LETTERA
Anche il banale raffreddore merita le attenzioni dell’igienismo
Gentilissimo dr Valdo, mi scuso se approfitto della sua disponibilità ma sono spinto da necessità personali.
Ho inserito come da istruzioni nella funzione cerca del suo blog la patologia rinite cronica, ma non è uscito nessun risultato.
Cura Scaffidi e progressi a livello intestinale
Sono anche stato ai primi di luglio a Bergamo da Carmelo Scaffidi.
Sono passati ormai tre mesi da allora ma, al mattino continuo ad avere il naso chiuso e gocciolante, il respiro corto, starnuti e intontimento.
Questo permane fino al pomeriggio, con leggero miglioramento verso la sera.
I consigli di Scaffidi hanno comunque prodotto dei progressi a livello di regolarità intestinale.
Le chiedo una tesina sulla rinite
Carmelo mi dice di pazientare e di continuare con la dieta senza proteine animali.
Mi invita a proseguire con frutta e verdura, e con centrifugati di cavolo, sedano e finocchio, e con cataplasmi di fango o di cavolo, con infusi per purificare il sangue, il fegato e i reni, con funghi, alghe clorella, bagni genitali, sfregamento della pelle, magnesio marino ed esercizi di respirazione.
Le scrivo per chiederle se può dedicare una tesina delle sue alla rinite cronica.
La ringrazio per quanto potrà fare. Cordiali saluti.
Targa
RISPOSTA
Nessuna sovrapposizione alle ottime indicazioni di Scaffidi
Ciao Targa, non aspettarti che io vada a sovrappormi alle prescrizioni naturopatico-igienistiche del buon Scaffidi. Tanto più che, dall’elenco che hai fatto, si è avvalso dell’intero suo armamentario, pur di garantirti una pronta ripresa.
Se ti dicessi qualcosa di diverso o di correttivo, sarebbe come prendere in mano un pennello e ritoccare il quadro di un artista, con risultati sgorbianti, sconvenienti ed irritanti.
Non credo poi che ci siano grandi obiezioni da farsi in proposito. Basilarmente condivido tutto, con le solite riserve igienistiche sulla parte naturopatica dei funghi, delle alghe e del magnesio.
Mi limito dunque a formulare la tesina da te richiesta.
Definizione di rinite
La rinite è un processo infiammatorio acuto o cronico rino-sinusale, che riguarda cioè la mucosa del naso. Viene chiamato con diversi nomi tipo coriza, costipazione (confondendolo così con la costipazione vera e propria di carattere intestinale), raffreddore, sinusite e influenza (quando è accompagnato da febbre). Il termine sinusite significa esattamente infiammazione della mucosa che tappezza le cavità denominate seni frontali e mascellari.
Come si manifesta la rinite, e come viene interpretata dalla medicina
I sintomi del raffreddore, i suoi effetti concreti, li conosciamo un po’ tutti.
Si parla di ostruzioni nasali, di secrezioni nasali prolungate (di tipo acquoso e mucotico), di starnuti, di alterazioni gustative, di testa pesante, di difficoltà respiratorie, di leggera febbre.
Le motivazioni apportate dalla medicina sono, manco a dirlo, quelle che più fanno comodo alla sorella farmacologia.
Questo anche per coerenza e linearità con tutto il resto. Come si potrebbe mai uscire dallo schema virale obbligatorio, quando il raffreddore è un po’ l’anticamera di tutte le influenze?
Una malattia infettiva e contagiosa proveniente non da Parigi o Londra, ma da molto lontano
Per la medicina il raffreddore è dunque una patologia infettiva che si prende da qualcuno che già soffre o ha sofferto in precedenza dello stesso problema. Qualcosa che si prende in concomitanza degli sbalzi stagionali, e con l’arrivo degli ormai noti ceppi virali provenienti dai punti più lontani del globo.
Stranamente mai da Pontedera o da Latina. Mai da Parigi o da Londra. Sempre da Hongkong, dalla Cina, dal Giappone, dall’Isola di Pasqua o dall’Isola delle Pentecoste.
Salvo che non si tratti della Spagnola che, pur arrivando da Madrid e dintorni, si rivelò micidiale più ancora di tutte le altre.
Per l’igienismo, il discorso virale e il contagio sono una farsa
Per l’igienismo il discorso virale e il contagio rappresentano, al contrario, niente di più che una superstizione umana, o meglio, alla resa dei conti, una autentica farsa tra gabellati e gabellatori.
Si sfruttano elementi come presenze di batteri e di virus, senza considerare che i microrganismi sono conseguenze e non causa delle patologie, e quindi comodi alibi giustificativi per non andare a fondo e spiegare i veri fattori causativi.
Le epidemie che sono tutto fuorchè epidemie
La contemporaneità sociale dei fenomeni ammalatori, delle assenze da scuola e dai posti di lavoro, non è dovuta a virus e batteri che si trasmettono da una persona all’altra, ma sempre e solo a similarità delle problematiche interne a ciascun soggetto, e alla sottomissione comune agli stessi stress climatici e professionali. Passare dal clima vacanziero estivo ai climi umidi autunnali o ai rigori dell’inverno, dai cibi freschi e vitali dell’estate a quelli più stanchi della stagione fredda, non è cosa agevole.
Stare in 30 persone chiuse in un’aula scolastica, ferme e immobili a respirare aria viziata, non è affatto cosa agevole ed igienica, ma autentico fattore di stress biochimico.
Altro che sciocchezze virali e batteriche.
I fattori naturali hanno il difetto di non produrre reddito speculativo
La salute dipende da fattori precisi come cibo appropriato, acqua pura, aria fresca, sole, attività fisica, postura mentale, riposo, sonno, libertà da abitudini ammalanti.
Il problema è che i fattori naturali e i comportamenti salutistici virtuosi potranno essere lodevoli e benevoli quanto vogliamo, ma hanno il grosso difetto di non generare guadagni e di non soddisfare gli appetiti speculativi delle industrie farmaceutiche.
La causa prima sta nel nostro modo poco ortodosso di alimentarci
Quale è dunque la causa reale delle riniti acute e croniche? La causa sta, guarda un po’, nel solito intestino stitico e surriscaldato, privo di acqua biologica da tempo immemorabile.
La causa sta pure nella solita acidificazione generale che il sistema immunitario continua disperatamente a tamponare con l’osseina sottratta alle ossa, mantenendoci così biochimicamente in vita, anche se più fragili, più deboli e più osteoporotici.
Alla fine, risalendo via via sulla scala logica delle responsabilità, la causa sta nel nostro modo poco ortodosso di alimentarci, nel caricarci di cibi proteici, di cibi concentrati, di cibi cotti, di cibi dopanti, di cibi animali vietati ed inadatti al nostro organismo di esseri vegani-crudisti.
I raffreddori e le febbri cicliche stagionali sono una benedizione per l’organismo
Ma allora, se la vera malattia è nel nostro modo di stare a tavola, nei cibi e nelle bevande che stanno nelle dispense e nei frigoriferi, cosa mai rappresentano il raffreddore, il muco, la tosse, la febbre e l’influenza stessa?
Essi sono una vera benedizione divina in quanto valvole indispensabili di sfogo e di purificazione.
I raffreddori e le influenze sono sistemi eliminativi naturali, intesi a liberarci del materiale tossico e acidificante accumulato nel sistema e temporaneamente lubrificato, stoppato ed intrappolato dal muco.
Quali i rimedi di tipo igienistico
Cosa fare dunque per guarire dalle malattie stagionali, e dalle malattie croniche da raffreddamento?
Dar loro una mano non facendo nulla di contrastante rispetto ai sintomi, questa è la vera soluzione.
Vietato dunque prendere sostanze farmacologiche per bloccare la tosse e soprattutto la febbre, che è un autentico salva-vita, per cui la sua soppressione sarebbe sempre e comunque innaturale ed ingiuriosa.
Ancor più vietato ricorrere a pratiche vaccinatorie che abbassando la reattività immunitaria illudono di essere sani ed inattaccati dal fenomeno depurativo, mentre in quel caso la nostra tossicità interna resta al suo posto e viene ulteriormente aggravata dai veleni terribili ed acidificanti contenuti nei vaccini stessi.
La vita è un alternarsi continuo di intossicazioni e disintossicazioni
La nostra vita, anche quando riteniamo di essere bravi e virtuosi, include tutti i giorni alcuni apporti intossicativi. E’ ovvio dunque che un corpo sano manifesti regolarmente dei cicli disintossicanti chiamati benettie eliminative.
Se qualcuno tende a non ammalarsi mai, i casi sono due.
O si tratta di una persona perfetta e pura al 100% (cosa rarissima se non impossibile), oppure è una persona dal sangue inquinato ai massimi livelli e dal sistema immunitario incapace di avviare e sostenere un processo disintossicativo, per cui lo stop equilibrante, quando arriverà, potrà assumere aspetti anche drammatici, essendosi instaurate nel frattempo pesanti accumulazioni tossiche, esorcizzate temporaneamente con sostanze nervine e con ritmi di vita dopati, iperetesi e cardio-accelerati.
Chiudere immediatamente il rubinetto dei veleni
Per il resto, come in tutte le altre patologie, la prima mossa da compiere è quella di chiudere il rubinetto dei veleni, evitando di avvelenare ulteriormente il sistema.
Nel caso specifico delle riniti, si eviteranno i cibi muco-formanti e le sostanze idro-ritenenti, specie latticini, carni, uova, cibi cotti, caffè, zucchero, sale, pepe, farmaci, vaccini e integratori.
La seconda mossa utile sarà quella di sottoporsi a uno o due giorni di riposo fisiologico totale, detto digiuno, stando a letto e con libertà di bere acqua distillata o leggera, a pH neutro 7.00.
In questo modo si intensificherà lo scarico di tossine e di muco, abbreviando anche i tempi di recupero.
Terminata l’accoppiata digiuno-semidigiuno, si passa alla dieta verde
Completati i 2 giorni di digiuno totale, e i 2 giorni di semidigiuno a sola frutta (sempre d’obbligo in successione al digiuno), la dieta da adottare fin quando permane il fenomeno infiammatorio detto rinite o sinusite, è quella basata sulla sostanza verde ricavabile dalle verdure, e sull’acqua biologica da ottenersi dalla frutta e dai centrifugati di carote, bietole, rape, topinambur.
Radicchi, valeriana, verdure di campo depurative come il tarassaco o pisselit, carciofi e finocchi, cavoli e ravanelli, non dovranno mancare dunque sulla nostra tavola.
Frutta in quantità, e verdure principalmente crude, garantiscono un apporto ottimale di vitamine e di minerali organicati, micronutrienti di fondamentale importanza per riequilibrare e rivitalizzare l’organismo.
Nel caso di rinite cronica possono richiedersi tempi di recupero più lunghi
Non cambiano di una virgola le indicazioni per chi è affetto da rinite cronica.
Il verbo obbligatorio rimane quello di disinfiammare l’intestino, di fluidificare il sangue e di mandar fuori tossine e muco.
Ogni processo di traspirazione è benefico. Ogni esercizio respiratorio stile yoga , non appena la situazione lo permette, è di grande utilità.
Quello che cambia è la rigorosità dei comportamenti virtuosi ed anche i tempi di recupero che possono essere allungati nel tempo, per cui serve tutta la pazienza che il caso richiede.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo