INTOSSICAZIONE DA FARMACI E CARENZA DI ACQUA BIOLOGICA

Prostatite, bruciori, dolori testicolari e deficit sessuale

 

Salve,

mi chiamo Salvatore e ho 33 anni, altezza 1,68 e peso 68. Spero di non disturbarla.

Ho letto delle sue grandi competenze in campo naturopatico e vorrei illustrare brevemente il mio caso, non compreso dai più.

Nel febbraio 2008 ho accusato una prostatite, caratterizzata da sintomi tipo bruciori, dolori inguinali e testicolari, deficit sessuali marcati, eiaculazione con ridottissimo liquido seminale, necessità di urinare frequentemente, dolore e gocciolamento.

Dagli esami sembrava ci fossero delle lievi calcificazioni, e nel liquido seminale sono state trovate colture batteriche di streptococco faecalis.

Ho così iniziato la cura con antibiotici (levoflaxacin), con mictasone ed estratti di serenoa.

Anziché migliorare, dopo alti e bassi mi sono ritrovato in condizioni ancora peggiori di quelle originarie.

 

Una sfilza di esami specialistici

 

Ho controllato il liquido seminale col metodo Pcr, per micoplasmi, funghi e uroplasmi, senza trovare alcunché di rilevante. Tas, Ves, Pcr, Emocromo, Immunoglobuline, sempre nella norma.

All’inizio erano leggermente elevati il calcio plasmatico e l’osmolarità sanguigna.

Dopo prove del test di assestamento in ospedale, è stato escluso il diabete insipido nelle urine.

C’è da dire che, negli anni precedenti, avevo sperimentato spesso freddolosità all’addome, debolezza generale e calo nella erezione, fino in alcuni casi all’impotenza.

Qualcuno ha ipotizzato debolezza renale.

 

Farmaci su farmaci e feci poco digerite. Bruciori ai piedi.

 

A maggio, grazie ad una dieta diversa consigliata da un medico, sono riuscito ad eliminare gli inibitori della pompa, per un reflusso gastrico che mi assillava e procurava una bronchite da molti anni.

Ma i farmaci che prendevo mi portavano ad avere feci poco digerite.

Nel contempo ho accusato d’improvviso e in modo incomprensibile un forte bruciore interno alle dita e alla pianta dei piedi (specie al piede destro).

Poliuria, streptococchi e ancora antibiotici

 

Pochi giorni dopo, ho registrato una poliuria (emissione urine) variabile da 2,5 fino a punte di 5 lt nelle 24 ore, con valori lievemente elevati di acido urico (7,7) e con creatina al limite (1,22).

In tale periodo stavo malissimo e sono pure dimagrito.

Nel tampone uretrale e nel liquido seminale si trovavano a volte (non sempre, e non in tutti i laboratori) delle colonie di streptococchi non-A.

Prendevo nuovi antibiotici e peggioravo ulteriormente nei bruciori e nella poliuria, dopo un effetto positivo che durava due giorni.

 

Crisi di poliuria acuta, con stanchezza e occhi rossi

 

La mattina, senza nemmeno bere, iniziavo ad urinare fino a che mi mancava il fiato, per cui ero costretto a bere di nuovo.

Ero spesso stanchissimo e con gli occhi rossi.

Quando stavo peggio, la parte bianca degli occhi ingialliva, e ai lati nella sclera si formavano evidenti striature. Quella situazione permane più o meno allo stato presente.

 

Altri esami ed altre ecografie. Niente questo e niente quello. La classica trafila del malato immaginario.

 

Mi sono sottoposto a tante visite e tanti esami ormonali, ecografici, immunologici, senza mai ricevere una diagnosi certa e sicura da parte dei nefrologi, degli endocrinologi e degli urologi.

Niente diabete insipido, niente infezioni, niente nefropatie.

I medici non trovano una spiegazione o non indagano nelle giuste direzioni.

La cosa che confonde sono i sintomi che variano anche repentinamente.

