LA MAGREZZA, GLI AGRUMI E IL FREDDO

LA  MAGREZZA, GLI AGRUMI  E  IL  FREDDO                   

 

Una tua disavventura nel sottozero che mi dà qualche pensiero

 

Caro Valdo, nella tua tesina Il fantasma della B12, hai raccontato di quella tua disavventura dovuta al freddo intenso.

A un certo punto scrivi: Cominciava a farsi strada in me la chiarezza. Stavo già trovando ottime risposte ai miei problemi. L’ipotesi del freddo intenso che colpisce come una mazzata uno che non ha riserve di grasso da bruciare, mandando fuori uso e paralizzando il sistema immunitario, veniva prepotentemente a galla. Un successivo esame del sangue evidenziava che quel trancio di cura B12 non aveva fatto alcun effetto, se non quello disturbante che si rivelava in vaghe sensazioni di testa pesante nei giorni in cui assumevo l’integrazione.

Allora mi sorge un dubbio e ti chiedo (appena avrai tempo) dei chiarimenti.

 

Prima ero un mangia-cadaveri magro, coi fastidi delle emorroidi e del mal d’auto, ed oggi sono un vegano magro senza problemi fisici

 

Io  sono costituzionalmente molto magro, e lo sono sempre stato, anche quando ero onnivoro.

Sono il classico esempio di persona che non ingrasserà mai, e sono felice che sia così.

Quando ero mangia-cadaveri avevo il mal d’auto e spesso mi venivano pure le emorroidi, mentre adesso quei disturbi non so neppure cosa siano. Mangio ancora troppo pane, pasta, pizza e latticini, e negli anni a venire potrei darmi una regolata, ma per il momento non ce la faccio.

Mi ritengo abbastanza soddisfatto anche se ho veramente molto da migliorare, e mia moglie Priscilla rappresenta per me senza ombra di dubbio un esempio quotidiano meraviglioso!

 

Da sette anni sono diventato sedentario e ho smesso ogni attività sportiva

 

Negli ultimi anni ho perso massa muscolare ed alcuni chili, e la colpa è da addebitarsi certamente a qualche digiuno che ho fatto in modo poco ortodosso, e soprattutto perché da 7 anni ho totalmente smesso di fare qualsiasi attività sportiva e conduco una vita sedentaria sia nel lavoro che nella vita privata. Dovrei tornare all’esercizio fisico e mi deciderò a farlo quanto prima (ho evitato di farlo d’estate perché col caldo non ne avevo voglia e mi pareva masochistico).

Inoltre, come tu sai, sono stato male l’estate scorsa per una gastroenterite che durò 10 giorni (ci sentimmo telefonicamente, e si trattò di benettia più che di malattia) e ho perso altri chili che poi non ho

completamente ripreso.

Più fichi e più frutta secca nella mia dieta

 

Ultimamente ho aumentato la frutta secca nella mia dieta, con pinoli, mandorle e similari.

Inoltre, al mare, ho fatto scorpacciate di fichi colti dall’albero (uno dei tanti alberi di fico abbandonati da tutti i neo-mangiatori di cadaveri, come tu scrivesti nella tesina Il dramma del fico e della fica). Ne ho mangiati in quantità industriali, mentre avevo in testa la tua gara di durian che ti vide vincente con quel tuo amico asiatico: troppo bello!!!

 

Le cause della mia magrezza stanno più nel carattere che nell’alimentazione

 

Cerco di non avere mai fame, seguendo i tuoi suggerimenti sul fatto che mortificare il proprio organismo con la fame significa poi candidarsi all’errore concatenato di rimpinzarsi per l’avidità che ne deriva.

Resta il fatto che purtroppo sono sotto-peso e me lo ha ricordato anche Scaffidi in occasione del nostro incontro a Bergamo.

Il lavoro mi stressa più del necessario. Mi arrabbio troppo spesso e Carmelo mi ha detto che devo ricercare le cause della mia magrezza più a livello caratteriale che a quello alimentare.

 

Il fastidioso stress del  Sei troppo magro

 

Non voglio rincorrere a tutti i costi il raggiungimento del peso ideale, anche perché mi sento benissimo e i miei esami del sangue sono assolutamente perfetti.

I fastidi che mi perseguitano sono i soliti, più estetici che salutistici. Intendo la gente che vedendomi magro mi stressa con le solite frasi tipo Mangiati le uova, le bistecche ed il pesce, mentre faccio finta di non sentire.

 

Il rischio del freddo per chi non ha riserve di grasso

 

Premesso tutto ciò, c’è solo un particolare che vorrei chiarire subito.

Considerando la tua esperienza personale con il freddo e le tue parole riportate all’inizio della presente, mi servirebbe una conferma sul rischio di ammalarmi a causa del freddo.

Devo stare particolarmente attento a non espormi troppo a temperature rigide e coprirmi?

Essendo così magro, corro dei rischi più specifici di chi non è nelle mie condizioni?

E’ corretto concludere che io sia più candidato dei non-magri a un eventuale contraccolpo sulla salute causato dal freddo?

 

Agrumi da mattina a sera?

 

Devo aumentare la frutta contenente vitamina C, tipo agrumi e kiwi, oltre che coprirmi di più?

Tu cosa pensi sul mangiare gli agrumi anche alla sera?

O è meglio limitarli a colazione e pranzo, essendoci delle controindicazioni per la sera?

Aspetto la tua risposta come di consueto in qualche tua tesina, appena vorrai e potrai.

Usa pure tutti i dati reali miei e di Priscilla. Grazie mille di tutto.

Raffaele Corvino da Milano

 

 

 

 

 

Qualche chiletto in più in vista dell’inverno, con un occhio puntato sul carattere

 

Ciao Raffaele (e ciao Priscilla)!

Lasciando da parte il discorso gastroenterite, legato probabilmente ad affanno psicosomatico estivo, e a qualche melone imperfetto che magari in condizioni migliori saresti riuscito a tollerare meglio, è giusto cercare di mettere assieme qualche chiletto in più in vista dell’inverno.

Il fatto però che tu stia bene e che tutti i valori siano nella norma dovrebbe tranquillizzarti e permetterti di recuperare peso senza cadere nell’ansia e nella frenesia.

Carmelo Scaffidi ha visto giusto. Una questione caratteriale si risolve agendo sul carattere, più ancora che sugli alimenti. Tanto più che non hai in casa una compagna qualsiasi pronta a rimpinzarti di cose sbagliate, ma una ragazza esperta e intelligente del calibro di Priscilla, che non è bravissima soltanto a cantare, fare dischi, intrattenere il pubblico.

 

L’importanza fondamentale del moto, per far dimagrire gli obesi e per ingrassare i magri

 

Tu stesso hai visto giusto, individuando nello stop totale di ogni impegno sportivo avvenuto sette anni fa l’origine principale dei tuoi guai.

Il moto, l’attività ginnica ed aerobica svolta regolarmente tutti i giorni, è fondamentale per tutti, snelli e ciccioni.

Il moto fa ingrassare i magri e dimagrire gli obesi, trattandosi di una attività regolatoria e purificatrice, che stimola in modo naturale la circolazione e quel basilare sistema linfatico che non possiede un suo cuore come quello sanguigno, per cui chiede a tutti con le mani giunte di correre, saltare, muoversi, respirare e traspirare, e non solo di buttare dentro cibo e piazzarsi davanti a un maledetto computer o a un maledetto televisore, dove si muovono solo gli occhi e la mente, mentre le natiche stanno ferme e schiacciate contro un cuscino.

 

La migliore medicina è la ginnastica. Se trovassi qualche bella e bucolica contadinotta tra i campi che mi circondano, l’aerobica ne guadagnerebbe.

 

Siamo stati costruiti per muoverci in continuazione di giorno e per riposare la notte, non viceversa.

Il discorso lo faccio pure a me stesso, da quando mi tenete inchiodato al computer a formulare le mie risposte e i miei scritti.

Ho la fortuna di fare 10 metri, guadagnare l’uscio e poter tirare per dieci minuti il mio pallone contro il muro di casa, e fare qualche esercizio aggiuntivo, e questo mi aiuta a svolgere il mio compito in modo equilibrato.

Se non basta il pallone, inforco la bici e vado a raccogliere qualche nocciola, qualche fungo e qualche castagna.

Ci fosse qualche procace e generosa contadinotta tra i campi e gli arbusti, temo che le mie risposte vi giungerebbero a scoppio molto ritardato, questo è poco ma sicuro.

 

Andate fuori e sgambate, camminate, correte, saltate

 

Insomma occorre muoversi, in tutti i sensi.

La cosa vale anche per chi fa meditazione, preghiera e riflessione. Una bella camminata accompagnata da attività respiratoria lungo il greto o ai margini di un torrente è la medicina giusta.

Smettetela di ingozzarvi, di autopunirvi, di arrabbiarvi, di elucubrare.

Andate fuori e correte. Andate fuori e camminate.

Dio ci ha disegnati per il movimento e non per la sedentarietà.

Una merendina di supporto per chi sta fuori a lungo

 

Una manciata di tarassaco o lattuga, una di germogli, una spalmata di crema di olive più due noci su del pane integrale, una manciata di datteri, dopo aver bevuto il vostro mattutino succo d’arancia o di carote, e via in campagna alla conquista della vostra quota di aria e di sole, alla conquista del vostro diritto naturale alla salute.

 

Abbuffati di aria e di sole, respira e traspira

 

Abbuffati non di grasso e proteine, non di Vitamina B12 o di Omega3, ma di ossigeno ed aria pura, esorta saggiamente un grande igienista genovese di nome Sergio De Gregorio, bravo quasi quanto Carmelo Scaffidi da Bergamo. Muoviti e suda, respira e traspira. Il tuo cibo sia frugale e frugivoro, dato che la vera forza proviene da polmoni sani, da un intestino libero, pulito ed efficiente, conclude il maestro ligure, di cui approvo tutto, ricordando però che quel frugale è da prendersi con le pinzette.

Se uno si muove bene, suda e traspira come si deve, è giusto che mangi bene, cioè tanta frutta e poco del resto, è la mia personale conclusione.

 

Siamo con Dio e la natura, stiamo ad occhi chiusi in Zona Fruttariana

 

Non dobbiamo scordare mai che la frutta è l’elemento più bilanciato del creato, contenendo essa il 90% di glucosio, il 4-5% di aminoacidi (proteine vegetali di pronta disgregazione), sali 3-4%, acidi grassi 1% e vitamine 1%, il tutto immerso nella preziosissima acqua biologica.

Partendo da questi dati incontestabili, la nostra zona vegana 5-90-5, può anche essere ritoccata leggermente senza causare traumi, andando a 10-80-10, ottenibili con incremento di frutta secca, di avocado, di qualche cereale in più, e persino di qualche pasta e di qualche pizza vegetariana, nel qual caso si può arrivare al tollerabile 15-75-10.

 

Dai medici del National Cancer Institute a quelli di Cambridge2000, la verità sul come difenderci dalle malattie

 

Ancora nel settembre 1982, un gruppo di medici americani si riunì presso il National Cancer Institute ed arrivò a precise conclusioni.

Modificando le nostre abitudini alimentari possiamo difenderci dal cancro e dai suoi precursori che sono il diabete e l’obesità.

Tali abitudini si modificano A) riducendo drasticamente i grassi e le carni, B) aumentando drasticamente frutta e verdura crude (il crudo include pure insulina ed inulina vegetale, che semplificano ed aiutano il lavoro eventuale del pancreas, ed in più tiene pulito dai grassi il sangue, facilitando la circolazione rapida dell’insulina, ogniqualvolta serve).

Questo importante meeting aveva luogo 20 anni prima del clamoroso esperimento di Cambridge2000, dove si comprese inequivocabilmente, con pieno conforto di statistiche ventennali, che cancro-cardiopatie-malattie in genere, vengono schivate al meglio con abbonadanza di crudità e vitamina C rigorosamente naturale, con 5 pasti sazianti al giorno di sola frutta.

 

L’unico vero alimento rispondente ai requisiti umani è la frutta.

La follia della Dieta a Zona e della Dieta Mediterranea, e la obesizzazione dei giovani.

 

Esiste un solo alimento sul pianeta Terra che risponde i requisiti nutrizionali del nostro corpo, e questo alimento si chiama frutta.

La follia delle diete farabutte tipo la Dieta a Zona (30-40-30, cioè 30% proteine-40% carboidrati – 30% grassi) e la tanto conclamata (da macellai e casari, da pescatori e gamberari, da pastai e pastrocciai) Dieta Mediterranea di casa nostra (25% proteine – 55% carboidrati-20% grassi), appare evidente di fronte alla obesizzazione ed alla cancerizzazione dei popoli che adottano tali spropositi alimentari.

 

Malattie dovute non a germi o a virus ma a motivazioni tossicologiche e comportamentali

 

C’è una lunga e impressionante serie di malattie renali, epatiche, ghiandolari, endocrine, vascolari, intestinali, autoimmuni, o di patologie ancor più specifiche tipo diabete, tumore, cancro, sclerosi, osteoporosi, Alzheimer e Parkinson, diverticoliti, glaucomi, cataratte, depressioni, insonnie, ipertensione.

Nessuna di esse dovuta a germi e a virus, ma a metabolismo difettoso, a corpo deteriorato, a scelte sbagliate, a cibi sbagliati, a situazioni familiari e lavorative insopportabili.

 

Gli stress da ufficio e da scuola

 

Le leggi della natura sono precise e inflessibili.

L’ossigeno è richiesto per la combustione del carburante nei tessuti muscolari onde produrre energia meccanica.

Pare che, per chi sta da solo in una stanza chiusa, ci vogliano 75 metricubi/ora di ossigeno/azoto magnetizzati al naturale.

Il che la dice lunga sugli stress da ufficio, sugli stress da aula scolastica dove stanno rinchiusi 30 giovani e un professore, cioè 31 centri di assorbimento intenso ossigeno/azoto e di espulsione intensa di aria esausta, smagnetizzata e velenosa, mentre d’inverno c’è l’allieva influenzata o la prof freddolosa che obbligano a tener chiuse le finestre, optando per il velenosissimo caldo carbonico al posto del sanissimo freddo esteriore, mentre servirebbe un ricambio orario di 75 cubi x 31 = 2325 metri cubi/ora.

 

Ogni azione ed ogni pensiero umano dipendono da una efficace circolazione del sangue e della miscela ossigeno+glucosio

 

L’aria pura associata al moto porta a un buon assorbimento polmonare, a un trasporto dell’ossigeno (mediante l’emoglobina sanguigna pompata dal cuore) a ognuno dei trilioni di cellule che boccheggiano in attesa di ricevere ossigeno e glucosio, più il solito pool quasi imponderabile di micronutrienti mineral-vitaminico-enzimatico-ormonali.

Ogni funzione, ogni movimento, ogni pensiero, ogni sensazione, dipendono da una efficace circolazione del sangue e dell’ossigeno+glucosio.

 

Cos’è che rema contro l’ossigenazione e la salute

 

I maggiori nemici dell’ossigenazione sono gli atti e le sostanze che causano cattiva ossigenazione:

 

  • 1) La respirazione corta (il non esercizio fisico, il computer e la televisione).
  • 2) Il monossido di carbonio (fumo, inquinamento delle auto e dei sistemi di riscaldamento e di condizionamento, l’aria viziata).
  • 3) Il cattivo funzionamento del sistema cardiovascolare (viscosità sangue da diete scellerate tipo la cosiddetta Mediterranea e la Zona), i globuli rossi bloccati dal fumo e avvolti da una patina di grasso, gli enzimi bloccati dall’alcol e dai cibi cotti, la senilità fisica e caratteriale).

 

Basta andare oltre il livello proteico di 35 g/giorno per combinare il peggior guaio possibile che si chiama acidificazione del sangue

 

Il bilancio acido-alcalino ha vitale significato per il corpo umano.

La peggiore disgrazia distruttiva che possiamo causare al nostro organismo è proprio l’acidificazione del sangue, che è diventata l’hobby preferito dalle genti del terzo millennio.

Basta la follia di assumere 35 grammi al giorno di proteine, anziché la quota di 11-25 grammi raccomandati da sempre dal movimento igienistico americano (ANHS), per acidificare il sangue umano.

 

I sistemi più in voga che portano dritti all’acidificvazione del sangue

 

La dieta a Zona di Barry Sears parte da una soglia di 75 grammi/giorno, vicina a quella della FDA 70 grammi/giorno (quella stessa FDA che 20 anni fa proponeva 300 g/giorno in concomitanza con la dieta Atkins, spingendo e costringendo al cancro generazioni di persone nel mondo intero).

La dieta Mediterranea-Calabrese (non c’entra la Regione Calabria né tantomeno il Grande Crotone di Pitagora), gli sta appresso con livelli che vanno tranquillamente da 60 a 90 grammi/giorno, visto che anche da noi, oltre che agli sprovveduti, ci sono anche gli idioti.

 

L’importanza del corretto Ph

 

Il potenziale elettrico Ph (potenziale Hidrogenium) è essenziale per l’animazione e la vitalità del corpo.

C’è una scala acido-alcalina che va dallo 0 al 14, con lo zero a rappresentare totale acidità, il 14 totale alcalinità e il 7 la perfetta neutralità.

Tutto si gioca tra il livello 7 e il livello 7.40-7.50, una questione di decimali.

Questo 0,40-0,50 di differenza qualifica l’uomo come essere alcalino e dunque decisamente fruttariano, visto che la frutta è il maggiore alcalinizzante in natura.

Quando l’alcalinità del sangue cala per colpa di latticini, carni, cibi cotti, caffè e the, farmaci, vaccini, ci avveleniamo pesantemente e andiamo verso la morte bio-elettrica, che corrisponde al livello 7, alla neutralità, dove gli scambi biochimici, le reazioni chimiche interne non possono più aver luogo.

 

Nessun problema particolare causato dall’Inverno che arriva

 

Fatto il discorso dieta-movimento-ossigenazione, andiamo al discorso temperatura.

Non ho raccontato quell’episodio per spaventare i magri come te.

Quelli che ti punzecchiano per la tua magrezza ti hanno reso un po’ ipocondriaco, ovvero eccessivamente sensibile al piccolo problema che hai.

Non esiste alcuna difficoltà particolare per te, con l’inverno che arriva.

Dovrai mangiare al meglio e proteggerti al meglio come hai sempre fatto, questo sì.

 

Un cattivo esempio da non imitare

 

L’episodio che ho raccontato era ai limiti.

Giorni e giorni in cannottiera e a torso nudo, ad assorbire il pallido sole invernale con temperatura esterna oscillante tra lo zero e i cinque sottozero, in totale assenza di alimentazione mattutina.

Una piccola follia personale, per verificare i limiti di resistenza, che non ha alcun correlato logico e potenziale con la tua situazione. Chiamiamolo pure un cattivo esempio da non imitare.

Senza contare poi l’aggravante che ero arrivato in Italia pochi giorni prima da uno dei miei soliti viaggi in area equatoriale, per cui lo sbalzo e lo shock termico erano ancora maggiori, non essendomi avvicinato gradualmente, come di dovere, alla stagione rigida.

 

Dai +33 °C di Manila ai -11 di Seoul

 

Se vuoi, te ne racconto un altro, totalmente inedito, successo in un febbraio di qualche anno fa.

Ero vestito con camicia e abito leggero estivo, e provenivo da Manila (+33 gradi centigradi).

Una puntata di soli due giorni su Seoul, città particolarmente fredda d’inverno, non mi spaventava, anche se ero sprovvisto di vestiario adatto. Dopotutto, dall’aeroporto al taxi e poi all’hotel, si riescono a schivare le intemperie. In quei casi, ricorro a stratagemmi tipo inserire un giornale sotto la camicia e qualche foglio di giornale intorno alle caviglie, inserito nei calzini.

Arrivato in Korea ad ora tarda, c’erano 11 gradi sottozero.

 

Il solito e canonico rifornimento di frutta

 

Tuttobene finchè arrivai al King Sejong Hotel di Seoul. Erano le 22.

Strade libere, ma marciapiedi sotto un metro di neve.

Nei giorni precedenti gli spalatori avevano fatto un buon lavoro, e si riusciva a marciare sul precario fondo gelato, con la muraglia gelata in entrambi i lati.

La prima cosa che faccio ogni volta che arrivo in una nuova destinazione, è il rifornimento di frutta.

Seoul è ottima metropoli, con mele, arance, pere, ed anche banane centro-americane in abbondanza, ed in più tanti negozietti aperti anche la notte.

Sapevo dove andare. Si trattava di fare 200 metri, più una doppia scalinata per passare dall’altro lato della strada.

 

Torna indietro all’istante, se non vuoi cadere fulminato dal gelo!

 

Sistemata la valigia in camera, attraversai con  grinta e determinazione la hall. Non c’era tempo da perdere.

Mi sentivo in gran forma. Guadagnai la strada innevata, e mi accorsi che c’era da rompersi una gamba. Avanzai dunque lentamente, e non con quella corsa riscaldante che mi ero immaginato.

A metà strada, cioè dopo un centinaio di metri, qualcosa scattò nella mia mente.

Se non torni indietro immediatamente resti fulminato dal freddo,  mi disse una voce magica interna.

Non c’era altro da fare che obbedire a quell’ordine perentorio.

 

Per fortuna che c’era un disco-club

 

Ma il ritorno, in salita, fu ancora più precario. Mi trascinai all’ingresso dell’hotel. C’era una scalinata da fare e non ero in grado di affrontarla.

Individuai sulla destra, stesso piano del marciapiede, una porta illuminata con scritto Club.

Mi ci appoggiai contro ed entrai, in piena crisi calorico-termica.

Qualcosa che non avevo mai sperimentato in vita. Roba da autoambulanza.

 

 

 

 

 

In certe situazioni di emergenza anche una birra può essere utile

 

La ragazza all’ingresso mi chiese un biglietto che non avevo.

La pregai di portarmi una birra, anche se non ero e non sono bevitore, e le allungai una banconota.

Il bar è li dietro, osservò.

Non ce la faccio, le dissi. Se non mi dai un’iniezione di calore, crollo al suolo davanti a te.

Mi scolai la birra e l’alcol mi ridiede un minimo di forza.

La ripresa fu altrettanto rapida e fenomenale, grazie anche al caldo dell’ambiente.

 

La salvezza dal freddo, per il rotto della cuffia e la misericordia divina

 

C’era un gruppo di ragazze che si dimenava al suono della disco-music. Mi associai e mi misi a ballare come un ossesso. Una di loro mi prese in simpatia, probabilmente per pietà, viste le mie condizioni e sentita la mia battuta esplicita (I am a crazy Italian coming from Manila and needing somebody or something warming me up again ovvero Sono un Italiano pazzo che arriva da Manila e ha bisogno che qualcosa o qualcuno lo riporti in temperatura vitale).

Mi disse senza troppi fronzoli che aveva difficoltà a rientrare a casa a quell’ora, e che non avrebbe esitato a farmi compagnia in cambio di sola compagnia (era con le sue amiche a festeggiare il compleanno di una collega). Fu la mia salvezza.

La mia madonnina koreana, mandatami dal grande e generoso Dio dei cieli.

La mattina successiva, fece velocemente la doccia e si eclissò, dopo aver lasciato sul comodino un suo biglietto con un nome e un telefono che come mio solito dimenticai o persi stupidamente.

Senza di lei non starei qui a ricordarti quell’episodio.

 

Per te Raffaele è importante inserire con intelligenza ogni alimento disponibile, senza ansia e senza timori, visto che l’ansia è un anti-cibo

 

Tutte cose ai limiti, che non fanno testo per una persona normale che sta a Milano e che affronta normalmente il cambio stagionale.

Mangia dunque normalmente, inserisci tutta la frutta e la verdura che vuoi, soprattutto quella reperibile di stagione, incluso agrumi tutti, cachi, melograni, fichi d’India, carrube, datteri, avocado, patate dolci, topinambur, banane, uva fresca e secca (ricordandoti di masticarne la buccia e pure i semi)

Nelle verdure abbonda con la carota e il sedano anche in succo, con i germogli, col tarassaco, il radicchio e la valeriana, senza trascurare l’olio di oliva.

Eleggi a pasto quotidiano l’avena, i semi di lino, di girasole e di sesamo.

Qualche alga marina secca può essere pure ottima.

 

Se ne sentono davvero di tutti i colori, anche tra i vegetariani civilizzati

 

Concludo con gli agrumi, che io suggerisco di mattina a colazione, ma che non fanno male nemmeno nel tardo pomeriggio. Se poi uno ama mangiare un’arancia di sera, non gli succede niente di strano, purché la prenda sempre a stomaco vuoto (il che risulta difficoltoso ed improbabile la sera).

All’ultima conferenza AVA di Roma, in data 24 settembre, sono rimasto sorpreso di trovare ancora della gente che confonde l’acidità di partenza degli agrumi con l’acidificazione finale del sangue.

Intendo dire dei vegetariani che snobbano gli agrumi nel timore che facciano danni al sangue, che acidifichino le urine portandole a livello 6 (mentre mangiando le banane le urine stanno a livello 7), che arrechino danni ai capelli e alla dentatura, e chi più ne ha più ne metta.

 

Con le mele e le banane non si va molto lontano

 

Tutta questa gente ha bisogno di essere aiutata, e direi anche rieducata.

Sono entrati da poco nel vegetarianismo e si annunciamo come meliani, cioè mangiatori di sole mele e banane.

Sul momento mi hanno persino fatto divertire, ma la cosa, riflettendoci, è piuttosto seria.

Entrare nell’igienismo naturale e nel veganismo con quelle idee significa prenotare uno stop a scadenza ravvicinata, e non andare molto lontano.

 

Dalle nostre parti gli agrumi rappresentano una risorsa insostituibile per la stagione invernale

 

Serve più scienza e meno storture mentali.

Non dimentichiamo poi che dalle nostre parti gli agrumi rappresentano la base dell’alimentazione fruttariana durante l’inverno.

Per quanto le mele rappresentino ottima risorsa, scordare gli agrumi significherebbe prenotare una ricaduta alla Cremonini ed alla McDonalds.

 

L’acidità originaria degli agrumi che diventa fattore di alcalinizzazione del sangue, e l’alcalinità delle proteine animali che diventa fattore di massima acidificazione

 

Questi ragazzi non hanno ancora capito un fatto fondamentale, e cioè che l’acidità o l’alcalinità di un cibo, non si misurano alle origini, al momento di metterli in bocca, ma al momento del rilascio finale delle loro ceneri e dei loro residui nell’intestino.

Ed è così che i cibi proteici (carni e latticini, pesce e uova), alcalini alle origini, diventano sommamente acidificanti in sede intestinale, e quindi muco-formanti, causatori di osteoporosi, mentre tutta la frutta, e primariamente gli agrumi limone compreso, da acidognola in partenza diventa alcalina ed alcalinizzante in sede intestinale (all’altezza del duodeno).

 

Il tampone anti-acido di emergenza ricavato dal calcio organico interno, ovvero dall’osseina

 

Il processo dell’osteoporosi è guidato suo malgrado dal sistema immunitario che, di fronte all’attacco acidificante dei cibi assurdi (proteine animali, vietatissime per l’uomo), non ha altra scelta che creare un tampone anti-acido (un tampone alcalino) ricavandoselo da un prelevamento urgente di osseina, ovvero di buon calcio organico depositato all’interno delle ossa.

 

Vietato ignorare il meccanismo dell’osteoporosi, altrimenti si finisce per credere alle favole dei casari, al buon latte che regala il buon calcio, mentre invece lo sottrae e lo ruba

 

Ignorare il meccanismo dell’osteoporosi significa non capire nulla in fatto di veganismo salutistico.

Quanto invece alla dannosità di arance e limoni in sede di dentatura, dove la dentina può subìre qualche fastidio dal contatto con la pur debole acidità degli agrumi, basterà risciacquarsi la bocca.

In altri termini il fastidio si può al massimo concepire a livello di contatto fisico prolungato in bocca, e non certo a livello di acidificazione del sangue e di processo osteoporotico-dentario.

L’alimento più alcalinizzante (cioè antiacido) che si conosca è il succo di limone fresco al naturale.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecanica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                         – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)