La musica per dormire

La musica è un elemento in grado di influenzare in maniera importante la nostra esistenza, migliorandola in molti modi differenti. Questo accade sin da prima della nascita: è infatti dimostrato anche dall’esperienza comune come il feto reagisca alla musica e ai suoni che gli vengono trasmessi attraverso il liquido amniotico durante la vita intrauterina.

Tra i molteplici effetti benefici che la musica può avere sulla nostra vita e sul nostro umore, c’è quello per niente secondario di aiutarci a prendere sonno e dormire al meglio. La mancanza e/o la scarsa qualità di sonno sono infatti tra le fonti principali di stress, ansia, irritabilità e carenza di funzionalità durante la giornata, senza contare le possibili ripercussioni piuttosto serie sulla salute nel lungo termine.

Quale musica ascoltare prima di addormentarsi

Come abbiamo ormai imparato anche dagli articoli precedenti, non tutti i tipi di musica hanno gli stessi effetti su ognuno di noi, né tutte le persone posseggono gli stessi gusti musicali. Tuttavia esistono delle linee guida generali che sono più o meno universalmente riconosciute. Analogamente alla meditazione e al relax, gli esperti così come i sondaggi consigliano musica classica, lenta e dal ritmo rilassante.
Nel caso specifico dell’addormentamento, è di gran lunga preferibile una musica in grado di rievocare percezioni, sensazioni ricordi piacevoli, per dare modo al nostro cervello di eseguire una associazione positiva tra quello che gli facciamo ascoltare prima di addormentarci e quello che poi verrà rielaborato durante il sonno e che quasi sicuramente sarà rimanipolato dall’inconscio per essere tradotto in forma di sogno. Per questo non è affatto sbagliato, a questo scopo specifico, servirsi di una musica o di un gruppo limitato di musiche ripetitive, a noi conosciute e familiari, che abbiamo ascoltato più e più volte durante la nostra vita e che ognuna di quelle volte ci hanno trasmesso le medesime sensazioni di pace e benessere.

Come ascoltare musica per addormentarsi al meglio

Gli studi sembrano concordare sul fatto che il tempo da dedicare all’ascolto debba essere compreso tra i 30 e i 45 minuti, un’ora al massimo. Ascoltare musica rilassante per circa un’ora prima di andare a dormire, soprattutto se dotata di un ritmo sincronizzato con le onde cerebrali, porterebbe infatti a una riduzione importante dei sintomi dell’insonnia.

Una volta addormentati, però, è essenziale evitare di svegliarsi, soprattutto durante il sonno profondo, quello che comincia all’incirca dopo venti minuti dall’addormentamento. Interrompere questa fase di sonno significa infatti compromettere il rigeneramento psico-fisico di cui il sonno è principale autore. Sia che si tratti di musica che del rumore di sottofondo della televisione, se da un lato può aiutare ad addormentarci, dall’altro può rivelarsi un elemento di disturbo una volta raggiunta la fase di sonno profondo. Perciò è raccomandabile l’utilizzo di un timer per lo spegnimento automatico del dispositivo o semplicemente una playlist non più lunga della durata necessaria.

Un piccolo consiglio: andrebbero evitate le cuffie, poiché addormentarsi con gli auricolari infilati nelle orecchie potrebbe, nel tempo, danneggiare le cartilagini auricolari, soprattutto in seguito ai movimenti che compiamo durante il sonno. A riguardo ci piace sottolineare che esistono ormai in commercio molti prodotti in grado di consentire il riposo e contemporaneamente l’ascolto della musica senza alcuna ‘controindicazione’: ad esempio i cuscini con altoparlanti integrati, che facilitano il relax a stretto contatto con la fonte della musica, che è la stessa imbottitura su cui si poggia la testa, senza bisogno di indossare le cuffie.

Il bagno armonico sonoro

Concludiamo con un accenno a una tecnica usata contro l’insonnia, semplice, ma efficace, di cui si parla molto negli ultimi tempi: il bagno armonico sonoro.
Non consiste altro che nell’ascolto di musica che emette Onde Delta, ossia onde di frequenza compresa tra 0,1 e 3,9 Hertz.

Questo faciliterebbe l’ingresso ancora da svegli nello stato di rilassamento – molto simile a quello che si prova nella prima fase del sonno – in cui il cervello emette per l’appunto Onde Delta.
E’ qualcosa che si può facilmente fare in casa propria, poiché anche molta musica ad emissione di Onde Delta è reperibile online e su YouTube.
Se fatto per almeno una mezz’ora al giorno, come abbiamo già detto non necessariamente consecutiva, questo ascolto sarebbe in grado di rigenerare la mente e il corpo, proprio come se le nostre cellule ricevessero un massaggio impercettibile che provoca un profondo stato di benessere. Se fatto a letto la sera invece, favorisce l’addormentamento, un netto miglioramento della qualità del sonno e, di conseguenza, di quella della vita.

Maurilio Di Stefano