LETTERA
Condivisione totale su alimentazione e igienismo, e forte contrasto sulla questione palestinese
Sono un lettore 62enne, vicentino e diabetico. Sono capitato per caso sul suo blog e ho letto diversi suoi articoli. Ho anche acquistato il suo libro Alimentazione Naturale, che ho letto e riletto, condividendo quasi tutto per l’alimentazione e l’igienismo, e quasi niente per la politica, specie se riferita ai poveri palestinesi. Per intenderci, sono uno che non comprerebbe mai i pompelmi israeliani, perché li ritengo frutti coltivadi da ladri e assassini su una terra rubata e insanguinata.
Ingegnere civile giramondo, facile agli eccessi e ai comportamenti da immortale
Ma, a parte questo, il suo libro è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Ci pensavo da anni a cambiare alimentazione, studiando e provando un po’ di tutto.
Fin da bambino ho avuto problemi di fegato e milza ingrossati, e ho sofferto pure di gonfiori allo stomaco durante la digestione.
Poi ho girato il mondo per una vita nei cantieri di costruzione all’estero, dato che sono ingegnere civile.
Ho cambiato spesso il mio modo di mangiare, senza escludere alcun cibo.
Pressione alta, sovrapeso, eccessi alimentari e sessuali, fumo e alcol.
Insomma, mi comportavo come fossi immortale.
La glicemia sopra il livello 300 e poi il crollo
Poche vacanze, ossessionato dal lavoro e dai targets, sempra arrabbiato ed in ansia.
Poi nel 95 mi hanno scoperto il diabete con una glicemia sopra i 300.
Forse l’avevo anche prima, ma non mi ero mai controllato, visto che mi sentivo bene.
E’ stato il crollo. Mi hanno riempito di medicinali e mi hanno messo a dieta.
Dieta che ho seguito scrupolosamente, senza peraltro alcun miglioramento.
Diventavo sempre più debole e anche sul lavoro facevo fatica.
Ho dovuto cessare la mia attività all’estero nel 2000, perché non ce la facevo più.
Sempre stanco, sempre in iperglicemia, mai in ipoglicemia.
Una malattia che dipende dalla testa e dalla dieta.
Un approccio contradditorio e non risolvente con la dieta Gruppi Sanguigni.
Ho studiato questa malattia e ho capito che dipendeva dalla testa e dalla dieta, visto che le medicine non danno alcun effetto.
Due anni fa ho smesso coi farmaci ipoglicemizzanti e ho anche smesso con la dieta diabetica, convinto che dovevo lasciare al mio corpo la possibilità di auto-guarirsi.
La mia situazione da allora non è migliorata, ma nemmeno peggiorata.
Intanto studiavo, e mi sono imbattuto nella dieta Gruppi Sanguigni di Peter D’Adamo, e l’ho sperimentata.
La digestione ne ha guadagnato ed in più tale dieta mi concedeva formaggio e birra, i miei due cibi preferiti. Però per il resto nessun progresso.
I suoi scritti mi hanno aiutato a capire molte cose.
La nostra casa straripa oggi di frutta e verdura.
Ho studiato anche il veganesimo, il crudismo, il fruttarismo e l’igiene mentale.
Mi tratteneva il fatto di avere sempre le dita di mani e piedi gelide, e pensavo che, se avessi preso troppa frutta, avrei aggravato il problema. Troppo yin e troppo poco yang, pensavo.
Finchè ho incontrato i suoi scritti e ho capito molte cose.
Sono diventato vegano tendenzialmente crudista da un giorno all’altro, tre mesi fa.
Mia moglie, che sta benissimo, mi ha seguito entusiasta.
Adesso la casa, il frigo, la tavola, sono tutte addobbate di frutta e verdura.
Io e mia moglie siamo impegnati nella ricerca gioiosa di sempre nuove ricette.
Qualche timore per la glicemia, ma dormo bene, digerisco bene, evacuo bene, mentre per anni avevo sofferto di forte stitichezza
Mi sento bene, anche se non ho il coraggio di misurarmi la glicemia.
So però che dormo bene, digerisco perfettamente, evacuo con facilità dopo aver sofferto di stitichezza per anni, e anche i miei piedi cominciano a ridiventare più sensibili.
Abbandonare carne, uova e pesce, è stato facile. Per il formaggio invece è stato difficilissimo.
Ho sempre mangiato tanto formaggio, tutti i giorni, andandolo a prendere direttamente sull’altopiano di Asiago. Comunque ci sono riuscito.
La paura della malattia, della povertà e della solitudine, mi impongono la lattina serale di birra
Spero che la dieta vegan serva anche a calmarmi dall’ansia e dalla paura, stati dell’anima che ritengo i maggiori responsabili della mia malattia.
Da anni non fumo più sigarette. Ho lasciato anche i miei amati sigari toscani. Non sono ancora riuscito a smettere con la pipa e, dopo cena, mi faccio ancora una mezza pipa di tabacco. Ho smesso con vino, liquori, caffè, the, bibite di ogni genere. Non ho smesso però con la birra.
Bevo ancora una lattina al giorno, dopo cena.
Con la pipa penso di riuscire a smettere. Con la birra non ce la farò, se prima non smetto di aver paura della malattia, della povertà, della solitudine.
Paure irrazionali, ma presenti da sempre, e tipiche del mio modo di essere.
Un ringraziamento per quello che fa e che scrive, sia per noi che per gli animali innocenti e meritevoli di assoluta tutela
Le ho scritto perché, in qualche modo, le nostre due esperienze di vita hanno dei tratti in comune, e mi sono riconosciuto anche in certi suoi racconti esistenziali.
Sono cresciuto anch’io in un paese dell’Alto Vicentino, e sono stato all’estero per molti anni.
Voglio insomma ringraziarla per quello che fa e quello che scrive, sia per noi che per gli animali innocenti.
Se poi ha qualche consiglio e suggerimento per me, magari inviandomi qualche tesina ad hoc, non potrò che ringraziarla di cuore. Cordiali saluti.
Diego Meneguzzo
RISPOSTA
Sul problema palestinese troveremmo sicuramente un compromesso
Ciao Diego, grazie per il tuo messaggio e per gli interessanti dettagli di vita vissuta.
Probabilmente, se avessimo modo di parlarci con calma, troveremmo pure un accomodamento sulla faccenda politica coinvolgente israeliani e palestinesi.
Ebbi modo di andare in Israele il giorno dopo la famosa strage di Lod del luglio 76, dove nel volo El-Al Parigi-Tel Aviv dei terroristi giapponesi fecero un attentato disastroso, con tanti morti e feriti nella hall del settore arrivi.
Mi trovavo a Parigi in quei giorni per la fiera Expomat nel settore edile, in quanto lavoravo per una nota azienda udinese nel settore delle macchine da cantiere.
La paurosa esperienza di Lod, una strage evitata per un soffio
Ricordo ancora come fosse oggi, dato che avevamo prenotato il posto proprio su quell’aereo, io e un mio collega, nonché un ingegnere civile israeliano che la settimana prima aveva visitato la nostra ditta, e col quale avevamo pranzato e trascorso un’intera giornata.
Ci salvò una telefonata dell’agente inglese che ci chiese di stare un giorno in più a Parigi, in quanto arrivava in fiera con dei clienti londinesi.
L’ingegnere israeliano prese quel volo senza la nostra prevista compagnia e rimase miracolosamente vivo, con però 52 punti di sutura intorno al corpo sfigurato.
La violenza è una bruttissima cosa.
Un dramma umano per entrambe le parti in causa
Non stiamo qui a parlarne in quanto ne nascerebbe un romanzo politico. Diciamo che si tratta di un autentico dramma per entrambe le parti in causa, per cui le vittime stanno sia dall’una che dall’altra parte, pur facendo tutte le distinzioni che vuoi.
Non mi sono mai schierato con dei pregiudizi, ma ho solo percepito il feeling che si prova a vivere circondati dalla paura e dalla violenza.
Più che di ladri ed assassini da un lato e terroristi dall’altro, parlerei di esseri umani che si fronteggiano in una situazione altamente conflittuale prodotta da circostanze storico-politiche internazionali, che vanno al di là della loro responsabilità personale.
Un rientro nel rango degli umani
Venendo alla tua forma di diabete, stabilmente assestata sull’iperglicemia, trattasi con tutta probabilità di una forma assai legata a fattori caratteriali.
Una vita attiva e tesa in sostenuta accelerazione cardiaca, un sentirsi invulnerabili ed immortali, un sistema neurovegetativo caratterizzato da simpaticotonismo e sorretto da dieta stimolante-inquinante carnea, con bevande nervine di sostegno negli inevitabili momenti depressivi di post-digestione carnea,
non poteva non concludersi con una crisi e un piccolo crollo.
Una specie di caduta degli Dei e di rientro nei ranghi degli umani.
Rilevo una ritrovata funzionalità digestiva che è della massima importanza
Fai bene a non preoccuparti troppo della glicemia, anche perché i segnali positivi, che stai già sperimentando a diversi livelli, testimoniano una ritrovata funzionalità digestiva-assimilativa-evacuativa, e già questo fatto porta automaticamente a un trascinamento verso il basso dei tuoi indici glicemici.
Il corpo vive in sinergia e non a compartimenti stagni.
Se migliora da una parte migliora anche dall’altra e viceversa.
Il fatto di sentire meno freddo e più sensibilità ai piedi sta a significare un miglioramento della circolazione grazie a un sangue reso più fluido da una sequenza di digestioni-assimilazioni virtuose.
Questa fluidità del sangue porterà a una maggiore efficienza e rapidità degli interventi pancreatico-insulinici nelle emergenze.
Siamo macchine che vanno avanti a zucchero e non a proteine
Ti ricordo che tra gli apporti importanti del cibo crudo non ci sono solo i minerali organicati, le vitamine naturali, gli enzimi cibari, il succo biologico zuccherino preziosissimo per diabetici e non-diabetici, ma anche l’insulina e l’inulina vegetali che si comportano alla fine come regolatori naturali dell’equilibrio ormonale.
Molte teorie che girano in campo medico, dietologico e nutrizionistico tendono a demonizzare i carboidrati e lo zucchero. La cosa è sensata soltanto se tale demonizzazione riguarda i carboidrati cotti e quindi sbilanciati (privi cioè della loro completa strutturazione mineral-vitaminico-ormonale-enzimatica).
Non ha alcun senso demonizzare
i carboidrati e gli zuccheri crudi.
Non dimentichiamo un fatto importantissimo, e cioè che la macchina umana, normale o diabetica che sia, ha un motore a propulsione zuccherina, e non certo a propulsione proteica.
L’importanza dei germogli e dell’avocado
Ti consiglio anche di abbondare in centrifugati di radici, di tuberi e di topinambur, tutti particolarmente ricchi di insulina-inulina. Ottimi anche i centrifugati di carote, sedano e ananas, di papaie, rape e bietole, di patate normali e dolci, di zenzero e di mele.
Il topinambur da orto ha radichette laterali chiare e grosse quanto una patata.
I topinambur selvatici (piante alte 2 metri, fiori gialli che ricordano quelli del girasole giovane, e crescono lungo i torrenti e anche lungo i fossi, con tuberi che si raccolgono nel tardo autunno.
Durante l’estate puoi ricorrere spesso al gaspacho, ovvero alla crema di vegetali crudi.
Ricordati di abbondare in germogli (impara a far germogliare i diversi semini), in avocado e in mandorle, pinoli e noci.
Puntare decisamente alla serenità
Dai un’occhiata anche alle altre tesine che sto pubblicando in contemporanea, visto che si parla ancora di diabete.
Una raccomandazione per l’ansia e le paure.
Rimuoverle al più presto.
Occorre che indirizziamo ogni nostra azione verso la serenità d’animo, al fine di allontanarci dalla sofferenza e dall’ansia.
Complimenti a te e alla tua compagna sensibile, brava e intelligente, perché pronta a cercare con te le soluzioni migliorative e vincenti.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo