IL MARZIANO E IL MEDICO

LETTERA

 

UN COLLOQUIO COL MEDICO DI FAMIGLIA

 

Ciao V, sono Alex di Noventa di Piave e vorrei condividere con te e i lettori il mio ultimo colloquio col medico di famiglia. Premetto che l’incontro aveva come scopo la verifica di alcune lastre (RX) al ginocchio. Nei miei precedenti incontri con lui non avevo mai voluto affrontare l’argomento, in quanto sarei stato sicuramente ammonito con la solita tiritera sanitaria dei B12, del ferro, degli Omega3 e degli amminoacidi essenziali.

VEGANO UGUALE EXTRATERRESTRE

Ho notato anche che, dopo il mio avvicinamento al veganismo, i dottori come le altre persone, cambiano il metodo di giudizio nei tuoi confronti, e tendono ad attribuire qualsiasi cosa negativa che ti succede, al cambiamento di dieta.

I medici in particolare, quando gli dici che sei vegano, non ti guardano più come una persona normale, ma ti sbirciano con la stessa curiosità che userebbero nel visitare un marziano o comunque un extraterrestre appena sceso da un disco volante.

VEGANO? NON SCHERZERAI MICA!

Avendogli fatto richiesta di esami del sangue, a semplice scopo di mia curiosità personale e di conferma del mio eccellente stato di forma, ho destato i suoi sospetti e, incalzato dalle sue domande, gli ho dichiarato la mia conversione al veganismo, notando in lui la stessa espressione che avrei causato nel dire al prete della parrocchia di aver optato per l’ateismo o la poligamia.

CHE SCIAGURA, NON MANGIARE LA CANE!

La sua prima domanda suonava di sbalordimento: “Cioè non mangi la carne? Ma proprio non mangi mai carne?” Al che gli ho allungato la lista: “Non carne, non latticini, non uova”.

Era letteralmente scioccato. “E perché mai tutto questo?”

Dopo avere preso un po’ d’ossigeno (ossigeno si fa per dire in quell’aria chimica da ambulatorio), ho esordito con una domanda retorica e forse un po’ provocatoria: “Dottore, secondo lei l’uomo è carnivoro, erbivoro, onnivoro o frugivoro?”. Con fare incerto e un accenno di balbuzie psicologica,

quello risponde con un “E’ onn, onn, onnivoro!”.

LEZIONCINA DI IGIENISMO PER IL MEDICO

“Non se la prenda. Mi permetto di dirle che sbaglia. L’uomo, caro dottore, è un frugivoro!”

“Frugi che?”

Evidentemente la laurea in medicina e 30 anni di onorata carriera col camice, non bastano a sapere cosa significa frugivoro.

Il mio colloquio col doc è durato una mezzoretta. Ha voluto per filo e per segno tutte le mie spiegazioni  di tipo igienistico, incluso quelle sulla alcalinizzazione e sulla acidificazione del sangue.

VEDRO’ DI INFORMARMI MEGLIO

Questa esperienza mi ha fatto riflettere, e ha ancora di più rafforzato le mie convinzioni.

Alla fine del colloquio il medico aveva uno sguardo tra l’allibito e il disorientato.

“Non escludo niente di quanto mi ha detto. Ora vedrò di informarmi meglio!”, è stato il suo commento.

Un abbraccio forte da me e da Giovanna, che è vegana da 10 anni.

Grazie per tutto quello che fai.

Alex Boccato

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RISPOSTA

 

NON GIUDICHERE TROPPO MALE IL TUO MEDICO

 

Ciao Alex, l’episodio che racconti è simpatico e significativo.

Tutto sommato, il tuo medico è una persona bonaria e malleabile che genera in me tutta la comprensione possibile. Quel suo ripromettersi finale, di volersi informare meglio, dimostra non solo un pizzico di giusta diplomazia nei tuoi riguardi, ma anche una certa apertura mentale.

Altri medici ti avrebbero magari fatto una vera e propria ramanzina, preconizzando rischi, pericoli, malattie, disgrazie e sventure.

VEDO I MEDICI PIU’ COME VITTIME CHE COME SATRAPI

Occorre rendersi conto che si tratta di esseri umani che hanno subito una lunga trafila, con annesso lavaggio sistematico del cervello nei riguardi dei cibi naturali, dell’aria naturale, delle cose basilari che portano insomma alla salute. Le scuole mediche insegnano quello e solo quello.

Il ritmo è dettato dall’alto. Proteine, farmaci e integratori, ovvero la santissima trinità.

Alla fine, in molti casi, i medici sono vittime delle loro stesse scelte o meglio delle imposizioni professionali che essi stessi subiscono.

PRESCRIVONO FARMACI E RESPIRANO FARMACI

Tu stesso hai notato l’aria pesante e irrespirabile dell’ambulatorio.

La cosa non cambia se vai in un ospedale, in un pronto soccorso o comunque in un centro sanitario qualsiasi. Già il fatto di passare ore e ore in tali condizioni ambientali, fa capire il motivo per cui, spesso li vedi armeggiare con sigarette e caffè.

Vuoi la mia spassionata opinione? Umanamente parlando mi fanno più tenerezza che rabbia.

Valdo Vaccaro  (AVA-Roma e abin-Bergamo)