Smettiamola una buona volta con questa assurda difesa degli animali.
Guardiamo piuttosto al percorso umano per capire meglio da dove nasce la sua superiorità.
Gli animali sono trattati male, vengono sfruttati e uccisi semplicemente perché se lo meritano.
Sono inferiori, sono scemi, non si sanno difendere, non hanno una lingua e una scrittura. Non hanno una storia. Non hanno coscienza delle cose. Non hanno anima. Sono chiamati animali.
Vuoi forse paragonarli a noi uomini? Ma è pazzesco. Voi vegetariani siete fuori di testa.
Non serve nemmeno discutere. Meglio evitarvi.
L’uomo si è dato una scrittura e un alfabeto, si è costruito delle lingue parlate.
L’uomo ha inventato la ruota.
L’uomo ha imparato ad estrarre il caucciù dagli alberi, ed ha trasformato la ruota in pneumatico.
L’uomo ha imparato a disegnare e creare gallerie, ponti e autostrade.
L’uomo ha appreso come fondere i metalli.
L’uomo ha sviluppato l’arte di plasmare alluminio ed acciaio.
L’uomo è arrivato al punto di far sfrecciare aerei mastodontici nei cieli.
L’uomo ha assemblato missili e razzi che lo hanno portato a scendere sulla Luna.
L’uomo sa osservare con attenzione le stelle e i pianeti.
L’uomo comunica a distanza con onde radio, coi suoni e le immagini.
L’uomo è dotato di fantasia e talento artistico, e può scrivere poesie e dipingere quadri come la Giocopnda.
Gli animali non hanno fatto che brucare e defecare.
La mucca è rimasta mucca, il maiale è rimasto maiale.
Cosa mai hanno fatto gli animali nella loro storia e nella loro evoluzione, se non brucare erba in continuazione e sporcare il suolo coi loro escrementi?
Erano mucche e sono rimaste mucche.
Erano maiali e sono rimasti maiali.
Non è questa la prova lampante che essi sono privi di valori, privi di anima, privi di personalità?
Dovrebbero persino ringraziare l’uomo per le attenzioni che ricevono sia da vivi che da morti.
Dovrebbero ringraziarci che nobilitiamo il loro corpo mettendolo a pezzettini dentro di noi esseri pensanti, metabolizzandoli e mescolandoli in qualche modo dentro i nostri fluidi.
E’ proprio attraverso un confronto oggettivo tra l’animale e l’uomo che salta all’occhio la differenza fondamentale tra loro e noi.
E’ così che ci accorgiamo della nostra sacralità, della nostra stratosferica superiorità sul piano intellettuale, su quello morale ed anche su quello spirituale.
La macellazione e il mangiar carne sono un fatto di tecnologia avanzata
Non è dunque giusto ribellarsi e scandalizzarsi per le assurde pretese animaliste di difendere una razza inferiore, di voler promuovere a tutti i costi gli animali al livello di esseri quasi-senzienti, quasi-pensanti, quasi-dotati di anima?
Non c’è di che sbalordirsi per questo vostro pseudo-pietismo e per questa taroccata tendenza al buonismo di maniera e alla sensibilità verso delle sotto-razze, mentre magari ignorate e trascurate i bambini che soffrono, la gente che patisce la fame, gli umani bersagliati dalle ristrettezze e dalle difficoltà economiche?
La macellazione, come del resto la caccia e la pesca, sono tipiche attività umane.
Esse fanno parte di quella stessa intelligenza che ha generato le parole, la ruota, il pneumatico, l’aereo, l’auto e le navette spziali.
La macellazione animale e il mangiar carne sono un fatto di tecnologia avanzata.
L’utilizzazione delle risorse animali è una soluzione intelligente, voluta anche da Dio
E’ ora di finirla con le vostre manfrine, le proteste ed i piagnistei.
Se l’uomo, nel corso della storia passata e recente, ha deciso di utilizzare queste risorse divine a proprio vantaggio, vuol dire che questa è la soluzione intelligente, e che questo è il giusto percorso da fare e da mantenere.
Vuol dire che, mettendola dal lato religioso, questo è il volere di Dio, e che ragione ne hanno di vendere i preti e i vescovi quando benedicono stalle e macelli, quando spingono le famiglie a utilizzare polli, anatre e conigli durante le feste religiose.
Porcellini e tacchini a Natale, agnelli e colombe a Pasqua, capponi e fagiani nelle domeniche dedicate al Signore, sono i metodi migliori di santificare le feste.
La parola al difensore dei bruti e dei sottosviluppati animali
Era da tempo che te lo volevo dire.
Ho ascoltato le campane vegetariane per anni. Ed ora mi voglio sfogare in un colpo solo.
Guardo negli occhi Andrea, dal viso ancora rosso per il pathos con cui ha scaricato le sue sensazioni.
Bene, ho preso nota di quanto hai detto e di quanto pensi. Non serve accaldarsi. Basta usare il cervello.
Ora però è il turno della controparte.
Diamo dunque la parola al difensore dei bruti e dei sottosviluppati, dei disgraziati quadrupedi e dei miseri pennuti della Terra.
Esordiamo facendo una importante premessa storica.
Diciamo cioè che i due uomini più creativi, inventivi ed illuminati della storia umana, lasciando fuori tutte le religioni, sono Pitagora e Leonardo Da Vinci.
L’insegnamento dei due maggiori maestri storici dell’umanità
Pitagora ci ha insegnato a ragionare con la sua chiarezza mentale, con la sua scienza matematica e i suoi teoremi, con la sua filosofia sopraffina, coi suoi Versi Immortali, con quella illuminazione che ha profuso generosamente per millenni su un pianeta oscurato e frenato invano da religioni retrograde e contradditorie.
Con la sua carica di saggezza e di bontà, col suo Conosci Te Stesso scolpito sulle pietre dei templi.
Leonardo, che ha creduto pienamente in Pitagora come tutti i grandi, da Roma Antica ai nostri giorni, ci ha disegnato la bicicletta, l’auto, l’elicottero, l’aereo, il sottomarino.
Ci ha pure insegnato a guardare nel corpo e nell’anima.
Ci ha fatto vedere come si disegna, come si scrive, come si usa lo scalpello.
Ci ha dimostrato come si realizza un capolavoro, come si dipinge la Gioconda.
Pitagora e Leonardo, propaggine celeste di tutti gli Dei, ci hanno dato il manuale del vivere.
Ci hanno insegnato che ogni animale è sacro, e che uccidere un animale è orrendo crimine.
Questi due maestri, propaggine celeste di tutti gli Dei conosciuti e non conosciuti oltre il confine dei cieli, ci hanno insegnato delle cose fondamentali.
Ci hanno dato in eredità un manuale di comportamento sul come vivere e come progredire, come condurre a destinazione al meglio la nostra vita.
Ci hanno insegnato che ogni animale è sacro.
E che, proprio in forza dell’intelligenza superiore e della creatività di cui siamo dotati, abbiamo l’obbligo, il dovere, la responsabilità, di rispettarli, di capirli, di amarli, di difenderli, di star loro accanto con amicizia e non con spirito venale ed opportunistico.
Ci hanno insegnato che l’offesa all’animale innocente e indifeso è una offesa alla vittima, ma anche a noi stessi e alla creazione.
Ci hanno insegnato che ammazzare un animale è il peggiore e il più orribile crimine che l’essere umano possa compiere, proprio in virtù delle sue conoscenze, della sua evoluzione, della sua tecnologia, del suo progredire.
La superiorità umana non è in discussione.
Il nostro Principale ci ha dato delle doti perché ne facciamo buon uso.
Quanto alla superiorità intellettuale dell’uomo sull’animale, sarebbe folle metterla in discussione, tanto essa è evidente.
Ma essa non esiste per diventare strumento di vanto, di confronto o di sopraffazione.
Se Dio ha dotato l’uomo di intelligenza, di creatività, di sensibilità, di grande anima, almeno nei casi in cui egli non è stato corrotto da qualcosa e da qualcuno, non lo ha certo fatto per ritrovarsi poi con un essere prepotente o un farabutto.
Il creatore, il principale (come lo chiama il Gran Maestro Igienista Carmelo Scaffidi), ha dato all’uomo doti morali, spirituali ed estetiche, gli ha regalato la coscienza etica, lo spirito del bene e la motivazione estetica, le doti artistiche, l’arte del buono e l’arte del bello.
Lo ha fatto non a caso.
Lo ha fatto perché l’uomo impari a coltivare queste qualità.
Gli ha dato questi preziosi danari perché li investa con giudizio e ne faccia buon uso.
Aborrire crudeltà, violenza e prepotenza sono priorità umane imprescindibili
Aborrire violenza, crudeltà e sopraffazione deve essere una priorità umana imprescindibile.
Dio ha fatto pure degli animali che sono dei perfetti carnivori, come i leoni e le tigri.
Essi realizzano le loro personalità aggressive e implacabili aggredendo le loro vittime erbivore, il cui sangue, le cui viscere, le cui carni, fanno loro apparentemente bene.
Ma noi siamo uomini, esseri pensanti ai quali non possono sfuggire i dettagli, le implicazioni, i risvolti morali e immorali delle cose.
Abbiamo dei principi e delle regole da rispettare, non li possiamo schivare.
La temporaneità della nostra vita sulla Terra
La nostra vita sulla Terra, nelle forme e nei modi che ci sono familiari, è temporanea.
Abbiamo dei figli e delle mogli (anzi, solo una, per nostra fortuna). Siamo affezionati a loro in modo drammatico.
E siamo pure abituati a noi stessi, legati a quello che facciamo e a quello che pensiamo.
Eppure dobbiamo metterci in testa che è tutta una illusione. Dobbiamo per forza abituarci all’idea del distacco.
Noi dovremo andarcene da qui, e lasciare i nostri cari abbandonati e privi del nostro vivo conforto, e pure essi dovranno andarsene in qualche modo e in qualche tempo.
Ci sarà da soffrire.
Non sappiamo nemmeno quale sia la migliore soluzione, se quella di scomparire prima noi o loro.
In entrambi i casi è una situazione pazzesca e sconfortante, a meno che non abbiamo prima curato per bene i nostri valori.
Anche gli animali vivono e scompaiono, anche loro sentono e soffrono, anche se probabilmente non ci pensano troppo.
Ecco allora che, se la mettiamo su questo piano, se la mettiamo sul piano dell’aspetto etico, veniamo a capire meglio la nostra realtà esistenziale, la realtà esistenziale delle nostre cose, della nostra persona, degli altri esseri che ci ruotano e si affannano intorno a noi.
Vietato adoperare male le risorse e sprecare i pochi anni a nostra disposizione
Ecco allora che intuiamo meglio e scopriamo quanto mostruoso, quanto brutto, quanto ingiusto, quanto vile, quanto stomachevole, quanto disumano sia adoperare male i pochi anni che sono a nostra disposizione sul pianeta Terra, coinvolgendo nelle nostre azioni blasfeme degli esseri che respirano, mangiano, bevono, sentono esattamente come noi, che hanno degli affetti, un carattere, un fato, un destino, un percorso da compiere come noi, e che hanno pure un’anima e una coscienza come noi, anche se forse di tipo più essenziale ed intuitivo.
Ecco allora che tutto il discorso sulla tecnologia e sulla superiorità dell’uomo sull’animale, diventa estremamente importante e credibile, quando l’uomo capisce il suo ruolo e si comporta da uomo.
Quando prende per mano il suo prossimo, il suo diverso.
Quando lo avvicina e lo tocca, non per accoltellarlo e squartarlo, ma per dargli eventualmente una carezza, per esprimergli la sua amicizia, il suo rispetto, il suo amore.
Per chiamarlo fratello maialino, sorella maggiore mucca, sorellina anatra o gallina, come faceva Francesco d’Assisi.
Perché, ricordati bene uomo, che ritenere l’animale una massa di carne da macellare e consumare, è la cosa
più mostruosa, spregevole, aberrante che possa passare nella tua mente.
Valdo Vaccaro – Direzione TecnicaAVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
– Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
autore: Valdo Vaccaro
Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)
Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)
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