Ho seguito pure diverse cure omeopatiche, basate su un’alimentazione più attenta e sugli integratori, ma non sono servite a nulla.

 

Cambio finale di alimentazione in senso crudista, con risultati incompleti

 

In seguito, ho cambiato la mia alimentazione.

Oggi essa è basata su frutta e verdura cruda. Ho provato ad eliminare per lunghi periodi pane, pasta, latticini, ecc., col risultato di migliorare solo la digestione.

Ho fatto anche un digiuno di 7 giorni, per la disperazione, dove, dopo 3 giorni, la poliuria è scomparsa.

Ma, alla ripresa dell’alimentazione, i bruciori all’apparato urinario, e con essi la poliuria, sono ripresi.

 

Qualcosa dovrà pur esserci

 

Non le chiedo di fare una diagnosi.

Tutti i medici che mi hanno visto si sono arresi, dicendo che non capiscono cosa può essere e che la poliuria ed il malessere generale passeranno probabilmente da soli.

L’omeopata crede si tratti di indebolimento e di intossicazione generale.

Ma, mi chiedo, se da quasi due anni questi sintomi sono così forti e alternati, qualcosa dovrà pur esserci e trovarsi.

Non ho mai miglioramenti o peggioramenti per motivi emozionali.

I sintomi poi sono iniziati in un periodo emotivo normale della mia vita, quando non stavo bene e prendevo diversi farmaci che ora ho per fortuna eliminato.

 

Credo nelle terapie naturali

 

Credo nelle terapie naturali.

Ormai seguo questa via.

Ho provato anche l’urinoterapia, ma è come se il corpo non riesca a guarire, e continui a perdere energia. Anche con solo frutta e verdura, esso non fa il salto che io mi attendo.

Qualcuno pensa a qualche parassita nascosto. Non so più cosa fare.

Grazie di cuore per un’eventuale risposta.

Salvatore

 

Caro Salvatore, con me non puoi barare, contesto diverse tue affermazioni

 

Ciao Salvatore,

Mi fanno impressione due tue frasi.

Qualcosa dovrà pur essere, e Credo nelle terapie naturali.

Il qualcosa te lo anticipo subito. Si tratta di ignoranza sul funzionamento del corpo in generale.

Quanto al tuo credere nelle terapie naturali, permettimi di smentirti.

Primo, hai creduto a tutti i tipi di farmaci, e sul naturale ci sei arrivato per disperazione, quasi a salvarti in corner, per dirla in gergo calcistico.

Secondo, anche adesso che ti professi ligio alle terapie naturali, le adoperi male e ci credi fino a un certo punto.

 

Il tuo problema non è affatto enigmatico

 

Mi hai esposto la storia complessa del malato incurabile.

Incurabile perché non si riesce a sapere che cavolo esso abbia.

Mi chiedi anche di non emettere il centunesimo verdetto o la centunesima diagnosi, dopo che medici ed omeopati hanno sbagliato, fatto cilecca, e si sono arresi per 100 volte.

Invece il tuo caso è di una semplicità impressionante, che si deduce al volo dal racconto che hai fatto.

Immagino che prima del 2008 tu abbia goduto di normale salute per 30 anni, e che dunque il problema sia apparso all’improvviso due anni fa.

Prima cosa dovresti chiederti cosa hai combinato in quel periodo antecedente ai sintomi, e riflettere attentamente.

 

Accumulazione di acidi, e vecchi nodi che venivano al pettine

 

Il tuo errore madornale, in ogni caso, è stato quello di avere dei sintomi importanti (il bruciore locale è importante), che stavano ad indicare un avvelenamento interno generalizzato a livello di sangue, e di esserti affrettato a troncarli ricorrendo ai farmaci.

Si era prodotta a quel tempo in te un’accumulazione di acidi urici, capace di andare oltre il limite normale di tolleranza-veleni che ognuno di noi ha.

Probabilmente un discorso del classico nodo che viene al pettine.

Probabilmente avevi la solita dieta comune adottata dalla gente, con proteine animali e cibi cotti, con vino e caffè, e cose di questo tipo.

Magari avrai pure preso degli integratori per supportare l’attività sessuale a cui giustamente tieni.

Avresti dovuto descrivermi la tua dieta di allora, e non l’hai fatto, per cui devo qui marciare ad ipotesi.

 

L’errore madornale di sopprimere i sintomi anziché ascoltarli e interpretarli

 

Ebbene quei sintomi iniziali non andavano assolutamente soppressi ma solo interpretati.

Men che meno dovevi prendere antibiotici.

Quando mai i batteri sono responsabili di qualcosa?

Se c’erano dei batteri significa solo che c’era sporcizia, da loro intesa come cibo da hotel 5-stelle.

Era allora che tu dovevi fare il digiuno e purificarti con tutta l’acqua necessaria, e poi riprendere gradualmente con pochi giorni di dieta totalmente fruttariana, seguita poi da dieta vegana, ovvero dal sistema classico che garantisce massima salute a tutti gli umani che la capiscono e la praticano.

(Vai a cercarti le mie tesine Gli interventi assurdi sulla spia rossa, del 28/1/09, e Il corpo umano è un libro aperto, del 21/8/08, poi ti verrà la voglia di leggerti il mio testo-base Alimentazione Naturale, che dovresti non leggere ma imparare a memoria)

 

Strano che nessun medico abbia notato l’evidente stato di disidratazione in cui versavi

 

Cosa hai fatto invece?

Eri intasato di veleni accumulati nel tempo, e ti sei sovraccaricato di veleni ancora peggiori.

Non esiste farmaco al mondo che non sia un veleno.

Farmakon in greco significa veleno, non rimedio, non sostanza utile a stare meglio.

Veleno che colpisce e maschera il sintomo e lascia regolarmente inalterata la problematica interna.

Oggi lo hai capito sulla tua pelle, ma con molto ritardo. O forse lo hai capito ma senza dartene una precisa ragione.

Eri pieno di veleni e il corpo intelligentemente se ne stava liberando con la tanta acqua urinale che scaricavi, per cui stavi in stato di chiara e pericolosa disidratazione.

Ti sarebbe servita tanta acqua da bere e tanti frutti tipo pesche e anguria e ciliegie e uva.

E invece hai continuato a semi-suicidarti coi farmaci, cioè con altri veleni concentrati.

Cose da chiodi.

 

Nessuna sostanza e nessuna persona al mondo ha il potere di guarire.

Il corpo guarisce da sé. Il corpo è la sola entità dotata di potere auto-guarente.

 

Non hai invece capito il meccanismo del dolore, del cibo crudo e sano e del sistema immunitario.

Lo deduco dalla meraviglia che dimostri sull’inefficienza della frutta e della verdura cruda a risolvere i tuoi problemi.

Chi ti ha mai raccontato che la frutta e la verdura hanno il potere di farti guarire?

E’ un concetto errato.

Sbagliato allo stesso modo delle sciocchezze allopatiche ed omeopatiche.

 

Le caratteristiche straordinarie della frutta e della verdura

 

L’igienismo corretto ti dice le cose giuste in modo diverso.

La frutta e la verdura cruda sono l’unico cibo possibile per il nostro corpo fruttariano-vegano?

Sì, lo sono.

Sono gradevoli, pacifiche, innocenti e digeribilissime? Sì lo sono.

Hanno controindicazioni ed effetti collaterali velenosi, come succede per le proteine animali e per i cibi cotti? No, non li hanno.

Allora dove sta la loro miracolosa utilità?

 

La loro eccellenza sta nel fatto che non vanno a disturbare in alcun modo il sistema immunitario

 

La miracolosità sta nel fatto che frutta e verdure non vanno a prelevare preziose energie enzimatiche-caloriche-bioelettriche all’interno del corpo in fase digestiva-assimilativa-escretoria.

Sta nel fatto che esse ti danno le calorie necessarie, i micronutrienti necessari a sopravvivere e a costruire le tue proteine e le tue cellule, senza rubarti niente nel contempo.

Nel fatto che hanno tutto quello che serve alla tua nutrizione nei quantitativi ottimali ed assimilabili, senza carenze e senza debolezze.

La frutta maturata al sole ha assorbito il massimo dal terreno, dall’aria e dagli astri, e ti consegna il tutto fedelmente senza venire a rubare nulla all’interno del tuo corpo.

Senza fare la lanzichenecca. Senza acidificarti. Senza crearti leucocitosi. Senza produrre surriscaldamento e febbre gastrointestinale. Senza intasarti ed avvelenarti il sangue. Senza appestarti il colon. Senza sporcarti la lingua. Senza infiammarti le tonsille e l’appendice.

 

Il miracolo dei food-enzymes o delle vitalie.

Il disastro del fuoco e di ogni tipo di cottura non conservativa.

 

Il segreto di tutta sta faccenda sta nei food-enzymes o vitalie di cui sono pieni i frutti e la verdura cruda, e sta nella clorofilla che è autentico sangue verde della generosa natura (qualche sacrificio le piante lo fanno a nostro favore), con formula atomica identica all’emoglobina, con la sola sostituzione di un atomo di magnesio al posto dell’atomo di ferro.

Ricordarsi che questi food-enzymes non sopportano il calore. Bastano 60°C per mandarli fuori uso.

Sono più sensibili delle vitamine (che fanno la stessa fine pochi gradi oltre), e dei minerali organicati (che con la cottura ridiventano inorganici e quindi inservibili e quindi veleni da espellere a pesanti costi interni).

 

Chi guarisce, chi si ammala, chi agisce è sempre e solo il corpo. Questa è una legge della natura.

 

Non so se hai capito il tuo madornale errore. Tu hai confuso l’innocenza spirituale e digestiva della frutta per un’efficienza magica del materiale-frutta nei riguardi del tuo corpo e delle tue cellule.

Questo fatto non esiste.

Non esiste né nel bene (frutta e verdure crude), né nel male (droghe, farmaci e vaccini, e tutte le porcherie varie che l’uomo butta dentro di sè a ripetizione).

Le sostanze buone o cattive non hanno intelligenza, non hanno bontà o cattiveria, non hanno poteri ammalanti o poteri guarenti. I poteri sono prerogativa degli organismi viventi completi e complessi.

Chi guarisce, chi ammala, chi reagisce, chi agisce, è sempre il corpo, nelle vesti specifiche del sistema immunitario.

 

Al momento critico sei finito alle corde

 

Torniamo alla tua frase finale, dove ti meravigli che hai provato di tutto, incluso la frutta e la verdura senza che il corpo abbia fatto il salto che ti aspettavi, per cui hai pensato al parassita e a che altro dover fare. Tu, caro Salvatore, da quando sei nato hai continuato a ignorare come funziona il corpo umano.

Ti è andata bene fino a 30 anni quasi per caso e per il rotto della cuffia.

Quando è venuto il momento critico sei finito alle corde, come un pugile mezzo suonato.

Tutto per colpa di questa mancanza di conoscenza della tua macchina portante.

Come tutti conosci a menadito motore, impianto elettrico, carrozzeria, fari e gomme della tua macchina, mentre vaghi nel buio se si tratta del tuo organismo.

Arrivato ai 30 e bisognoso del prete o del medico? Sei un fallito.

 

Rallegrati nel senso che la maggior parte della gente, incluso gli stessi medici, viaggia più o meno sugli stessi livelli. Sono dei mostri in materia medica, ma debolissimi in materia igienistica.

Se non fosse così, i farmaci non esisterebbero.

Più farmaci ci sono e più imbecillità e più venalità sta in circolazione nel mondo.

Arrivato a 30 anni e hai bisogno di un medico o di un prete o di un sessuologo? Sei un fallito.

Non è una frase offensiva coniata da me.

Sta scritta su un papiro egiziano di 3500 anni fa.

Diciamo pure che il fallimento è pressoché generale. Mal comune mezzo gaudio.

 

Troppi sbalzi e troppa ansia, troppe cose fatte alla carlona

 

Tu, ad ogni sintomo, parti in quarta con farmaci e contro-farmaci, specialisti e contro-specialisti, diete e contro-diete.

A volte fai anche le cose giuste. Ma le fai di fretta e male. Le fai incomplete e senza criteri di lungo periodo, mentre la natura lavora col suo ritmo e pretende coerenza.

Come quando hai fatto il digiuno di 7 giorni, che hai definito digiuno della disperazione, dove la poliuria e i disturbi sono scomparsi, ma alla ripresa dell’alimentazione normale sono immediatamente ripresi.

 

Il digiuno è uno strumento importante, ma occorre saperlo usare. Tutte le forze corporali (vedi pesanti costi digestivi evitati), vengono direzionate verso l’espulsione del muco, dell’acidità e delle tossine.

 

Anche qui non hai imparato niente da quella preziosa esperienza.

Quando si fa un digiuno e si purifica il corpo si ottengono grossi miglioramenti, ma non si guarisce del  tutto. Forse non hai bevuto abbastanza acqua, mentre nel digiuno serve molta acqua per diluire i veleni e portarli fuori dal corpo. Forse ti serviva più di un digiuno, magari meno lungo e a distanza di due-tre settimane.

Il digiuno lo si interrompe in genere quando la testa è leggera e non dà più fastidio. Quando la lingua e l’alito sono puliti, quando ritorna la voglia di mangiare.

O quando te lo suggerisce un digiunista-igienista specializzato, stile Scaffidi.

 

Il digiuno serve a cambiare registro, non a purificarti per ricadere nella bufera

 

Smesso col digiuno, la dieta dev’essere la più leggera possibile.

Centopercento fruttariana per 2-3 giorni almeno. E poi vegana e tendenzialmente crudista.

Non per una settimana, ma per una vita.

Anche tu, come il 90 e più percento della gente, non hai ancora capito che il solo modo per andare avanti sul liscio, è usare il solo carburante umano possibile.

Ogni trasgressione la paghi.

Che senso ha fare digiuni per poi ingozzarsi malamente di nuovo?

Non puoi pretendere di marciare a benzina, se hai un motore Diesel.

Non puoi pretendere di marciare a proteine animali o a carboidrati cotti, se la natura ti ha creato fruttariano e crudista.

 

 

Il tuo pacchetto-veleni sta cercando in tutti i modi di lasciare il tuo corpo (vedi sintomi che variano, facendo impazzire i tuoi medici)

 

I tuoi problemi di bruciori e di altre cose sono segno di reattività del corpo agli insulti che gli continui a dare con la dieta, e soprattutto con i farmaci.

Il pacchetto avvelenante che hai introdotto a più riprese sta ancora circolando nel tuo organismo, o sta depositato e disseminato nelle cellule adipose ed accomodanti del tuo corpo.

Non esiste farmaco e non esiste medico al mondo capace di guarirti dai dissesti iatrogeni.

Dai disastri creati da altri farmaci e da altri medici o da altri ciarlatani.

 

Non cercare motivi strani che non esistono

 

Cosa fare oggi come oggi?

Non cercare motivi che non esistono. L’unica cosa quasi giusta l’ha detta (ma solo detta) l’omeopata.

Sei intossicato da farmaci e da residui di cibi mal selezionati.

Fatti un breve digiuno di 2-3 giorni e bevi molta acqua.

Poi passi alla frutta acquosa per 3 giorni. Fatto questo, vai con lo schema segnalato per la Patrizia (alla tesina Emicrania, fibromialgia e allergie).

Una regola base dell’igienismo, ignorata da tutti, è che il corpo non va mai contro se stesso, ma opera sempre a suo vantaggio.

Lo fa però solo se gliene dai il modo e il tempo. E’ il famoso concetto dell’autoguarigione che non invento io ma che proviene dall’Olimpo greco e da saggezza millenaria.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                         – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)