IL SUPERAMENTO DEL PRANZONE NATALIZIO

LETTERA

 

Natale in famiglia, in un agriturismo

 

Caro Valdo, ormai il Natale è passato, e nei negozi stanno già vendendo le mascherine di Carnevale.

Ho superato il pranzone anche quest’anno, e stavolta il 25 non si è basato su cadaveri in salmì, o alla cacciatora, o impanati. E’ stato un Natale piacevole, in un agriturismo con la mia famiglia, con un mezzo menù studiato appositamente per me.

Ho anche bevuto un paio di bicchieri e ascoltato alcune impressioni dei miei parenti.

Le immancabili battute a tavola

Ah ah ah (risata)! Ma cosa stai dicendo mai? Il latte fa male? Tu cara ragazza devi essere fuori di testa! Il latte fa benissimo! (mia zia, tumore al seno, operata 2 volte)

Va beh, dai, oggi è festa, il bollito misto per una volta lo puoi anche mangiare … (mio padre, iperteso)

Ma, alla fine, oggi per te non c’è niente da mangiare! Dovevi portarti dell’insalata da casa! (amica di famiglia, tumore al colon)

La gioia di aver cambiato e perfezionato la mia alimentazione

Ti risparmio gli altri commenti, tutti in rima con quelli citati. Nonostante tutto sono stata molto contenta di passare una giornata in famiglia. Devo dire anzi che il mio pensiero è corso a te. Ai cambiamenti che il nuovo stile di alimentazione ha portato al mio corpo e alla mia psiche. E’ importante, sai?

Arance, mele, noci e datteri, cioè tanta salute e tanta vitalità, questo è l’augurio per il 2011

Ti dissi già tempo fa che non sono una persona che fa complimenti a chiunque, e non voglio nemmeno adularti. Quindi, siccome avrai recepito ampiamente il mio pensiero, ti rinnovo i miei migliori auguri di un anno sereno, fatto di centinaia di arance succose, di mele croccanti, di noci proteiche e di dolcissimi datteri! Anche se non sono credente, devo ammettere che questa è sempre una gran festa. Buon anno!

Simona – la suzukista –

RISPOSTA

 

Uno spiritoso quadretto natalizio

 

Ciao Simona, grazie per lo spiritosissimo quadretto natalizio e per la foto che hai allegato.

Vedere una ragazza carina, minuta e sorridente, accanto alla sua moto, una Suzuki più grossa di lei, non può non fare effetto.

Sapere che in altre occasioni è stata bersaglio di frizzi e battute nel mondo dei raduni motociclistici, a causa del suo veganismo, non esattamente in linea con le tendenze dei centauri dai giubbotti neri e teschiati, ce la rende ancora più attraente e simpatica.

Le battute irriverenti sono all’ordine del giorno

Saperla poi attorniata, anche a Natale, e anche nell’ambito della sua famiglia, da persone amiche ma non per questo meno disposte a pizzicarla, la fa trasformare in un simbolo.

Quanti di noi non subiscono le stesse battute, spesso irriverenti, soprattutto durante le festività, durante i pranzi e le cene, caratterizzati immancabilmente da portate cariche di cibi che non vorremmo mai vedere e mai annusare, né sul nostro tavolo né su quello degli altri?

Una lezione di etica, estetica e comportamento

Eppure la Simona sa andare sempre contro-corrente, trasmettendo intorno a sé un alone di gentilezza e di sensibilità animalistica, dando in concreto lezioni di etica, di estetica e di comportamento.

Un vero fiore all’occhiello dell’igienismo-naturale italiano che sta spuntando irresistibilmente in diversi modi, nonostante il boicottaggio implicito o dichiarato dei media, dei governanti e delle istituzioni, presi in contropiede e disturbati da questa ondata di freschezza culturale e di solidarietà affettiva per le creature più deboli e indifese del pianeta.

L’impercorribile ed aberrante via americana

La voglia insana ed autolesionistica dell’Italia di seguire la strada americana dei maxi-macelli stile Smithfield, e del mezzo milione e oltre di morti-anno per cancro, non può trovare unanimità ed approvazione nel popolo italiano, per quanto condizionato dai solerti ed iperattivi fabbricanti di grana e di prosciutti.

Un americano medio mangia, nell’arco della sua vita, l’equivalente di 21000 animali.

Roba da far impallidire i peggiori cannibali dell’Africa Equatoriale.

Una cosa insopportabile persino al pensiero.

Il buon esempio della Simona

La Simona sta dimostrando che, anche nel mondo particolare delle due ruote, è possibile portare un messaggio umanitario e nel contempo salutistico.

La Simona sta dimostrando che, anche in mezzo al rombare assordante dei motori, non è scontato dover essere ruvidi consumatori di hamburger e accaniti bevitori di birra.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo