L’ABIN E IL MEDICO-MEDICO

L’ABIN  E  IL  MEDICO-MEDICO     

 

 

Ravvivare l’ABIN con almeno un medico, per maggior rispetto verso realtà fatta di sofferenti e fatta anche di conquiste positive e mirabili della medicina

 

Gentilissimo Carmelo, credo che l’ABIN riceverà nuova vita se collaborerà continuamente con almeno un medico a orientamento igienistico, per filosofia precisa e scelta di giusta prassi.

Infatti, anche se l’igienismo può andare avanti in assenza di medici igienisti, non è però un caso che Shelton sia stato medico e non semplice studioso di igienismo.

Ciò significherà un maggior rispetto verso la realtà che è data dai sofferenti, spesso affidati volenti o nolenti alle esclusive cure della medicina ufficiale.

Ed anche un maggior rispetto verso la realtà delle conquiste positive e mirabili della medicina, da due secoli a questa parte.

 

Mendelsohn citato ad abundantiam per insaporire i suoi ragionamenti igienistici

 

I Mendelsohn citati da Vaccaro ad abundantiam per corroborare e insaporire di più i suoi ragionamenti igienistici, e renderli spassosamente ipercritici, sono degni di rispetto, ma ancor più degno di rispetto è il fatto inoppugnabile che il Mendelsohn stesso era medico, e quindi poteva permettersi di criticare i difetti dei suoi confratelli professionali, perché ne possedeva tutta la scienza e coscienza. Cosa che l’ABIN di oggi non possiede.

 

Senza percorso post, senza aver apprese e digerite le conoscenze mediche non c’è apprezzamento

 

Di fatto, tuo figlio non è stato curato soltanto da te, ma anche dagli interventi del dr Martinucci, come tu stesso mi raccontasti. E allora? Vogliamo dare lustro ai buoni medici che si danno da fare remando contro la medicina ufficiale quando essa è negativa e distruttiva?

Certamente ci sono medici igienisti che si qualificano come superanti la medicina in quanto tecnica.

Penso all’anziano dr Merien, di cui lessi alcuni scritti, che ha abolito se stesso come medico, conservando soltanto il rigoroso profondo orientamento igienistico, ma è sempre un percorso post, che è apprezzabile, proprio in quanto ha superato le conoscenze della stessa medicina, ma dopo averle ben apprese e digerite.

 

 

 

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Potresti essere denunciato perché esercitante la professione medica senza titolo

 

Se tu curi qualcuno, e la cosa non riuscisse bene, potresti essere denunciato, perché esercitante la professione medica senza titolo.

Ecco allora la necessità di organizzarsi stabilmente, in modo di avere nel team fisso dell’ABIN almeno un esperto medico a orientamento igienistico.

Che non vedo, o non vedo ancora.

Sono in pratico sciopero pacifico e nonviolento, per la ristrutturazione dell’ABIN in modo efficiente ed efficace.

Un cordiale saluto ed augurio.

Prof Bibliotecario Franco Mascolo, paziente igienistico a orientamento logoterapeutico.

 

Le critiche sono sempre utili se dirette e trasparenti

 

Ho sempre detto che le critiche, servono a progredire e a migliorare, per quanto seccanti e cattivelle esse possano essere.

Ma, perché si possa ad esse rispondere in modo puntuale, tali critiche devono essere chiare, esplicite trasparenti e dirette, e non nascondersi dietro ambiguità, secondi fini, allusioni.

Il tuo sciopero, egregio professor Mascolo, avrà tutte le connotazioni che tu vuoi, ma non di sicuro quelle di essere pacifico e nonviolento, come asserisci.

 

I miei cattivi pensieri

 

Dovevi essere ancora più franco, in onore al tuo nome, e dire apertamente che la ABIN di oggi (in effetti hai scritto oggi in stampatello), che ha alla direzione tecnica un certo V.V. che si permette di non essere di sinistra come te e di dare del buon Benito a un mostro come Mussolini, non ti comoda affatto.

Così avresti anche evitato di costruire questa tua elaborata lettera a Carmelo, usata come paravento per il tuo preciso intervento politico.

Se mi sbaglio, se questo è un gratuito cattivo pensiero, sono pronto a fare ammenda e a chiederti scusa.

Ma temo proprio che non ci sarà bisogno.

So bene quanto tosto sei nelle tue posizioni rispettabilissime, ma comunque rigido-sinistrorse, visto che non sono servite le mie rassicurazioni sul fatto che evito rigorosamente di stare da una parte o dall’altra, e che nulla ho di che spartire con entrambe le sponde, all’infuori di semplici prese di posizione culturali.

 

Necessità di una mia risposta personale, prima ancora di parlare con Scaffidi

 

A questo punto, siccome non mi risulta che il presidente dell’ABIN mi abbia ancora dato un calcio nel sedere, seguendo i tuoi non troppo celati auspici e desideri, devo rispondere personalmente al tuo messaggio punto per punto, visto che mi hai coinvolto nel tuo ragionamento, a volte chiaro e condivisibile, e a volte fumoso e contorto, sottile e subdolo, sullo stato dell’Associazione.

Ci sono alcuni punti del tuo messaggio che suonano stonati ed offensivi.

 

 

 

 

 

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Rapporti con la medicina e i medici. Non si deve mai fare di ogni erba un fascio.

 

1)  Il fatto di non avere una divina laurea in medicina ma delle misere lauree in naturopatia, filosofia e naturopatia.

2)  Il fatto di mettermi abusivamente contro i medici tout court, mentre ho sempre detto che ci sono medici e medici, uomini e uomini, igienisti ed igienisti, e che non è mai il caso di fare di ogni erba un fascio. Questo vale a maggior ragione per me che mi trovo con più medici in ambito familiare, ed anche tra i migliori amici. Occorre ribadire come la Medicina, più che un grande mare, sia un enorme oceano, per cui serve sempre fare delle precise ed opportune distinzioni. Criticare certe tendenze, certe scelte dell’Ordine, certe politiche delle istituzioni mediche internazionali, o la virologia e l’infettologia, non significa essere antimedici in linea generale.

Ho sempre ricordato che le peggiori critiche alla medicina arrivano comunque dal campo medico.

Per il resto, il mio essere igienista, naturalista, vegano ed animalista, comporta certamente una difesa rigorosa e documentata delle mie posizioni. 

 

Raffronti indiretti con Mendelsohn e Merien

 

3) Il fatto di raffrontarmi a Mendelsohn che poteva criticare i colleghi perché dotato di scienza e coscienza, mentre io non potrei farlo perché mancante di entrambe (non lo hai detto ma l’allusione è più chiara ancora della frase esplicita).

4) Il fatto di insistere sul medesimo motivo citando il caso del dr Merien e il suo percorso post-medico,

apprezzabile in quanto ha superato e scartato le conoscenze della stessa medicina, ma solo dopo averle ben apprese e digerite.

Sarebbe come dire che un comunista sfegatato e fanatico, o anche un fascistone in camicia nera, per diventare cittadini normali e raziocinanti, dovrebbero necessariamente passare tramite l’esperienza diretta del comunismo e del fascismo.

 

Senza il post siamo tutti fuorigioco

 

Come dire che una persona normale e libera da tali condizionamenti  non avrebbe il diritto di esprimersi al meglio in politica, mancandole il post dell’esperienza sbagliata. Siamo davvero all’assurdo.

Tu stesso continui a parlare di igienismo capendoci a volte pure poco, ma non per per questo vado a fare riferimenti strani a tue lauree mancanti in questo o in quello. Se dici cose giuste ti approvo, se sbagliate ti blocco, niente altro. Chiaro poi che ci sono pure implicite offese per Carmelo e per la stessa ABIN, visto che lui non esercita professione medica ma fa l’igienista naturale su soci della sua stessa associazione, come dovresti ben saperlo. Su questi dettagli il presidente potrà risponderti direttamente.

 

Rivitalizzare l’ABIN con un medico-igienista

 

Nella vita tutti siamo migliorabili, sia come singoli che come gruppi famigliari, sociali, regionali e nazionali. Persino come pianeta intero, siamo ben lungi dall’essere perfetti.

Che la ABIN abbia dei margini di miglioramento organizzativo nessuno lo mette in dubbio.

Che la ABIN guadagnerebbe assai in termini di efficienza, reputazione e sicurezza legale con l’arrivo di uno o perché no 3, 4 o 5 medici-igienisti, è anche verissimo.

