LETTERA
Carissimo dottor Vaccaro, consapevole del poco tempo che lei ha a disposizione, per l’impegno continuo che le richiede la sua nobile missione informativa, avrei necessità di qualche indicazione urgente per un mio coetaneo di 67 anni che soffre di insufficienza renale, con valori di creatinina che oscillano continuamente su valori alti.
Gli hanno prescritto una dieta articolata più o meno così:
1) Acqua, senza specificare che tipo di acqua, 4 litri al giorno.
2) Formaggio, 40 grammi due volte la settimana.
3) Poca carne bianca.
4) Tanta verdura rigorosamente cotta.
L’amico è uno di quelli in perenne ansia, con paura terribile di blocco renale e di dialisi dietro l’angolo.
Una persona molto pessimista e molto spaventata.
Le sarò molto grato se, nei limiti del possibile, mi indicherà qualcosa che io possa trasmettergli.
Grazie e complimenti di cuore per la franchezza e il coraggio coi quali scrive le sue tesine.
Se mai verrà in Sardegna mi informi, e avrò piacere di esserle utile. Un abbraccio cordiale.
Giancarlo, da Sassari
RISPOSTA
Creatina e creatinina
La creatina, o acido metil-guanidin-acetico, individuata da M.E. Chevreul nel 1835, è una sostanza che si trova nella carne, nel sangue e (in condizioni patologiche) anche nell’urina dei vertebrati.
La creatinina, o metil-glicociammidina, è un prodotto derivante dalla disidratazione della creatina.
E’ insomma uno dei prodotti finali del catabolismo in una persona che consuma cadaveri di altri animali di terra o di acqua.
Nelle 24 ore il corpo umano elimina 2 litri circa di urina. Sommati al litro d’acqua persa col sudore e al mezzo litro perso con la respirazione, fanno in tutto 3-4 litri di acqua eliminata.
La composizione chimica dell’urina varia a seconda dell’organismo e della alimentazione. Normalmente è di colore giallo.
Su mille parti di urina 950 sono di acqua, 20 di sostanze organiche (urea e acido urico) e 30 di sostanze inorganiche (cloruri, fosfati, solfati, carbonati e ammoniaca).
L’acqua e il cloruro di sodio sono eliminati dai glomeruli, l’urea, gli urati e le rimanenti sostanze, dai tubukli contorti.
L’acido urico in eccesso, che non viene rapidamente eliminato con l’urina cristallizza nei vasi e nel corpo producendo dolori acutissimi, tipici delle patologie chiamate gotta, artritismo, reumatismi.
I fosfati contenuti nell’urina possono cristallizzare pure dando luogo a calcoli urinari o renella, dolorosissimi nella evacuazione.
Se pensiamo che in un chilo di carne ci sono addirittura 28 grammi di acido urico, comprendiamo meglio i danni prodotti dal cibo demenziale al corpo umano.
Quando l’urina contiene glucosio (glicosuria) si ha il diabete, causato pure dall’alimentazione carnea.
I glomeruli di Malpighi sono degli ultrafiltri che setacciano il sangue che vi passa (500 litri circa in 24 ore), trattenendo i materiali inorganici a molecola più grossa e lasciando passare acqua, sali organicati, glucosio.
Per ogni riduzione della filtrazione glomerulare del 50%, la creatinina raddoppia i suoi valori sierici.
I valori coretti vanno da 0’,6 a 1,2 mg/dL. Se si supera quel valore abbiamo insufficienza renale acuta o cronica, ostruzione alle vie urinarie, ipotiroidismo. Se si va sotto il minimo, ci può essere stato di gravidanza o anche situazione di danno muscolare cronico.
I reni costituiscono una delle difese più nobili, poderose e resistenti dell’organismo, e dal loro corretto funzionamento dipende gran parte della salute generale dell’individuo.
La funione dei reni consiste nel filtrare costantemente il sangue, sottraendo ad esso tutte le sostanze estranee prodotte dalla digestione e dal consumo organico corporale.
Ogni minimo intralcio al lavoro eliminativo dei reni si trasforma immediatamente in un avvelenamento del sangue.
Dal processo di filtrazione e depurazione del sangue è prodotta l’urina che, passando per i due ureteri, passa alla vescica, da dove viene espulsa attraverso l’uretra.
Se il corpo gode piena salute e normalità digestiva, non c’è in esso accumulazione di sostanze estranee e il rene lavora tranquillo e beato per tutta la vita, senza stancarsi e senza guastarsi mai.
Ma se invece il soggetto respira male (fuma, o non respira profondo), mangia male (carni, crostacei, pesce, uova, latticini, sale, integratori, vitamine sintetiche, verdure cotte, cibi lavorati e concentrati), e beve peggio (caffè, the, latte, alcol, bevande gassate, bevande salate, bevande zuccherate e aspartamizzate, bevande integrate, bevande fermentate), si produce nell’organismo una pesante carica di tossine, di impurità, di materiale da scaricare.
Ed è proprio in tali circostanze che i reni devono sobbarcarsi un grosso lavoro, irritandosi, congestionandosi, indebolendsi, dando luogo all’insufficienza renale, alla dialisi ed al trapianto.
Respirare aria viziata, fumo attivo e passivo aumenta dunque il lavoro dei reni.
Ingerire proteine animali aumenta il lavoro dei reni.
Ingerire prodotti tossici di qualunque genere aumenta il lavoro dei reni.
Le putrefazioni intestinali e la stitichezza in particolare, sono autentiche maledizioni per l’apparato renale.
Per guarire in modo stabile e sicuro ci sono norme precise, che però la medicina continua pervicacemente ad ignorare:
1) Respirazione di aria pura sia di giorno che di notte (finestre aperte, fare esercizi respiratori yoga
almeno due volte al giorno).
2) Consumare abbondante frutta e verdure, allo stato naturale (non cotto).
3) Attivare la traspirazione cutanea con lavori e attività all’aria aperta (il sudare abbondante è di grande aiuto escretorio alle funzioni renali).
4) Eliminare quanto più possibile i cibi cotti, soprattutto il sale, il pepe, le spezie forti.
5) Evitare i trattamenti farmacologici e vaccinatori di ogni tipo, che diventano attentati al sistema immunitario ma anche al sistema escretorio-renale.
Tesine precedenti da consultare sul medesimo argomento
1) Problemi renali e dieta ipoproteica, del 27/8/09.
2) La ritenzione, l’urologo e la coda di paglia, del 24/3/10.
3) Il rene policistico, il sudore e l’acqua biologica, del 25/3/10.
4) Ecografare i carrelli e non i reni, del 31/3/10.
5) Schivare la macrobiotica, la dialisi e il trapianto renale, dell’8/7/10.
6) Cloruro di magnesio organicato naturale, e stop al fumo, del 12/8/10.
Le prescrizioni dietologiche indicate al soggetto in questione, parlano di tanta verdura rigorosamente cotta. Sarebe interessante intervistare l’autore di tale prescrizione e chiedergli per filo e per segno la motivazione.
Se nelle sue intenzioni è prevista la rovina del paziente, dobbiamo dire che ha colto perfettamente nel segno.
Anche i 4 litri di acqua fanno capire da che parti stiamo.
Peccato che non abbia incluso anche una manciata di rane e di girini, per completare l’opera.
La dieta che serve ai malati di reni è, al contrario di quanto sopra, una dieta vitale con anguria e meloni presi a stomaco vuoto, in generosa abbondanza, da soli o in succo, ma mai misti nelle macedonie, e mai presi a fine pasto.
Servono abbondasnti centrifugati di carote, sedano e ananas (o anche di sole carote), oppure centrifugati di bietole, patate, patate americane e mele, oppure di rape, topinambur e mele.
Due sono le fatiche più pesanti dell’apparato renale: A) l’espulsione dei minerali inorganici dal corpo e
B) l’espulsione degli acidi urici.
Da dove arrivano mai i minerali inorganici? Dai cibi cotti in genere, dalle verdure cotte e dagli integratori.
Da dove arrivano gli acidi urici? Dai crostacei, dal pesce, dalla carne (28 grammi di acido urico per 1 kg di carne è una enormità), ed anche dal caffè, dal the e dalla cioccolata al latte.
Per favorire l’espulsione dei minerali sbagliati servirebbe un digiuno ad acqua e limone per una settimana, sullo stile di quelli proposti da Arnold Ehret.
Un modo meno drastico è quello di farsi una bella spremuta di arance o di pompelmi tutte le mattine, alternando a volte con un centrifugato di carote e d tuberi, come già accennato.
Esistono casi dimostrati di recupero renale al 75% nel giro di 3 mesi, con una semplice cura intensiva a base di anguria e meloni.