IL SITO ANTI-IGIENISTICO DI NICO VALERIO

LETTERA

 

Valerio esprime oggi un’ideologia antitetica al veganismo e all’igienismo

 

Ciao Valdo, scusa il ritmo serrato delle mie mail, ma ho appena dato uno sguardo al sito di Nico Valerio per pura curiosità e sono rimasto sconvolto.

Mi domando com’è possibile che una persona simile abbia relazionato all’AVA.

Praticamente tutto ciò che dice va contro l’igienismo naturale, contro il veganismo e contro il concetto di food-enzyme.

La cosa fantastica è che ad ogni affermazione di questo tipo associa lo studio scientifico relativo.

 

Un nichilismo fine a se stesso

 

Leggendo le sue idee non si capisce nemmeno dove voglia arrivare o quale sia la sua linea di pensiero.

Tutto ciò che scrive è pervaso da nichilismo fine a se stesso.

I germogli di alfa-alfa sono cancerogeni, la frutta (tutta) è tossica e cancerogena (specie gli agrumi), per cui va limitata.

I vegani hanno carenza di B12 mentre i latte-ovo-vegetariani no, le associazioni alimentari sono una balla e tutto può essere mangiato contemporaneamente, anzi è auspicabile mescolare, per cui Shelton era un cretino, e così via.

 

A questo punto dovremo rivalutare il professor Giorgio Calabrese

 

In confronto a lui, Giorgio Calabrese sembra un  naturopata.

So che hai già scritto qualcosa su di lui, ma veramente non riesco a spiegarmi come abbia potuto essere accolto in una struttura come l’AVA.

Non pretendo una tua risposta, ti chiedo solo di leggere cosa ha scritto sul suo sito, perché è veramente incredibile.

 

Augusto Valerio

 

 

 

RISPOSTA

 

Troppe cose ci dividono, e non serve nemmeno fare delle polemiche

 

Ciao Augusto, ho già espresso a sufficienza le mie opinioni su Nico Valerio, soprattutto su quanto produce questo chimico romano negli ultimi tempi.

Se nella mia tesina Un maestro a corto di bussola, del 31/12/08, avevo espresso il rammarico per uno scrittore di libri crudisti allora apprezzati, editi da Mondadori negli anni 80, che aveva però perso per strada coerenza e illuminazione, oggi preferisco non esprimermi nemmeno, tante sono le cose che ci dividono.

Insistere mi sembrerebbe quasi di  volermi accanire contro uno che la pensa in modo diametralmente diverso, cosa non sempre e non necessariamente censurabile.

 

Non è il caso di sconvolgersi

 

Capire quale sia la sua reale linea di pensiero, capire cosa ci sia dietro e capire dove voglia arrivare non è un nostro problema.

Il mondo è pieno di ideologie, anche di quelle più strane e strampalate.

Se dovessimo sconvolgerci ogni volta che leggiamo qualcosa che non sta né in cielo né in terra, passeremmo il nostro tempo a scuotere la testa e a fare battute irripetibili.

C’è libertà di stampa e libertà di farsi sponsorizzare, come c’è libertà di fare ricerca libera e trasparente.

 

Nico Valerio non è mai stato nemmeno sfiorato dall’igienismo naturale

 

Aggiungo che il Valerio non è mai stato sfiorato dalla scienza igienistica, e pertanto non si può pretendere molto da lui, nel senso che riflette le posizioni sgangherate e sgualcite del nutrizionismo italiano in genere, da sempre nelle mani delle correnti industriali del latte, dello zucchero, del caffè, delle carni in scatola, del vino, delle acque minerali in bottiglia, dei succhi di frutta e delle marmellate al 60% di zucchero.

Solo che se da giovane esprimeva dopotutto un’ideologia fresca e vivace, ed anche promettente in senso naturalistico, da anziano tradisce quelle aspettative ed esprime una ideologia oggettivamente obsoleta, scollata e decalcificata.

 

La realtà è che manca un filone igienistico e mancano relatori igienisti

 

Quanto alla tua domanda sul come egli abbia potuto essere inserito in una struttura vegana come l’AVA, ho già dato la mia risposta.

Mancano dei filtri e manca una linea di rigida coerenza ideologica  nella scelta dei relatori.

Questa non è miopia organizzativa di Franco Libero Manco, che fa veramente miracoli per mantenere attiva e grintosa la sua creatura chiamata AVA.

Il problema è che non esiste in Italia una università, una scuola privata, un filone storico che si richiamino all’igienismo naturale.

E pertanto non esise nemmeno un gruppo di relatori in grado di esprimere posizioni vicine a quelle dell’igienismo.

Che sia necessaria una linea più coerente e compatta in AVA lo sappiamo tutti, e probabilmente l’errore compiuto servirà da lezione per il futuro.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo