IL DIABETE 1 E LA SAGGEZZA IMMUNITARIA DELLO ZUCCHERO NELLE URINE

LETTERA

 

Liberarsi dalla insulino-dipendenza

 

Buongiorno, sono Alessandro e le scrivo dalla provincia di Vicenza.

Ho il diabete mellito tipo 1 e sono insulinodipendente. Ho 35 anni.

Ho visto su internet alcune notizie relative al diabete.

Che tipo di terapie e di cure pratica?

Ho cercato invano il testo Alimentazione Naturale presso le librerie di Vicenza, incluso la Feltrinelli, ma non ce l’hanno.

Attendo risposta e la saluto.

Alessandro

RISPOSTA

 

Qualcosa non quadra nella distribuzione libraria

 

Ciao Alessandro, il gruppo Anima Edizioni mi ha assicurato che col suo distributore nazionale ha provveduto a rifornire quel testo nelle maggiori città.

Evidentemente non è così, e ti chiedo di ordinarlo su internet, scegliendo tra i vari editori on-line.

Alla fine, la guarigione la devi cercare dentro te stesso, nella tua chiarezza mentale e interpretativa, nelle mosse che saprai fare contro tutto e contro tutti

Chiariamo subito che non sono medico e non faccio il medico, e nemmeno il terapeuta alternativo.

Pertanto non aspettarti alcuna cura speciale e miracolosa.

Mi limito a insegnare cultura igienistica, comportamentale e nutrizionale.

Del resto, sgombriamo il campo da ogni equivoco. Nessuno al mondo ti può guarire, e potresti cercare come un segugio dalla Lapponia all Terra del Fuoco, dal Labrador alle isole Fiji.

Perderesti invano il tuo tempo.

Nessuno ti può guarire, all’infuori di te stesso.

Tu sei come sei per una serie concatenata di errori gravi, che continuano ad essere attuati nel mondo intero

Il diabete 1 non è venuto per la maledizione di Tutanchamon, ma perché qualcuno te l’ha provocato.

Te lo hanno cucito addosso con svezzamenti alto-proteici a dispetto delle raccomandazioni di Pitagora, e con vaccinazioni tremende che gridano vendetta nell’alto dei cieli, mentre non eri in grado di capire, di difenderti e di provvedere a te stesso.

Negli anni successivi a questo strazio iniziale, hanno completato l’opera, trasformandoti in perfetto drogato, in insulino-dipendente.

Non serve odiare o covare sentimenti di vendetta. L’unica rivincita possibile è quella di dimostrare a te stesso e alla fallace medicina che la guarigione è tutt’altro che un obiettivo impossibile.

Modalità e tempi di recupero

Non è agevole e privo di contraccolpi liberarsi di quella droga chiamata insulina sintetica che stai attualmente assumendo. Fare il percorso a ritroso è possibile con gradualità, pazienza e determinazione.

Che tipo di gradualità? Quella che ti permetterà di accorciare i tempi in linea con le possibilità salutistiche e cardiache del tuo corpo. Non esistono grandi schemi e grandi modelli sui quali basarsi.

Devi rimboccarti le maniche, prenderti tutte le responsabilità e autoguarire.

Devi assaggiare e provare tutti i frutti acidi  semi-acidi e dolci, reintroducendoli uno ad uno nel tuo organismo, reimpossessandoti delle loro grandi virtù salutari, trovando in essi le insuline e le inuline vegetali capaci di bilanciare naturalmente gli sbalzi glicemici che tanto ti spaventano.

Ci vuole l’elmetto di guerra, questo è poco ma sicuro

Occorre ridurre gradualmente l’insulina, come prima strategia recuperativa, e cambiare l’alimentazione radicalmente, come seconda mossa del piano di battaglia.

Battaglia? Sì, devi metterti l’elmetto in testa e la scaccia-cani nella fondina.

Dovrai combattere contro autentici ed implacabili nemici.

Il primo sei tu, nella misura in cui credi a quanto hai fatto finora con la tua malattia.

Poi sono i tuoi familiari, i tuoi amici e il tuo entourage sanitario, pronto a scoraggiarti, ad ammonirti, a darti del pazzo, a saltarti addosso.

Serve assolutamente acquisire alcuni concetti fondamentali, di segno opposto a quelli che caratterizzano il tuo attuale modo di pensare

Per condurre una battaglia del genere ti devi armare di conoscenze e di cultura alternativa.

Non un libretto rosso di Mao, ma alcuni concetti fondamentali da acquisire in modo ferreo ed incrollabile.

Devi conoscere le leggi eterne della natura, e devi credere in esse, altrimenti è meglio rinunciare all’impresa.

Ti serve in pratica un bagaglio culturale di segno opposto a quello che ti è stato stampigliato ed imprintato nella testa fin da ragazzino.

Devi sgominare quell’ideologia che ha trasformato te stesso da bambino sano e normalissimo quale eri alla nascita, in creatura deficitaria e dopata.

Gli errori gravissimi che fa la medicina, oltre a quelli di partenza (svezzamento, vaccinazioni) sopra menzionati

 

1)      Fa sparire lo zucchero dall’urina come si trattasse di una disfunzione.

L’idea è quanto mai balorda. Lo zucchero nell’urina lo fa andare il sistema immunitario, perché l’organismo non accetta giustamente quel tipo di zucchero, essendo esso sovraccarico di fermentazione intestinale e oberato da  acidità e circondato da sangue lipotossico.

In altre parole, lo zucchero nell’urina non è patologia ma provvidenziale saggezza immunitaria.

E’ il sistema immunitario che ordina al pancreas di non secernere insulina.

2)      Prescrive un regime alimentare innaturale, soppiantando l’unico cibo giusto e possibile che è il 

      carburante razional-zuccherino, sostituendolo con carni e altri prodotti concentrati, ovvero con gli

      stessi materiali che furono in origine la causa del diabete stesso.

      Tutto questo significa dare un’ulteriore bastonata ai diabetici, creando aggiuntiva intossicazione

      interna, apportando aggiuntiva devitalizzazione nel sistema, costringendo il paziente a una vita

      d’inferno.

3)      Somministra dell’insulina, e questo non significa affatto salvare una persona ma condannarla definitivamente a un’esistenza penosa, precaria e carica di insidie. E’ risaputo ad esempio che le iniezioni di insulina provocano il cancro alla vescica.

Dare poi dell’insulina significa disabilitare e defunzionalizzare un pancreas che in realtà non funzionava per motivazioni precise, che andavano dallo stop immunitario alla densità del sangue che impediva all’insulina stessa di giungere in tempo nei punti di picco glicemico.

Dare delle sostanze che abbassano il tasso di zucchero nel sangue è pertanto autentica imperizia.

4)   Confonde i concetti ed equipara gli zuccheri bilanciatissimi e vitali della frutta e gli amidi delle verdure amidacee ai carboidrati cotti e concentrati, compiendo un gravissimo errore di valutazione.

Gli alimenti della rinormalizzazione e della rinascita

Gli alimenti che più aiutano il diabetico a rinormalizzarsi sono quelli crudi, e per crudi intendo l’avocado, le mele, le pere, le fragole, le arance le nespole, le ciliegie, l’uva, le mandorle, le noci, le nocciole, i pinoli, le arachidi, nonché tutte le verdure rigorosamente allo stato naturale.

Qualcosa di cotto in modo conservativo si può anche concedere, sempre preceduto rigorosamente dal piatto di insalatina cruda con la rucola, i ravanelli, il crescione e i germogli vari.

Asparagi, erbette, topinambur, carciofi, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, broccoli, patate, fagioli, spinaci, fagiolini, piselli, soia fresca, fave fresche, patate dolci, pannocchie fresche di mais, rientrano tutti in questa categoria di cibi leggermente cuocibili.

Per dolcificare la dieta si ricorrerà alle mele al forno. Vanno bene pure i cereali integrali non stracotti.

Il sale e tutti gli integratori vanno invece eliminati.Usare il succo di limone o quello di ananas al posto dell’aceto, mentre gli oli dovranno essere spremuti a crudo, con preferenza per l’extravergine di oliva.

La frutta amica e non nemica del diabetico

La frutta fa un gran bene ai diabetici per diversi motivi.

Il primo è che essa è il carburante umano per eccellenza, e questo vale per tutti.

Il secondo è per la ricchezza di vitamina C, con effetti diuretici e rinfrescanti.

Il terzo è per l’abbondanza di acqua biologica bilanciata che aiuta la funzione renale, sempre problematica e debilitata nei diabetici.

Assoluta necessità di eliminare i farmaci e l’insulina

Occorre però troncare progressivamente l’assunzione di farmaci e di insulina, per evitare una veicolazione moltiplicata di tali sostanze nell’organismo, con la nuova situazione di sangue migliorato e reso più fluido dal nuovo apporto fruttariano.

Fare molta attenzione all’aspirina e ai beta-bloccanti che si comportano sinergicamente a rinforzo dell’azione insulinica causando abbassamento repentino degli zuccheri fino all’ipoglicemia e al coma ipoglicemico.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo