroica, la quale produce una forma di congiuntivite acuta, che compare in genere 2-5 giorni dopo la nascita.
Il bimbo presenta in questi casi un grave edema palpebrale con abbondante essudato purulento.
Se non trattato opportunamente, c’è il pericolo che sopravvenga una ulcerazione corneale.
A quel punto, non per cattiveria o pregiudizio dei pediatri, ma per ferma raccomandazione, ovvero per profilassi standard stabilita dal CDC americano (Centre Disease Control), si procede con pomate e colliri antibiotici.
I vari tipi di herpes simplex, il zoster della varicella e il Fuoco di S. Antonio
Altre congiuntiviti del campo oculistico sono causate dalla clamidia, dai batteri comuni e dall’herpes, che in questa circostanza viene chiamato congiuntivite erpetica.
Come sappiamo tutti, l’herpes simplex o erpete provoca delle vescichette ripiene di un fluido chiaro, e che nelle sue tante variazioni può classificarsi come herpes febbrile, labiale, boccale, nasale.
Stessa cosa per l’herpes simplex che colpisce i genitali.
L’herpes zoster o zona è un’infiammazione dei gangli nervosi con eruzione toracica a cintura, febbrile e doloroso, chiamato anche Fuoco di S. Antonio, e viene causato dal medesimo virus che produce la varicella nei piccini.
L’herpes adenovirus che colpisce i camosci delle Alpi accecandoli.
Puoi illuminare noi miserevoli medici, dall’alto della tua scienza igienistica?
C’è poi l’herpes adenovirus (quello che colpisce i camosci delle Alpi, rendendoli ciechi e votati alle cadute sfracellanti dai dirupi).
Anche qui è tutto un discorso che ruota intorno al contagio, almeno nel nostro miserevole mondo medicale.
Vorrei che tu dicessi, dall’alto della tua scienza igienistica (non faccio alcuna ironia, ma ci metto solo una punta di provocazione), qualcosa di approfondito anche su questo punto.
Ti ringrazio e ti saluto.
Gianfranco da Roma.
Due dati sulla blenorragia di Neisser, secondo l’ideologia monatta
La blenorragia sarebbe causata dal gonococco di Neisser, secondo ogni dizionario enciclopedico in circolazione.
Albert Neisser (1855-1916), dermofisiopatologo tedesco, scoprì il supposto agente della blenorragia in piena era pasteuriana, quando ogni malattia veniva giudicata in base al microrganismo che essa rivelava.
Ogni dizionario tradizionale che si rispetti descrive questa malattia come affezione degli organi genitali, dell’occhio o dell’ano, con infiammazione ed essudato purulento, che si trasmette con contatto venereo.
Due dati sulla sifilide o Morbo Gallico di Fracastoro
La sifilide, spesso associata alla blenorragia, viene pure definita come malattia infettiva e contagiosa dell’uomo.
Ne parlò tra i primi un erudito medico di Verona, Girolamo Fracastoro (1478-1553), che la descrisse nei suoi due poemetti in latino Syphilis sive de Morbo Gallico, e De Contagione.
La definì sifilide dal nome del pastore Syphilus che l’aveva contratta non si sa bene se circuendo le sue pecore o se divagandosi con qualche ragazzotta, tra una transumanza e l’altra.
La definizione Morbo Gallico o Celtico fa parte dei soliti sgarbi razziali che ogni popolo attua nei riguardi dei vicini, scaricando sugli invasori e sui nemici la ragione di ogni malattia.
Probabilmente, nelle aree di immigrazione italiana in America ed in Svizzera o nelle aree confinarie francesi, qualcuno avrà pure parlato di Morbo Italico.
La Malaysia ed il morbo degli occidentali
Negli anni 90, quando la pubblicità terroristica dei monatti AIDS era al suo apice in Malaysia, ogni quotidiano locale strombazzava giornalmente notizie allarmanti, dicendo che la ragazza Lucrezia di Seremban-Malaysia, si era infettata pernottando con un amico americano all’Hilton di Kuala Lumpur, e che la Marianna di Penang, era finita allo stesso modo grazie alle sue simpatie per i turisti europei che frequentava.
Mai che si menzionasse un caso contrario.
La Thailandia e il divieto di entrata per americani ed europei
Nelle fasi iniziali dell’AIDS, tra il il 1984 e il 1990, molte sale-massaggio e diversi bar-a-luci-rosse di Bangkok e dintorni, evidenziavano sull’ingresso la scritta Japanese Only (Riservato solo ai giapponesi), onde scoraggiare gli americani, gente a quel tempo sospetta, di entrare.
Gli Europei non andavano pure bene perché rassomiglianti agli americani, e non distinguibili se non con un seccante ed assurdo controllo-passaporti.
I giapponesi invece, a quel tempo, risultavano immuni dalla peste del secolo chiamata AIDS, e avevano pure ottimi Yen da spendere, visto che l’Asia non era stata ancora demolita e distrutta dalla accoppiata Clinton-Soros, per cui le valute singaporiane, malesi, koreane, giapponesi ed hongkonghiane mantenevano un buon valore.
Il terrorismo sulle decine di migliaia di taxi a Singapore
A Singapore, piccolo impero della Medicina Super-Monatta, accadeva persino di peggio.
Arrivavi in aeroporto e trovavi delle pubblicità terroristiche lungo le pareti, ai lati delle scale mobili.
E questo accadeva dopo che a Roma, nelle toelette aeroportuali di Fiumicino, ogni gabinetto aveva in media tre chili di opuscoli monatti sui pericoli dell’AIDS.
Come uscivi a prendere il taxi, ogni vettura gialla portava sul tettuccio una cresta pubblicitaria con Careful about your tonight friend (Attento/attenta a chi frequenti stasera).
Il monattismo ha messo radice nelle migliori università, sostituendosi alla ragione ed allo spirito scientifico
Il mondo va avanti, ma si porta con sé tutte le pecche e i limiti mentali, tutte le vigliaccherie e le meschinità del passato.
Non è forse tuttora di moda da parte delle autorità monatte (che alla fine sono fior di Università come quella di Padova e di Pavia, di Roma e di Bologna), dare un nome e una provenienza ai ceppi virali che di anno in anno, di stagione in stagione si isolano al microscopio elettronico?
Si è mai sentito un ceppo proveniente da Caltanissetta, da Trieste o da Cinesello Balsamo?
No, i virus vengono sempre da Hongkong, dalla Nuova Zelanda, dalla Cina, o dal Messico, o al massimo dalla Spagna, che ha avuto la disgrazia di dare nome alla spaventosa falsa-pandemia del 1918.
Il contagio, cioè lo spirito maligno della stregoneria medica, citato nel codice penale
Tornando alla sifilide, essa sarebbe causata, sempre secondo i monatti, dal virus Treponema pallidum, individuato dal ricercatore F. Shaudinn nel 1905, sempre in piena epoca pasteuriana.
I dizionari la dipingono come grave malattia sociale per i danni che può provocare all’individuo e alla sua discendenza.
Tanto è forte la convinzione ideologica del contagio che ha fatto breccia addirittura nel codice penale:
Chi, essendo affetto da sifilide, nasconde il suo stato, e compie su altre persone atti tali da cagionare la malattia, se il contagio avviene, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione da 1 a 3 anni.
Il caso dei giovani gaudenti di Roma
Fatte queste precisazioni, veniamo ai 5 ragazzi romani, incluso il futuro medico Gianfranco, finiti con la tremarella alle cure antibiotiche.
Mettiamoci nella loro situazione. Sono giovani forti ed atletici. In grado di far fronte a una gara di calcio o a uno stress fisico. Ma un rapporto sessuale non è una partita.
Può essere molto di più in termini di dispersione energetica-enzimatica-elettromagnetica.
I ragazzi sono ancora in fase di crescita, e vivono in situazione di equilibrio.
Il loro sistema cellulare ha bisogno di ogni singola cellula e di ogni energia interna per crescere.
Non c’è alcun spazio per scialacquare preziose risorse.
Una bravata per bulli. Una gara a chi eiacula di più.
Niente a che vedere con un rapporto condiviso si scambio erotico-spirituale.
Sono andati da quella ragazza non certo per vero fabbisogno, ma per fare una bravata, per dimostrare che sono maturi per farlo, per dare sfogo al loro istinto, magari per dimostrare che sono in grado di farne una prima ed una seconda, battendo la resistenza e la capacità penetrativa degli altri, in una specie di gara a chi è il più bravo e più bullo.
Alla fine, l’essere sani e attivi diventa in questi casi un’arma a doppio taglio, che porta a una maggiore eiaculazione, a una maggiore dispersione del proprio seme.
Se lo fai con calma, con vera passione, con una ragazza che partecipa, che ti offre se stessa a livello di fluidi, di carezze e di scambi amorosi, e che ti trasmette tutta la sua energia magnetica e il suo calore, la sua carica erotica e spirituale, ne vieni fuori addirittura galvanizzato e rinforzato.
Una esercitazione a perdere e una conseguente caduta metabolica
Non è davvero il caso del rapporto mercenario, dove la prostituta cerca di farti venirte alla svelta, sullo stile del via-uno-e-dentro-il-prossimo.
Escono infatti dal suo appartamento distrutti e svuotati, ma non vogliono darlo a vedere.
Si è trattato di una perdita netta, senza alcuno scambio, senza alcun recupero di energia.
Chiaro che il loro metabolismo si è bloccato, con carenza di alimento per le cellule e contemporanea scarsità di pulizia delle stesse.
La caduta metabolica comporta sempre incremento ed accumulo di cellule morte non espulse, ovvero accumulo di detriti cellulari chiamati virus, che attraggono batteri a banchettare.
Acidificazione del sangue, auto-avvelenamento e produzione di muco gonorroico
Il risultato è l’acidificazione del sangue, da avvelenamento generale, e la produzione di muco gonorroico, nel quale vengono trovati i gonococchi di Neisser che stanno facendo il loro bravo lavoro di pulizia, per nome e conto del sistema immunitario.
Gonococchi che i ragazzi hanno imputato alla prostituta, ma che invece essi avevano comunque nel proprio sangue, in misura controllata e non patologica, anche prima del loro rapporto con essa.
Gonococchi che si sono sviluppati esponenzialmente dentro di loro, non certo per contagio, fenomeno inesistente che il vuduismo medico continua a riproporre a sproposito e per preconcetto, senza voler andare a fondo con metodologia razionale e scientifica.
La comodità di scaricare le proprie colpe sulla ragazza, o sul virus dormiente della stessa
Il fatto che i ragazzi siano andati tutti con quella donna significa che lei stava comunque bene, visto che una persona affetta da blenorragia, ha odore repellente e non è in grado nemmeno di sostenere un arrembaggio di gruppo.
Non risulta invece che i ragazzi siano stati scoraggiati dallo stato della donna, dal suo aspetto in generale e dal suo profumo corporale.
Il monattismo direbbe allora, con la solita demenza, che lei appariva in forma ma che albergava in sè il gonococco, come portatrice sana di virus dormiente ed infettivo.
Ogni umano è innocuo portatore di tutti i virus naturali e di tutti i batteri preziosi della sua specie.
Ma i biologi sanno che ognuno di noi è portatore di tutto lo spettro virale e batterico del mondo, senza per questo ammalarsi. E’ normalissimo avere tutti i virus e tutti i batteri umani in misura equilibrata.
Non è affatto normale bloccare il proprio metabolismo e diventare terreno adatto allo sviluppo delle patologie, qualunque sia il loro nome.
Non è normale invece cibarsi di carne ed imbottirsi di virus e batteri di altre razze
E non è normale nemmeno imbottirsi dei virus e dei batteri di altre specie (suini, bovini, volatili, pesci, ecc), che si ritrovano poi nelle sale sezionamento cadaveri prospicienti i reparti di oncologia (dove i ricercatori rilevano abbondanza di bacillus suipestifer e bacillus streptococcus bovis, salmonellosi
A e B da pollame e uova, e di altre cose del genere.
Ed è in quelle circostanze che scatta la malattia e che si accumulano i virus (morti e dunque inattivi) e si moltiplicano i batteri vivi (affamati, per nostra fortuna, del materiale virale stesso).
Nessun contagio ma tanto indebolimento e sviluppo autoctono del problema
In altre parole, se i ragazzi avessero indugiato con quella donna, stando a stretto e prolungato contatto intimo, ma senza venire, senza eiaculare, non sarebbe successo loro un bel niente.
L’estrema debolezza e lo stato di frustrazione fisica, non sono altro che il tipico tramortimento fisiologico che colpisce il maschio nel dopo-coito.
Nessun contagio dunque, ma tanto indebolimento, con attivazione autonoma interna della moltiplicazione gonococcica.
Gonococco amico prezioso, razionale e indispensabile, e non nemico da cacciare col farmaco
Non è stato il gonococco del buon Neisser a causare il fenomeno, bensì l’intasamento virale interno e l’accorrere delle forze di soccorso batterico, degli spazzini batterici, a causare la blenorragia.
Trovare alta presenza di gonococco negli essudati e nelle sostanze purulente è cosa normalissima, essendo quello il cibo specifico dei batteri.
Il contagio, vedi postulati di Koch, non discrimina tra maschi e femmine, e nemmeno tra fusti e mingherlini
Sarebbe stato interessante verificare poi perché mai 5 ragazzi sì e 5 no. Le motivazioni possono essere molteplici e tutte valide.
Può essere che i non colpiti non abbiano eiaculato, o abbiano eiaculato meno, essendo più deboli in partenza e subendo pertanto minore trauma e minore perdita energetica alla fine dell’operazione.
In ogni caso, il fatto che non tutto il gruppo si sia rivelato gonorreico è un’ennesima prova a sfavore dell’ipotesi contagio.
Koch, un monatto dotato di trasparenza e chiarezza, cose che i suoi odierni discepoli non conoscono nemmeno
Un contagio non discrimina tra maschi e femmine e nemmeno tra deboli e forti.
Se c’è discriminazione occorre cercare le cause altrove, nell’ipotesi tossicologica e nello stato del terreno in cui si è sviluppata (o non si è sviluppata affatto) la supposta infezione.
Robert Koch, pur essendo il maggior critico di Pasteur fuori di Francia, era monatto pure lui, ma almeno possedeva le doti della trasparenza, della precisione e della chiarezza, cose che i medici di oggi non sanno nemmeno cosa siano.
Siamo pieni di preziosi e divini streptococchi. Fanno parte della nostra dotazione interna.
Non possiamo dimenticare che tutti noi ospitiamo degli streptococchi in gola e nella flora intestinale, anche quando non abbiamo il mal di gola.
Trattasi di un batterio della famiglia dei lattobacilli.
Si attivano e si sviluppano quando c’è del muco da consumare.
Nello yogurt ci sono miliardi di streptobacilli, eppure non ci causano il mal di gola, se siamo sani.
Il batterio streptococco usa semplicemente gli essudati purulenti come cibo, come sua leccornia preferita.
La forza di proliferazione del batterio è straordinaria.
Quando c’è da banchettare, la sua forza di proliferazione è tremenda, straordinaria.
Finito il cibo, ringrazia e se ne torna tranquillo a soggiornare pacificamente nell’organismo, dopo aver mandato i suoi colleghi in sovrappiù a farsi una dormita eterna fuori dal corpo.
La stessa identica cosa succede coi gonococchi di Neisser e della blenorragia.
E qualcosa di molto simile avviene pure coi funghi della candidosi.
Quando c’è l’humus adatto, la tossiemia del sangue che si trasmette all’epidermide, essi proliferano.
Una questione di terreno di coltura e non certo di fattore batterico-virale.
Una lettera di una studentessa americana, fotocopia di quella inviatami da Gianfranco
La studentessa Peggy McKenny di Charleston, West Virginia, scrisse al dr T.C. Fry, direttore della Life Science Health School di Yorktown-Texas, chiedendo, ancora negli anni 80, quanto segue:
Se è vero come dice che le VD (malattie veneree) non sono contagiose, perché succede che quando uno va con qualcuno che ce l’ha si ammala della stessa malattia?
E’ difficile pensare che il morbillo non sia contagioso.
Come potrebbe un’epidemia diffondersi contemporaneamente tra gente che vive in posti diversi e che mangia pure in modo diverso?
Vorrei davvero crederle, ma ho bisogno di maggiori spiegazioni e giustificazioni per poterlo fare.
Oggi la scienza ha declassificato gonorrea e sifilide dal settore malattie contagiose
La risposta di Fry non si fece attendere.
Tieni presente, cara Peggy, che le VD, o Venereal Disease (malattie veneree) non si chiamano più sifilide e gonorrea.
La sifilide non viene più imputata alle spirochete, ed anche i gonococchi sono stati esentati da responsabilità nella gonorrea.
Oggi, quando si parla di VD, le malattie di moda sono l’herpes e la NGU (non-gonococcal urethritis).
Le famose ricerche del dr Noguchi al Rockefeller Institute, segretate perché scomode
Il dr Noguchi dell’Istituto Rockefeller, era il più celebrato ed osannato ricercatore dei suoi tempi, in fatto di malattie veneree.
Ma le sue scoperte non venivano rivelate al mondo, perché contraddicevano certe convinzioni fallaci della gente (fallaci, ma utili al sistema).
Egli scoprì ad esempio che:
- 1) Le spirochete sono presenti soltanto nel 75% dei casi di sifilide, e non nel 100% come dovrebbe essere se fosse davvero il virus Treponema Pallidum a causare la malattia.
- 2) Le spirochete non causavano alcuna infezione in centinaia di soggetti maschi sottoposti a continui esperimenti
Sono noti poi gli esperimenti condotti ripetutamente e a più riprese dagli anni della prima guerra mondiale in avanti presso la US Navy (marina statunitense), con gruppi di marinai volontari che si prestavano a rapporti non protetti con ragazze affette da sifilide conclamata, senza mai ricevere alcun contagio.
Tutte le uretriti non-gonococciche e tutti i tipi di herpes guariti in pochi giorni senza farmaci
Cosa dire poi della innocuità assoluta di tutti i casi di sifilide cronica, di uretrite non-gonococcica e dei vari tipi di herpes, che vengono regolarmente guariti in pochi giorni col semplice digiuno ad acqua distillata, senza alcun farmaco, senza alcuna penicillina, alcun bismuto, alcun arsenobenzolo ed alcun mercurio?
Cosa succede mai a tali virulenze contagiose, a tali germi terribili o a tali virus sconvolgenti?
Già questo fatto da solo è una prova lampante della truffa ideologica e della scemenza assoluta di tutta l’ideologia medica sull’argomento contagio.
La paura è strumento fondamentale nell’arsenale medico.
La sifilide non è altro che uno dei tanti crimini della medicina.
Non c’è nessuna motivazione per la medicina, di privarsi dei preziosi meccanismi della paura.
Sarebbe come darsi la zappa sui propri piedi.
Sono questi i meccanismi che legano la gente, i consumatori, a venire da lei cheti-cheti, spaventati a morte, inginocchiati e con le mani giunte, come se fosse una chiesa dispensatrice di miracoli ed anche di più.
Herbert Shelton era molto chiaro, come suo solito: La sifilide è una creazione medica, oppure, diciamolo meglio, è uno dei tanti crimini della medicina.
CDC o meglio CTM, Centro Terroristico Mondiale, prostituto fidato di Big Pharma, trasformatore di benettie utili e purificatrici in malattie orribili e contagiose
Il Centro di Controllo Malattie, o CDC, o meglio CTM (Centro Terroristico Mondiale), è in realtà lo strumento operativo delle industrie medico-farmaceutiche, il fidato prostituto di Big Pharma.
Ci sono 700 mila isterotomie eseguite sulle donne annualmente in USA, che autorizzerebbero a credere che le escrescenze uterine sarebbero contagiose.
E c’è pure un milione di casi di cancro diagnosticati, che autorizzerebbero a pensare pure al contagio di massa.
Invece non è così. Tutte le malattie citate, ma anche le altre, derivano sempre da avvelenamento sistematico del sangue, ovvero da tossiemia.
Niente ideologie e svolazzi fantasiosi, ma solo scienza al 100 percento
Questa non è ideologia igienistica, campata in aria, ma scienza dimostrata al 100% dai fatti.
C’è la prova inequivocabile che il digiuno e il vivere sano successivo rendono la gente immune da tutte le cosiddette infezioni.
Non servono altre prove.
La medicina, al contrario, non è in grado di provare il contagio in alcun modo, visto che si tratta di un puro concetto fattucchieri stico che non dovrebbe mai entrare in una parlata scientifica, e che squalifica e ridicolizza persino chi lo menziona e lo sostiene.
La truffa del morbillo
Il morbillo non è contagioso.
Se prendiamo dei bambini allevati in modo corretto, cioè igienicamente, senza le porcherie del latte bovino e degli omogeneizzati, e li piazziamo mescolati con altri bambini infetti (che in realtà non sono infetti ma solo intossicati), non succede un bel niente e non si ammalano di morbillo.
La sola cosa contagiosa è la paura ingenerata da secoli di bombardamenti terroristici da quell’area della medicina derivata direttamente dai sacerdoti e dagli esorcisti medievali, che vedevano in ogni malattia la presenxza dei diavoli e degli spiriti maligni, ed interpretavano ogni affezione sessuale col metro della punizione divina.
Il Sistema Immunitario, implacabile accusatore dei medici
Tutte le malattie che producono essudati purulenti, incluso dunque tutte le forme di herpes labiali o genitali, di herpes zoster e di malattie infantili cosiddette contagiose, non sono altro che azioni ripulitrici del corpo stesso, ovvero autentiche crisi eliminative, manovrate in modo opportuno ed intelligente dal Sistema Immunitario, vale a dire dal più micidiale e implacabile accusatore della medicina, e non certo dalle sciocchezze che i monatti continuano a seminare nel loro turpe mercato del contagio.
Ogni cellula umana possiede al suo interno il suo becchino distruttore, chiamato lisozoma.
I virologi, quando fanno seriamente il loro mestiere, conoscono la situazione vera.
I virologi sanno troppo bene che non esiste al mondo un virus vivo.
Quando la cellula muore, dimostra intelligenza perfetta, avendo al suo interno il potente enzima distruttore chiamato lisozoma.
E’ lui che pensa a disintegrarla per sempre. E’ lui il bravo becchino che la sistema per le feste.
I virus non si sviluppano, non si nasconono, non vegliano, non dormono e, se davvero vogliamo che sognino, si sogneranno solo di essere lasciati in pace.
I virologi hanno ben presente dunque come stanno le cose.
Infettologi ed immunologi, ovvero gli scienziati dell’assurdo e del niente.
I virus dell’herpes, come tutti gli altri virus, ovvero folletti bau-bau e parassiti immaginari.
Quando dicono e scrivono strafalcioni, non sono più osservatori scientifici ma filosofi del cacchio, che si avventurano in ipotesi strampalate dettate dalla fantasia e dalla venalità del sistema che li sovvenziona e li spinge a dire le cose che il sistema medesimo vuole e desidera.
Un sistema che li vuole e li pretende infettologi ed immunologi, cioè scienziati e ricercatori del niente, del fasullo, del fantasma.
I virus, incluso ovviamente tutti gli Herpes Simplex I e II, Non-Simples III e IV, non sono altro che dei folletti e dei bau-bau inventati dalla giocherellona e sperticata fantasia medica.
La loro giusta definizione è quella di essere dei parassiti immaginari.
I vaccini invece non sono parto della fantasia, ma oggetti concreti ed appestanti.
Merce superproduttiva per pecorelle disorientate e ansiose che fanno Beeh-beeh-beeh.
I vaccini? No quelli no, non sono affatto immaginari, ma terribilmente concreti ed appestanti.
Quelli sono beni economici che producono miliardi e coinvolgono un apparato propagandistico strabiliante, in grado di imporre il suo verbo e i suoi diktat a un mondo intero fatto non di uomini razionali e pensanti, ma di tante pecorelle disorientate, che fanno un sospiro e poi recitano a memoria la loro parte, prendendo i loro bambini, portandoli alle USL, obbedendo a Fazio e compagni, e facendo Beeh, Beeh, Beeh.
Essi diventano mezzi e strumenti del sistema.
Il dogma dell’infallibilità del papa
Prova tu a dire a un prete cattolico che il concetto dell’infallibilità del papa è una burla, essendo egli un uomo come tutti gli altri, dotato di organi che digeriscono, di apparati che orinano e defecano, di testa che può pensare bene e pensare male.
Ti dirà che il papa è infallibile e basta.
Il dogma è quello.
Erano infallibili anche i papi Borgia, ed anche i papi che mandarono al rogo i Savonarola e i Giordano Bruno, i papi che condannarono Galileo Galilei pretendendo che il Sole girasse intorno alla Terra, e pure i papi dei lunghi secoli bui dell’Inquisizione.
Il contagio è la stessa cosa. Dogma è dogma. Verità indimostrata, ma sempre verità, promulgata dalla Santa Chiesa di Atlanta, la rockefelleriana CDC
Non serve parlare troppo.
Dogma è dogma. Mistero della fede e della trinità Rockefeller-Clinton-Soros.
Il contagio non si discute. Esiste e basta.
Lo scienziato libero e trasparente sa invece che l’unica infezione contagiosa sono le pessime abitudini della gente ad ammalare i propri bambini e ad ammalare se stessa con pratiche di alimentazione e di vita da far rabbrividire.
Il vero contagio è l’imbecillità umana di pensare male
Il contagio peggiore è quello di chi si mette in bocca dei pezzi di cadavere contaminato dalla paura e dalla sofferenza di quell’anima staccata violentemente e controvoglia dal suo corpo, e che continua ad aleggiare in quella sostanza.
Il contagio è l’imbecillità di pensare che abbiamo un corpo adatto a mangiare impunemente di tutto.
Il contagio è l’imbecillità di ritenere che ogni cosa inadatta alla costituzione umana sia in grado di essere assimilata e di offrire al corpo stesso delle calorie libere da costi e conseguenze.
Il vero contagio è l’imbecillità di non capire che esistono solo 3 cose che possono transitare nelle nostre labbra senza procurarci rovina e malattia
Il contagio è l’imbecillità di non capire che nelle nostre labbra ci sono soltanto tre cose che possono transitare in modo costruttivo ed innocuo, e che esse sono precisamente l’aria fresca e pura, l’acqua leggera in dosi limitate, e frutta a valanga, da mattina a sera, con una moderata presenza di vegetali crudi.
Il contagio è l’imbecillità di credere che tutto quanto proviene da un ministero o da un ente americano sia baciato dalla verità e dalla scienza, e non corrotto da vili manovre truffaldine.
L’urgente necessità medica di correre ai ripari, pena il crollo disastroso della baracca medica
Alla fine, scartate la blenorragia e la sifilide come malattie veneree contagiose, era rimasto in piedi il solo herpes simplex, soprattutto quello genitale, che poi è sempre lo stesso, a parte la diversa dislocazione.
Tale situazione non poteva continuare.
Persi i fondi per il cancro, essendo fallite ad una ad una tutte le ricerche e tutte le terapie, perse le paure contagianti, esorcizzate con sistemi extra-medicali tipo profilattici e scafandri, bisognava correre urgentemente ai ripari.
La doppia invenzione dell’AIDS e del Papilloma Virus (PV)
Una prima mossa riparatoria fu la trovata fantasmagorica dell’AIDS, formidabile operazione di alto mercantilismo-medicale, condotta dalla CDC e dalla CIA, che si rivelò però sbilanciata verso i maschi.
Dopo mesi e anni di studio e di confabulazioni, si trovò, ed è storia recente, il sistema per inchiodare anche le sante e le Maddalene, le bambine e le signore, insomma il sesso debole nell’assieme.
Dubito che alla CDC si impieghino molte donne, se non ai centralini e nei salotti riservati alle pubbliche relazioni.
Arrivò il Papilloma Virus (PV), oscurato temporaneamente dall’emergenza suina.
Non servivano grandi pianificazioni e grandi strategie.
Esistevano già le verruchette, insignificanti ed innocue imperfezioni dell’epidermide, ma assai diffuse tra le genti.
Bastava demonizzarle al meglio, coinvolgere qualche altro tipo di cadavere resuscitandolo dalla tomba generale dei virus, e il gioco era fatto.
Le grandi manovre della Glaxo-Smith-Kline
Chi si mosse più in fretta delle altre fu la Glaxo-Smith-Kline, la dinamica azienda inglese dalla lunga mano, regina di tutte le maggiori corruzioni virali-vaccinali sul pianeta, dispensatrice in passato di ordigni ammonitori e di mazzette miliardarie, ed oggi elargitrice di regali, viaggi e soldini, in cambio di ricette compiacenti da parte dei camici bianchi, come dimostrato nel 2004 dai quasi 5000 indagati in Italia da parte della procura di Verona.
D’altra parte, se 10 vaccini contro il Papilloma sono già pronti per dare una sistemata alle donne di tutte le età, partendo dalle ragazzine delle elementari, ed altri 30 vaccini di tipo diverso, contro le varie conformazioni del PV, stanno per essere sfornati dagli stabilimenti di Oltre-Manica, ci si deve pure preoccupare di piazzare queste nuove perle attraverso il marketing. Sarebbe strano che così non fosse.
Siamo tornati ai tempi di Belzebù, altro che Magna Charta
Insomma, più che i tempi di Pasteur, siamo tornati ai tempi di Belzebù e dei filistei dell’Antico Testamento, altro che navette spaziali e computer, altro che pacificazione tra i popoli ed emancipazione della donna, altro che Magna Charta e diritti dell’uomo.
Siamo ai tempi della Glaxo-Charta, della Bayer-Charta, della Novartis-Charta e della Pfizer-Charta, siamo ai tempi del Codex Alimentarius.
L’herpes e la propaganda congiunta tra medicina e religione.
Tornando all’herpes, esso non è altro che materiale della propaganda congiunta tra medicina e religione.
L’erpes, genitale e non-genitale, è una indispensabile espulsione di rifiuti tossici ineliminati, chiamati detriti cellulari, attraverso piccole lesioni logiche in zona genitale.
Se ti capita in bocca non esiste alcun peccato ed alcun diavolo.
Se succede invece negli organi intimi, interviene satana e il divino arrabbiato.
Materiale da esorcisti e da falsi profeti, da bonificatori spirituali delle leghe evangeliche giudaiche ed ebraiche.
Se il Sistema Immunitario potesse solo parlare, ne sentiremmo delle belle
I medici etichettano tutte le crisi eliminative umane con la dicitura pericolo e col classico teschio, e le provano tutte per sopprimere tale terrificante emergenza coi farmaci, o di prevenirla mediante vaccini.
In quel modo riescono soltanto a scassare la vitalità del corpo al punto che esso non può più continuare nel suo lavoro di detossificazione.
Se solo il sistema immunitario avesse una voce e potesse farsi sentire con un megafono, ne sentiremmo delle belle:
Medico coglione, smettila di fare cazzate.
Terapista del cacchio, va a farti le pugnette da qualche altra parte.
Vaccinatore monatto, piantati nel tuo sedere tutte le siringhe e le porcherie che vuoi, ma lascia stare i bambini innocenti e le donne incinte ed anche i malati, già così deboli e sofferenti.
Smettila di interrompere il mio prezioso lavoro di auto-pulizia interna.
Finiscila di mettere a repentaglio la vita del mio protetto.
Stai bene? Non andare dal medico e dal vaccinatore.
Stai male? Non andare dal medico e dal vaccinatore.
Non dimentichiamo il grande Robert Mendelsohn, il più celebre pediatra della storia medica, che era convinto vaccinatore, e che osservò coi suoi occhi lo sfacelo delle antipolio, con decine di bambini infettati dagli stessi sieri (vedi in proposito la stessa testimonianza del dr Jonas Salk, nel settembre 1977), e lo sfacelo della antinfluenzale-suina del 1976, con 565 casi di paralisi Guillam-Barre tra i vaccinati, e con 30 morti immediate di persone sane dopo la vaccinazione, rimaste senza alcuna spiegazione.
Fu in forza di questo che sviluppò il suo noto teorema, applicabile a grandi e piccini: Stai bene? Non andare dal medico, ti ammalerebbe. Stai male? Non andarci, ti aggraverebbe. Ci sei andato? Prendi nota di ogni sua istruzione. Poi, tornato a casa, fa esattamente l’opposto di quanto ti ha detto, e solo così ti potrai salvare.
Il dr Steenblock e l’herpes genitalis
Uno dei grandi curatori americani dell’herpes zoster è il dottor David Steenblock.
La storia è raccontata sul volume Herpes Genitalis, di Herbert Shelton, T.C. Fry e Susan Hazard, Life Science Publishers -Austin-Texas.
Descrive l’herpes come un virus che si insinua in bocca e ti mette in dolorose e penose condizioni, e che ti apporta uno stato febbrile non appena l’esantema, o l’eruzione rossastra, comincia ad apparire.
Entro 3 o 4 giorni, le vescichette si trasformano in pustole e la scomparsa avviene in 10-14 giorni.
Spesso sopravviene una dolorosa neuralgia che può perseverare per anni ed anni.
Il dr Steenblock attua una terapia d’urto che fa scomparire il tutto in 3 giorni.
Qual è il suo miracoloso segreto? Alte dosi di vitamina C sintetica più iniezioni di adenosina e di B12.
Una cura risolvente anti-herpes a base di vitamina C sintetica. Tre giorni e tutto passa.
La vitamina C, in mega-dosi da 20 grammi, deve essere iniettata per via indovenosa, perché presa oralmente a questi livelli, irriterebbe il tratto gastrointestinale, e deve essere accompagnata da pasticche di calcio inorganico (onde evitare che la C sintetica rubi calcio al corpo causandogli osteoporosi, dolori alle giunture e crampi alle gambe).
Nessun dubbio che il trattamento di Steenblock fa scomparire l’affezione etichettata herpes in 3 giorni, ed anche il raffreddore e la febbre che l’accompagnano.
La supertossica vitamina C sintetica che mette al tappeto il sistema immunitario
La vitamina C sintetica è sempre tossica all’interno del corpo. Iniettata, agisce come una vera droga.
Il corpo è incapace di metabolizzarla nemmeno nelle quantità minime. Figurarsi 20 grammi, che richiederebbero 2 anni di tempo di lavoro assimilativo.
Cosa succede dunque realmente al corpo?
L’iniezione di vitamina C manda al tappeto il sistema immunitario, mentre il corpo lotta da solo per sminare l’ordigno ascorbico, tossico ed acidificante, introdotto dal medico. Per fare questo, ruba prezioso minerale calcio-organico al sistema osseo al fine di neutralizzare urgentemente l’acidità.
Per forza che, in questa fase, il corpo ed il suo sistema immunitario non hanno l’energia per fare e completare il loro lavoro espulsivo.
Per forza che l’eruzione dell’herpes si interrompe, e la tosse, il raffreddore, la febbre e quant’altro si risolvono.
Vantarsi di guarire una persona mentre la si sta danneggiando di più
Si è solo trattato di un grosso imbroglio.
Il dr Steenblock non dovrebbe vantarsi di queste sue guarigioni, ma solo vergognarsi profondamente, è il commento del dr Shelton.
Il problema è che la sua ignoranza in fatto di fisiologia, lo porta a credere di aver guarito il malato.
La persona trattata in quel modo, resta malata più di prima, ed alla prima occasione (se riesce a riprendersi e non defunge nel frattempo), torna a sviluppare un’altra crisi assai più fastidiosa e pesante di prima.
Non esiste una singola malattia contagiosa, se non quella di voler sfruttare il prossimo anziché amarlo e rispettarlo. Le operazioni demenziali al prepuzio ed alla clitoride.
Per concludere non esistono malattie veneree contagiose (e nemmeno malattie contagiose in genere), ma soltanto stupidità e follia contagiosa, e contagiosa voglia di fare dei soldi alle spalle dell’ignoranza e della miseria umana, mediante cure micidiali, vaccini ultra-inutili, ultra-dannosi ed ultra-pericolosi, e tramite mascherine, profilattici, creme e scafandri.
Oppure tramite operazioni ancora più demenziali come il taglio del prepuzio operato dalla follia ebraica, e le torture inflitte al clitoride femminile da medici e praticoni assassini in diverse regioni africane.
Come dire il trionfo della più vile aberrazione, della arroganza, del protagonismo, della crudeltà contro gli innocenti e le innocenti, dell’insulto alla Natura ed alla Creazione.
Nessun invito a comportamenti libertini
Siccome siamo tornati in epoca premedioevale, con monatti e untori in circolazione, con preti e simil-preti resuscitati dalle ceneri dell’Inquisizione, tengo a precisare che questa è una tesina scientifica sul sesso e sul contagio.
Non è insomma un invito a comportamenti libertini, o un inno allo schiavazzare a destra e a manca, come qualcuno ha avuto l’ardire e la demenza di ipotizzare nei giorni scorsi, con riferimento a qualche battuta o qualche termine estrapolato qua e là con l’ossessione dei peggiori inquisitori accecati dal bigottismo e dalle fobie sessuo-religiose.
Mille modi di farlo o non farlo, tutti ugualmente rispettabili, a condizioni che non esista violenza e sopraffazione, odio e crudeltà
Tanto più che tutti siamo diversi.
C’è chi ama farlo 3 volte al giorno con 3 persone diverse, chi 3 volte all’anno, e chi mai.
Chi lo fa con la propria moglie o la propria findanzata o amica, chi con 5 mogli e 5 amiche, chi da solo o in gruppo.
Esiste pure chi non lo fa per niente sublimando, incanalando le energie verso ammirevoli e costruttive attività sociali e spirituali, sportive ed economiche, ed è degno del massimo rispetto.
Libertà e senso di responsabilità per tutti
Ognuno è padrone della propria vita, e può farne quello che vuole, entro i limiti della decenza, della salute, della non interferenza e della non crudeltà verso gli altri, ed anche della legge.
La libertà non può mai essere disgiunta dal senso di responsabilità, e soprattutto dall’amore verso se stessi, verso gli altri e verso il Creatore che è superiore a tutte le meschinità e le piccolezze delle religioni terrene.
Anche per i camosci delle Alpi si tratta di fattore tossico-carenziale e non epidemico
Tornando ai camosci delle Alpi, non si tratta sicuramente di contagio, perché il discorso riguarda pure gli animali.
Bisognerebbe vedere piuttosto le loro condizioni di vita e di alimentazione.
Le loro disponibilità di cibo nell’arco dell’anno e il loro stato mentale-emozionale, disturbato da qualcosa che mi sfugge o che non conosco, non esclusi i cacciatori di frodo e i colpi laceranti e sconvolgenti delle loro doppiette.
O il fatto di essere costretti a rifugiarsi tra i dirupi per la crescente invadenza dell’uomo nelle loro zone pedemontane, che permettevano loro nei tempi andati di svernare e trovare abbondanza di cibo.
Insomma, in parallelo alle considerazioni fatte per l’uomo, un problema di tipo carenziale o tossicologico, e non certo epidemico, sorto in mezzo alla comunità animale dei camosci di una determinata regione.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)