Peccato che a questo mondo i medici igienisti davvero validi si contano sulle dita della mano e, quando esistono davvero, hanno già la loro clinica e i loro clienti affezionati.

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La tua avversione verso gli studiosi di igienismo

 

La tua avversione per gli studiosi di igienismo è determinata pure dalla ignoranza sulla storia dell’igienismo stesso.

Non hai ancora capito che la strada igienistica è quasi sempre parallela ed antitetica a quella della medicina. Spesso l’esperienza medica diventa addirittura un grave ostacolo a capire l’igienismo.

La convivenza di medicina ed igienismo nella stessa persona non è affatto qualcosa di facile ed armonioso, di semplice e scontato.

Quanto alle conquiste positive e mirabili della medicina avresti fatto meglio a citarle, appaiandole pure ai fallimenti clamorosi della medicina stessa, che pure non mancano, altrimenti il movimento igienistico alternativo non avrebbe nemmeno ragione di esistere.

 

Herbert Shelton non era medico

 

L’australiano Alex Burton è un esempio validissimo di medico-igienista, ed è tra l’altro uno sperticato sostenitore della Cura-della-non-cura, che non mi pare sia il massimo, per il tuo modo di pensare.

Eppure quella è una posizione tipica e standard dell’igienismo, per cui è la stessa malattia la vera cura.

I primi igienisti americani tipo Tilden, Trall, Graham erano tutti grandi medici-ribelli e riformisti.

Ma Herbert Shelton non era medico, come erroneamente dici. Aveva due lauree in naturopatia e chiropratica. Ma la sua preparazione valeva quella di dieci medici messi assieme.

A dimostrazione che non è il pezzo di carta in sé che conta.

Lo stesso Shelton, nella sua scuola della salute, non spingeva affatto i suoi allievi ad iscriversi a Medicina, ma piuttosto a Biologia o a Chimica.

Esiste una lista lunghissima di autori che hanno lasciato il segno nel settore del salutismo senza essere stati medici veri e propri.

 

Avere i numeri per criticare

 

Mendelsohn che cito, come dici, ad abundantiam, aveva di sicuro i numeri per criticare i difetti dei suoi confratelli professionali.

Per quanto mi concerne, pur non essendo medico, sono essere pensante che ha diritto di esprimere le sue opinioni e di dare buoni consigli.

Ho la fortuna di essere stato coerente igienista ed etico-animalista da quando ero bambino, per cui penso che questa esperienza di vita valga molto di più di una laurea in medicina, limitatamente al buon uso che

ne faccio.

 

Finché c’è vita c’è speranza

 

Non è detto poi che un giorno o l’altro, se la salute continua a favorirmi, non decida di aggiungere pure un titolo medico nel mio carnet.

Non mi sogno ovviamente di fare operazioni e di prescrivere farmaci a nessuno.

Non lo farei nemmeno con laurea di medicina in mano.

Se un medico dice la sua in questioni di scienze economiche e politiche, o in questioni etico-salutistiche e filosofiche, non vado certo chiedergli se ha o non ha una laurea in economia o in scienze igienistiche e filosofiche, ma valuto la validità delle sue opinioni.

 

 

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L’etichettatura delle persone in base ai titoli e non ai meriti è sempre antipatica ed esecrabile

 

Quello di etichettare le persone in base ai titoli di carta, carissimo Franco, è una pessima abitudine, da mediocre burocrazia e non da gente colta.

Trattasi di un discorso che vale solo a livello legale.

Gli specialisti della medicina, peraltro, fanno benissimo a tutelare la loro professionalità di fronte a casi di abusività sempre più frequenti.

Ma alla fine è la gente stessa che sa riconoscere la validità e l’eventuale bravura, al di là dei titoli che uno vanta, e che comunque nelle pratiche mediche specifiche è giustissimo che esistano in modo chiaro ed inequivocabile.

Prima cerchiamo di essere uomini e, solo poi, di essere dottori in qualcosa. Non viceversa.

 

Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma (Associazione Vegetariana Animalista)

                         – Direzione Tecnica ABIN-Bergamo (Associazione Bergamasca Igiene Naturale)