IL SUICIDIO DEL FUMO

Mi scrive la Susi, con problemi di ossa fragilissime, in risposta alla tesina L’osteoporosi e i vani inseguimenti al palliativo del 25/1.

 

Grazie della risposta. Hai perfettamente ragione.

Se è vero che credo fermamente nella natura e nella sua capacità di guarirci, e quindi se credo nel sistema igienistico, dovrei essere più coerente. Forse perché non ho molta fiducia in me stessa e nelle possibilità del mio sistema immunitario di reagire.

Sono caduta nelle mani della medicina ufficiale, solo con lo scopo di avere una diagnosi, dato che le mie 5 fratture costali, e la mano destra con dito-a-scatto, erano e sono molto dolorose.

Avevo dei dubbi atroci sulla mia osteoporosi. Ed è stato questo che mi ha portata a bazzicare i medici, a fare otto sedute di laser, mentre il reumatologo mi ha poi obiettato che il laser è come mettere olio sul fuoco, a riprova del fatto che non sono d’accordo nemmeno tra di loro, e che quando ti aggiustano una cosa te ne sfasciano regolarmente un’altra.

 

D’altra parte, tutte le prescrizioni sono finite nel cestino. All’ultima visita la buttai persino in ridere, essendo uscita dallo studio medico con una lista chilometrica di farmaci, ed essendo riuscita miracolosamente a non farmi prescrivere il cortisone (adducendo la scusa di un’inesistente tendenza al diabete).

Ho invece scioccamente abboccato alle prescrizioni della naturopata che mi ha consigliato un alcalinizzante e del magnesio, con cui credevo ingenuamente di aiutare il mio organismo a reagire meglio alla patologia e al dolore, visto che il mangiar crudo non bastava.

 

Venendo ai punti specifici da te evidenziati, di sicuro ci sono stati errori nello svezzamento, anche se non sono cresciuta a forza di omogeneizzati. Ricordo che mio padre mi preparava piuttosto dei passati di lenticchie. Certo che ricorrevo ai cibi salati, e quindi a carni e latticini, a pizze e panzerotti, mentre evitavo quelli zuccherati. Gelati e torte li ho adottati per un certo periodo qualche anno fa, quando soffrivo di bulimia, fastidio risoltosi poi in modo spontaneo.

Ho anche fumato intensamente per circa 10 anni, dai 15 ai 25, ed ho preso la pillola per 2 o 3 anni.

Certo che la mia vita è stata fino a dieci anni fa, come tu dici, di peso e di impedimento per il decollo verso la guarigione.

 

Venendo ai fattori di rischio, sono sicuramente di pelle bianchissima, con zero melanina.

Se da ragazzina ho preso poco sole, è stato anche a causa delle terribili scottature e, più tardi, dei fastidiosi eritemi che mi hanno tenuta per anni lontano dal sole. Io amo il sole,  ma è lui che non mi ama affatto. Pensavo che, ripulendo il corpo mediante dieta cruda, fossi in grado di risolvere il problema.

Ma ogni uscita in spiaggia mi continua a provocare degli eritemi che compromettono le esposizioni successive. E così, pur sapendo di sbagliare, sono costretta a usare creme superprotettive ogni volta che mi espongo per un po’, e mi vedo pure costretta a fare qualche lampada compensativa.

 

Confermo di essere gracile e fragile. Ho sofferto in passato di amenorrea, dovuta probabilmente al tipo di sport (pesi) e all’alimentazione che avevo prescelto (pochi grassi ma tante proteine), anche se grazie a tale dieta ho imparato a mangiare quella frutta che da bambina e da adolescente escludevo.

Al momento sostengo di essere in menopausa, ma potrebbe invece trattarsi come tu dici di mancanza virtuosa e non patologica di mestruazioni, come succede alle donne igieniste.

Questo lo dico perché nei periodi in cui sgarro, non con proteine animali che evito del tutto, ma con pasta, pani, pizze, ho avuto il tipico mal di testa da mestruazioni.

 

E’ probabile che abbia insufficiente apporto di calcio alimentare, anche se mangio spesso frutta secca e semi, ma forse non abbastanza e non con sufficiente regolarità. Cercherò di migliorare.

Nel mio frigo non mancano mai alcuni elementi base che hai elencato, tipo il sesamo. Ricomincerò da oggi a produrre dei germogli.

Il punto che tu hai chiamato con la lettera “f”, cioè fumo, caffè, droghe, farmaci, assolutamente no.

Solo qualche rara pizza con birra, o qualche occasionale piccolo sorseggio di vino.

Sedentarietà prolungata questo è vero. Sono pigra ed ho pochissimo tempo, ma sono tutte scuse.

Per me la palestra è una violenza. Preferirei stare a letto a leggere.

Vorrei cominciare a fare un po’ di corsetta mattutina, ma già mi alzo alle 5,30 per essere in ufficio alle 8, e riesco a malapena a portare un po’ in giro il cane.

 

Soffro sicuramente di anoressia nervosa, ma anche del suo contrario, sottoforma di morsi di nervosi morsi di fame.

Non ho più l’appendice e, dal giorno dell’intervento, non ho più avuto un intestino in salute. Ho subito delle aderenze. Sono passata dalla stitichezza e dall’interstino irritabile all’attuale problema delle feci non sempre formate, molli e a volte diarroiche. Nei periodi in cui consumo carboidrati mi ritornano le emorroidi, forse a causa di irritazione intestinale (forse perché questi alimenti sono acidificanti?), mentre tutto scompare se mangio solo frutta.

 

 

Meno male che ho conservato le tonsille.

Il merito è stato di mio padre che, essendo lui stesso medico, conosceva l’importanza di queste ghiandole e non volle mai farmele togliere, nonostante le mie proteste tutte le volte che mi veniva una tonsillite.

Problemi renali ed epatici non penso di averne. Artrite sì, ma non reumatismi.

Tutto sommato non è davvero una bella situazione.

Niente attività fisica, poco sole e mare, tanto nervosismo ed insoddisfazion per questa vita sfuggita via in questo modo.

 

Cos’è la respirazione yoga? Ho praticato yoga per pochissimo tempo a causa dei problemi familiari (ho avuto una mamma da assistere fino, purtroppo, a maggio scorso), ed in più si trattava di una seduta di due ore settimanali, in ambiente freddo e poco aerato.

Dalle mie parti, nel Sud, è difficile trovare persone serie che pratichino queste discipline al meglio.

 

Fino ad oggi la mia speranza è stata appunto nella rigenerazione delle ossa, per cui credevo di essere sulla via giusta. Pensavo di seguiore una dieta corretta, mentre invece non pare essere così.

Certo, manca la vita all’aria aperta. Bisognerebbe lasciare tutto e andare a vivere al mare, al sole, in mezzo alla natura.

Ma come potrei mai abbandonare le grigie 6 ore di ufficio con l’aria condizionata, che ti procurano 1000 euro al mese insufficienti persino a comprare le mele bio?

Ultima domanda: chi sono in Italia i naturopati igienisti che potrebbero seguirmi a distanza per cercare di porre rimedio a tutti i miei errori?

 

 

Dici che: Nessuno al mondo è così bravo da rimettere in ordine le cose nel corpo umano.

L’unico che lo sa fare è il sistema immunitario.

Quello che serve è dunque aria buona, cibo fresco e compatibile, respirazione ritmata, ginnastica aerobica, camminate al sole, entusiasmo, motivazione, riposo. Questo e niente altro. Tutto il resto viene da sé.

Questa è proprio la vita che vorrei, semplice, libera e naturale, ma quanti se lo possono permettere?

 

 

Ti ringrazio ancora per la tua risposta immediata e per avermi inserita nella tua mailing list.

Leggerò anche tutte le tesine che mi hai consigliato.

Susi

 

Cara Susi,

In questa controrisposta hai detto molte più cose, invalidando a tratti la mia precedente disamina, almeno per quanto concerne i tuoi specifici problemi.

Hai infatti aggiunto alcuni dettagli critici fondamentali, che non avevo potuto considerare, come il fumo, la pillola, la rimozione dell’appendice, le lampade al posto del sole.

Non credo comunque che la tua situazione sia enigmatica. Al contrario, i conti tornano eccome.

Il tuo è uno dei tanti casi comuni di semina improduttiva negli anni decisivi.

Un caso che merita seguito, anche per la precisione e l’apertura mentale con cui ti sai raccontare.

Nonostante tutto, sei viva e vegeta, pur con qualche scricchiolìo di troppo.

Non devi dunque abbatterti, ma piuttosto rimboccarti le maniche e salvare il salvabile.

Un buon segno me lo hai già dato, sia raccontandoti in modo impeccabile, che ripromettendoti di ricominciare a produrre dei germogli in casa.

 

Dalla tua esposizione traspare molta cultura sanitaria, notevole spirito critico ed autocritico, e anche una spassionata capacità di autoanalisi.

Aver avuto un padre medico ti ha aiutata in questo.

La figura paterna ha rivestito molta importanza nella tua vita, sia nel bene che nel male.

Nessun dubbio sul fatto che fosse un bravo e saggio medico, visto che ti ha salvato le tonsille, e ti ha pure fatto evitare lo svezzamento a base di omogeneizzati.

Qualche perplessità tuttativa sulla sua alterna propensione igienistica.

Il passato di lenticchie, le carni salate, i latticini e i panzerotti, non sono affatto il massimo per una ragazza che deve crescere.

E poi, non ti ha evitato la rimozione dell’appendice, che fa parte del sistema immunitario al pari delle tonsille, mentre un semplice digiuno ti avrebbe preservato quella preziosa prolunga dell’intestino, oggetto di scarsissimo rispetto da parte della filosofia medica prevalente.

Tirar via l’appendice a un organismo gracile quale il tuo non è stata affatto cosa da niente.

 

Ma la parte più critica della tua vita, quella che più influsso sta avendo sulle tue condizioni odierne, resta a mio avviso l’età compresa tra i 15 e i 25 anni.

Hai infatti massacrato il tuo fisico per 10 lunghi anni con le sigarette.

Hai privato il tuo corpo, oltremodo bisognoso di nutrimento, dell’alimento numero uno che è l’aria.

Hai fatto quella irresponsabile scemenza che il 50% dei giovani italiani sta facendo attualmente.

Un disastro epocale, un vero e proprio suicidio di massa, senza che nessuno muova un dito.