I FARMACI, L’ARTE MEDICA E LE SEXY-DOTTORESSE

LETTERA 

 

Lei deve avere un conto in sospeso con qualcuna

 

Egregio dottor Vaccaro, mi dica la verità.

C’è stata mai nella sua vita qualche seducente dottoressa o qualche vezzosa farmacista che l’ha fatta andare malamente in bianco?

Sto solo cercando di capire le ragioni della sua dura opposizione al farmaco, al vaccino, al medico e al farmacista.

Anonimo

RISPOSTA

 

Non qualche, non una e non due, ma a frotte

 

Carissimo Anonimo, potevi anche firmarti, ma ti rispondo ugualmente.

Belle medichesse e farmaciste che non me l’hanno data e che non me la danno?

Ce ne sono a decine se non a centinaia.

Non solo nel passato ma anche nel presente.

Non solo in ambiente medico-farmaceutico, ma anche nei più disparati settori.

Una lunga lista di recriminazioni

Professoresse, commesse, imprenditrici, domestiche, badanti, cameriere, contadinotte, attricette, cantanti, modelle, amiche della moglie, bariste, poliziotte, standiste, postine, veline e velone.

Come cantava il grande Tony Tenis: Di tutte tutto mi va, ulla-lallà, sempre!

Sempre ben disposto e regolarmente mandato in bianco.

 

 

 

Sparliamo allora di tutte?

Che mi metto allora, a sparlare di tutte?

Non diciamo scemenze.

Se hai scritto per farmi fare quattro risate, mi sta pure bene.

Se vuoi invece trovare delle ragioni serie e concrete a giustificazione delle mie posizioni, va a leggerti la mia tesina Malattia amica per Ippocrate, nemica per i medici, del 18/1/10, che è poi uno dei tanti scritti in quella direzione.

Oliver Wendell Holmes e i poveri pesci

Il dr Oliver Wendell Holmes (1809-1894) non era un mangia-medici. Era tra i più celebrati chirurghi americani, professore di anatomia e fisiologia all’Università di Harvard, nonché fondatore della

US Supreme Court of Justice, che ancora non esisteva.

I firmly believe that if the whole materia medica could be sunk to the bottom of the sea, it would be all the better for the mankind and all the worst for the poor fishes (Credo fermamente che se l’intera scienza medica venisse depositata in fondo al mare, ci sarebbe la salvezza per il genere umano e la rovina per I poveri pesci).

E in quegli anni la materia medica, per quanto rozza potesse essere, non era certamente arrogante, spocchiosa, presuntuosa, dogmatica ed invadente, quanto lo è presentemente.

Anche Holmes e Mendelsohn col dente avvelenato?

Il dr Robert Mendelsohn non era un mangia-medici. Veniva considerato il pediatra numero uno d’America. Diventò famoso nel mondo con una serie di best-seller diretti alle mamme e ai loro bambini.

Stai bene? Non andare dal medico e dal pediatra: ti ammalerebbero!

Stai male? Non andare dal medico e dal pediatra: ti aggraverebbero!

Ci sei già andata? Prendi accuratamente nota delle loro indicazioni e delle loro prescrizioni. Va a casa e fa esattamente l’opposto. Solo così salverai la tua salute e quella del tuoi bambino!

Holmes e Mendelsohn erano fior di medici, non scordartelo.

Che siano stati piantati e bistrattati da qualche loro graziosa collega?

Nessuna animosità contro i medici

Mi dispiace deluderti, caro Anonimo, ma non esiste in me alcuna animosità contro i medici in sé.

Ci sono poi nella categoria medico-farmaceutica persone che onoro nella memoria, altre che stimo e sento amiche, altre ancora che amo nel profondo, per cui sei assolutamente fuori strada nel tuo insinuare.

La guarigione è un processo biologico automatico e non un’arte

Noi igienisti affermiamo cose che oggettivamente collidono con la materia medica dei nostri giorni.

Noi diciamo che la guarigione è un processo biologico e non un’arte.

La guarigione avviene per l’istinto del corpo di preservare se stesso in stato di efficienza e di buona salute.

Noi non cerchiamo di prendere in giro i pazienti mascherando i sintomi con le medicine, ma diamo piuttosto al paziente tutti i requisiti normali della vita in accordo ai suoi bisogni e alle sue capacità assimilative.

Diamo aria, acqua, sole, cibo vero, movimento, incoraggiamento morale, istruzioni, cultura salutistica.

I farmaci non servono in stato di salute e ancor meno servono in stato di malattia

Noi igienisti eliminiamo la causa dei suoi disturbi e, soprattutto, gli permettiamo un riposo fisiologico che sarebbe altrimenti impossibile.

Le medicine non servono e non vengono usate in stato di salute.

Esse non hanno alcuna relazione normale o fisiologica col corpo.

Se prese oralmente o per endovenosa in uno stato di salute, sono eliminate tanto rapidamente quanto possono espellerle gli scandalizzati e provocati organi escretori.

Le medicine servono ancor meno in stato di malattia, in quanto anche in tal caso vengono eliminate il più urgentemente possibile, nella misura in cui il corpo indebolito lo può fare.

Il farmaco non perde tossicità nel malato e crea una nuova emergenza espulsiva

Il farmaco, infatti, non perde neanche un poco della sua tossicità perché il corpo è malato.

Il corpo prolunga la malattia perché  il sistema immunitario riconosce la natura nemica del farmaco e avvia immediatamente il processo di eliminazione del medesimo.

Nel fare questo, la malattia (i dolorini) per la quale il farmaco è stato preso, sembra migliorare, in quanto i sintomi vengono temporaneamente alleviati.

L’organismo non può fare due cose allo stesso tempo, e farle bene.

E’ sorta una nuova emergenza e deve lasciar da parte il suo stato tossico precedente per concentrarsi su di essa, provvedendo alla espulsione del farmaco-nemico.

Farmaco stroncatore di sintomi ma non di malattie.

Farmaco causatore di effetti collaterali,  fonte di dipendenza e di assuefazione.

Il farmaco è stato aggiunto al carico tossico per cui si manifestano nuovi sintomi, e la cura diventa peggiore della malattia stessa.

Questo causa un inutile prolungamento del processo guaritivo chiamato malattia e, se il paziente è molto debole, può letteralmente essere impedito nella guarigione totale, diventando ammalato cronico.

Più il farmaco è potente e più annulla i sintomi indesiderati, provocando però nel contempo stato di asservimento e dipendenza, nonché effetti collaterali in diverse altre parti del corpo.

Solo la natura è dotata di potere guarente

L’energia del paziente, già di per sé limitata e critica, dovrebbe essere usata per tornare a star bene.

Non dovrebbe essere dispersa e sciupata nel combattere contro agenti estranei tipo i trattamenti, venuti ad  interferire con gli sforzi del corpo di rimettersi a posto da sé.

Che il corpo abbia in sé il potere autoguaritivo può essere osservato nel semplice caso di guarigione da una ferita.

I farmaci non hanno alcun potere curativo o preventivo, ma solo poteri droganti

Che la natura da sola guarisca è tanto vero oggi quanto era vero all’apparire dell’uomo sulla terra.

Farmaci e vaccini non hanno alcun potere curativo o preventivo, ma solo poteri droganti.

Posseggono solo poteri distruttivi o modificativi.

Le tecniche mediche sono il più delle volte rozze, illogiche, dispendiose, dolorose, tese a complicare la vita dei malati, a renderli schiavi delle medicine stesse.

Dio mantenga in forma smagliante le sexy-dottoresse e tutte le donne del mondo

Se la malattia è il processo positivo ed auto-equilibratore dell’organismo, attraverso il quale il corpo espelle le sue tossine in eccesso, ogni azione che vada a interferire con quel processo è da considerarsi un attentato contro la salute e contro il sistema immunitario.

Questa è la base filosofica della cura della non-cura che l’igienismo pratica e promuove.

Quanto alle sexy-dottoresse, Dio le mantenga in forma e in salute, indipendentemente dalla loro attitudine alla tirchieria o alla generosità nei giochi distributivi delle loro grazie.

Valdo Vaccarop – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo