IL TOTOVACCINO E LA FARSA DELLA ATTENUAZIONE
Le tradizioni invasive di un certo tipo di medicina, piena di magagne nel corpo e nell’anima.
Le vaccinazioni ad oltranza, possibilmente contro uomini, animali, insetti e cose.
Che le vaccinazioni rappresentino il capitolo più contradditorio, enigmatico e delinquenziale della medicina, di una tecnica già di per sé portata, per tradizione storica ed interessi venali, ad essere invasiva e a fare del male, se ne stanno accorgendo gli stessi medici in misura sempre più crescente.
I monatti sostengono la necessità di vaccinare in lungo e in largo, dai neonati ai novantenni, dai maschi alle femmine ed agli intermedi, dalle ragazzine alle nonne, non escludendo animali, piante e cose, fino alle mosche ed alle zanzare, il giorno in cui riusciremo a inventare siringhe microscopiche e mani adatte a manovrarle.
I vaccinatori stanno dimostrando di volersi sostituire al Dio Creatore, autonominandosi modificatori e correttori di un mondo imperfetto e pieno di magagne, mentre le vere magagne stanno nel loro cervello e nella loro anima.
Le pratiche innaturali hanno portato dal dopoguerra in poi alla diffusione del cancro e dell’Alzheimer
Questo voler andare contro Ippocrate e Leonardo, questo voler combattere con modalità innaturali le singole malattie invece di rinforzare la salute, ha portato di fatto il cancro, quasi sconosciuto in passato, ad essere la causa numero uno di morte in Occidente, da quando si usano in modo massiccio farmaci e vaccini, ovvero dal Dopoguerra in avanti.
Batteri e virus totalmente innocenti, e rispondenti comunque alle chiare e logiche leggi di Koch
Batteri e virus esistevano ai tempi delle palafitte e ai tempi dell’antica Grecia.
I patiti del laboratorio e del microscopio elettronico non hanno fatto altro che ripetere tali e quali gli errori e le aberranti conclusioni alle quali era arrivato Louis Pasteur.
Solo che il chimico francese si accorse tardivamente di aver sbagliato tutto, e sul letto di morte confessò i suoi misfatti, ammettendo che Claude Bernard aveva ragione, che Antoine Béchamp aveva ragione e che Robert Koch aveva ragione, e che il terreno è tutto, ed il microbo (batterio o virus) è niente.
Non ha caso, le leggi ed i postulati di Koch formano tuttora la base ideologica e metodologica della microbiologia.
Ci troviamo tutti in piena guerra dei nervi
Ma queste sono considerazioni da farsi a tavolino, sfogliando tranquillamente una rivista o un libro, piedi stravaccati sulla scrivania, a riflettere sulle incongruenze di questo moderno Mondo Cane, per usare la terminologia di un indimenticato grande del cinema-documentario italiano come Folco Quilici.
La realtà è che ci troviamo in piena guerra.
Il soffitto e il tetto di ogni casa non bastano più a garantirti dai fattori esterni, che non sono più il vento, la grandine, i temporali, i fulmini e le intemperie.
L’aver reso le case antisismiche, non basta più a garantirne la solidità e la sicurezza, come si pensava.
Un nuovo nemico insidioso che ci riporta agli anni della paura e della precarietà
Abbiamo a che fare con un nemico insidioso ed invadente, dalle caratteristiche del tutto nuove ed impensate rispetto ai precedenti.
Mi torna alla mente che da infante in fasce, erano gli anni 44-45, gridavo eccitato, dribblando le doppie e mangiando la erre, Alàmi, Alàmi.
Onestamente non posso giurare di ricordarmi davvero questi dettagli in modo diretto, o se invece sono solo registrazioni postume, dovute alle tante volte che mia madre mi raccontò quelle scene in seguito.
Fatto sta che lei mi portava in braccio e di corsa al rifugio, mentre la contraerea cercava di colpire i caccia inglesi che bombardavano a più riprese i dintorni di Udine.
Le memorie paterne di contorno
A mio padre, appena rientrato dalla sua missione di guerra in zona istriana Mattuglie-Fiume (comandava una guarnigione militare stanziata a ridosso del Monte Nevoso), era stata assegnata la gestione dell’antico Campo Moretti, prima in mano ai tedeschi, e poi all’amministrazione anglo-americana.
Pur conoscendo la durezza e il rigore dei tedeschi, mi diceva spesso di quanto più onesti e precisi essi fossero nel conteggiare le ore e nel saldarle puntualmente ai vari operai che lavoravano allo stadio e alle dipendenze dell’Udinese Calcio di quegli anni strani.
Non imbrogliavano nemmeno un centesimo a nessuno. Rispettavano il lavoro e l’arbeit, in modo davvero encomiabile.
A Londra non c’è soltanto la GlaxoSmithKline, tormentatrice di anime e corpi femminili.
Gli inglesacci e la grande dottoressa Florence Nightingale.
Gli inglesacci invece (così me li descriveva lui, contrastando le mie tendenze anglofile ed americofile), erano tipi dalle tante parole e dai pochi fatti, pagavano quanto e come volevano, dimostrandosi faciloni, rozzi e poco riconoscenti verso la gente al loro servizio.
Non è il caso, di fare discorsi discriminatori, visto che i buoni ed i cattivi esistono dappertutto.
A Londra non c’è soltanto la GlaxoSmithKline, massima persecutrice delle donne del mondo.
L’Inghilterra ci ha dato la Magna Charta, ci ha dato Isaac Newton e Bertrand Russell, ma soprattutto la dottoressa Florence Nightingale (1823-1910), il miglior medico degli ultimi due secoli, a cui dedico questa tesina in solidarietà con lo spirito Yin delle attente lettrici che mi seguono.
Tutto pare tranquillo e normale, ma sotto-sotto covano la tristezza, l’abbattimento e l’angoscia
Tornando ad oggi, i bombardamenti non arrivano più dai caccia nemici.
Non ci sono rifugi e contraeree. Non ci sono campi minati da evitare. Tutto pare innocente e pacifico.
Le noccioline che stanno cadendo mature sul greto dei torrenti, i funghi che continuano a spuntare nei loro spiazzi umidi preferiti, le bacche di corgnolo e sambuco, di biancospino e rosa canina che colorano di rosso i cespugli della boscaglia. Ma la situazione è ancora più delicata ed allarmante dei tempi andati, sicuramente più triste ed angosciante.
Per l’amputazione dell’anima non esiste protesi
Non c’è niente di peggio che assistere inebetiti ed impotenti alla stupida amputazione dell’anima, visto che per quella non esiste protesi, ha scritto l’amico poeta parmense Luigi Boschi.
Il buonumore e la buona salute dipendono dal nostro rapporto armonico tra corpo fisico, corpo eterico, corpo spirituale e corpo egoistico.
Anche perché la malattia di un corpo fa ammalare pure gli altri tre e, se il corpo fisico si può al limite vaccinare e siringare, non c’è proprio verso di fare altrettanto coi nostri corpi eterico-spirituali.
Il mondo naturale è guidato dai ritmi cosmici, ed ogni uomo è un individuo unico per il quale la vita ha un significato ed uno scopo particolari.
Ognuno ha un suo karma e una sua missione da portare avanti, una sua realizzazione da completare.
La perdita di questo senso dell’individualità si riflette in un deterioramento del benessere.
Questa è vera filosofia di vita, firmata dal grande Rudolf Steiner.
E la gente va imperterrita, ciononostante, a cercare la salute nelle schifezze dei vaccini.
Siamo diventati le pallide controfigure di chi costruì eroicamente l’Italia
Mazzini e Garibaldi, Pellico, Filzi e Battisti, erano uomini motivati, avevano degli scopi e delle convinzioni per cui lottare.
Guardavano alle persecuzioni, alle pallottole e persino alla corda del patibolo, con la compostezza e l’orgoglio dei forti.
Non si spaventavano alla vista del primo medico spaventapasseri che appare serioso sullo schermo, e ti dice che serve la mascherina, la crema antimicrobica, il doppio profilattico e il talismano in tasca, come successo col fnerale di Napoli per il primo morto italiano imputato alla peste suina.
Noi siamo solo delle pallide e smorte controfigure.
Obbediamo al sanitario più imbecille ed al funzionario statale più inquadrato, solo per il fatto che sono medico e politico, e che li propina ad arte il telegiornale. Siamo diventati incapaci di pensare con la nostra testa, di resistere, di opporci, di avere un moto di ripugnanza e di ribellione.
La vita, persi colori ed umori, sembra proiettata su uno schermo alienato e fuori di noi
I bollettini di guerra continuano a viaggiare per ogni dove.
C’è un tambureggiante susseguirsi di comunicati.
Pare che sulla Terra non valgano più i cibi, le persone, i figli e i parenti, il caro peccato e il caro ascetismo suo contrario, lo sperma e l’anima, l’amore e lo spirito, la passione e il divertimento, il tollerarsi e il prendersi in giro.
Pare che la vita a colori ed umori, a profumi e passioni, ad entusiasmi del fisico ed emozioni dell’anima, sia diventata nel suo assieme un optional, o addirittura una dimensione mentale e cinematografica che si svolge su un maxi-schermo alienato e fuori di noi.
Il cervello umano, la libertà, il pensiero, il comportamento, in ostaggio presso i monatti, presso gli eredi di Eichmann, presso i nuovi padroni del mondo
Tutto cancellato, tutto virusizzato.
Ogni persona parla, mangia, beve e fa le sue cose, mentre il suo cervello è stato preso letteralmente in ostaggio dai monatti.
Ogni pensiero ed ogni azione sono sovrastati dal mostro virale.
Queste canaglie multinazionali del Terzo Millennio, questi eredi di Borman ed Eichmann, della IG Farben e della Standard Oil dei Rockefeller, sono riusciti ad intessere quello che nessuna potenza era mai riuscita a fare nella storia.
Non Roma, non Napoleone, non Hitler
Non Roma Imperiale (1000 a.C.- 476 d.C), che nei suoi 1500 anni di storia aveva sottomesso ogni landa conquistabile, ma si era fermata a Costantinopoli (sopravvissuta fino al 1453 come Impero Romano d’Oriente), bene al di qua dell’Himalaya.
Non Re Carlo V d’Asburgo (1500-1558), quello dell’Impero sul quale mai tramonta il sole, che grazie a una fortunosa serie di circostanze ereditarie che lo avevano reso sovrano su immensi domini, inclusa l’America Latina, si illudeva di avere il mondo intero tra le sue mani.
Non Napoleone Bonaparte (1769-1821), che aveva tentato di assoggettare il mondo, subendo però la disastrosa campagna di Russia del 1812, e la disfatta di Waterloo del 1815, finendo confinato a Sant’Elena, per generosità, rispetto e onore delle armi da parte degli inglesi, nell’isola più sola e sperduta dell’Atlantico.
Non Adolf Hitler (1889-1945), che tentò nel 41-43, con l’operazione Barbarossa, l’impossibile conquista campale della gelida Russia staliniana, arenandosi ed autodistruggendosi nella disfatta di Stalingrado.
I mercanti ed i lobbisti del farmaco e della petrolchimica all’apice, al comando del pianeta
I mercanti della petrolchimica, i lobbisti delle multinazionali, sono riusciti a sottomettere il mondo intero senza colpo ferire.
Senza nemmeno il bisogno di convocare G8, G12 e G20.
Una globalizzazione conquistata in anticipo sulla politica e sull’industria di base, seguendo la scia e il buon esempio della Coca-Cola.
Hanno disattivato magistralmente confini ed eserciti, radar e contraeree.
Hanno ridicolizzato scienza e conoscenza, maggioranze ed opposizioni.
Hanno distrutto la sovranità, l’integrità e l’economia di intere nazioni.
Hanno saccheggiato le finanze e decodificato le costituzioni.
Se pensiamo al sangue versato
Se pensiamo alle nostre Alpi, ai nostri anfratti rocciosi sforellati a mano, a braccia e piccone, come del formaggio gruviera, per ricavarvi difese, garitte, rifugi, trincee, bocche di fuoco, con in cuore la voglia di difendere la nostra terra e la nostra patria da ogni futuro invasore.
Se pensiamo ai sacrificio ed al supplizio di tanti giovani soldati per difendere postazioni irrisorie o quote strategiche sul monte Sabotino o ai margini dell’Isonzo, o sugli ultimi baluardi del Piave.
Se pensiamo ai centomila corpi tumulati nel sacrario di Redipuglia.
Se pensiamo alla disfatta di Caporetto, ai nostri militari mandati al macello da improvvidi comandanti.
Se pensiamo alle stesse guerre, giuste e sbagliate, dei marines
Ma se pensiamo agli stessi cimiteri di guerra americani, sparsi in tutto il pianeta, con file interminabili di croci bianche infisse su lande lontane, da Pearl Harbour alle Filippine. Se pensiamo alle battaglie giuste e sbagliate dei marines prima in Corea, poi in Vietnam ed in Iraq, ed ora in Afghanistan, restiamo allibiti di fronte alla dissipazione di uomini e di mezzi, di autoblindi e di elicotteri, per motivazioni che appaiono tutto sommato cervellotiche e banali, a confronto di quanto sta succedendo in modo insidioso e silente sopra le nostre teste, e in quelle della stessa popolazione americana, non sempre collusa con le forze del male, che la imbrigliano dall’interno del loro stesso paese.
Gli invasori odierni, becchini e resuscitatori di virus, sono trafficanti di intrugli e droghe, di mascherine e profilattici, nonché fabbricanti di paura
Questi invasori odierni non hanno bisogno di schierare obici e munizioni.
Dopotutto, moschetti e mitraglie costano cari, e hanno bisogno di molte pallottole, e di gente che spari.
Loro no. Niente di tutto questo.
Le loro armi sono ultraminute e ultraleggere, invisibili ed imponderabili.
Loro sono trafficanti di intrugli e pasticche, di veleni e droghe, di mascherine e siringhe, di profilattici e vaccini.
Becchini e resuscitatori di virus, coltivatori e allevatori di batteri, inventori di pandemie e fabbricanti indefessi di paura.
Arrivano da molto lontano. Si chiamano sterminatori. Sono i v-i-r-u-s.
I virus poi, sia ben chiaro in ogni istante del ragionamento, non sono altro che pulviscolo innocuo ed esausto, cioè morto, cioè privo di vita, che ogni corpo vivente espelle fisiologicamente a ritmo, senza soluzione di continuità e senza intoppi, fin quando uno è sano.
Ma sono stati invece dipinti come dei mostri.
Sono stati posti sul banco degli imputati senza alcuna prova di colpevolezza.
Ne hanno mostrato il volto orripilante, privo di bocca e di naso, di occhi e di orecchie, privi di braccia e di gambe, ma stranamente dotati di un cervello crudele e vendicativo.
Sono forse degli alieni? Peggio.
Arrivano da Marte o da Giove, o magari da un’altra galassia? Peggio.
Arrivano da più lontano ancora.
Si chiamano sterminatori.
Si chiamano virus.
Alla vigilia di un golpe farmaceutico-militare, di portata planetaria
Niente di tutto questo è casuale.
Come scrive Luciano Gianazza, nel suo Vaccini e Pandemia Suina del 2 settembre, su Medicinenon,
siamo alla vigilia di un golpe farmaceutico-militare.
Governi e governati sono in uno stato comatoso, già abbondantemente avvelenati da scie chimiche e da sostanze chimiche che circondano e sovrastano tutti.
Parlamenti e ministeri, alieni quanto mai, non lavorano più per chi li ha eletti, non hanno intelligenza, cultuira e mezzi per governare in modo autonomo e indipendente. Sono diventati facchini ed esecutori passivi di ordini altrui, scaricando il barile sulla popolazione inerme, sui bambini che verranno inesorabilmente rovinati da queste criminali campagne vaccinatorie.
La gente non è nata per andare fuori e dentro gli ospedali, per lasciare le penne in anticipo.
Grazie al nuovo Messia, Barack Obama, nessuna responsabilità civile o penale per i monatti.
Oggi quasi più nessuno muore di morte naturale.
Gli ospedali traboccano di casi disperati e disperanti, mentre non dovrebbero nemmeno esistere come concetto, bastando e avanzando i pronto-soccorso.
La gente non è nata per andare fuori e dentro negli ospedali e nelle farmacie, e ancor meno per vivere ossessionata dai programmi vaccinatori dei Nuovi Nemici dell’Umanità, dei Nuovi Monatti.
La gente non è nata per essere torturata dalla medicalizzazione ossessiva e coatta.
Le stragi familiari sono all’ordine del giorno.
Il Prozac e gli psicofarmaci apportano pensieri ed impulsi omicidi e suicidi, e fanno da contorno logico al lavoro martellante e demolitorio di vaccini, sieri, ormoni, aspirine, viagrine, statine ed eparine.
E grazie al nuovo Messia, di nome Barack Obama, non è prevista alcuna responsabilità civile o penale per i monatti e per i loro lecca-piedi..
Vaccino come alibi di supporto alle loro carenti ed analfabetiche teorie sulle cause di malattia
Gli autori dell’invenzione, della creazione fittizia, diventano gli arbitri del gioco, e tengono il coltello dalla parte del manico.
Virus e batteri non li hanno inventati loro. Esistono infatti dai primordi della creazione.
Ma allora, cosa hanno inventato, questi mercanti dello schifo?
La loro cosa più tastabile e concreta, che producono ormai a livello industriale, non è il vaccino in sé, che è tutto sommato un alibi biochimico di supporto alle loro analfabetiche teorie, ma la paura.
Sul fattore paura meriterebbero davvero il diritto di metterci il marchio di fabbrica, quanto sono bravi, ingegnosi e fantasiosi.
I monatti hanno i diritti di esclusiva della commedia e della messinscena
Sono i monatti, e nessun altro, ad inculcare e raccontare in esclusiva le azioni dei virus-sterminatori.
Inventori e distruttori del mostro virale in contemporanea, a loro piacimento.
Sempre loro, a disporre della decontaminazione.
E noi mortali, servi della gleba, noi spaventati ed ipnotizzati, obbedienti e pronti a pensare quello che ci dicono di pensare, pronti a fare quello che ci dicono di fare.
Gli scenari e i protagonisti del teatro
Il tatro è un susseguirsi di scenari ridicoli e paradossali.
Gli attori sono i soliti. CDC, OMS e FDA a fare da campane diffusorie, da untori giornalistici e televisivi.
Ora, grazie al prolifico Obama, si è aggiunto il NVIC (National Vaccine Information Centre), l’unico autorizzato a spiegare ufficialmente i segreti e le caratteristiche di virus e vaccini.
Baxter, GlaxoSmithKline, Novartis, Sanofi-Aventis, AstroZeneca e Roche, seguite da vari produttori periferici, a fare da battistrada del brivido nella corsa col paraocchi verso il vaccino.
Già, il vaccino. Cosa sarà mai?
E qui imbroccarla è un po’ come vincere all’Enalotto. Si danno i numeri.
C’è anche della riservatezza.
I fabbricanti fanno un po’come la Coca-Cola che, a parte acqua, zucchero, caffè ed acido carbonico, si rifiuta di dichiarare il cuore della sua formula.
Il vaccino della Novartis, partendo dalla cultura in cellule PER.C6
La multinazionale Novartis, quartier generale ad Emeryville-California, e diverse sedi in Ialia, Germania, Gran Bretagna ed Asia, ha 1240 dipendenti e un fatturato annuo di 170 milioni di Euro.
La tecnologia Novartis contro l’H1N1 è basata su cultura in cellule PER.C6 (derivate, sembra, dalla retina umana), e sul coadiuvante MF59, contenente:
- – Tween 80 o polisorbato 80, ingrediente che può provocare infertilità, aborti, epilessie, convulsioni,
shock anafilattici anche mortali.
Usato anche dalla GSK come ingrediente quasi universale dei suoi vaccini, incluso le decine di
vaccini contro il HPV (papilloma virus), contro il cancro al collo dellutero, come il Garasil, che ha
un record di 28 donne morte a suo carico.
- – Span 85
- – Squalene, olio ricavato dal fegato di squalo e che ha precise conseguenze:
- a) induce infiammazioni croniche alle giunture (artrite reumatoide)
- b) provoca casi di lupus
- c) provoca stanchezza cronica
- d) viene ormai sistematicamente aggiunto a tutti i vaccini o quasi
- e) migliaia di soldati hanno contratto in Iraq la micidiale Sindrome del Golfo, subendo danni irreparabili al sistema immunitario, devono ringraziare proprio lo squalene.
Il vaccino della GlaxoSmithKline, partendo dalle uova alla salmonella
Per la GSK, con sede principale a Londra, si parte da cellule in coltura prese dalle uova di pollo, di cui c’è estrema sovrabbondanza in Inghilterra, soprattutto di quelle alla salmonella, per cui tutto fa brodo.
Gli ingredienti del suo vaccino sono:
- – Adiuvante Alluminio (l’alluminio è nota causa di disfunzioni cognitive)
- – AS03 o squalene (stessi dettagli citati per la Novartis)
- – Daronrix
- – Fosfato disodico, polvere bianca con funzioni funghicide e microbicide
- – Formaldeide, sostanza cancerogena, tossica per l’apparato riproduttivo, usata anche in agricoltura come pesticida chimico
- – Gelatina, causante allergie e shock anafilattico
- – Gentomicina
- – Octoxynol 10 (o Triton X-100), detergente, emulsionante, umidificante, antischiuma. Prodotto offensivo per le membrane cellulari, prodotto alternatore dell’attività metabolica.
- – Resina, causante allergie
- – Saccarosio
- – Tween 80
- – Thimesoral (mercurio). Anche questo è un ingrediente ubiquitario nei vaccini. Da notare che è altamente tossico in qualsiasi percentuale anche minima. E’ stato associato ad effetti a lungo termine tipo autismo, sclerosi multipla e ADHD.
- – Vitamina sintetica E. La vitamina E naturale proviene dai vegetali spremuti a freddo, specie semi di girasole-sesamo-lino. Ma qui viene usata quella sintetica e dopante che si usa negli integratori e nei cibi arricchiti.
Il vaccino della Baxter, partendo dalle reni delle scimmiette verdi (o dei cani abbandonati?)
Per la Baxter Int’l di Chicago, la soluzione contro la pandemia aviaria-suina è rappresentata dal suo vaccino Celpavan, a base di cellule Vero, prese dalle reni di scimmiette africane (ma si dice anche da cani abbandonati), barbaramente massacrate per questi scopi.
I suoi effetti vanno dal malessere generale e dal dolore in zona iniezione, alla cefalea, ai capogiri, alle vertigini, ai brividi, alla naso-faringite.
C’è una richiesta di patent in attesa di approvazione da parte della FDA. I contenuti esatti non vengono ancora rivelati, e si sa che c’è, oltre a diversi virus degli animali citati, c’è del trometanolo, sostanza nociva per gli occhi e per la pelle.
Il vaccino della Roche, partendo da colture gallinacee
La Roche svizzera invece è rimasta su posizioni conservatrici, proponendo il suo tradizionale Tamiflu che rimane il vaccino antinfluenzale preferito dai giapponesi, nonostante una serie di ammonimenti da parte FDA, che ha segnalato lamentele ripetute proprio dal Giappone.
Si parla di effetti neuropsichiatrici del principio attivo Oseltamivir, contenuto nel vaccino, nonché di una fastidiosissima nausea e di conati di vomito.
Essendo un potente antipiretico, il Tamiflu è tra i peggiori nemici del sistema immunitario.
La Roche è stata ora confortata anche dall’ordine di 33 milioni di vaccini Tamiflu da parte del nostro Ministero della Sanità.
Vaccini diversi per contrastare un virus morto e defunto, derivante dal catabolismo cellulare
Uova di gallina, o rene di scimmia verde o rene di cane o qualsiasi schifezza del genere venga prescelta, i dati sono quelli forniti dai mercanti della paura, o comunque quelli carpiti ai medesimi in un modo o nell’altro.
In ogni caso, il virus che si vuole contrastare con tali vaccini è e resta un frammento morto e defunto di mitocondrio (microforno cellulare dotato di Dna), morto insieme alla sua cellula nel normale e fisiologico processo di catabolismo che riguarda tutte le cellule.
Questo è quanto dichiarano tutti i microbiologi seri e trasparenti.
Questo è un punto fondamentale della tesina. Se uno è morto, vuol dire che non è finto-morto, non è stordito e non è nemmeno in coma.
Questo è un punto fondamentale.
Dire che qualcuno è morto, vuol dire che non è debole, stordito, o in coma, ma che è morto, spirato.
Non esiste una sola prova al mondo che un detrito cellulare faccia il falso morto, in attesa che qualcuno lo resusciti.
La versione truffaldina dei monatti, nuova Bibbia e Nuova Tavola dei Comandamenti
Cos’è che esiste allora?
Esiste solo la versione truffaldina dei monatti, per cui l’influenza asinina sarebbe causata da virus vivi e non invece dal sistema immunitario umano che, visto l’alto grado di tossiemia o intossicazione interna, andata oltre il livello di massima tolleranza, avvia intelligentemente un utile e prezioso processo di espulsione tossine (sottoforma di muco, tosse, raffreddore, febbre), denominato malattia influenzale (mentre dovrebbe essere più propriamente chiamato benettia o salvataggio influenzale).
Le influenze stagionali, fenomeno normalissimo e fisiologico di autoregolazione.
I medici saggi di un tempo non agivano da persecutori, non vaccinavano i loro figli.
Queste influenze stagionali, fenomeno normalissimo ed auto-regolatorio, arrivano per tutti i soggetti in determinate condizioni tossi emiche ed in determinati periodi dell’anno, non certo in conseguenza di trasmissione o contagio virale, ma proprio per il fatto di vivere pressappoco con gli stessi ritmi ed usanze degli altri, di fare gli stessi errori, di subire le stesse paure, le stesse tensioni e persecuzioni, le stesse condizioni climatiche.
I medici di un tempo, misurati e saggi, non ne facevano un problema.
Il più delle volte davano qualche buon consiglio e non ti prescrivevano alcun farmaco, consci com’erano della estrema nocività dei veleni e dei vaccini, al punto di non vaccinare i loro stessi figli.
I mercanti della paura hanno capito con l’Aids che il trucco funziona
Oggi le cose sono drammaticamente mutate.
Quando hanno capito, i mercanti della paura, che potevano innalzare il livello di tiro, e trasformare ogni innocente sbrocco della febbre in gravi emergenze o in grosse pandemie?
Se ne sono resi conto con l’Aids, ed hanno avuto conferma che il trucco funziona.
L’Aids è stato dunque non solo una grande carognata per spillare miliardi su miliardi di dollari, speculando su tanti disgraziati, ubriachi di birra e di cognac, aspirinizzati, nicotinizzati, cocacolizzati, dopati, caffeinizzati, insonni ed assonnati, denutriti, a volte sodomizzatori e sodomizzati, votati comunque alla frequenza stabile dei quartieri più malfamati delle città del mondo.
Un mondo intero a portata di mano, privo di confini, privo di governi, privo di guida
L’Aids è stato il banco di prova e la cartina di tornasole che il mondo, ovvero i 7 miliardi di persone bianche, gialle, olivastre e nere, erano lì a portata di mano, facili da addentare in un solo boccone da parte della categoria più ingorda ed affamata di denaro del pianeta.
Un mondo diretto da governi impotenti, ridicoli, stile repubblica delle banane, privi di nerbo e di indipendenza.
Già in passato le stragi da deficit vitaminico e da tossiemia avevano terrorizzato intere nazioni, rilanciando la superstizione antica e dura a morire del contagio
Per pianificare e mettere in atto la strategia Aids, serviva conoscenza storica, e i monatti conoscevano a menadito non solo i polli da spennare, ma anche la storia delle malattie.
Le esperienze del passato avevano dimostrato come normalissime malattie tossicologiche, da deficit vitaminico o da intossicazione, avevano tenuto banco per secoli, terrorizzando le genti con la storia del contagio, mentre in realtà non erano contagiose affatto.
Scorbuto, pellagra e beri-beri, sterminarono milioni di persone causando il panico e l’isteria collettiva.
Anche allora esistevano medici bravi ed intelligenti, famosi per guarire la gente facendola semplicemente cambiare dieta, come ad esempio il tedesco Goldberger.
Ma l’ipotesi nutritiva e tossicologica rompeva già a quei tempi le scatole ai microbisti, ai sostenitori dell’ipotesi batteriologica-virale.
Ecco i motivi della difesa a spada tratta della carognata Aids
Ecco spiegati i motivi per cui l’Aids è stato difeso a spada tratta, alla disperata, in tutti questi anni, a dispetto delle sue gravissime contraddizioni e dei suoi eclatanti imbrogli, a dispetto della scienza microbiologica americana che in massa si è schierata contro i monatti del proprio paese.
Peter Duesberg, docente di biologia molecolare e cellulare a Berkeley-California, più avanzata Università statunitense del settore, autore di inascoltate e ripetute denuncie contro l’establishment del terrore, è stato depredato del Nobel (andato invece al viscido trafficone francese Luc Montagnier, una specie di reincarnazione del peggiore Pasteur, in anticipo di un anno sul medesimo premio che verrà assegnato all’altro suo concorrente-compare Robert Gallo, verso la fine del 2009).
Già i postulati di Koch, senza le altre diverse prove, azzerano la versione Aids dei monatti
I mercenari hanno ipnotizzato, coinvolto e corrotto attrici famose come Liz Taylor, presidenti americani, università straniere (vedi il professor Aiuti della Sapienza), giornalisti e scrittori tipo Enzo Biagi, mettendo in riga parlamentari e ministri, incuranti del fatto che nel mondo moriva più gente per suidicio dalla paura di aver contratto il contagio (di una malattia inesistente ed inventata).
Incuranti del fatto che l’esaustione o l’esaurimento energetico chiamato Aids colpiva all’80% i maschi e al 20% soltanto le femmine, e quindi non poteva essere nel modo più assoluto imputabile a contagio o a virus, visto che i postulati di Koch esistono per ricordarci che batteri e virus, per essere contagiosi, devono colpire 50-50, non potendo essi discriminare tra maschio e femmina.
Se c’è sbalzo a favore di un sesso, significa che la malattia è tipicamente tossicologica, dovuta ad attitudini alimentari o comportamentali di quel sesso, e non a interferenze microbiche.
Trasformare in Aids tutte le malattie classificate impropriamente come virali.
Un’idea brillante, degna del farabutto ambulante John Davison Rockefeller.
Virus vivi, dicevamo. Malattie false e inventate, dicevamo.
Una prospettiva allettante di trasformare, dopo l’Aids, tutte le innocenti malattie stagionali da anni classificate impropriamente come virali, in nuovi Aids.
Un’idea brillante e di portata storica per una medicina che da anni pativa la fame, ed aspettava di fare il salto di qualità per porsi finalmente al centro del mondo.
Un’idea degna di quell’ambulante di nome John Davison Rockefeller (1839-1937), che faceva i soldi truffando i contadini ignari, vendendo loro delle fiale di petrolio come farmaco, come panacea per tutte le malattie, prima di impadronirsi della Standard Oil Company.
L’Aids sconosciuto al mondo, chiamato SMON
C’era stato, prima dell’Aids, un altro Aids poco conosciuto in Europa, e chiamato SMON, con 11 mila vittime in Giappone, con gente che si guardava con sospetto, con gente che girava con la mascherina al naso e alla bocca, con amanti che si spalmavano la lingua di micidiale antibatterico, e facevano uso del triplo preservativo.
Alla fine, dopo anni e anni di terrore, venne trovato il colpevole.
Il virus non era un virus, ma due farmaci. Si trattava dell’Enteroviaform e dell’Emaform, diuretici contenenti il Coaquinol, prodotti dalla Ciba-Geigy, che i giapponesi, forti ed impenitenti consumatori di pesce e di sale, di delfini e balene, assumevano con eccessiva disinvoltura.
Vennero pagate, per la prima volta nella storia, penali miliardarie per sanare le vittime della strage SMON. Tutta sta storia è stata accuratamente insabbiata, per non disturbare gli imbrogli Aids.
Le bugie hanno le gambe corte, ma coi soldi si possono allungare
Se serviva iniquità e cinismo per sostenere l’ipotesi virale, quali altre doti servivano per fabbricare altri concetti truffaldini, come quella della pretesa pericolosità dei retrovirus, accusati di replicare i virus delle peggiori malattie con l’apporto della trascrittasi inversa.
Il professor Peter Duesberg è sempre in attesa, assieme ai maggiori biologi americani, di avere tra le mani un vero virus Hiv e una vera malattia Aids, visto che le spiegazioni e i dati forniti dai monatti sono una sequenza paradossale di menzogne, tenute in piedi coi tipici criteri delle imposizioni fideistiche medievali.
Le bugie hanno le gambe corte, si dice, ma chi dispone di potere politico e di forti somme di denaro, può allungare quelle gambe a suo piacimento, soprattutto in un mondo che va avanti a imbrogli, a pubblicità devianti, a buffonate incredibili ed a slogan diseducativi.
La menzogna del virus vivo, porta alla menzogna del virus da attenuare
Le verità, dette una volta ogni tanto, si dimenticano e perdono forza convincente, per cui diventano bugie.
Le bugie, ripetute cento e mille volte, acquistano dignità, cittadinanza e credibilità, diventano verità.
Quando poi devono essere giustificate, spiegate, analizzate, bisogna coprirle con altre bugie sempre più sofisticate che si chiamano fandonie.
Ecco allora che l’ipotesi demenziale del virus vivo, o reso tale, richiede una seconda ipotesi demenziale, che è quella della attenuazione del virus.
Se è morto, non può infatti essere attenuato. Non posso togliere la febbre a un cadavere freddo e pronto per essere condotto al camposanto.
Stragi di squali, delfini, scimmiette e cani abbandonati
Gli eredi di Eichmann stanno assassinando squali e delfini, tonni e balene, scimmiette verdi ed anche di altri colori, ma soprattutto tanti cani abbandonati, al nobile scopo di salvare l’umanità, vaccinandola con dei virus attenuati.
Il virus da solo infatti non si sviluppa, dicono (ed è vero).
Quello che non dicono però è che il virus non si sviluppa mai in alcun caso, sia in versione solitaria che in buona compagnia.
Non è così, ribadiscono loro.
Il virus è morto ma fa il finto-morto, in attesa di qualcuno che lo venga in soccorso a farlo rivivere.
Il virus, da bravo che era da vivo, cambia drasticamente i suoi connotati da morto
Da vivo era bravo e laborioso, fabbricava addirittura energia per il corpo, in quanto fungeva da forno cellulare o mitocondrio con migliaia di suoi simili all’interno di ogni singola cellula.
Da morto invece, cambia carattere e vuole fare il lanzichenecco, tramando contro chi lo ospitava e lo nutriva.
Fatto sta, perché il virus o il retrovirus, coi loro virioni e trasferoni, si sviluppino e si revitalizzino, serve una cultura cellulare, tipo uova vive, o cellule prelevate da animali e tenute in stato di quasi-vita.
Prendono della polvere morta del virus, in questo caso l’ H1N1 (il mostriciattolo a tre teste) e le iniettano nell’uovo, o nella cultura delle cellule sottratte agli animali sacrificati.
La replicazione dei virus nel citoplasma della cellula infettata. Come dire, la scienza monatta in azione.
Per garantire al ceppo vaccinale di crescere efficacemente nelle uova o in altro substrato cellulare vivo, occorre produrre un virus ricombinante (con geni che consentano la rapida replicazione e con geni che codifichino attraverso le proteine di superficie del virus che sta circolando e, nel caso dell’H1N1 sono la emoagglutinina e la euroaminidasi).
Dopo la replicazione, il virione creato viene distrutto (altro miracolo, dato che è già morto e distrutto), per conservare solo le componenti utili per la risposta immunitaria.
La replicazione dei retrovirus avviene nel citoplasma della cellula infettata, scrive Michele La Placa (Principi di Microbiologia Medica, Esculapio Editore, Bologna 2006).
La retroscrizione del genoma del virus da RNA in DNA (tutta un’elegante balla, perché il virione-cadavere non è in grado di fare un bel niente)
Essendo dotato di pericapside, il virione è in grado di fondersi con la membrana della cellula e di introdurvi quindi il nucleo-capside, che possiede al suo interno molecole dell’enzima trascrittasi inversa, capace di retroscrivere il genoma del virus da RNA in DNA.
Una volta prodotti gli mRNA virali, approfittando dell’apparato trascrizionale della cellula, e una volta che questi sono stati tradotti dai ribosomi cellulari in proteine funzionali, il virus provvede all’assemblaggio del capside e del pericapside.
La gemmazione del retrovirus Hiv e i bidoni fotografici dei monatti
In ultimo, le nuove unità di genoma virale vengono assemblate con il capside neoformato, che gemma attraverso la membrana plasmatica cellulare e, ricoperto così del pericapside, provvede a infettare nuove cellule.
Allegata c’è la foto del retrovirus Hiv in fase di gemmazione da una cellula umana (ma si tratta di una falsa interpretazione, in quanto il supposto retrovirus non è qualcosa che arriva dall’esterno, ma è invece materiale appartenente alla cellula stessa, che lo sta dando fuori).
Come dire un bidone fotografico disperato a cui ricorrono i monatti per confondere le idee.
Un formidabile apparato pubblicitario che invade anche la letteratura scientifica
Una prova?
No, solo un esempio eclatante del linguaggio forbito e falsamente scientifico di cui si imbevono gli studenti di biologia e di medicina, indirizzati in senso monattofilo da un formidabile apparato pubblicitario a sostegno dell’Aids, che ormai include anche la letterattura scolastica.
La fase di rottura e disintegrazione delle cellule non è facilmente visibile ed interpretabile nelle sue varie fasi.
Spiegare le cose con quella sicurezza e quella disinvoltura, indica solo superficialità e faciloneria, nonché schemi preordinati in partenza per arrivare a quello che uno si è preposto di provare.
Le strutture biochimiche ed i processi enzimatici dei retrovirus, sono alla fine risultati appartenere alla cellula e non al presunto ospite
I retrovirus sono andati di moda negli anni 70/80, e ne sono stati individuati ed isolati circa 200, tutti assolutamente innocui.
Tutti meno quello Hiv che, oltre ad essere assolutamente terribile, è guarda caso l’unico a non essere mai stato isolato.
Successive ricerche, come dice il professor Duesberg su Il Virus Inventato, hanno confutato l’esistenza stessa dei retrovirus.
Le strutture biochimiche ed i processi enzimatici, che avevano giustificato tale scoperta, sono risultati appartenere alla cellula e non al presunto ospite.
Il sistema immunitario umano, per un miliardo di anni, non ha usato l’AZT della GSK
L’evoluzione ha impiegato un miliardo di anni per far assumere agli organismi unicellulari la sua meravigliosa complessità.
E, per un miliardo di anni, il sistema immunitario si è sviluppato vincendo tutte le battaglie contro ogni sorta di invasore, altrimenti non saremmo qui a parlarne.
E non ha usato l’AZT della GlaxoSmithKline.
Poi è arrivato l’Hiv dei monatti e, quello che è stato vero per un miliardo di anni, improvvisamente non lo è più.
Se già gli anticorpi combattono il virus invasore, che senso ha aggiungere il vaccino?
Mistero della fede.
Secondo la tesi dei vaccinatori tutti i soggetti infettati da un determinato virus, sviluppano spontaneamente gli anticorpi entro 2-4 settimane dall’infezione, tanto che il test rivela la presenza di tali anticorpi specifici.
Ma sono proprio gli anticorpi a combattere l’invasore o l’intasatore virus.
A che cavolo serve dunque un vaccino? A rompere i coglioni al sistema immunitario.
Se poi consideramo che i virus tutti sono mutanti il mistero si infittisce: quale identikit di riferimento verrà fornito al sistema immunitario stesso?
Il procedimento di attenuazione con formaldeide, luce ultravioletta e detergenti
Cosa succede in realtà a questo punto?
L’ipotesi virale, inventata, richiede una nuova bugia.
I monatti hanno le idee chiare.
Infettiamo la cellula viva, d’uovo o di altro, col ceppo (la polvere morta) dell’H1N1, e il virus stesso, sentendo il calore e l’affetto della cellula viva, comincia miracolosamente a moltiplicarsi, si riproduce e replica milioni di virus identici che noi mettiamo in provetta e poi inseriamo in ciascuna confezione di vaccino, non senza prima averli opportunamente attenuati, o resi meno pericolosi, mediante la formaldeide, la luce ultravioletta e i detergenti.
I nuovi divini umani che bio-ingegnerizzano i virus in accordo alle proprie necessità
In questa operazione, tra l’Eichmann e l’Azzeccagarbugli della chimica, succede di tutto.
Trasformiamo il virus finto-morto in virus vivo che si moltiplica all’infinito, e gli diamo poi una bella randellata chimica in testa, attenuandolo.
Con le nuove tecniche prendiamo del materiale cellulare in decomposizione pronto a virusizzarsi e morire, ma ancora vivente, lo mescoliamo col pulviscolo virale morto, lo bio-ingegnerizziamo e lo facciamo diventare simile al tipo di virus che vogliamo noi.
Ma che bravi questi uomini. Sono diventati degli Dei.
La storia vera è un’altra
La verità è un’altra e la raccontiamo subito, in attesa che qualche monatto altolocato, magari del Ministero direttamente, venga a contestarla con argomenti comprensibili ed intelligenti, e non coi soliti abra-cadabra.
La verità è che le cellule del pulcino, della scimmia o del cane, tutte in fase di catabolismo indotto e non rinnovato (manca la fase nutritiva nelle colture aperte di animali brutalizzati, e nell’uovo viene compromesso il normale sviluppo dall’iniezione del virus), si disintegrano e producono miliardi di virus.
Prima di morire, trovano questa polvere virale morta inserita e vengono in qualche modo caratterizzate per simpatia osmotica nella susseguente fase disgregativa, producendo miliardi di virus leggermente modificati o mutati (il meccanismo esatto della mutazione virale rimane ancora irrisolto, ma riguarda in ogni caso le cellule morenti e non il virus già morto).
Virus inattivo e cellula attiva nella mia versione, virus esagitato e cellula paralizzata nella vostra
Quindi non è il virus H1N1 che è diventato vivo e che si è moltiplicato.
Sono invece le cellule dell’uovo, del rene di scimmia o di cane, che lo hanno introiettato riproducendo per simpatia chimica, o per commistione cellulare, le sue caratteristiche genetiche.
Ma allora, dove stanno le differenze? Vedi che sei arrivato anche tu alle nostre stesse conclusioni?
Eh no, cari miei monatti.
Secondo quanto affermo, il virus è totalmente inattivo, perché morto, e il lavoro viene fatto tutto dalla cellula viva-disintegrante (morente), mentre nella vostra il virus morto ne combina di tutti i colori e la cellula, paralizzata di paura, subisce passivamente la sua violenza.
La mia versione dei fatti porta a ben diverse implicazioni.
Il virus non fa scherzi. Morto era e morto rimane.
1) Il virus non fa scherzi. Morto era e morto rimane. E infatti non si moltiplica da sé e nemmeno
con aiuti esterni. Non si riproduce e non si rivitalizza, com’è giusto e logico che sia, anche se a voi
la logica non piace e non interessa.
Sono le cellule vive, oppure malandate e in via di esaurimento, a disintegrarsi autonomamente e a
lasciare come residuo i propri virus, dotati ora di un codice genetico mescolato, trasformato,
condizionato, caratterizzato, mutato.
E’ risaputa infatti la caratteristica mutogena dei virus e dei ceppi virali, che vi causa da sempre tanti
imbarazzi, perché non riuscite mai a produrre l’esatto vaccino per l’esatto nuovo ceppo virale.
La moltiplicazione del virus nel corpo umano rimane una grande bufala
2) La moltiplicazione dei virus nel corpo umano rimane dunque una grande bufala.
Non è mai moltiplicazione, ma solo sommatoria di tutti i virus cellulari che si disintegrano a
getto continuo e che, in un organo vivo e verace e sano, vengono espulsi fisiologicamente con
l’aiuto dei capillari, della linfa e del sangue. Vengono espulsi come pulviscolo morto.
In un organismo malato e compromesso da precedenti patologie tossiche, gli stessi detriti cellulari,
anziché fluire fuori a ritmo, si accumulano all’interno, perché manca l’energia adatta a ripulirsi, e
danno luogo nei ricercatori Pasteur-ipnotizzati, al sospetto che sia il virus a causare la malattia, e
non il contrario (cioè la malattia a rendere debole e suscettibile il
soggetto, a rallentare il suo metabolismo e a produrre il fenomeno sommatorio-virale).
L’attenuazione non è altro che una buffonata diversiva
3) In ogni caso, il prodotto virale ottenuto dalle culture non è vivo nemmeno lui, ma resta sempre
carcassa cellulare, detrito cellulare, cadavere cellulare in polvere.
L’attenuazione, che voi realizzate, resta una pretesa ed un’illusione mentale di comodo.
Qualcosa che fa parte del gioco.
La luce ultravioletta, la formaldeide ed i detergenti, non scalfiscono e non fregano un fico secco alle
ceneri morte neoprodotte chiamate virus attenuato o vaccino.
Pertanto l’operazione dell’indebolimento non è altro che un abra-cadabra indispensabile per
tranquillizzare la gente. Un’operazione finta. Un’ennesima messinscena tecnica.
La temporanea inattivazione del sistema immunitario
4) Chiaro che inserire del materiale virale normalissimamente morto, o anche del materiale morto e
poi slavato e foto-bombardato o comunque chemicalizzato, produce sempre nell’organismo un
avvelenamento innaturale da sostanze estranee, trattandosi sempre di un’offesa al sistema
immunitario, che viene scavalcato, disattivato ed incapacitato a svolgere le sue normali funzioni;
che sono quelle di reagire fortemente a un attacco esterno, avviando una immediata crisi di reazione
espulsiva (e non dicendo invece all’invasore accomodati pure in questo
corpo e fa come fossi a casa tua, perché io mi sto concedendo un lungo pisolino).
Un’operazione senza senso chiamata vaccinazione
5) Come conseguenza, l’introduzione nel corpo di un vaccino qualsiasi, contenente virus attenuato o
indebolito non ha alcun senso, perché non produce sul vaccinato, come si vorrebbe far credere, una
mini-crisi guidata, oppure una malattietta attenuata che allena ed abitua omeopaticamente il
soggetto alla grave influenza in arrivo, proteggendolo da essa.
Tanto più che quel lavoro è già stato svolto dagli anticorpi del sistema immunitario, ammesso e non
concesso che sia vera l’ipotesi della pandemia.
Un corollario politico ed economico per degli sciamani illetterati di Ouadagoudou
E, a questo punto, scatta il discorso politico.
Un cumulo di menzogne sottili, ingarbugliate e sofisticate, di cose mai sviscerate a fondo con scienza e trasparenza.
Una accozzaglia indecente di spazzatura scientifica e di vuduismo da sciamani illetterati delle bidonville di Ouadagoudou o del lago Tanganika.
Roba da togliere lo stipendio statale (pagato col sudore dei contribuenti) alle moltitudini di monatti di ogni paese, mandandoli rieducativamente a lavorare nelle cave e nelle miniere.
Se hanno dato 150 anni di carcere a Madoff, a Bill Clinton ne dovrebbero dare suppergiù 1500
I miliardi di dollari che stanno nelle migliaia di fondazioni Aids intestate a nomi di comodo, o anche direttamente a William Billy Clinton, a George Soros e Bill Gates, in America ed altrove, basterebbero da soli a far ripartire la locomotiva economica mondiale senza problemi.
Hanno dato 150 anni di prigione al 71enne Bernard Madoff, per il suo malandrino schema Ponzi, per aver sottratto qualche centinaietto di milioni di dollari a degli investitori poco oculati del mondo intero.
Quanti anni dovranno dare all’ex-presidente degli Usa nonché marito dell’attuale segretario di stato americano Ilary Clinton, non appena andranno a controllare una per una le sue indecenti elemosine internazionali con cifre a 10 e più zeri?
Come minimo 1500 anni, e senza nessuna Monica Levinsky in cella, chiaramente.
La Novartis ed il bio-terrorismo
Intanto la Novartis sta ricevendo dalle casse federali americane soltanto la modica somma di 346 milioni di dollari per l’antigene, e 348 milioni per l’adiuvante, mentre ha ordini in mano da decine e decine di altri paesi, nonostante la sporca storia dei 21 disgraziati senzatetto che il suo vaccino ha ucciso in Polonia nel 2008, e nonostante le accuse di far parte, assieme alla Baxter e alla Sanofi-Aventis della triade di aziende farmaceutiche coinvolte in un programma di bioterrorismo.
Un programma produttivo segreto di armi biologiche e di sterminio di massa, finanziato da un sindacato criminale di banchieri internazionali appoggiati dalla Federal Reserve, dalla OMS, dall’ONU e dalla NATO (vedi denuncia delle coraggiose giornaliste Jane Burgermeister e Barbara Milton, naturalnews.com, 20/7/2009).
La Baxter è messa un po’ male, ma in compenso la GSK lavora giorno e notte
La Baxter, poverina, sta un po’ soffrendo, visto che la FDA non ha ancora dato piena approvazione al suo vaccino, sputtanatosi con la faccenda clamorosa della messa in circolazione del materiale pandemico in Austria e in Repubblica Ceca, ed è costretta a vendere i suoi prodotti fuori dagli USA.
La multinazionale britannica GSK (GlaxoSmithKline) è invece subissata di ordini, con 250 milioni di US$ dagli USA e qualche miliardo dal governo londinese di Downing Street.
Essendo impegnata su più fronti, incluso Aids e Papilloma Virus, tutti i suoi stabilimenti stanno facendo i turni di notte, mentre le vacanze di agosto sono state rinviate a data da destinarsi.
La salvezza delle donne e degli uomini del pianeta, vale pure qualche speciale sacrificio.
E’ tutta una questione di interpretazioni e di deduzioni, e soprattutto di chi le fa, e di quali piani ha in testa
Fatte le foto grigiastre dei virus e dei virioni, a milioni di ingrandimenti, e non avendo però la versione cinematografica technicolor con tanto di istruzioni e di legenda interpretativa, in quanto il materiale analizzato non è solo morto ma è anche di colore noiosamente e monotamente metallico, diventa un discorso di mere deduzioni, ipotesi ed inferenze.
Un discorso filosofico di buchi neri e di galassie all’opposto.
Chi fa le deduzioni? E, chi le fa meglio?
I monatti ritengono che Dio sia un deficiente e un dilettante.
Loro hanno dunque le armi e gli strumenti giusti per mettere una pezza alla natura.
I monatti già sono partiti col piede sbagliato, facendo sin dall’inizio delle ipotesi strampalate, sostenendo come la natura sia fallimentare e sciancata, come Dio abbia fatto un lavoro approssimativo da creatore-dilettante e distratto, e come le malattie derivino da imperfezioni e lacune insite nei meccanismi cellulari e nel Dna.
Quanto affidabili possano ora essere le deduzioni finali possiamo solo immaginarcelo.
Le mie deduzioni sono in linea con le verità di una scienza millenaria, quelle dei monatti sono targate Vudu-Medioevo-Pasteur-LizTaylor-Montagnier-Gallo-Clinton-Rockefeller.
Le mie personali deduzioni sovra esposte, senza ricorso a radiomiscroscopi e laboratori di ricerca, non pretendono di essere leggi scientifiche dimostrate, o di diventare I postulati di Vaccaro,
ma il loro indice di attendibilità è centomila volte più alto di quello dei monatti, perché provienienti da qualcuno che si muove nell’alveo del fiume giusto, nella carreggiata che parte da Pitagora ed Ippocrate, per arrivare a Leonardo e Galileo, a Voltaire ed Einstein, alla Florence Nightingale,
a Béchamp e Koch, ad Ehret, Bircher-Benner, Tilden, Shelton, Burton, Cinque e Sabatino, a Nathan e Robert Pritikin, e perché no, a Peter Duesberg.
I monatti partono invece dagli sciamani e dagli esorcisti del Medioevo, per arrivare a Pasteur, Liz Taylor, e ai due più chiacchierati biologi del pianeta, il Nobel Montagnier ed il quasi-Nobel Robert Gallo.
Se cade l’Aids, ed ha tutti i motivi per cadere marcio patocco, cade il palco con tutti i burattini
Ma non è solo una questione di affidabilità e credibilità filosofica.
Le prove concrete e tangibili esistono.
Sappiamo che l’Aids è la base di tutto.
Se resta in piedi l’Aids, restano in piedi tutte le altre demenziali carognate tipo Morbo del Legionario, Sars, Aviaria, Suina, PapillomaVirus, e tutta l’Asineria di contorno.
Se cade l’Aids, cade il palco con tutti i burattini e i burattinai dietro le quinte.
Finalmente le loro indecenti ignudità, fatte di chiappe sovrabbondanti e di microscopici piselli alimentati a Viagra, saranno esposte al divertimento del pubblico, come nelle più esilaranti scenette di Re Nudo.
Le prove dell’assoluta innocenza contagiosa Aids, esistono a decine. Se baci un ubriaco, sarai schifata dall’odore di alcol, ma non ti ubriacherai, a meno che non ti metti anche tu a bere.
Le prove della caduta dell’Aids, come malattia micidiale infettiva, e persino come malattia comunque esistente in modo specifico, ci sono sul campo, basta raccoglierle e metterle di fronte a una giuria di scienziati, e non di fanfaroni e di falsi Nobel.
L’Aids, il re dei morbi contagiosi, l’asso vincente nella loro manica, colpisce come abbiamo già visto sopra all’80% i maschi e al 20% le femmine.
L’Aids sindrome tossico-gernerata e non contagio-virale-generata.
Non basta l’esibizione di dive-barcollanti e dive-oca, per puntellare un baraccone fradicio.
Questo significa che è sindrome rigorosamente tossico-generata, e non contagio-virale-generata.
Ci sono altre prove ed altri esperimenti probanti in mano agli scienziati del mondo in quella direzione.
I monatti continuano ad esibire dive barcollanti e dive-oca, tipo Liz Taylor e Sharon Stone, come testimonial del loro immondo carrozzone pubblicitario.
Ma ci vuole ben altro, per convincere la scienza e la conoscenza.
L’insabbiamento sistematico degli importantissimi esperimenti assolutivi su batteri e virus
Ci vuole ben altro per ammalarsi.
Come mai questi farabutti del CDC hanno segretato le centinaia di esperimenti del secolo scorso, dove biologi e medici di chiara fama, tipo Goldberger, Von Pettenkofer e Metchnikoff, e molti altri ancora, ingerirono batteri e virus di fronte a studenti e testimoni giurati, di fronte a colleghi medici allibiti ed increduli, dimostrando che non sono i microrganismi a farci ammalare, ma noi stessi a generarli?
Prima ci si ammala e ci si rovina, con le porcherie a tavola, con i pensieri negativi, con la violenza sui più deboli, col mancato rispetto delle leggi naturali e divine, e poi arrivano le crisi batterico-virali di accompagnamento delle malattie. Non viceversa.
L’influenza non è una malattia, ma una benettia, una benedizione per chi ha tossine da espellere
Occorre dunque combattere le rovinose pratiche alimentari e comportamentali, i veri ammalamenti che precedono le crisi.
Occorre monitorare e risolvere i crack costruttivi della nostra casa, e non scatenarsi contro i nostri poveri mattoni (cellule, virus cellulari e batteri) che diligentemente, meravigliosamente ed eternamente svolgono le loro divine funzioni.
I vaccini sono molto più letali dell’influenza suina, è il titolo dell’articolo di Mae-Wan Ho e Joe Cummings del 3/9/2009. Giustissimo. Dirò di più.
L’influenza, stagionale o suina poco importa, non è una malattia, ma una benettia, cioè una benedizione, una azione intelligente pilotata dal sistema immunitario, uno che non sbaglia mai atterraggio.
Le malattie influenzali, stagionali e non, sono malattie tossiche da avitaminosi C e D
I veri medici sanno che la stragrande maggioranza delle malattie influenzali sono malattie da avitaminosi C e da avitaminosi D, le stesse poi che ieri provocavano lo scorbuto, e che oggi, mal-capite e mal-contrastate portano ai due maggiori killer (cardiopatie e cancro).
Cerchiamo la frutta e la verdura biologica in abbondanti cassette e generosi quantitativi, non quella cara dei supermarket-bio, ma quella a buon prezzo al lato dei campi giusti.
Se non le troviamo, va bene pure l’orto-frutta non-bio, purchè sia sempre frutta da albero o da radice e non frutta da macello o da caseificio.
Italiani, divertitevi!
Muoviamoci agevolmente all’aria aperta, respiriamo e sudiamo, amiamoci e divertiamoci in pace ed armonia, quanto vogliamo, come vogliamo e con chi vogliamo, preghiamo in proprio, ma fuori da chiese e moschee, facciamo pure ritiri spirituali e astinenza se è questo che ci interessa, ma non mortifichiamoci, non torturiamo e non torturiamoci, e prendiamo tanto bel sole.
Quando l’indimenticato Luciano Pavarotti invitò il Dalai Lama alla sua festa, gli affidò il microfono televisivo e gli chiese di mandare un messaggio all’Italia.
Il grande e spiritoso tibetano guardò verso la folla, prima a destra e poi a sinistra.
Tutti si aspettavano chissà quale discorso etico e religioso.
Italiani, divertitevi! fu la sua memorabile sentenza.
Quando mai avremo il piacere di sentire un papa esprimersi con tale saggezza e gioiosità?
Stiamo alla larga
Stiamo alla larga dai medici, salvo che non siano spiritosi ed in libera uscita, perché in quel caso sono persone il più delle volte eccezionali.
Stiamo alla larga da ospedali e da inique pubblicità televisive.
Stiamo alla larga dalle macellerie e dalle pescherie.
Riempiamoci l’intestino di cibi naturali ed innocenti, dopo un piccolo digiuno purificante e preparatorio.
Quella è la volta che ci accorgeremo della differenza, e di chi ha torto o ragione.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazioone Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)