IL PEZZO MANCANTE DEL MOSAICO

LETTERA 

 

Lei mi ha aiutata davvero

 

Ciao Valdo, Lei non ha idea di come e quanto mi sta aiutando.

Ero vegetariana, poi vegana,

Ma mi mancava sempre un pezzo.

Quel pezzo l’ho trovato, e devo ringraziare lei.

Non sono una che fa complimenti a vanvera.

Ma è una storia molto lunga, troppo lunga da spiegare via mail.

Appena trovo un ritaglio di tempo lo farò comunque.

La abbraccio.

Simona

RISPOSTA

 

Dalla percezione del disagio al salto di qualità

 

Ciao Simona, molto felice di rappresentare per te il pezzo mancante, o comunque di averti aiutata a trovare il pezzo che ti mancava.

Siccome non fai complimenti a vanvera, e sai pure esprimerti con disarmante chiarezza, spero di poter pubblicare la tua storia non appena me la invierai.

Tu avevi coscienza del tuo piccolo tormento interno, per cui ti è stato facile aprire le antenne e captare i messaggi che ti servivano per un salto di qualità verso una auto-realizzazione, verso un completamento della tua personalità di essere umano sensibile, coerente ed equilibrato.

A troppa gente manca questa percezione, questo trampolino di lancio verso la conquista del sé.

Troppe persone si avvicinano al dunque ma restano incompiute

Pubblico anche questo tuo breve messaggio perché il tuo caso non è sicuramente unico ma rappresenta al contrario una situazione abbastanza diffusa.

Diffusa non nel senso che tutte mi consideriate un pezzo mancante.

Sarebbe troppo bello e troppo pretenzioso.

Diffusa nel senso del disagio di molte persone che vorrebbero essere qualcosa, ma non lo sono, che si avvicinano al dunque, ma poi lo schivano, restando eternamente incompiute.

Tante scuse e scusine, e poi saltano fuori sempre le banali scemenze B12 ed Omega-3, e quindi un credere assai limitato e precario in se stessi, nella Natuira e nel Creatore

Esistono in Italia, ma anche nel mondo, tantissime persone che sono vicine al vegetarianismo ma che non riescono a raggiungere la cosiddetta quadratura del cerchio.

Parli con loro e ti tirano fuori 50 mila piccole obiezioni una diversa dall’altra, ma sempre piuttosto banali ed inconsistenti.

Tipo sai, la bistecca di domenica, o il pesce di venerdì, non mi dispiace mangiarmeli.

Poi scavi-scavi e vieni a capire che lo fanno perché spaventati dalle balle del sistema sulla B12, o sugli Omega-3.

Un macellaio dal cuore grande.  Potrebbe sembrare un controsenso ma non lo è per niente.

Un mio amico ed ex compagno di corso all’Università di Trieste, dottore in economia e commercio, ma macellaio e commerciante di carni per professione (business di famiglia), aveva anche lui qualche problema di quadratura del cerchio.

Già all’ateneo triestino avevo scherzato con lui, anni prima, sul suo ruolo controverso, e si era schernito.

Se posso studiare e frequentare l’Università, è grazie alla mia famiglia.

E mi ritrovo con questo business in casa.

Non sappiamo fare altro! Non potrei tradire mio padre.

Non in questo momento.

 

Dopo diversi anni un incontro in piazza a Tavagnacco

 

Aveva una fifa matta ad ogni nuovo esame.

Cinque o sei grappini a stomaco vuoto gli servivano per vincere la paura.

Lo avevo perso di vista da diverso tempo e lo incontrai nella piazza principale di Tavagnacco, in una domenica mattina assolata di primavera nel 2004 credo, mentre uscivamo tutti dal giornalaio.

Non sapevo assolutamente che fosse minato dal male, anche percè all’apparenza sprizzava ottima forma.

Quando ci decidiamo a mettere la testa a posto?

Beppino Calligaris stava assieme a Luigi, altro collega macellaio.

Entrambi amici di vecchia data, se non di infanzia.

Non ci pensai due volte e li abbracciai come si fa con due fratelli che non vedi da mezzo secolo.

Ragazzotti, dissi loro, quando ci decidiamo a mettere la testa a posto, evitando ogni ulteriore tortura ai nostri amici a quattro zampe?

Lei dottor Vaccaro ha sempre voglia di scherzare! Reagì Luigi, usando la lingua italiana che, per due friulani amici significa un po’ diffidare, nicchiare e mantenere le distanze, ma dandomi comunque una amichevole manata sulle spalle.

Una mezza lacrima, un moscerino o forse del polline

Beppino, omone magro e alto quasi 2 metri, simpatico e alla mano in modo quasi incredibile e paradossale per uno coinvolto in quel tipo di business, mi guardò dritto negli occhi e sorrise.

Valdino, vuelitu che ti disi le veretàt? No tu as duc i tuàrs!  (Valdino, vuoi che ti dica la verità? Non hai tutti i torti). Beppino non era tipo da parlare così per farlo. Intrendeva dire proprio quello!

Quando gli strinsi la mano per tornare alla mia bicicletta, si asciugò col dorso della mano una mezza lacrima all’occhio sinistro, e non ci feci caso. Forse un moscerino o del polline di pioppo, pensai.

Le persone perse per strada

Qualche mese dopo mi dissero che era stato seppellito al cimitero di Branco-Tavagnacco.

E ci rimasi malissimo, perché era una persona che stimavo davvero.

Può anche essere che mi sbagli, e che la butti in po’ sul romantico.

Ma forse anche per lui, come per te Simona, stavo rappresentando un piccolo pezzo mancante.

E la scena di quella mezza lacrima mi commuove tuttora, e mi morde nell’anima, per non avergli parlato di più, e per non aver approfondito.

A volte le persone, specie quelle migliori, si perdono davvero per strada.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo