LA PERIFERIA DELLA TIROIDE

LETTERA  1

 

L’endocrinologo e il Tapazole

 

Egregio dr Vaccaro, ho letto la sua tesi sul morbo di Basedow.

Lunedì 14/6 mi è stato diagnosticato tale morbo. Per il momento ho dei sintomi di tachicardia e sono molto preoccupata.

L’endocrinologo mi ha consigliato di iniziare una terapia con Tapazole 5 mg una volta al giorno, comunicandomi i vari effetti collaterali non da poco.

Uno stato di ansia e di preoccupazione

Ha aggiunto che durante la terapia non è possibile programmare una gravidanza.

Ancora non ho segni evidenti di tale malattia agli occhi, ma se leggo quanto scrivono nei vari forum le varie esperienze di altra gente nelle stesse condizioni, continuo a preoccuparmi sempre di più.

Ho passato un anno piuttosto stressato sia sul lavoro che nella vita privata, e solo in seguito a una visita del dietolgo ho fatto gli esami del sangue completi.

Si può davvero curare il morbo di Basedow con metodi naturali?

Lei pensa veramente che sia possibile curare il morbo di Basedow anche con la medicina naturale?

Sarei molto interessata. Come posso avere maggiori informazioni su cosa devo fare per cominciare una cura alternativa?

Attendo suo cortese riscontro e la saluto cordialmente.

Romilda

LETTERA  2

 

Un caso di tiroidite autoimmune

 

Caro dottore, sono Giuseppe un suo assiduo lettore da Roma. Volevo innanzitutto complimentarmi per la sua disponibilità e la sua grande professionalità! Le scrivo per un suo parere sul mio problema di tiroidite autoimmune.

Ricomparsa di fibrillazione atriale e primo controllo tiroideo

Ho 37 anni e in passato ho avuto alcuni episodi di fibrillazione atriale. L’anno scorso c’è stata una ricomparsa del problema (dopo 8 anni di assenza) e il cardiologo mi prescrisse degli esami del sangue per la tiroide, effettuati a febbraio 2009, col seguente esito:

    FT3    4,7 pmol/l                                       (range 3,8-6)

    FT4    9,4                                                   (range 8-20)

    TSH   2,4 microU/ml                                (ipotiroidismo >7, ipertiroidismo <0,15)

    Tireoglobulina hTG 0,8 ng/ml                  (range 1,2-130)

    Anti HTG (antitireoglobulina) 7,2 IU/ml  (range 0-5)

    Anti TPO (antiperossidasi) 242,2 IU/ml   (range 0-9)    

Ecografia e conferma di un quadro sommariamente compatibile con condizioni di tiroidite acuta

Il 12/3 2003 effettuai una ecografia colordoppler tiroidi-paratiroidi, col seguente esito:

Tiroide con lobo dx di dimensioni ai limiti superiori (1,8×3,6) e lobo sin nei limiti della norma (1,5×3,3 cm). L’ecostruttura appare disomogenea anche per la presenza di minute areole ipoecogene. Non sono evidenti lesioni focali solide e rilevabili. Disomogeneo incremento del segnale vascolare intraparenchimale. Trachea apparentemente in asse. Subcentimetriche formazioni linfonodali con caratteristiche ecografiche di reattività in sede laterocervicale bilateralmente.

Il quadro descritto appare compatibile con condizioni di tiroidite acuta.

Si rimanda al confronto con esami di funzionalità tiroidea (ormoni e anticorpi) e valutazione specialistica endocrinologica.

Secondo controllo e prescrizione di Normotir, con miglioramento iniziale dei valori anti TPO

Il mese seguente effettuai una visita dall’endocrinologo, il quale mi prescrisse Normotir per un mese

(1 capsula al giorno), e mi confermò l’esame dell’Helicobacter Pyl che risultò positivo.

Dopo tale visita e la cura su indicata non sono più andato dall’endocrinologo.

Il 13/1/10 ho rieseguito gli esami del sangue per la tiroide coi seguenti risultati:

    FT3    4,88 pmol/l                                      (range 3,8-6)

    FT4    9,75                                                 (range 8-20)

    TSH   3,05 microU/ml                               (ipotiroidismo >7, ipertiroidismo <0,15)

    Anti HTG  2,5 IU/ml                                 (range 0-5)

    Anti TPO  160,8 IU/ml                              (range 0-9)

Come si vede dagli esami, la situazione è migliorata senza effettuare alcuna cura eccetto il Normotir preso per un mese ad aprile 2009.

Ricorso all’omotossicologia per abbassare gli anticorpi Anti TPO, con assunzione di diversi prodotti

Successivamente mi sono deciso di cercare una soluzione per abbassare definitivamente gli anticorpi Anti TPO, e così ho deciso di provare con l’omotossicologia.

L’omotossicologo mi ha prescritto il 9/2/10 una cura a base di Guna T3D6, di Guna T4D6, di serotonina D6 Guna gocce, di Homeos gocce più Glonoin Homaccord gocce e di Fucus compositum heel fiale più Glandula Thyreoidea Suis injeel forte fiale.

Esami tiroide al termine della prima cura omotossicologica

Il giorno 26/3, al termine della cura, rieseguo gli esami

    FT3   5,23 pmol/l                                       (range 3,8-6)

    FT4   9,62                                                   (range 8-20)

    TSH  2,79 microU/ml                                (ipotiroidismo >7, ipertiroidismo <0,15)

    Anti  HTG   1,6 IU/ml                                (range 0-5)

    Anti  TPO  146,8 IU/ml                              (range 0-9)

    Tireoglobulina hTG  0,89                           (range 1,2-130)

    Esame emocromocitometrico: tutti i valori nella norma

Seconda tranche di cura omotossicologica e fallimento totale della stessa

La cura a questo punto mi viene data il 21/4 e comprende stessi farmaci del 9/2 più IL-4 4CH Guna gocce, IL-8 4CH Guna gocce, ed EndoBioAlfaOmega fiale.

Al termine della cura, il giorno 12/6 rieseguo gli esami e risulta che:

    FT3    5,02 pmol/l                                   (range 3,8-6)

    FT4    7,99                                               (range  8-20)

    TSH   3,43 microU/ml                             (ipotiroidismo >7, ipertiroidismo <0,15)

    Anti HTG  1,6 IU/ml                               (range 0-5)

    Anti TPO  171,8 IU/ml                            (range 0-9)

    Tireoglobulina hTG 1,56                          (range 1,2-130)

    Esame emocromocitometrico: tutti i valori nella norma, eccetto MCHC 36,6 (range 30,0-36,0)

Continuare la cura o cambiare strategia?

A questo punto mi viene da dire che la cura omotossicologia sia stata un fallimento.

Cosa mi consiglia di fare? Continuare la cura o cambiare strategia?

Grazie mille per la risposta che vorrà darmi. Con stima.

Giuseppe da Roma

RISPOSTA ALLA LETTERA 1

 

Andiamo piano con i termini catastrofistici

 

Carissima Romilda, ti hanno diagnosticato il morbo.

Intanto c’è un grave errore di denominazione. Chiamare morbo una semplice variazione ormonale è diseducativo e terroristico. Ti fa sentire portatrice di chissà quale disgrazia, mentre si tratta di qualcosa che non sta quasi mai nella ghiandola in sé ma alla sua periferia.

E’ come la faccenda del mal di testa, dove il male causatore sta nell’intestino e non nella testa.

Il vero morbo è lo stress, i cibi e le bevande, i problemi in famiglia e suil lavoro

Vuoi sapere qual è il vero morbo? E’ lo stress di cui fai cenno.

Sono le bevande che hai probabilmente preso per superare i tuoi stress. E’ la dieta con cui hai probabilmente messo in difficoltà e in tensione il tuo sistema.

Nessuna meraviglia che sia subentrata anche la tachicardia.

Anche quel sintomo è conseguenza degli stessi problemi appena accennati.

Lo sbalzo tiroideo è un fatto normalissimo ed un segno di vitalità e di reattività, un sintomo logico conseguente a certe pressioni esterne ed interne che la tua ghiandola sta fedelmente rilevando.

Preoccuparsi troppo di questo sarebbe come spaventarsi dei nostri sbadigli in una stanza chiusa e poco aerata.

L’obiettivo primario è quello di ristabilire gli equilibri periferici, dimenticandosi della tiroide e delle diagnosi sulla tiroide

Mi chiedi se è possibile curare il morbo di Basedow anche con la medicina naturale.

Il problema non è curare questa patologia o qualsiasi altro squilibrio ghiandolare uno possa avere.

Il problema è quello di ristabilire gli equilibri e lo stato di benessere che è la caratteristica di chi è in condizioni di forma.

L’unico al mondo in grado di garantirti questo è il tuo sistema immunitario.

Le precise esigenze del tuo medico interno

Il sistema immunitario non gradisce le visite mediche ripetute, non gradisce l’ansia e il nervosismo che ti prendono quando vai a cercare informazioni a destra e a manca.

Ancor meno gradisce correzioni farmacologiche agli squilibri esistenti.

Si aspetta da te le prossime mosse.

Pretende solo che tu non tassi il sistema con digestioni difficili, con un vivere affannoso e teso.

Pretende da te una alimentazione leggera e sana, basata sul crudismo, e pretende anche un periodo di relax, con molta respirazione, con passeggiate, nuotate e sole.

A quel punto sarà lui a rimetterti in ordine i valori.

Serve fiducia nella scelta che si compie, ed anche un minimo di preparazione culturale

Certo che serve un atto di fiducia da parte tua.

Non in me, ma in te stessa.

Se pensi di essere una creatura distrutta e in balia delle forze del male, e dunque una entità da drogare coi farmaci, sarà difficile impostare un discorso alternativo.

Quello che ti chiedo, se vuoi seguire la via di recupero naturale, è di darti una preparazione culturale alternativa, per capire meglio come il corpo realmente lavora.

Se credi nel Tapazole è giusto che tu segua quella via

Il solito problema della scelta di campo.

Credi nella medicina e credi nel Tapazole?

E’ giusto che tu segua quella via.

La tua vita ti appartiene e nessuno ha il diritto di interferire.

Per l’igienismo comunque tu hai bisogno di ben altro.

Molto esercizio respiratorio e tecniche di rilassamento muscolare e mentale

Hai bisogno di fare molto esercizio respiratorio.

Non conosco le tue abitudini.

Ma se ci fosse del fumo e del caffè, o anche del the, bisognerebbe troncarli senza pietà.

La bella stagione favorisce chi si vuole rimettere in forma.

La salute deve venire prima del lavoro e anche prima della famiglia.

Quando entri in un aereo e ti spiegano le misure di sicurezza e della maschera ad ossigeno, ti raccomandano di pensare prima a te stessa e in un secondo momento al bambino seduto accanto.

Qui è la stessa cosa.

Come impostare un piano alternativo di recupero

Cosa fare per una cura alternativa? Lo scrivo tutti i giorni sulle mie tesine.

Va sul www.valdovaccaro.blogspot.com e studiatele.

Ci sono anche tutti i dettagli che servono per la dieta.

Alcune sono dedicate alla tiroide, ma in realtà il corpo è un tutt’uno, per cui tutte hanno degli spunti di validità, non perché le abbia scritte io, ma in quanto provenienti da una scuola che viene molto da lontano, ed è quella di Ippocrate, di Pitagora, di Asclepiade, per arrivare sino a Kuhne, ad Ehret, a Bircher-Benner e a Shelton.

Sono norme semplici e facili, basate sulla conoscenza del corpo umano e sulla conoscenza delle sue reali esigenze in fatto di aria, acqua, sole, movimento, riposo, dieta, valori. Già che ci sei leggiti anche il mio libro Alimentazione Naturale, che ti potrebbe aiutare a impostare meglio i tuoi piani di riscossa.

RISPOSTA ALLA LETTERA  2

 

I valori devono andare a posto agendo sulla periferia e non sulla tiroide

Ciao Giuseppe, ti ringrazio per essere mio assiduo lettore, anche se non mi sembra che tu mi prenda troppo sul serio, con le tue intense frequentazioni mediche.

Ho riportato fedelmente le tue visite ripetute, gli esiti, i farmaci e i risultati.

Una battaglia campale da parte tua per intervenire sui valori e metterli tutti belli e bravi nella norma.

Ho riportato questo per dimostrare come è facile cadere nella spirale della paura.

La salute non sta nei dati numerici in sé, ma nelle scelte che facciamo a monte.

Se tali scelte sono quelle giuste e compatibili con le precise esigenze del nostro corpo e del nostro spirito, i valori vanno al loro posto, in modo automatico.

I valori non si correggono farmacologicamente

L’espressione che hai usato, evidenziando come la cura omotossicologia sia stata un fallimento, la dice lunga. Ma non è stato un fallimento perché i valori dell’Anti TPO sono alla fine peggiorati.

Al limite l’avrei giudicato un fallimento anche se tutti i valori fossero rientrati nel range.

Per me il fallimento riguarda l’intera storia.

L’igienismo non insegna di certo a correggere le quote farmacologicamente od omeopaticamente.

L’igienismo insegna a creare le premesse perché non serva nemmeno andare a farsi visitare a ripetizione come hai fatto te.

La quadratura del cerchio non avviene puntando sulle cure alla ghiandola

Se pensiamo che ipertiroidismo significa ipersimpaticotonia, ipertensione, ipermetabolismo, ipercolesterolemia, tachicardia, ci rendiamo conto di come non si possa puntare alla quadratura del cerchio guardando dentro la ghiandola tiroide, ma piuttosto operando intorno ad essa, nella vasta e complessa sua periferia.

Nei casi di tiroiditi autoimmuni tendenti in genere all’ipotiroidismo, come la tua, definite anche tiroiditi acute, tiroiditi subacute (tiroidite di De Quervain) e tiroiditi croniche (tiroidite di Hashimoto), ci sono le complicazioni delle solite presenze virali, che l’igienismo valuta in modo diametralmente opposto rispetto alla medicina, giudicandole conseguenti ad altre patologie, per cui non accetterebbe mai dei trattamenti antibiotici o antivirali contro batteri piogeni (pus-causanti) come stafilococchi, streptococchi, salmonelle, virus della parotite, virus coxsackie e adenovirus.

La via risolutrice è quella della detossificazione

Il mio consiglio è quello di procedere sulla unica via che porta all’equilibrio e alla salute, ed è la via della detossificazione, del rilassamento, dell’allentamento di ogni tensione e di ogni stress, della purificazione del sangue.

Il digiuno innanzitutto, e poi i soliti valori basali dell’igienismo che toccano immancabilmente la respirazione, il movimento, il riposo, il cibo, la dedizione a una giusta causa, le emozioni e i sentimenti.

L’helicobacter pylori non è altro che un divoratore di prodotti tossici gastrointestinali.

Serve dunque maggiore pulizia interna.

Serve cercare lo iodio non nei farmaci, nei sali e nelle alghe speciali, ma nel crescione e nei germogli, e nelle comuni cucurbitacee (angurie, meloni, cetrioli, zucche e zucchine).

Serve affinare ed implementare l’alimentazione e rinormalizzare i processi digestivi, assimilativi ed eliminativi, sempre per via igienistica e non farmacologica.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo