I forum e le critiche
Non ho molto tempo purtroppo per seguire i vari forum che abbondano su Internet, ma qualche sbirciatina occasionale ogni tanto la do.
In data odierna ho letto le critiche, a tratti velenosette e corrosive, che qualche partecipante al dibattito sull’acqua, ha fatto nei miei riguardi.
Chiaro che portare avanti posizioni controcorrente non è particolarmente produttivo in termini di denaro, perché nessuno al mondo è disposto a sostenerti o a sponsorizzarti.
E pare che non sia produttivo nemmeno in termini di soddisfazioni morali.
Salvo che qualcuno non trovi lusinghiero ed appagante il sentirsi dire che scrive delle cavolate, che si
ispira e prende le mosse da grandi studiosi, ma del secolo scorso, se non addirittura dei millenni scorsi, tipo Pitagora, quasi che la scienza fosse materia esclusiva dell’uomo di oggi, dotato com’è di apparecchiature scientifiche di precisione. Quasi che le verità basilari fossero argomento variabile nei tempi a seconda delle tendenze e delle mode.
La pia illusione di essere sempre capiti
In realtà, ho dedicato diverse pagine del mio testo Alimentazione Naturale all’argomento acqua.
E ho poi scritto almeno una manciata di tesine sul medesimo tema.
Pensavo di aver trasmesso con chiarezza le verità incontrovertibili sull’acqua, di aver insegnato qualcosa di utile.
Mi accorgo invece che ho fatto il classico buco nell’acqua, e che siamo rimasti al punto di partenza., se non addirittura andati all’indietro.
La parola giusta per commentare il tutto è illusione. Mi ero illuso di aver portato chiarezza.
Questa sensazione non deriva soltanto dalle opinioni di Mammafelice su quel forum, ma anche dal fatto che continuo a ricevere domande su quale acqua è meglio bere, e quale no.
Meno male che l’acqua è una sostanza semplice e trasparente
Eppure stiamo parlando di una sostanza semplice e trasparente, su cui i chimici sono tutti d’accordo nell’attibuirle la classica formula chimica H20, che rappresenta una molecola d’acqua, composta di due atomi di idrogeno monovalente e uno di ossigeno bivalente.
Il problema è che l’acqua, fuori dalle provette e dalla quasi-purezza totale del laboratorio, si carica di batteri e di virus, di sporcizia organica e inorganica, di ioni minerali raccolti nei percorsi tortuosi che compie, di magnetizzazione e di radioattività, di impurità e di pulviscolo atmosferico, acquisendo caratteristiche e qualità diverse, quasi fosse un vino da distinguere e classificare secondo varie denominazioni Doc.
L’acqua minerale è un argomento intensamente politicizzato
I produttori di acque minerali fanno, com’è logico attendersi, il loro mestiere, magnificando le doti delle proprie acque al fine di massimizzare le vendite e i profitti.
Mancando i somelier-per-l’acqua e mancando le scuole indipendenti, regna la massima confusione, per cui si dice tutto e il contrario di tutto, favorendo la compresenza di acque ottime, buone, mediocri e negative.
Fare chiarezza in una situazione del genere significa come al solito disturbare qualcuno e mettere a nudo le incongruenze e gli imbrogli.
Non posso ad esempio fare un elenco di acque minerali qualificandole con dei voti.
C’è gente che spende fior di quattrini per magnificare le doti vere o false della propria acqua.
Gente che è pronta a saltare addosso a chi va a danneggiare gli schemini e gli spot faticosamente proposti al pubblico.
L’uomo non è un gran bevitore d’acqua, se non nelle emergenze
Ma qualcosa dovrò pur dire.
La prima che mi viene in testa è che non sono un bevitore di acqua.
Essendo vegano e tendenzialmente crudista, non so cosa sia la sete. Al massimo bevo un bicchiere al giorno. Le mie 6 arance mattutine, i 2 kiwi e 2 cachi giornalieri, la mela e le verdure crude mi danno evidentemente il quantitativo adatto a soddisfare le mie esigenze idriche.
Per quel bicchiere di acqua, diventa indifferente berlo dal rubinetto, da un qualsiasi bottiglia, dalla fonte in mezzo al bosco, dalla grondaia quando piove, dalla apparecchiatura per l’osmosi inversa o da quella per la distillazione.
Chi vive di tanta frutta trova in essa tutta l’acqua biologica e strutturata che gli serve.
Acqua perfetta che le radici delle piante hanno succhiato dal suolo assieme ai minerali inorganici, che poi vengono organicati con la luce solare e la fotosintesi clorofilliana.
Che senso ha essere selettivi con l’acqua, quando si è disordinati col cibo?
L’uomo che mangia carni, formaggi, cibo cotto, cibo concentrato, cibo dolce e cibo salato, e che beve alcolici, nervini, bevande zuccherate e gassate, e che magari pure fuma, ha sicuramente un maggiore fabbisogno idrico.Il suo corpo richiede un solvente capace di diluire i veleni che gli vengono imposti.
Più secco mangia e più innaturale mangia, e più sete gli viene.
Più ha il sangue avvelenato dal sale, dallo zucchero industriale, dagli aspartami e dalle caffeine, e più acqua gli serve.
Quell’acqua è per lui una vera e propria integrazione.
I cibi sbagliati e le bevande sbagliate hanno preso il posto del vero carburante frutto-derivato, causando una pesante carenza di acqua biologica.
E questa carenza viene compensata dall’acqua di cui parliamo.
Chiedersi in tali circostanze quale acqua sia buona o cattiva, quale sia la migliore, non ha molto senso.
Qualsiasi acqua, purchè genericamente potabile e non avvelenata, andrà bene.
Gli animali sono di bocca buona
Nel forum sopra citato ho colto qualche battuta meritevole di essere qui ripresa.
Come quella per cui gli animali bevono l’acqua senza andarsela a cercare in alta montagna e senza portarsi appresso un distillatore. Osservazione più che giusta.
Gli animali, aggiungo io, bevono qualsiasi acqua, anche stagnante, anche sporchissima.
Sono insomma di bocca buona. Si leccano persino l’acqua della piscina e l’acqua delle fogne, se non trovano nulla di meglio.
Dirò di più, e cioè che gli americani hanno perso la guerra in Vietnam per colpa dell’acqua.
I Vietcong sapevano sopravvivere nella giugla, bevendo l’acqua dei ruscelli e degli stagni, ma solo dopo averla resa color caffelatte, smuovendo il fango sottostante dotato di sostanze battericide.
L’acqua mista a fango li manteneva in forma perfetta, mentre le lattine di Cocacola mandavano fuori giri i marines.
Perché no l’acqua salata, o magari quella del Mar Morto?
Ho appreso pure, e questo mi ha aperto gli occhi sul livello di diseducazione imperante, che il calcio e i vari minerali che stanno nelle acque sarebbero fattori di ricchezza e non di povertà, per cui dovremmo lasciare l’acqua di alta montagna agli sfigati montanari, perché più distillata e più leggera è l’acqua e peggio è, secondo queste gentili signore del forum.
In altre parole l’acqua distillata entrerebbe nel corpo umano e lo deruberebbe del calcio e del resto, demineralizzandolo. Pessima scuola e pessimi maestri, signore mie, senza offesa.
Secondo loro, il modo migliore di catturare minerali sarebbe forse quello di abbeverarsi in riva al mare, o magari nel Mar Morto tra Gerico e la Palestina, dove il sale è così denso da tenerti a galla senza nuotare.
La verità è una sola
Ora io mi chiamo V.V. e non Aristotele. Non intendo che qualcuno mi citi con un Valdo dixit, e che qualche altro mi indichi invece come un divulgatore di cavolate o di vaccate (tra parentesi le umili vacche non hanno mai fatto le vaccate, che caratterizzano i presuntuosi bipedi).
Ognuno si tenga pure le idee che ha nella propria testolina.
Ma la verità è sempre una sola.
E, per disposizioni superiori, non posso permettermi di sviare da essa.
Come dice simpaticamente Carmelo Scaffidi: Minchia, altrimenti il Principale si incazza.
Una rovinosa caduta
Nel mio caso personale, so di avere ossa durissime e comunque pesanti.
I miei amici, incluso un bravo medico in attività, si ricordano bene della mia rovinosa caduta in bicicletta da corsa lungo la discesa di Sedilis-Tarcento, da essi testimoniata dal vivo, con carambole e ruzzoloni per diverse decine di metri finendo poi in mezzo ai cespugli, con qualche graffio e nessuna frattura.
Eravamo in 8 ciclisti ed io stavo in testa al gruppetto, e nulla della scena era sfuggito agli altri.
Successe 25 anni fa
Difeso dalla Provvidenza? Sicuramente. Ma se avessi indugiato col latte, il Padreterno non sarebbe bastato. Altri esempi simili, con cadute altrettanto micidiali, ne avrei da raccontare.
Ma mi mancano i testimoni.
Le acque distillate sono sempre ideali
Riporto qui di seguito un commento dell’igienista australiano Ross Horne, preso dal suo ottimo volume The Health Revolution, che è diventato con pieno merito un classico del settore igienistico.
Nonostante le tante pubblicità sulle acque minerali in bottiglia, non esistono prove che le acque in commercio siano decisamente migliori delle acque del rubinetto, se non per il fatto che queste ultime contengono spesso il cloro o il fluoro, aggiunti dalle autorità per motivi di sicurezza microbiologica.
D’altra parte esistono prove sicure che alcune acque minerali contengono alti ed indesiderabili livelli di sodio capaci di causare seri disturbi.
Quanto invece alle acque distillate, alle acque pure della pioggia, oppure alle acque che stanno nella frutta e nelle verdure crude, sappiamo che si tratta di acque ideali per le funzioni del corpo umano, perché sono in grado di rendere solubili ed eliminabili i sali minerali ivi mal-depositati, per cui diventano benefiche come liquidi ripulitori del corpo umano.
Le cliniche igienistiche la sanno molto lunga sull’acqua distillata
Le cliniche igienistiche americane, che hanno dalla loro parte decenni di esperienza positiva nei loro digiuni assistiti, conoscono meglio di chiunque altro la basilare differenza tra le acque pesanti e cariche di minerali inorganici (che non ripuliscono e non fanno da solvente, ma lordano ulteriormente il corpo coi loro minerali depositandoli di nuovo sui punti sbagliati), e le acque leggere o meglio ancora distillate (che servono esattamente allo scopo di favorire l’espulsione delle scorie, ovvero la demineralizzazione, che non è una privazione di minerali utili, ma una liberazione dalle scorie minerali inutilizzabili, derivanti da cibi cotti e da integrazioni).
Nel corpo umano ci sono minerali inorganici mal-depositati e minerali utili in circolazione
Quei medici e quei nutrizionisti poco accorti e poco aggiornati (putroppo la maggioranza, poco importa se titolari di cattedre universitarie o titolari di scuole di naturopatia), che demonizzano l’acqua distillata accusandola di demineralizzare l’organismo, fanno un’incredibile confusione su questo punto, e non solo su tutto il resto della materia alimentare.
Non distinguono infatti tra depositi minerali inorganici ed inquinanti (come quei minerali misti al colesterolo che bloccano le arterie e che diventano addirittura cemento, duro da frantumare persino col martello, nelle sale di anatomia attigue ai reparti terminali dei nosocomi) e minerali organici in preziosa circolazione funzionale-nutritiva nel sangue, che non sono per niente attaccati dall’acqua distillata, in quanto associati ai rispettivi enzimi e alle rispettive vitamine.
Occorre distinguere tra demineralizzazione delle scorie e demineralizzazione da carenza
Essi non distinguono tra demineralizzazione utile e benefica, atta ad espellere i minerali-scoria (che avvelenano, appesantiscono e sclerotizzano l’organismo umano), e demineralizzazione micidiale, dovuta a carenza nutritiva di veri minerali organicati, tipica di chi si alimenta a cibo improprio e a cibo cotto.
Non sanno ad esempio che un certo organismo può essere sottoposto a una dieta carente di calcio e di ferro organici, mentre nel contempo c’è in quello stesso corpo una massiccia presenza di calcificazione e di siderizzazione indesiderate, male-collocate nei giunti, nei calcoli, nelle arterie, nei tessuti adiposi, nei meandri più impensati dentro di noi.
Il paradossale effetto acidificante e calcio distruttivo del latte
Questa è la stessa gente che poi non sa capire e spiegare il motivo per cui il latte bovino in tutte le sue forme, ricco di calcio com’è, causa immancabilmente agli esseri umani l’osteoporosi, che è una patologia derivante da carenza di calcio organico.
Non sa capire l’apparente paradosso di una sostanza calcio-ricca che, inserita nel corpo umano, diventa calcio-ladra e produce effetti calcio-distruttivi a livello alimentare, nonché effetti calcio-inquinanti a livello di depositi impropri, sottoforma di calcificazioni indesiderate e di calcoli al fegato e ai reni, costringendo il sistema immunitario a richiamare osseina dalle ossa per tamponare il micidiale processo di acidificazione innestato dal latte bovino e dalle proteine poco-nobili che lo accompagnano.
L’alcalino che acidifica e l’acidognolo che alcalinizza
Questa è la stessa gente che pretende di insegnare scienza della nutrizione ignorando i principi basilari dei fenomeni acidificanti ed alcalinizzanti.
E’ risaputo come le sostanze alcaline in partenza, come le proteine animali, finiscono per diventare acidificanti in sede di intestino, poiché rilasciano ceneri acide.
Al contrario, le sostanze acidognole in partenza, come ad esempio limoni e agrumi, hanno meravigliosi effetti alcalinizzanti, in quanto rilasciano ceneri alcaline nell’intestino.
Più un popolo consuma latticini e più soffre di osteoporosi
Questa è la stessa gente che ha diseducato per anni la popolazione mondiale, mettendosi al servizio dei produttori di latte e di formaggio.
La stessa che non sa spiegarsi il motivo per cui le statistiche dell’osteoporosi mondiale, distinte per zone, dimostrano come questa patologia sia diffusissima in America, in Scandinavia, nei Paesi Bassi, in Francia e Germania, in Italia e Spagna, ovvero nei paesi col vizio della mammella bovina, dello yogurt, del gelato, del cioccolato al latte e del formaggio, mentre è quasi sconosciuta presso i popoli asiatici e presso i popoli e i soggetti singoli che non si sono fatti fuorviare dalla violenta e degenere offensiva bianco-rossa del latte e del sangue.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)