Il tuo articolo arriva davvero a proposito
Ciao V.V., ho letto con notevole interesse il tuo articolo Sottosvezzamento uguale sottosviluppo, anche perché ho appena finito di leggere il libro Latte e formaggi della Macro Edizioni, il cui contenuto, per più di qualcuno, potrà sembrare addirittura apocalittico.
Ho poi sotto i miei occhi degli esempi classici che rientrano nell’argomento che hai trattato.
Ci sono nei miei paraggi due famiglie che hanno rispettivamente una bimba di circa 13 mesi e un bimbo di 14 mesi, entrambi i piccoli in forma splendida, ma non so ancora per quanto, visto il calvario e lo stress alimentare cui vengono sottoposti in continuazione dai loro genitori.
Per entrambe le famiglie, che non si conoscono nemmeno tra di loro, i bimbi sono troppo magri, per cui stanno all’unisono integrando la loro alimentazione con latte artificiale, formaggi anche a colazione, carne ed omogeneizzati ai pasti principali.
Alla fine, questi poveri bambini, che ho modo di osservare quasi ogni giorno, e che non sono per niente magri, soffrono le pene dell’inferno, gli vengono raffreddori terribili e memorabili espulsioni di muco.
Queste assurde strategie, di spinta forzata alla crescita, non raggiungono poi nemmeno i loro scopi sballati, in quanto il peso delle creature rimane sempre quello, per quanto mi risulta.
Non mi pare giusto stressare dei bambini in quel modo
Assisto insomma a vere e proprie operazioni di tentato ingrasso, e pare che si tratti di una moda e di una tendenza, perché una mia amica che abita in altra città piemontese, mi sta dicendo le medesime cose su un’altra bimba trattata con lo stesso sistema.
Chiaro che questi genitori mangiano essi stessi male, non avendo alcuna cura per la propria linea, e pretendono magari di applicare ed imporre ai propri bambini le stesse regole.
Volendo davvero farli progredire in peso, ma anche in salute, Michele Manca suggerirebbe a questi genitori delle pappe di uva schiacciata, o altre soluzioni del genere.
Invece, questi poveri piccoli passano dal farmaco al vaccino, dall’omogeneizzato alla pappa a base di parmigiano, in una sequenza di attacchi inauditi ai loro delicati organi, di cui porteranno sicuramente il segno da adulti.
Qualcuno mi potrà anche dire che non ho il diritto di mettere il naso nelle famiglie altrui e che, se ho le mie idee sul come allevare al meglio un bimbo, è ora che me ne faccia uno tutto mio, e che lo tratti secondo le mie personali convinzioni. Posso anche capire questa critica.
Ma questi bimbi, che vedo tutti i giorni e ai quali mi sento pure affezionata, meriterebbero ben altro che un tale accanimento proteico.
Michela, Casale Monferrato.
Tutti solerti ad ingrassare e ad invecchiare i propri bambini
Che devo dirti, Michela? Siamo alle solite. E non si tratta affatto di casi rari.
Hai centrato in pieno il problema. Siamo di fronte a una moda e a una tendenza.
Pare che tutti vogliano bruciare le tappe coi propri bambini.
Pare che tutti li vogliano ingrassare velocemente ed anche invecchiare precocemente, senza dar loro il tempo di crescere secondo i ritmi stabiliti dalla natura e dalle loro coordinate individuali.
Una specie di gara a chi cresce di più.
Nessuna sorpresa poi se, sui banchi di scuola italiani, ci ritroviamo con un fenomeno nuovo e preoccupante denominato obesità giovanile.
Le politiche pediatriche, le famose piramidi nutrizionali prese a prestito dagli enti americani, stanno facendo le loro vittime, stanno omogeneizzando e standardizzando i comportamenti e le ideologie dei genitori italiani.
La storia dell’ unanimità è una favola
Ma, se tutti fanno così, se il mondo intero va così, vuol dire che esiste una certa unanimità, vuol dire che i pediatri hanno tutto sommato ragione e stanno facendo le cose giuste, osserva una mamma schierata con le tendenze di cui sopra.
Purtroppo per lei, unanimità non significa necessariamente verità.
Vox populi non è sempre vox Dei, soprattutto in un mondo dove le soluzioni vengono dettate a tutela di interessi particolaristici da parte di antenne televisive, giornali, bollettini sanitari.
Il fatto che la maggioranza delle mamme del circondario segua gli stessi pediatri, faccia le stesse cose, accetti le medesime vaccinazioni, ricorra agli stessi omogeneizzati, coltivi una filosofia nutrizionale che riflette quella divulgata dagli uffici pediatrici, non vuole affatto dire che quella sia la via migliore per il bimbo.
Senza contare poi che la storia dell’unanimità è in realtà una favola.
Non a caso esistono in Italia e nel mondo intero leghe antivaccinazione, e movimenti medici contrari alle vaccinazioni.
Esistono pure i pediatri dissidenti
Il fatto che, oltre ai pediatri di regime esistano anche pediatri dissidenti, come il famoso dr Robert Meldelsohn, quello che inviata a non portare il bimbo dal pediatra quando è sano, e di portarlo ancora meno quando sta poco bene, dovrebbe far riflettere.
Mendelson, nel suo best seller Le confessioni di un eretico, spiega che all’inizio aveva grande fiducia nei suoi superiori, nei medici che assicuravano come gli interventi irradianti sulle tonsille e i nodi linfoidi fossero utili e innocui, e come le varie vaccinazioni fossero indispensabili e prive di insidie.
La sua fiducia se ne andò tutta quando, pochi anni dopo, risultò che quegli interventi, apparentemente innocui, stavano causando tumori alla tiroide e altre conseguenza imprevedibili, e che quelle vaccinazioni comportavano danni a non finire sia nell’immediato che nel lungo periodo.
Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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