LA TIRANNIA DEI FARMACI

LETTERA

 

Libro, tesine e tanti nuovi piatti gradevoli e virtuosi

 

Caro dr Valdo, che gradita sorpresa la tua tesina Quando l’allievo è pronto il maestro arriva.

E’ stato bello ricevere una risposta così tempestiva e, allo stesso tempo, per me così pregnante di significato circa la visione della vita e dell’esistere! E sei anche riuscito ad inserire il suggerimento per un vero buon uso dell’uva dorata di Soave, il paese dove abito.

Nel frattempo ho quasi ultimato la lettura del tuo libro, cercando di approfondire anche con le tesine che io chiamerei articoli o saggi, data la preziosità dei contenuti e per il linguaggio efficace.

Da due settimane mi sto cimentando a preparare per me e mio marito dei piatti gradevoli e virtuosi.

Un marito musicista, e in forzata sintonia con l’intelligenza e l’armonia della natura

Lui è un tipo sedentario ed iperteso. Ha 67 anni, ed è anche raffinato e sensibile musicista.

Quattro anni fa ha subito un intervento di rivascolarizzazione con tre bypass (non infarto), e da allora ha preso consapevolezza del bene della salute.

Ha imparato ad apprezzare il dono rappresentato da ogni attimo di vita.

L’esistenza viene ora da lui concepita con una visione a 360 gradi, dove la perfezione, l’armonia e l’intelligenza del creato trovano pieno e incondizionato riconoscimento.

Difficile sopportazione della tirannia dei farmaci e dei controlli continui

Sta abbastanza bene, ma non sopporta più la tirannia dei farmaci, tipo la cardiospirina per l’ipertensione, e altre pillole contro il colesterolo e l’acido urico che lo tormentano.

Non sopporta nemmeno queste modalità mediche dei controlli continui e dei metodi non olistici di cura, tipici della medicina moderna, basati sulla divisione a zone del corpo umano.

Il dogma stantio del mangiare un po’ di tutto e il passaggio deciso ad una alimentazione naturale.

Il permanere di una certa apprensione.

Il medico di base dice che, senza una giornata scandita da questi farmaci, non potrebbe sopravvivere.

Per quanto riguarda l’alimentazione, ribadisce il dogma che è sufficiente mangiare un po’ di tutto.

Che fare? La lettura del tuo libro ci ha portati alla consapevole decisione di passare all’alimentazione naturale. Ed è quanto stiamo facendo con fiducia e senso di responsabilità, anche se, lo confesso, non senza una certa apprensione da parte mia.

Nostre attuali abitudini alimentari

Carne e pesce erano già stati quasi del tutto banditi da parecchio tempo, ed ora invece li abbiamo troncati in via definitiva. Messi alla porta completamente anche i formaggi, il latte, le uova, che comunque apparivano raramente sulla nostra tavola. Vini, alcolici, caffè e the, assenti del tutto.

Abbiamo invece mantenuto qualche piatto di pasta al pomodoro e qualche zuppa di legumi.

Eliminazione graduale dei farmaci

Eliminati due farmaci, il Torvast per il colesterolo (che era comunque sceso a 160) e lo Ziloric per l’acido urico. Mantenuta la cardiospirina e dimezzata la dose di bisoprodolo da 5 (mattino e sera) contro l’ipertensione. Inserito più movimento, aria, sole fin che c’è, e buone letture, in particolare quella di Fritjof Capra sulla vita di Leonardo.

Inserito pure un giorno alla settimana per il semidigiuno a base di sola frutta.

Stiamo entrando in modo intenso e convinto nello spirito igienistico

Mio marito segue con naturalezza questa nuova alimentazione.

Non mi sembra abbia crisi di alcun tipo ed io ci sguazzo senza più freni, divulgando la tua scienza senza sacri furori ma con convinzione non appena trovo lo spazio e il tempo per farlo!

Che ne pensi? Mi sta a cuore la tua risposta che attendo con tranquillità e riconoscenza.

Giovanna, da Soave-Verona

RISPOSTA

 

Le tirannie del farmaco e della dieta onnivora-medica che provocano qualche residua apprensione

 

Ciao Giovanna, il tuo messaggio è tutto positivo e scorrevole, direi entusiastico, con l’unica eccezione di quella frase non senza apprensione da parte mia.

Qui ovviamente c’entrano soprattutto due cose che sono la tirannia del farmaco (che significa paure instillate sistematicamente dalla medicina sui pazienti, nonché oggettiva situazione di dipendenza chimica dai farmaci stessi), e la tirannia del mangiare un po’ di tutto (con la medicina che si rifiuta testardamente di ritoccare o modificare il fattore cibo, non avendo mai attribuito agli errori nutrizionali le malattie ma ad altri cripto-fattori e cripto-cause).

Solo il medico può agire in totale protezione di legge

Ti ricordo che viviamo in una società in cui solo il medico può dire legalmente la sua (vera o falsa che sia), ed io non sono medico, per cui ogni mia affermazione, giusta o sbagliata, può diventare arma a doppio taglio.

Qualunque cosa succeda alla gente, il medico ne viene fuori bene. Basta che abbia dato quel consiglio del mangiare un po’ di tutto (che è generico e non compromettente), e che abbia prescritto il suo bravo farmaco per ciascuna delle patologie a settori di sua competenza (che è specifica burocratica e standard sui manuali medici mondiali), e nessuno può adire ad azioni legali contro di lui.

Il non-medico viene sempre visto e considerato come un dilettante, un ciarlatano, un incompetente, un irregolare, un rompitore di scatole. L’igienista poi, non ne parliamo.

C’è gente che vive e che migliora, ed anche altra che a volte purtroppo peggiora e muore, per una serie di motivi anche imponderabili, o semplicemente perché è venuto il suo tempo.

Ti immagini cosa succederebbe nel caso di una persona che abbia un peggioramento in seguito al consiglio di un non-medico dato in senso anti-medico?

Ecco dunque la delicatezza e l’insidiosità di dare dei suggerimenti specifici.

Ecco dunque la necessità, soprattutto nel caso di persone sottoposte a cure mediche, che i familiari si assumano sempre e comunque ogni responsabilità sulle scelte operate.

Il farmaco è dannoso sia al sano che al malato

L’igienismo sa benissimo e con certezza che, in linea generale, quello che è cibo utile e prezioso per la persona sana è cibo utile e prezioso anche per quella malata, e che la stessa cosa vale pure per i veleni e i farmaci. La cardiospirina fa male al sano? E allora fa ancor più male al malato, per motivi ovvi.

Un malato è debole e carico di acidificazione, e lo vai ad acidificare con altri farmaci, o peggio ancora con una vaccinazione? E’ una specie di atto persecutorio.

D’accordo che certi farmaci da zona terminale servono a tenere in vita farmacologicamente ed innaturalmente dei pazienti che altrimenti morirebbero. In quei casi però, i farmaci non aggiungono nulla di positivo al paziente, ma gli impongono semplicemente altri dolori e altre pene in quella pratica che si chiama persecuzione terapeutica.

Le leggi della natura sono alquanto estranee alla concezione medica

Quello che la medicina non prende mai in considerazione sono le leggi della natura.

La medicina ignora la legge della indifferenzialità positiva o negativa, dei cibi e dei farmaci, su sani e malati, principio che ho appena esposto.

Ignora sistematicamente la legge di causa ed effetto.

Ignora la legge delle sinergie e della unicità globale del corpo umano, optando per gli interventi localizzati.

Il puerile principio medico della sostituzione

Ignora la legge della trasformazione degli alimenti, seguendo il puerile e ridicolo principio della sostituzione, per cui propone latte per fare latte, proteina per fare proteina, muscolo per fare muscolo, fegato per fare fegato, integratore inorganico per fare minerale organicato, vitamina sintetica per fare vitamina vera, una imbecillità continua che è smentita a tutto campo, e che possiamo verificare guardando la vera laureata in medicina con 110 e lode, la docente mucca, che mangia erba per fare latte-muscolo-sangue-fegato-pèroteina-minerale-vitamina.

La medicina ignora che La Natura è Sovrana Medicatrice dei mali

Ignora la legge per cui il corpo non va mai contro se stesso, se soltanto gli diamo le condizioni minime operative per farlo, evitando inquinamenti e proditori attacchi farmacologici, evitando azioni invasive e operazioni folli. Ignora cioè le leggi autoguaritive del corpo.

Ignora praticamente l’odiatissimo e imbarazzantissimo principio ippocratico per cui La Natura è Sovrana Medicatrice dei mali, e non la medicina.

I farmaci sono sostanze inanimate e prive di intelligenza comportamentale

Nel caso di tuo marito, la medicina ignora i danni provocati dalla tirannia farmacologica.

Lo continua a considerare titolare di un corpo sbagliato e inaggiustabile che funziona male, e che può sopravvivere soltanto farmacologicamente, quasi che Cardiospirina, Torvast, Bisoprololo e Ziloric, fossero sostanze dotate di intelligenza creativa e protettrice, e di potere d’azione, e non fossero invece, come sono nella realtà, sostanze inanimate ma velenose ed offensive nei riguardi dei delicati meccanismi del suo organismo.

Farmaci e vaccini, i maggiori nemici del sistema immunitario

I farmaci non hanno potere d’azione. E’ sempre il corpo che agisce e reagisce.

Vuoi la prova? Dai pure il farmaco, fai pure l’iniezione o la vaccinazione su una persona morta, e vedrai se farmaco e vaccino avranno effetto. Stesso discorso se vai a fare tale esperimento su una persona poco reattiva quale un anziano. Massima reattività invece su un bambino. Ed è per quello che le vaccinazioni infantili sono particolarmente traumatiche e pericolose.

I farmaci costringono soltanto il sistema immunitario a fare doppio e triplo lavoro nel suo continuo lavoro di ricerca del migliore equilibrio possibile. Farmaci e vaccini sono sempre e comunque nemici del sistema immunitario, che grida, urla, impreca e si ribella ogniqualvolta un medico te li fa ingurgitare.

Il semplice esempio del purgante

Quando un intestino è intasato e stitico, il purgante proposto dalla medicina non ha certamente l’intelligenza di rimettere le cose a posto, e non è nemmeno dotato dell’energia dell’azione.

Trattasi solo di un veleno chimico che irrita l’intestino. E’ dunque l’intestino che reagisce all’offesa del farmaco e produce uno scarico di diarrea per eliminarlo al più presto.

Ma la stitichezza in quel modo non si risolve di certo. Uno continua a prendere il purgante fino a quando esso non serve più e non funziona più, in quanto la stitichezza è rimasta al suo posto (non avendo rimosso le vere cause che stavano nei comportamenti a monte) ed è pure diventata cronica.

Diventare medici o meglio ancora igienisti di se stessi

Da queste considerazioni, appare ovvio che ognuno ha l’obbligo di diventare medico di se stesso.

Non esistono garanzie di salute, di vita e di sopravvivenza per nessuno.

I medici vanno tranquilli, hanno le spalle protette dal loro potentissimo ordine.

Sono anche amici legittimi degli avvocati, dei codici e dei fori, per cui a loro tutto è concesso.

Se vivi è per merito loro, se muori è per demerito del paziente.

Hanno le loro procedure e, quando il paziente le ha rispettate, loro vivono sonni tranquilli.

La gente deve rimboccarsi davvero le maniche e riconquistare palmo a palmo la sua salute

Occorre maggiore cultura igienistica da parte di tutti. Occorre buon senso, conoscenza tecnica sopraffina degli alimenti e conoscenza dei meccanismi fondamentali di salute e malattia. Occorre anche realismo e voglia di assistere amorevolmente le persone bisognose, mettendole nelle condizioni fisiche, morali e spirituali di mantenersi al meglio. Senza mai dimenticare che viviamo in un mondo che fa di tutto per ammalarci e renderci schiavi e succubi delle cure medico-farmacologiche e medico-vaccinatorie.

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo