Preoccupazioni e stress emotivo
La Laura mi ha chiamato ieri da Roma, tre mesi dopo il suo primo contatto (vedi tesina Una vegetariana alle prime armi).
Risolti i problemi della lingua che brucia con l’ananas e i gonfiori intestinali.
In linea generale ha fatto dei progressi ed è felice della strada intrapresa.
Due cose però le stanno causando preoccupazione e stress emotivo.
La prima è la tiroide con qualche valore alterato, e la seconda è l’herpes vaginale.
Un mondo moderno fatto di stressors e di constipators
Ho già detto che il primo nemico da combattere è lo stress, e che a ruota viene la costipazione.
Chiunque al mondo ti induca con pensieri, parole e opere, in situazione di stress, deve essere considerato uno stressor, un emerito rompiballe, una persona dannosa verso il singolo e verso la comunità, in quanto lo stress è il primo produttore di malattie al mondo.
Ognuno faccia il suo esame di coscienza, e si collochi nella sua appropriata casella.
Chiunque poi ti induca con pubblicità o disinformazione, con pseudoscienza o cattivo esempio, a mangiar male e a bere peggio, è da considerare un constipator, cioè un emerito scassa-fisico, una persona dannosa verso il singolo e verso la comunità.
Un mondo moderno fatto di supplementators
Nella classifica dei cattivi non possiamo non elencare gli amici del corrotto Linus Pauling.
Ho scritto una tesina su questo vecchietto americano pieno di Nobel e di riconoscimenti, come tutti coloro che si vendono al sistema.
Ne sono seguiti 100 dibattiti sui quali non ho voluto intervenire.
Gente scandalizzata, per aver demonizzato in qualche modo l’inventore e il profeta massimo delle megadosi di vitamina C, di quelle megadosi che avrebbero salvato il pianeta dallo scorbuto di massa.
In Italia pare che siamo ancora inguaribilmente all’età della pietra in termini di scienza dell’alimentazione.
Esiste gente che vede la frutta e la verdura cruda solo col binocolo.
L’eccesso risultante di grassi-proteine-zuccheri non viene mai risolto dai supplementi.
D’accordo che esiste gente priva di vitamine, gente che si riempie di pane bianco e riso sbramato, di cadaveri e di merendine, di vegetali in scatola, di cocacola e caffè.
D’accordo che esiste gente che vede la frutta e la verdura cruda col binocolo.
E’ giusto che queste persone prendano delle vitamine sintetiche e degli integratori minerali?
La risposta purtroppo non può che essere negativa.
Le disgrazie nutrizionali delle diete assurde risultano da eccesso di grassi, eccesso di proteine, eccesso di zuccheri.
Nessun supplemento al mondo sarà mai in grado di proteggere la gente da questo tipo di disastri alimentari.
Gli sconsiderati consumatori di vitamina C sintetica non amano se stessi
Quanto alle mega-dosi di vitamina C, tipiche della filosofia paulinghiana, siamo ai livelli della pura demenza umana.
Se una persona si alimenta con abbondante frutta e verdura crude, può metter vicino 500 mg di vitamina C al giorno, quota ottimale (e non criminalmente bassa e diseducativa come indicato dalla FDA, con 40-60 mg/giorno).
Gli sconsiderati clienti delle vitamine sintetiche usano contrastare il raffreddore con 10-20000 milligrammi di vitamina C al giorno.
La scienza biochimica ha bocciato con chiarezza le vitamine di sintesi e gli integratori minerali.
L’esperimento di Cambridge ha confermato inequivocabilmente le stesse cose.
La biochimica insegna che le vitamine e i minerali funzionano nel corpo umano, in modo assai simile a come fanno le candele in un motore di automobile.
Servono 4 candele vere, una per cilindro, e non certo 20 o 100 candele fasulle, per far scattare la scintilla e mantenere il motore in funzione.
Il maxi-esperimento di Cambridge2000 ha dimostrato come per combattere i due maggiori killer mondiali, ovvero le cardiopatie e il cancro, e tutte le malattie intermedie, serve 6 volte più vitamina C naturale e vitamina E naturale (associate), sottolinenando l’inutilità totale e la dannosità estrema delle rispettive controparti sintetiche.
Da lì è nata la famosa formula five-per-day, dei 5 pasti-sazianti minimi di sola frutta al giorno.
Liebig e la legge del componente minimo
Il grande Gustav Liebig (1803-1873), che istituì a Giessen in Germania uno dei più grossi laboratori chimici d’Europa, ha insegnato al mondo la legge del minimo, dimostrando come le sostanze vengano assorbite ed assimilate in rapporto al componente minoritario dei composti.
In pratica, le megadosi non sono altro che un mega-avvelenamento che, a non troppo lungo andare, si finisce per pagare molto caro.
I micidiali danni della vitamina C sintetica
- 1) Distruzione a livello cellulare dei globuli rossi.
- 2) Irritazione delle mucose intestinali.
- 3) Formazione di calcoli in diverse parti del corpo.
- 4) Gravi interferenze con l’assorbimento del ferro, del rame, del calcio-fosforo e della vitamina A.
- 5) Gravi interferenze con il sistema ghiandolare e con il buon funzionamento del sistema cerebro-spinale.
- 6) Causatrice di infertilità e di morte improvvisa dei feti.
- 7) Causatrice di crisi diabetiche.
- 8) Causatrice, paradossalmente, di scorbuto, in quanto la vitamina C sintetica finisce per ostacolare e cacciare quel po’ di vitamina C naturale che serve a far sopravvivere ascorbicamente il corpo dei disgraziati assuntori di veleno-C sintetico.
- 9) Causatrice di dipendenza e di conseguenti crisi depressive di astinenza.
I micronutrienti sintetici sono sempre droga e mai nutrimento
Per la cronaca, con le altre vitamine la musica non cambia affatto.
A tutte le dosi, le vitamine sintetiche agiscono come veleni eccitanti al pari del caffè e del the, dando l’illusione di potenziare la gente, ma disastrandola internamente.
A megadosi poi, la niacina B3 danneggia pesantemente il fegato, il pancreas (elevando la glicemia nel sangue), e l’intestino (vedi dolori addominali), e incrementando gli acidi urici.
Le megadosi di E producono colesterolo nel sangue, sbalzi nei trigliceridi e nell’omocisteina, crescite tumorali ai polmoni, mancata assimilazione intestinale di vitamina A e di ferro, problemi di stomaco, disturbi gravi alla tiroide, e danni muscolari.
In pratica, ogni scienziato serio conosce oggi un fatto fondamentale.
La nutrizione è un conto, e la drogatura è un altro paio di maniche.
I micronutrienti sintetici, mancando del bilanciamento e della vitalità tipici dei micronutrienti naturali, agiscono in tutto e per tutto come droghe e mai come nutrimento.
Una corposa farfalla chiamata tiroide
La tiroide, situata nella parte bassa del collo, sotto la laringe, grazie ai suoi due lobi laterali, connessi da trecce di tessuto, ha l’aspetto di una corposa farfalla.
Un’abbondante quantità di sangue, stimata in oltre un litro per ora, passa in continuazione attraverso questa piccola centrale elettrica di 25-30 grammi di peso, che provvede a sintetizzare i suoi ormoni intrisi di iodina, a filtrare, monitorare, depurare ed ormonizzare il sangue.
Il suo compito è strettamente legato alle più importanti funzioni vitali, come il ritmo metabolico, la crescita, la calcio-regolazione (tramite il suo ormone calcitonina), il ritmo di ossidazione cellulare, la termoregolazione, l’attività psichica.
L’equilibrio globale porta alla normalizzazione tiroidea
La disfunzione o l’anormalità di questo piccolo ma nobile organo può provocare gravi disturbi, specialmente nelle facoltà intellettuali.
Una ridotta attività della tiroide (ipotiroidismo) può portare a diverse forme di apatia e di ottundimento che sfociano nel cretinismo.
Un eccesso di funzione tiroidea porta a instabilità, ansia e depressione, fino al morbo di Basedow (gozzo, occhi sporgenti).
Quando si passa però da queste considerazioni generali ai numeretti, alle tabelle ormonali, allora cominciano i problemi, le ansie e le incomprensioni.
La torre di Babele dei valori di riferimento
Occorre infatti sottolineare alcune cose importanti.
Ad esempio, che le tabelle minime e massime dei valori TSH, FT4 ed FT3 variano a seconda delle fonti mediche, e vengono usati pure parametri diversi, non si sa bene se per confondere e imbrogliare ancora di più le donne.
Donne che imparano a memoria numeri e numeretti, ma mai l’unità di misura che a volte viene data in ng/dL (nanogrammi per decilitro, dove un nanogrammo vale un miliardesimo di grammo), altre in pg/mL (picogrammi per millilitro, dove un picogrammo vale un miliardesimo di milligrammo), altre ancora in micro U.I. per mL, ovvero micro unità internazionali per millilitro.
Una vera torre di Babele.
La variabilità e la relatività delle rilevazioni strumentali
C’è poi da dire che i valori rilevati, anche se depurati di queste incostanti, variano secondo gli individui sulla base dei fattori caratteriali e costituzionali che non sempre e non necessariamente sono di tipo patologico.
Senza scordare che i valori rilevati variano a seconda dell’ora del giorno, a seconda della fase lunare, a seconda della stagione, a seconda della dieta in corso, e a seconda dell’umore di una persona nel momento in cui si fa la verifica strumentale.
Le diversità dei valori lasciano ampi margini di interpretazione personale
Se per il TSH (thyroid stimulating hormone) prodotto dalla ghiandola pituitaria o ipofisi (che sta nel cervello), e che agisce sul rispettivo recettore TSHr della tiroide, i valori minimo-max di riferimento sono abbastanza univoci (qualche fonte parla di 0.3-2.5, qualche altra di 0.27-4.20, e qualche altra di 0.27-4.50), per la FT4 (free tryroid tetraiodothyronine) e la FT3 (free thyroid thriodothyronine) le variazioni sono davvero paradossali.
Il manuale Nuovo Roversi di diagnostica e terapia parla di 2.3-5.8 pg/mL (per la FT3), che è più affidabile indice per la determinazione dell’ipertiroidismo, e di 6-16 pg/mL (per la FT4), che è più affidabile indice per la determinazione dell’ipotiroidismo.
Altri autori propongono il min-max FT3 a 2.8-7.1 e il minimo-max FT4 a 11.5-24.5, altri ancora l’FT3 1.82-4.62 e l’FT4 a 9.3-17.1.
Una specie di abracadabra che lascia margini notevoli di interpretazione personale.
Le uniche strade terapeutiche rimangono quelle del riequilibrio nutrizionale-funzionale
Questo sta a significare che, come osservato dal dr Max Bircher-Benner e confermato da Herbert Shelton, nel corso di 40 anni di carriera terapeutica, le uniche terapie possibili sono quelle del riequilibrio nutrizionale-funzionale, e non quelle delle correzioni ormonali.
Tanto più che il sistema ghiandolare non funziona per singole ghiandole ma opera in sinergia e correlazione.
Una vera e propria bocciatura in tronco di ogni intervento ormonale.
Il clamoroso errore delle terapie e degli interventi ormonali
I valori che una persona rileva agli esami sono quelli che, in quel momento specifico e particolare, il suo sistema immunitario ha stabilito, in stretto rapporto con tutte le altre condizioni dell’organismo.
Il solito discorso del sintomo.
I valori giusti o sballati della tiroide, in un dato momento, sono il sintomo di situazioni giuste o sbagliate che stanno a monte, nell’alimentazione e negli stili di vita del soggetto, oltre che nella congiuntura stagionale ed esistenziale che sta sperimentando.
Ancora una volta si comprende quanto sbagliato e sciocco sia intervenire ormonalmente, o ancor peggio chirurgicamente su una qualsiasi ghiandola individuale.
Anche perché l’errore e la disfunzione non stanno mai nella ghiandola presa di mira, ma altrove.
Gli ormoni liberi FT4 ed FT3 regolano il tiraggio della nostra stufa
Guardando il fenomeno da un’altra angolazione, è il colesterolo più basso, in fase migliorativa della dieta passata da alto-proteica (carni-formaggi-cibi concentrati) a basso-proteica (vegana-crudista), a far aumentare intelligentemente l’attività della tiroide, spingendola a produrre più ormone e a bruciare più ossigeno.
E’ da questo che si deduce la particolare importanza degli ormoni tiroidei liberi L-tiroxina FT4 e
L-tiroxina FT3, i quali sono l’indice più fedele dello stato funzionale tiroideo, rappresentando la quota ormonale metabolicamente attiva, cioè quella che conta davvero.
Sono loro che regolano il tiraggio, il ritmo vitale, il consumo di ossigeno nelle nostre cellule.
L’umanità è come un grande bosco in fiamme, a combustione lenta e regolata
Più ormone arriva e più calorie bruciamo nel forno, e più si abbassa nel contempo la materia grassa combusta (colesterolo, trigliceridi e omocisteina).
Più ormone arriva e più forte arde la fiamma nei 3000-30.000 mitocondri, o microforni cellulari, che stanno racchiusi in modo miracoloso e sbalorditivo in ciasuno dei nostri 75 trilioni di cellule, che fanno di noi creature viventi che ardono.
Creature che si carbonizzano al pari di un bosco in fiamme, ma a un ritmo controllato e regolato.
Una vita equivale dunque a un incendio boschivo che non si consuma nel giro di poche notti, ma nel giro di 150 anni, per chi si comporta a regola d’arte e per chi è assistito da un pizzico di fortuna.
Le gravi preoccupazioni della Laura.
Le miserie e le incompetenze dei massimi cervelli medici sono eclatanti.
La Laura era preoccupata al telefono.
Un cretino qualsiasi (magari illustre e chiarissimo luminare, magari in corsa per il Nobel), che si qualifica endocrinologo di razza divina, in forza di un pezzo di carta rilasciata da una qualsiasi università, e in forza di anni da esperto-in-esperienze-sbagliate, l’ha spaventata a morte, ed è soprattutto per questo che lo chiamo qui cretino.
Il solito terrorismo assurdo della malattia ereditaria ed inguaribile
Con tanto di camice autoritario e di prosopopea, ha preso in considerazione che pure la madre di Laura ha problemi di tiroide, per cui sta già prendendo Eutirox.
E ha inoltre rilevato che dai controlli di gennaio 2009, dove i valori erano TSH 2.63, FT3 3.87 e FT4 1.35, si è passati ai valori di marzo 2010, dove i valori sono TSH 2.00, FT3 2.89 e FT4 1.18, per cui si dovrà ricorrere presto a delle correzioni ormonali, visto il fuori-norma perdurante dell’FT4.
Non ce l’ho affatto contro l’endocrinologo singolo, ma con la medicina nell’assieme
Chiedo venia al luminare per la parola cretino, che non userei nemmeno contro il gatto.
So benissimo quanto studio e quanta fatica stiano dietro ogni certificato di laurea, e dietro ogni onorata carriera sanitaria.
So benissimo che ha fatto il suo dovere ufficiale, seguendo alla lettera i criteri e i metodi standard.
Ma, gli chiedo umilmente, è davvero così difficile liberarsi degli orpelli e degli schemi farraginosi ed idioti che la medicina impone a ciascuno di loro, costringendoli a prescrivere ormoni e a voler raddrizzare le gambe ai cani con la pressa e con l’operazione, anziché insegnargli a mangiare giusto, a respirare, a correre e a saltare?
Il medico deve fare il medico, non il terrorista
La mia non è una dichiarazione di guerra agli endocrinologi o ai medici in generale.
L’invito è semplicemente quello di usare i valori ormonali delle varie ghiandole, come punto di riferimento per una valutazione complessiva della salute di una persona, e non invece come cifre di condanna a schiavitù farmacologiche e a scioccanti e menomizzanti rimozioni ghiandolari.
Quello è il lavoro giusto e vero degli endocrinologi.
Usare la specializzazione come alibi per trasformarsi in orchi e in satrapi spaventa-femmine non può essere più tollerato in un mondo ormai disincantato, dove le malefatte vengono a galla e non si possono più celare con le foglie e le contro-foglie del fico.
I consigli che ho dato alla Laura
Per quanto mi concerne, ho invitato la Laura a continuare nella sua strada di miglioramento nutrizionale, e a dimenticarsi dei numeretti relativi alla sua tiroide.
Il suo sistema immunitario penserà a sistemarli al meglio, man mano che lei troverà adeguati equilibri fisico-mental-spirituali.
Il problema non sta nell’ipertiroidismo e nell’ipotiroidismo, ma piuttosto in tutti gli altri sbalzi che esistono a livello di iperglicemia diabetica e di ipoglicemia, di sistema nervoso centrale eccitato o rilassato, di sistema neurovegetativo (vagotonismo e simpaticotonismo), di ipertensione e depressione.
Chiaro che sua madre sbaglia a prendere un regolatore ormonale, chiunque al mondo glielo abbia prescritto.
Ha mai provato, sua mamma, a chiedere un parere al proprio sistema immunitario?
Ha mai provato a interrogare il proprio corpo, anziché fidarsi dei fabbricanti di veleni bio-chimici?
Herpes vaginale? Non andare dal medico (almeno fino a quando la medicina non rinsavirà)
Quanto all’herpes vaginale, meglio non andare da nessun medico, se non vuoi ricevere un’altra batosta psicologica.
Quando si arriva a comprendere che la malattia non è mai un attacco nemico dallo spazio, ma una crisi eliminatoria istituita, pianificata e condotta intelligentemente dal sistema immunitario interno, significa che stiamo ragionando.
Il fatto che colpisca in un punto del corpo piuttosto che in un altro, non significa che l’herpes sia di un’altra razza, peggiore di quella che colpisce sul labbro o sulla narice.
L’area genitale è stata scelta solo perché l’infiammazione maggiore proviene da quella zona.
Mai intervenire con creme o altri sistemi contrastanti
La formazione di pustole e ferite è strettamente un’attività biologica e distruttiva-ricostruttiva del corpo, che sta disintegrando cellule morte e che ha trovato dei canali escretori di emergenza per espellere dei veleni intrattabili e non-riciclabili.
Il corpo, in altre parole, ha creato delle vie d’uscita per il materiale tossico interno, non certo dei punti di ingresso.
Mai intervenire con antibiotici, creme, alcol o altre cose del genere che potrebbero anche bloccare il fenomeno in atto, aggravando però la condizione tossiemica interna.
La cura con l’alcol ha fatto regredire l’herpes?
Tutto sbagliato, tutto da rifare. Direbbe l’indimenticabile Gino Bartali.
L’unica cosa utile da fare è eventualmente un riposo fisiologico
Il miglior modo per rimediare a questo tipo di condizioni avverse interne, è quello di intraprendere prontamente un riposo fisiologico vero, cioè un digiuno.
Bloccare cioè ogni alimentazione eccetto quello di aria pura abbondante e acqua pura abbondante.
Bloccare ogni attività fisica e ogni dispersione di calore.
Il sistema immunitario avrà così a sua disposizione tutte le energie per ridirigerle nell’emissione rapida e massiccia dell’intossicazione interna.
Le crisi eliminative sono una prerogativa esclusiva delle persone che auto guariscono, evitando così le micidiali batoste improvvise
Non è casuale che la Laura sperimenti questa crisi eliminatoria in concomitanza con il suo miglioramento nutrizionale intrapreso da alcuni mesi.
Se una persona è intossicata, e continua a intossicarsi, non ci sono facili crisi eliminative, ma solo pesanti batoste che arrivano all’improvviso, a tradimento e tra capo e collo, come si suol dire.
Una alimentazione leggera e ripulente ha in sé, in misura più limitata, le caratteristiche eliminative del digiuno, e favorisce la fuoriuscita di materiale tossico, non la ritenzione del medesimo.
Amici o nemici della salute?
Uno degli errori tipici, che la medicina continua a commettere, è quello di voler combattere le malattie della pelle con medicamenti a base di veleni che paralizzano la preziosa attività eliminatrice, e obbligano l’organismo a tenersi dentro le sostanze corrotte.
Medici amici della salute o amici della malattia?
A parole tutti santi e tutti eroi, tutti laureati e tutti garantisti.
Nessuno cattivo, nessuno incompetente e nessuno ciarlatano.
Ma quanto sopra dimostra che, a livello concreto, assai lunga e dissestata è la strada medica, per arrivare al traguardo della verità.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo